Capitolo 14 - C-3PO

Quando la porta della stanza nella quale lei era rinchiusa si aprì, la donna del Primo Ordine si alzò di scatto dal letto, dove fino ad allora era rimasta seduta. Era pronta a veder arrivare una o magari due donne yaliduniane; le più coraggiose fra le guaritrici, magari il pilota della Resistenza, ma mai il droide dorato che fece la sua entrata nella camera con una certa goffaggine.

«Ben svegliata, signorina!» esordì questo, come se già la conoscesse da un sacco di tempo e quella fosse la cosa più naturale da dire.


Lei era rimasta così stupida da quel nuovo arrivato che, per un istante non si mosse né parlò.

Poi, una voce familiare, raggiunse l'udito della donna, provenendo dalle spalle del droide dalla forma umana. «C-3PO togliti dai piedi!» sbottò Poe, con una certa fretta. «Non riesco a passare con te davanti alla porta.»

Contemporaneamente, il piccolo astrodroide BB-8 sgusciò di fianco alle gambe dell'altro robot, avvicinandosi immediatamente alla donna dai lunghi capelli scuri, ronzando sonoramente prima di iniziare a osservarla con la sua telecamera tonda, con un interesse che ella trovò eccessivo e abbastanza fastidioso.

Non le piaceva essere osservata a quel modo, né da umani, né da droidi.

Istintivamente, ella chinò il capo, e la lunga frangia di capelli scuri le finì davanti all'occhio destro, quasi a voler nascondere per lo meno una piccola parte di lei alle attenzioni del robottino arancio e bianco.

«3PO! Sto parlando con te!» ripeté Poe spazientito, rivolto al droide dorato che non s'era ancora mosso di un millimetro. «Ti vuoi dare una mossa?»

«Oh, mi scusi, padron Poe» rispose allora questo, decidendosi finalmente a muovere qualche rigido passo verso un angolo della stanza, per far spazio al pilota della Resistenza che veniva immediatamente dietro di lui.

«Ecco, bravo!» commentò lui, entrando a sua volta nella stanza. «Mettiti li in quell'angolo e stai zitto.»

L'uomo portava un vassoio tra le mani, e andò immediatamente a posarlo su un tavolino al centro della stanza.

«Padron Poe mi ha parlato spesso di voi» esordì all'improvviso il droide chiamato C-3PO, vendendo di nuovo rimproverato da Poe con un cupo: «Ho detto stai zitto.»

«Ma è così» confermò il droide avvicinandosi con qualche corto passetto alla donna. «Da quando siete arrivata al villaggio, padron Poe non fa altro che parlare di voi. È preoccupato per la vostra salute e ...»

«No ti sbagli, 3PO» lo zittì improvvisamente il pilota, lanciando un'occhiataccia davvero poco gentile in direzione del droide umanoide. «Non ti ho parlato affatto di lei e non sono preoccupato per la sua salute. Sei sempre stato tu a chiedermi della straniera che avevo portato al villaggio e di come stava.»

«Ma è naturale!» asserì l'altro in risposta. «Per fare quattro chiacchiere fra amici.»

«Ah-ah» borbottò Poe davvero poco convinto. «Amici, già.»

«Certo! Amici!» confermò l'altro come se quello che stesse dicendo fosse la cosa più ovvia del mondo.

Per un attimo ancora la donna rimase immobile a osservare in silenzio lo scambio di battute fra i due, poi, tornando di colpo a sedersi sul letto, indicò C-3PO, domandando, con un espressione confusa ma anche incuriosita sul volto: «Che cos'è quel coso?»

«Chi? Lui?» domandò a sua volta Poe, altrettanto stupito dalla inattesa domanda della donna.

«Esatto!» annuì lei.

«Lui è...» stava iniziando a rispondere Poe, ma venne immediatamente bloccato dal droide che, avvicinandosi ulteriormente alla donna, dichiarò con enfasi: «Permettetemi di presentarmi! Mi chiamo C-3PO. Droide protocollare, relazioni umane. Costruito dal giovane padron Anakin Skywalker attorno al 32 BBY nella lontana Tatooine ho viaggiato a lungo per la galassia! Se volete posso raccontarvi tutte le avventure che ho passato insieme al mio più caro e affezionato amico R2-D2, prima di entrare a far parte della Resistenza e di conoscere Padron Poe. È una storia molto lunga ma abbiamo un sacco di tempo a disposizione, giusto?»

La donna fece per aprire bocca e rispondere alla domanda del droide, ma non ebbe il tempo di pronunciare nemmeno una parola, quando questo riprese: «Allora, tutto è iniziato quando...»

E quasi senza badare se la donna stesse ascoltando quello che lui diceva, iniziò a girovagare per la stanza, parlando senza sosta.

«Ma non sta mai zitto?» chiese improvvisamente la donna, rivolgendosi questa volta al pilota della Resistenza, ancora fermo al tavolo dove aveva appoggiato il vassoio.

«Mai» confermò Poe, mentre un espressione vagamente disperata gli si dipingeva sul viso. «Averlo intorno è una tortura.»

«È insopportabile» concordò lei di rimando, cercando di tenere la voce bassa, forse per evitare di farsi sentire dal droide che, per conto suo continuava a blaterare senza sosta, raccontando tutto quello che aveva fatto e visto dal momento della sua creazione.

«Vero? Lo dico spesso anche io!» confermò Poe, sorprendendosi del fatto che almeno in quello lui e la donna del Primo Ordine si trovassero d'accordo.

Tacque in istante, lanciando uno sguardo al droide dorato, che passeggiava indisturbato per la stanza, gesticolando vagamente mentre narrava le sue avventure, prima di aggiungere a voce alta, forse con il preciso intento di farsi sentire da C-3PO: «È un peccato non essere ancora riuscito a trovare il tasto per abbassare il volume!»

Nell'udire quelle ultime parole, il droide dorato si volse di scatto verso Poe, esclamando con fare offeso: «Ma come si permette? Io non ho un tasto per abbassare il volume. Questa è la mia voce e così deve restare. Altrimenti come posso spiegare tutto ciò che so?»

Tacque un istante e Poe al primo momento credette di essere riuscito a farlo tacere.

Invece quello riprese subito dopo a parlare, enunciando: «Nei miei circuiti sono presenti ben...»

«Okay, 3PO, ce lo dirai un'altra volta» sbottò allora Poe irritato. «Ora, per favore, puoi uscire dalla stanza?»

«Uscire dalla stanza? Perché mai?» domandò il droide. «Ho appena conosciuto questa giovane donna e vorrei sapere più cose di lei. Vorrei poter parlare un po' e ...»

«Hai già parlato abbastanza per i miei gusti!» replicò Poe, indicando in fretta la porta della stanza. «E ora fuori. Fuori!»

«Ma...» stava per replicare di nuovo C-3PO, ma venne immediatamente interrotto dal pilota della Resistenza: «Niente ma! Va a infastidire qualcun altro! Sciò! Per oggi ne ho già abbastanza di te!»

«Come volete padron Poe» borbottò il droide, muovendosi a scatti verso la porta. Prima di uscire, però trovò comunque il tempo di aggiungere: «Sappiate che però mi considero fortemente oltraggiato dalle vostre parole.»

Una volta che la porta si fu richiusa alle spalle di C-3PO, Poe si lasciò andare a un lungo sospiro esasperato, rivelando, rivolto alla donna, che, ancora seduta sul letto, stava osservando con fin troppo interesse la struttura della porta a scorrimento verticale dalla quale il droide era appena uscito: «È una cosa allucinante. Sinceramente, quel droide mi sta facendo impazzire.»

Scosse il capo, mentre proseguiva: «Di solito parla tanto, è vero. Ultimamente però mi sembra un po' troppo logorroico.» Lanciò una vaga occhiata verso la porta dalla quale C-3PO era appena uscito, commentando: «Deve esserglisi inceppato qualche circuito per il caldo.»

Poi rivolgendosi al piccolo droide tondo, ancora fermo accanto alla donna, gli disse: «BB-8 dovrai dargli una controllatina, se ti va, più tardi.»

«Weeehhhzz!» ripose l'altro rotolando accanto alle gambe del padrone.

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