Lactation
NOTE:
Questa one-shot si ricollega a "(sei tu) Il regalo mio più grande" che trovate sul mio profilo.
«Kyojuro, posso assaggiare anche io il tuo latte?»
Con quelle parole, Akaza si avvicinò di soppiatto a Kyojuro mentre allattava il loro bambino, appoggiando il mento sulla sua spalla e cogliendolo alla sprovvista. Un brivido indistinto gli percorse la spina dorsale, e si voltò appena per puntare le iridi vermiglie sul viso del compagno, trovandolo sorridente e dolcemente concentrato a guardare il figlio che succhiava il latte dal capezzolo sensibile.
«Direi che adesso non è esattamente il momento adatto.» Rispose Kyojuro, ridendo appena, anche se l'idea gli provocò dei brividi di piacere in tutto il corpo, facendolo agitare sulla sedia.
«Perché no? Hai due seni. E non credo che a nostro figlio dispiaccia se gli rubo un po' di latte, dato che ne produci anche troppo.» Disse di rimando Akaza, sorridendo maliziosamente, mentre infilava una mano sotto la maglia che indossava Kyojuro.
Scendendo sul petto gonfio, le dita di Akaza raggiunsero il capezzolo del compagno e lo strinsero appena. Kyojuro mugugnò e avvertì subito il familiare formicolio che si concentrava in quella zona sensibile del corpo quando veniva stimolata. Era la stessa sensazione che provava durante l'allattamento o mentre usava il tiralatte per alleviare il gonfiore del petto dolorante; e così come in quei momenti, il liquido quasi trasparente cominciò a fuoriuscire dai dotti mammari, bagnando il tessuto della maglietta.
«Akaza, aspetta... fammi almeno mettere Keijuro nella culla.»
Kyojuro ansimò e fremette nel sentire il piacere accendersi in ogni parte del suo corpo. Non facevano l'amore da mesi, troppo presi dalla novità di essere diventati genitori e dai rispettivi compiti per assicurare che Keijuro crescesse pieno di energie e di affetto. Le dita di Akaza lo stavano facendo godere pur senza fare nulla di particolare — si limitavano a sfiorare il capezzolo turgido e umido, pizzicandolo di tanto in tanto, provocando una miriade di brividi incontrollabili — e non fu più possibile nascondere quanto l'idea di poco prima lo stesse portando a eccitarsi velocemente.
L'immagine di Akaza che succhiava il suo seno, bevendo il latte che produceva, gli aveva stuzzicato la mente un paio di volte, ma aveva allontanato quell'immagine con non poco imbarazzo, pensando che fosse una cosa troppo strana da proporre al compagno. Adesso che era stato proprio Akaza a chiederglielo, non riusciva a pensare ad altro, e il suo sesso divenne duro nel giro di pochi istanti.
Akaza sorrise vittorioso, l'eccitazione ben leggibile nelle iridi ambrate. Depositò un bacio sulla guancia del compagno e lo lasciò alzarsi per mettere Keijuro nella culla. Kyojuro raggiunse la loro camera da letto e sfiorò delicatamente la testa bionda del figlio che dormiva tra le sue braccia. Lo adagiò lentamente all'interno del lettino e ritornò a passo svelto nel salotto, dove Akaza lo stava aspettando, l'eccitazione ormai alle stelle.
Lo trovò seduto a gambe larghe sul divano, già privo di maglietta e con un sorriso serafico sulle labbra. Kyojuro deglutì rumorosamente, fremendo e avvertendo la propria erezione guizzare all'interno dell'intimo. Lasciò vagare lo sguardo sui muscoli definiti del suo Alpha, soffermandosi sulle linee del tatuaggio che gli decoravano il petto e i fianchi, e lo raggiunse per mettersi a sedere direttamente sulle sue cosce.
Akaza gli circondò prontamente la vita con le braccia, tirandolo a sé e affondando il naso contro il suo collo per inspirare a pieni polmoni il dolce profumo da Omega. Durante la gravidanza, quell'odore familiare era diventato più intenso; ora che Kyojuro stava allattando, Akaza poteva giurare che fosse decisamente più dolce, quasi zuccherato. Era invitante quasi quanto il profumo dei feromoni che produceva durante i periodi di Estro.
Scendendo sulle clavicole e proseguendo in direzione del petto gonfio e umido di latte materno, Akaza strofinò il naso sul capezzolo turgido che aveva stimolato poco prima, sfiorandolo attraverso la stoffa bagnata della maglia. Kyojuro ansimò pesantemente e si aggrappò alle spalle forti del compagno, gettando la testa all'indietro per l'ondata di piacere misto a fastidio che lo travolse. Il tessuto ruvido sfregava contro il suo capezzolo sensibile, facendolo sussultare e contorcere tra le braccia di Akaza, invogliando l'altro nell'insistere volutamente a infliggergli quella tortura.
Quando Akaza sostituì le labbra al naso, avvolgendole attorno al capezzolo turgido che svettava da sotto la maglietta, Kyojuro strinse le palpebre e gemette sonoramente. Si portò velocemente una mano alla bocca, timoroso di svegliare Keijuro con i suoi mugolii troppo alti. Akaza lo guardò da sotto le lunghe ciglia rosa e sorrise, continuando a pizzicare con le labbra la punta sensibile di quel delizioso bottoncino di carne.
La stoffa della maglia si inumidì ulteriormente, impregnandosi del latte che aveva cominciato a fuoriuscire dal capezzolo, e Akaza decise che era arrivato il momento di assaggiare direttamente quel liquido che aveva stuzzicato le sue più recondite fantasie sin dal primo allattamento, quando lo aveva visto gocciolare sul petto di Kyojuro. Afferrando i bordi della maglietta che indossava il compagno, Akaza la sollevò quel tanto che bastava per mettere a nudo i pettorali gonfi e bagnati.
Rimase estasiato alla vista di ciò che gli si parava davanti agli occhi e si prese del tempo per ammirare per ammirare i cambiamenti di quella parte del corpo del suo Omega. Le areole di Kyojuro erano diventate più grandi e scure, e i capezzoli svettavano ritti proprio al centro, gocciolanti di quel liquido lievemente biancastro. Si leccò involontariamente le labbra e deglutì rumorosamente, poi si protese in avanti e appoggiò la bocca sul seno destro, cominciando sin da subito a succhiare e leccare con veemenza.
Kyojuro strinse ancora di più le palpebre, vedendo letteralmente le stelle. Il piacere lo investì come un treno in corsa, facendolo fremere e mugugnare senza ritegno. Avrebbe dovuto essere abituato a sentire la bocca calda di qualcun altro stringersi sui suoi capezzoli sensibili e ciucciare per far uscire il latte, ma ciò che stava provando in quel momento era qualcosa di completamente diverso. La bocca calda di Akaza lo stava stimolando in maniera diversa, succhiando con intensità e sfregando delicatamente i denti contro la pelle tesa e ricettiva, facendolo contorcere ed eccitare come non mai.
Akaza sospirò dal naso, godendo nel sentire il latte riversarsi abbondantemente nella sua bocca e nell'avvertire il fondoschiena di Kyojuro premere contro la sua erezione tesa. Ingoiò avidamente quel liquido dolciastro come fosse la cosa più buona del mondo, mentre con l'altra mano iniziava a stimolare il seno sinistro, che aveva cominciato a gocciolare senza essere toccato. Uno schizzo di latte si infranse contro la pelle tatuata del suo petto, scivolando lungo la linea dello sterno, e un'idea provocante si fece spazio con prepotenza nella sua mente.
Kyojuro ansimò sommessamente quando Akaza lasciò andare il suo capezzolo turgido e lo assecondò quando capì cosa volesse fare su quel divano. Si alzò dalle sue gambe giusto il tempo di liberarsi dei rispettivi indumenti, poi si rimise a cavalcioni sulle cosce muscolose, entrando in contatto con la sua pelle nuda e il membro che pulsava insoddisfatto. Vide che il nodo alla base stava cominciando a gonfiarsi e si umettò le labbra, desideroso di sentirlo scivolare dentro di sé. Anche se non avrebbe raggiunto le stesse dimensioni di quando Akaza entrava in Calore, sapeva che sarebbe stato altrettanto appagante e soddisfacente accoglierlo nel proprio corpo.
«Kyojuro, credo sia meglio usare un preservativo.» Disse Akaza, depositando una scia di baci umidi su entrambi i pettorali gonfi del compagno. «Lo so che non è stato facile concepire Keijuro e che fuori dal tuo Estro le probabilità sono ancora più basse, ma sono davvero troppo eccitato...»
«Akaza, stai tranquillo. Sono pure in allattamento, quindi le probabilità che io possa rimanere di nuovo incinta sono praticamente pari a zero.» Rispose Kyojuro, sorridendo con dolcezza mentre accarezzava la nuca del compagno. «E poi, se anche dovesse succedere, sarei solo la persona più felice del mondo.»
Akaza sentì un brivido di piacere scorrere lungo la colonna vertebrale e non poté trattenersi dal gemere sonoramente di fronte al pensiero di rivedere il ventre di Kyojuro teso, occupato nuovamente dal frutto del loro amore. L'eccitazione lo spinse a impossessarsi delle labbra sorridenti del suo Omega per baciarlo con trasporto, mentre cominciava a prepararlo con foga.
Nel sentire le dita del proprio Alpha farsi spazio tra le sue natiche per inserirsi nella piccola apertura umida e pulsante, Kyojuro ansimò sonoramente nel bacio che si stavano scambiando. Iniziò a muovere i fianchi senza rendersene conto, andando incontro alla mano di Akaza che sentiva sui suoi glutei ogni volta che gli spingeva le dita in profondità. Si lasciò penetrare e preparare finché Akaza non ritenne che fosse abbastanza bagnato e rilassato per sostituire la mano con il proprio sesso gocciolante.
Kyojuro si calò sul bacino del compagno con un movimento fluido, accogliendo senza problemi il suo membro caldo e duro, riuscendo sin da subito a far penetrare anche il nodo sempre più gonfio. Il salotto si riempì velocemente di gemiti strozzati e ansimi sconnessi, mentre Akaza si spingeva in profondità tra le pareti calde e accoglienti di Kyojuro, riprendendo a succhiare con avidità uno dei seni pieni di latte. L'Omega rantolò, la testa reclinata all'indietro e i capelli biondi che gli danzavano sulle spalle ancora coperte dalla maglietta ormai sporca e sgualcita.
Akaza continuò a leccare e succhiare entrambi i capezzoli di Kyojuro, alternandosi tra loro e stimolandoli con le dita quando non era la sua lingua a farlo. Il latte si riversò nella sua bocca e sul suo petto in schizzi biancastri, bagnando i suoi muscoli tatuati e parte del divano su cui stavano facendo l'amore. Erano entrambi troppo presi dal piacere per fare caso al casino che stavano combinando, e continuarono ad appartenersi senza prestare più alcuna attenzione all'ambiente circostante. C'erano solo loro e quel profondo sentimento che li univa.
L'amplesso fu intenso e travolgente come non mai, al punto che Akaza fu il primo a raggiungere l'orgasmo nel corpo caldo e accogliente del proprio Omega. Con il latte dolce che ancora gli riempiva la bocca e le pareti interne di Kyojuro strette attorno al proprio sesso eretto, si riversò abbondantemente e si lasciò andare a un lungo sospiro appagato. Il nodo si era ingrossato abbastanza da impedire la fuoriuscita dello sperma, e Akaza rabbrividì al pensiero di poter nuovamente ingravidare il compagno.
Kyojuro ansimò sommessamente e venne travolto dall'orgasmo senza bisogno di ulteriori stimoli. Gli era bastato sentire il nodo di Akaza gonfiarsi e pulsare contro le sue pareti sensibili, avvertire il suo sperma caldo riempirlo nuovamente dopo mesi, percepire il petto formicolare per tutte le attenzioni che gli aveva rivolto durante il loro amplesso. Venne a lungo sul ventre del suo Alpha già umido e sporco di latte, accasciandosi subito dopo contro la sua spalla nuda, il fiato corto e il corpo improvvisamente molle.
Akaza ricercò le sue labbra e lo baciò con trasporto, sistemandosi meglio per far sì che anche lui potesse stare comodo mentre il suo sesso perdeva lentamente vigore e il nodo ritornava alla sua normale grandezza. Rimasero fermi in quel modo per minuti interi, coccolandosi e scambiandosi effusioni piene di amore, rafforzando ancora una volta quel profondo legame che li univa e che presto li avrebbe resi nuovamente genitori.
» N° parole: 1845
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