Capitolo 7 - L'Assaltatore


Poe continuò a camminare imperterrito per qualche altro istante, guardando dritto di fronte a sé, come se avesse preso ormai una decisione da cui non intendeva più tornare indietro.

Quando però si accorse che BB-8 non accennava a muoversi, tornò a voltarsi verso di lui, allargando le braccia esasperato, per chiedergli, senza troppa gentilezza: «Beh? Allora che fai? Ti vuoi dare una mossa?»

Il robottino ruzzolò lievemente sul posto, quindi ronzò: «Uhiiiizzz!»

Poe rimase in silenzio per un attimo, incerto se avesse capito bene le parole del compagno, poi esclamò: «No! Ma che dici? Non possiamo portarla con noi!»

Indicò vagamente con la mano sinistra la donna sdraiata a terra. «Lei è un nostro nemico! È una del Primo Ordine!»

«Weeeehhh!» borbottò BB-8 senza smuoversi dalla sua posizione accanto alla donna.

Poe alzò gli occhi al cielo, poi capitolò, infastidito dalla testardaggine del piccolo droide: «Lo so. Lo so che è ferita e sta male.»

«Uhhhheeeezzz uhhhii!»

«Sì. Ha chiesto il nostro aiuto. So anche questo... ma...» non concluse la frase, sospirò e scosse il capo.

Tacque un breve attimo, camminando due o tre volte avanti e indietro per un breve tratto di strada, come se stesse lottando contro qualcosa di davvero difficile da decidere, continuando a passarsi la mano sul volto sudato.

Poi, tornando a volgersi di colpo verso BB-8 lo accusò: «Oh, insomma, ma che ti è successo? Non è che per caso ti si sono davvero fusi i circuiti per il caldo?»

BB-8 non rispose ma continuò imperterrito a restare al suo posto.

«BB-8, no», scosse il capo Poe ostinato almeno quanto il robottino che lo accompagnava sempre nelle sue missioni. «Non possiamo.»

«Wwweezzzz. Zzzzziiihhh!» rumoreggiò il droide prontamente.

Aggrottando la fronte Poe rimase per un istante spiazzato dalla domanda del fidato astromeccanico , poi, confuso, gli chiese: «Mi stai chiedendo se davvero non possiamo portare la donna con noi o se sono solo io a non volerlo fare?»

Il robottino non si mosse, così l'uomo rispose vagamente: «Certo!»

«Uhiiii?» chiese il droide, senza mai smettere di guardare in volto il pilota, suo amico.

«Entrambe le cose, ovviamente» rispose Poe prontamente. «Io...»

«Tu stai fermo dove sei, ribelle!» improvvisamente una voce alle sue spalle fece sobbalzare il pilota della Resistenza che si irrigidì sul posto, senza sapere bene che cosa fare.

«Finalmente ti ho trovato» continuò il nuovo venuto, gongolando tra sé. «Se ti porto alla nave madre, quelli del Primo Ordine mi daranno sicuramente un ottimo premio.»

Tacque un istante, poi intimò: «Ora voltati e metti le mani sopra la testa! E ti avverto di non fare scherzi! Ti tengo sotto tiro, Ribelle!»

Muovendosi quasi a scatti, Poe fece come l'altro gli diceva, sollevando il braccio non ferito sulla testa e voltandosi si trovò faccia a faccia con un Assaltatore nemico.

Aveva l'elmo bianco sporco di terra e fumo, ma non sembrava essere ferito. In pugno teneva saldamente stretto un fucile che puntava dritto al petto del comandante Dameron.

«Ma voi non ve ne eravate andati?» domandò Poe, fingendosi totalmente a suo agio persino in una situazione decisamente pericolosa come quella.

L'altro non rispose alla sua domanda. Invece si avvicinò di qualche altro passo al pilota, ripetendo: «Ho detto alza le mani!»

Indicò vagamente, con la canna del fucile che imbracciava, il braccio destro di Poe: «Entrambe!»

Poe sospirò, poi borbottò: «Desolato, ma non posso. Forse sei un po' miope, amico, ma se ancora non l'hai capito, ho un braccio ferito.»

Quasi appena ebbe pronunciato quelle parole, desiderò di non averle mai dette. Avrebbe dovuto mordersi la lingua e pensare prima di fare quell'affermazione. Ora quel tipo sapeva che lui era in svantaggio e ne avrebbe certo approfittato.

«Ah, sei ferito!» sghignazzò infatti l'altro. «Meglio per me allora! Sarà meno difficile portarti dal generale Ren.»

«Ho già avuto il dispiacere di incontrare il vostro leader una volta e, sinceramente, farei volentieri a meno di rivederlo» mugugnò Poe, spavaldamente.

«Sta zitto!» gli intimò l'altro per niente in vena di sentire le lamentele di un ribelle qualunque.

«No, non sto zitto!» replicò Poe, cercando di mostrarsi deciso e per nulla atterrito dalla pistola che l'altro gli teneva puntata addosso.

«Qui dietro c'è una vostra compagna ferita» fece un vago cenno con il capo in direzione della donna di cui stava parlando. «Invece di perdere tempo con me, dovreste badare a lei. Sta male e ha bisogno di cure.»

L'Assaltatore non parve per nulla colpito da quella rivelazione e stringendosi nelle spalle, mugugnò: «Pensi davvero che me ne importi qualcosa?»

«Morirà, se non fate nulla per aiutarla» insistette Poe.

«Che muoia allora» sbottò l'altro. «Significa che non è stata addestrata abbastanza bene. La morte è la fine che si merita! Kylo Ren ha dato ordine di abbandonare i feriti. Non sarò certo io a disobbedire.»

Sollevando le sopracciglia, Poe replicò allora: «Il vostro lavoro di squadra andrebbe decisamente perfezionato.»

«Non m'importa quello che pensi tu, feccia ribelle» sbraitò l'altro attraverso il casco bianco che gli copriva il viso, poi, senza alcun preavviso, si piegò in avanti e conficcò con crudeltà l'impugnatura del proprio fucile nello stomaco del pilota della Resistenza.

Boccheggiando, Poe si piegò a metà per il dolore, stringendosi le mani attorno al petto.

«Anche i tuoi modi di agire andrebbero perfezionati. Sei un po' troppo manesco» biascicò a denti stretti, scoccando un'occhiataccia allo Stormtrooper di fronte a lui.

Sapeva che non era saggio fargli perdere la pazienza più di quanto già non fosse, ma non riusciva a tacere di fronte alla gente che si comportava come quel tipo.

«Sta zitto!» replicò ancora questo, con astio, e questa volta lo colpì sul mento con la canna del fucile, con tanta forza che Poe sentì la mascella scricchiolare e un fiotto di sangue sfuggirgli dalle labbra, mentre crollava a terra, gemendo.

«Alzati!» gli ordinò immediatamente l'Assaltatore.

Per un breve istante Poe rimase a terra senza fiato, con mille luci che gli turbinavano davanti agli occhi per via del colpo subito.

Poi, cautamente, si tirò sui gomiti, fissando il viso nascosto dall'elmo dell'Assaltatore che ora torreggiava a gambe larghe sopra di lui.

Aveva avuto d'improvviso un'idea, ma era qualcosa di alquanto folle e rischioso.

Però era la sua unica possibilità per salvarsi.

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