Oral fixation
Con la schiena appoggiata al grosso tronco di un albero, una mano sulla bocca e l'altra infilata tra i corti capelli rosa del suo tsuguko, Kyojuro cercava di trattenere invano i gemiti di piacere che gli risalivano su per la gola. Inginocchiato tra le sue gambe, con le labbra strette attorno all'erezione pulsante, Akaza succhiava e leccava il suo sesso come se stesse assaporando il cibo più buono del mondo, facendolo scivolare in profondità fino all'ugola, per poi soffermarsi con la lingua a stuzzicare il frenulo sensibile e il glande congestionato. Il Pilastro della Fiamma tremò per l'onda calda e travolgente che sentì incendiargli il corpo, e strinse maggiormente le dita tra le ciocche dell'altro spadaccino.
Un gemito osceno lasciò la bocca di Akaza, vibrando sul membro teso di Kyojuro che si trovava ben in fondo alla sua gola. Pur con la mano premuta sulle labbra, un sospiro sommesso sfuggì al suo controllo, riversandosi nel silenzio suggestivo della foresta in cui si trovavano. Strinse le palpebre e ansimò ancora una volta; poi abbassò lo sguardo sul viso di Akaza, incontrando la sua espressione languida, e lo tirò dai capelli, costringendolo ad allontanarsi per un momento dalla sua erezione.
«Non potevi aspettare finché non avessimo raggiunto uno dei rifugi?» Gli chiese con il fiato corto e il tono di voce arrochito dal godimento.
«Qual è il problema? Qui non c'è più nessuno.» Rispose Akaza, sorridendo malizioso fino a mostrare i canini insolitamente lunghi. «E poi, non ce la facevo proprio ad aspettare. Avevo bisogno di sentire il tuo sapore sulla mia lingua, di leccare e succhiare ogni centimetro della tua pelle. Lo sai che non so resistere di fronte a questo magnifico corpo che ti ritrovi. Non faccio che pensare al momento in cui potrò appoggiare le mie labbra su di te, in cui potrò divorarti. È come un chiodo fisso.» Disse poi, facendo scivolare lentamente la lingua fuori dalla bocca per passarla sul glande umido, strappandogli un sonoro gemito.
Kyojuro chiuse gli occhi e appoggiò la testa contro il tronco, rabbrividendo dalla testa ai piedi. Non erano rare le volte in cui, euforici e pieni di adrenalina per le battaglie che ingaggiavano contro i demoni, si ritrovavano a cercare l'appagamento l'uno nelle braccia dell'altro. La prima volta che si erano trovati in quella situazione, ansimanti, sporchi di sangue ed eccitati, avevano finito per giacere insieme tra l'erba alta del sottobosco, presi dall'euforia del momento. Akaza lo aveva baciato con un tale trasporto, mordendogli le labbra e succhiandogli la lingua con veemenza, che il Pilastro non aveva potuto fare altro che cedere all'istinto.
Era stata l'esperienza più elettrizzante di tutta la sua vita, travolgente e soddisfacente più di mille teste di demoni mozzate. Inutile dire che, da quel momento in poi, avevano iniziato a farlo con maggiore frequenza, quasi fosse un rituale da eseguire dopo ogni incarico per scaricare la tensione accumulata durante il combattimento, sperimentando nuove sensazioni ed emozioni sempre più intense.
Sin da subito, Akaza aveva dimostrato un certo interesse per il suo corpo, temprato dagli allenamenti estenuanti che svolgeva per affinare la respirazione della fiamma. Lo aveva sempre ammirato, complimentandosi con lui per essere riuscito a diventare un Pilastro tanto forte senza l'aiuto di nessuno; adesso che condividevano ben più di un semplice rapporto maestro-allievo, il suo tsuguko non perdeva occasione per dimostrargli quanto amasse quel fisico asciutto e ben proporzionato. E lo faceva in un modo tutto suo, talvolta senza chiedere nulla in cambio, se non il piacere di vederlo godere per mano sua, grazie alla sua bocca e alla lingua che sapeva usare con una certa maestria.
«Ci potrebbero essere ancora dei Kanoe nei paraggi che potrebbero sentirci.» Disse Kyojuro, riaprendo gli occhi per fissare Akaza, intento a stuzzicare la sua uretra con la punta della lingua.
Akaza sorrise mellifluo e ingoiò per intero l'erezione del Pilastro della Fiamma, succhiando con impeto fino a generare un sonoro schiocco quando la fece uscire nuovamente dalla bocca. Kyojuro gemette talmente forte che il suono riecheggiò nel silenzio surreale della foresta. Si guardò attorno per accertarsi che nei dintorni non ci fossero davvero dei giovani spadaccini, e aprì la bocca per ammonire nuovamente il suo tsuguko. Tuttavia, prima di poter pronunciare anche una sola parola, si ritrovò con la stoffa della divisa da ammazzademoni infilata tra le labbra. La afferrò di riflesso con i denti e puntò lo sguardo vermiglio sull'espressione maliziosa di Akaza, la testa lievemente piegata di lato per cercare di capire il perché di quel gesto.
«Problema risolto.» Affermò Akaza, con un largo sorriso e una luce scaltra nelle iridi ambrate.
Kyojuro avrebbe voluto dirgli che un po' di stoffa tra i denti non lo avrebbe reso meno rumoroso, ma si limitò a stringere forte le labbra e a deglutire quando l'altro spadaccino ritornò a dedicarsi al suo sesso eretto e gocciolante. Lo vide chiudere gli occhi come volesse concentrarsi solo su di lui, calandosi sul membro teso fino ad accoglierlo per intero, succhiando con forza, usando la lingua per seguire la linea in rilievo delle vene pulsanti.
Il Pilastro della Fiamma ansimò e strinse nuovamente le dita tra i capelli rosa di Akaza, sentendosi pericolosamente vicino all'apice. Cominciò a muovere i fianchi, seguendo il ritmo serrato con cui il suo tsuguko lo faceva scivolare dentro e fuori quella sua bocca calda e peccaminosa. Si spinse in profondità, sentendo l'ugola dell'altro ammazzademoni sfiorare il suo glande sensibile e le pareti della faringe stringersi spasmodicamente attorno a lui. Sfruttando a suo favore la strabiliante capacità di Akaza di reprimere i conati e di trattenere a lungo il respiro, Kyojuro portò anche l'altra mano sulla sua testa e lo tenne fermo mentre muoveva i fianchi con impeto, inseguendo il piacere sempre più intenso.
Akaza non si lamentò né si sottrasse alla morsa con cui il Pilastro della Fiamma lo costringeva a rimanere immobile, inginocchiato tra le sue gambe e con la bocca piena per come aveva desiderato. Al contrario, strinse maggiormente le labbra e succhiò facendo incavare le guance, godendo nel sentire il sesso di Kyojuro scivolare contro il suo palato, nel saggiare ancora una volta il suo sapore, trovandolo dolce come il miele. Aprì gli occhi per imprimersi a fuoco nella mente l'espressione estatica che albergava sul viso del Pilastro, trovandolo così eccitante che avrebbe potuto raggiungere il culmine all'interno dei pantaloni solo guardandolo godere in quel modo.
Kyojuro continuò a spingersi con foga nella bocca di Akaza, stringendo tra i denti la stoffa della divisa e sbuffando dal naso a ogni affondo. Il suo tsuguko rantolò in risposta, e la vibrazione di quel verso si propagò direttamente sulla punta umida del membro. Quell'ulteriore stimolazione segnò il punto di non ritorno: con un gemito lungo e appagato, il Pilastro della Fiamma raggiunse l'orgasmo tra le labbra di Akaza, riversandosi fino all'ultima goccia. Lo spadaccino ingoiò senza indugi, sospirando di piacere, e si premurò a ripulire diligentemente il sesso di Kyojuro, leccando via i residui di sperma che continuavano a fuoriuscire placidi dall'uretra.
«A-Akaza...» Kyojuro lo chiamò con voce tremante, il corpo attraversato dai fremiti dell'orgasmo appena raggiunto e dallo strano piacere formicolante provocato dalla stimolazione continua del sesso ormai divenuto sensibile. «Se continui così, io-»
«Cosa, Kyojuro? Ti ecciterai di nuovo e avrai un'altra erezione? Questa è solo dolce musica per le mie orecchie.» Rispose Akaza, sorridendo sornione, mentre ricominciava a succhiare con avidità, come se ne andasse della sua stessa vita, assecondando ancora una volta la sua insana voglia di divorare il corpo perfetto del suo Pilastro.
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