Electrostimulation
Nella penombra della stanza, Kyojuro osservava il piccolo dispositivo stretto tra le mani di Akaza, il display che proiettava una luce bluastra sul suo viso sorridente. Il bagliore creava giochi di ombre sui lineamenti del suo partner, rendendolo più attraente e provocante di quanto già non fosse normalmente. Il luccichio malizioso nelle sue iridi ambrate gli conferiva un'aura predatoria, cosa che fece rabbrividire Kyojuro e lo portò ad agitarsi appena. Il piacere che aveva iniziato a montargli dentro come una marea gli fece arricciare la pelle nuda, rendendo turgidi i capezzoli rosei esposti allo sguardo lascivo dell'altro.
Kyojuro deglutì rumorosamente e, pieno di fremente aspettativa, allungò una mano per afferrare con le dita gli elettrodi che pendevano placidi dal dispositivo. Li strinse nel palmo, li soppesò e li osservò da vicino: sembravano pesare più di quanto avrebbe mai immaginato, carichi di elettrizzanti promesse. Alzò lo sguardo sul volto di Akaza e lo fissò in silenzio, con un'espressione supplichevole che mostrava quanto fosse impaziente di provare quella ulteriore esperienza insieme a lui.
Senza aggiungere una parola, Akaza gli si avvicinò e appoggiò una mano sul suo petto nudo, esercitando una lieve pressione affinché indietreggiasse fino a raggiungere il muro alle sue spalle e le cinghie che pendevano dal soffitto. Kyojuro sospirò nell'avvertire la parete fredda contro la pelle accaldata, rabbrividendo per il piacere, e chiuse gli occhi quando Akaza si protese in avanti per appropriarsi delle sue labbra. Si ritrovò così intrappolato tra il suo corpo muscoloso e il muro, una mano infilata tra i suoi corti capelli rosa e l'altra ancora stretta attorno agli elettrodi.
Akaza sbuffò una risata nel bacio che si stavano scambiando e premette maggiormente Kyojuro contro la parete, facendolo mugugnare. Tenendo il dispositivo di elettrostimolazione con una sola mano, portò l'altra tra i suoi folti capelli biondi e li strinse tra le dita, tirandoli solo per il gusto di sentirlo rantolare e fargli schiudere le labbra. Kyojuro accolse la lingua di Akaza e si lasciò esplorare il palato, rispondendo con altrettanto impeto ed eccitandosi sempre di più. Il suo sesso, ormai completamente eretto, entrò in contatto con quello altrettanto duro e teso dell'altro, strappando ad entrambi un gemito gutturale.
Kyojuro iniziò a strusciarsi inconsapevolmente contro il bacino di Akaza, usando la frizione tra i loro membri per ricercare un po' di sollievo e appagamento al profondo senso di eccitamento che stava provando. Se stava già godendo così per un semplice bacio, non osava immaginare a quali livelli sarebbe potuta arrivare la sua eccitazione quando avrebbero cominciato a fare sul serio. Fremette al solo pensiero e una scarica di piacere più intensa delle altre gli fece sussultare il sesso teso, causando la fuoriuscita di liquido preseminale che andò a bagnare la pelle di Akaza.
«Kyojuro, alza le braccia.»
Akaza gli impartì quell'ordine con la voce arrochita dal desiderio, parlandogli direttamente sulle labbra come se non volesse staccarsi dalla sua bocca calda e accogliente. Kyojuro fece quanto gli era stato chiesto, lasciando la presa dagli elettrodi e da quei morbidi capelli rosa che amava tanto. Alzò le braccia e rimase in attesa, lo sguardo fisso in quello di Akaza che continuava a rilucere di blu in maniera provocante per via del dispositivo che stava stringendo nella mano sinistra.
Akaza sorrise di sbieco e lo aiutò a infilare la mano nella manetta di pelle nera, tirando con le dita la cinghia e assicurandola nella fibbia di metallo. Fece lo stesso anche con l'altro braccio, bloccando entrambi i suoi polsi e depositandogli un bacio sulla fronte già madida di sudore. Kyojuro rabbrividì e sospirò, teso come la corda di un violino e febbricitante per la voglia che aveva di provare e scoprire fino a che punto si sarebbero potuti spingere con quell'elettrostimolatore.
«Sei pronto, Kyojuro?» Chiese Akaza, sogghignando maliziosamente con l'eccitazione ben visibile nelle iridi ambrate.
«Sì. Assolutamente, sì.» Rispose Kyojuro con la voce arrochita dal desiderio, il corpo nudo attraversato da fremiti incontrollati di intenso piacere.
Akaza annuì con decisione e afferrò i primi due elettrodi, districandoli dagli altri quattro che avrebbe presto attaccato sui muscoli tesi, che sembravano non aspettare altro. Kyojuro seguì i suoi movimenti con lo sguardo, curioso di vedere da quali parti del corpo il suo partner avrebbe deciso di iniziare. Akaza posizionò i due elettrodi transcutanei sui suoi pettorali, poi ne afferrò altri due e li fece aderire sul suo ventre contratto. Aspettò di scoprire dove avrebbe messo gli ultimi, ma Akaza sorrise sornione e azionò il dispositivo, cominciando con un'intensità minima.
Il primo impulso colse Kyojuro di sorpresa, facendolo ansimare senza controllo. Avvertì un pizzico lieve sulla pelle e un brivido gli attraversò i muscoli come un'onda gelida. Una scarica di piacere gli percorse la spina dorsale, infiammandogli il basso ventre e facendo guizzare il suo sesso eretto e già gocciolante. Era una sensazione insolita, elettrizzante nel vero senso della parola, un miscuglio di formicolio e vibrazione che gli risaliva lentamente lungo il corpo. Reclinò la testa all'indietro, appoggiandola contro il muro alle sue spalle, e chiuse gli occhi, concentrandosi, per un istante, solo su quell'onda di sensazioni travolgenti.
«Che dici: aumentiamo un po'?» Chiese Akaza, riportandolo alla realtà con la sua voce bassa e sensuale.
Kyojuro aprì gli occhi e annuì con decisione, curioso e fremente di scoprire quali altre sensazioni avrebbe provato con una scarica più alta. Akaza sorrise serafico, visibilmente divertito dal modo in cui stava reagendo, e alzò il livello di intensità. Kyojuro sentì la scossa farsi più decisa, un impulso che sembrava prendere vita e propagarsi come una piccola onda sotto la pelle. Un rantolo lasciò le sue labbra e uno spasmo lo portò a strattonare involontariamente le cinghie, le gambe che rischiavano di cedere e il sesso sempre più duro e pulsante.
Kyojuro sentì l'elettricità scorrergli in corpo insieme al piacere intenso che stava provando. Non era doloroso, anzi: lo stimolo che stava ricevendo si propagava nei suoi muscoli guizzanti come fosse un brivido intenso e costante, ronzando placidamente e risvegliando ogni singolo ricettore del suo corpo. Si sentiva febbricitante, il desiderio di spingersi oltre gli incendiava le vene come fuoco vivo. Guardò Akaza dritto negli occhi e sperò che cogliesse il suo silenzioso messaggio, in cui lo invitava a fare di lui ciò che più voleva.
Akaza sogghignò, capendo chiaramente cosa gli stava chiedendo con quello sguardo lascivo, ma ignorò volutamente la sua richiesta. Kyojuro lo vide appoggiare l'elettrostimolatore sulla sedia posta poco distante da lì e dargli le spalle per raggiungere la cassettiera che occupava la parete opposta. Alzò un sopracciglio e lo seguì con lo sguardo senza capire cosa stesse facendo.
«Akaza, cosa...?»
Akaza si girò nuovamente verso di lui, tenendo tra le mani un secondo dispositivo. Kyojuro lo fissò e rabbrividì, deglutendo rumorosamente: a differenza di quello che il suo partner aveva usato su di lui, quell'elettrostimolatore aveva degli elettrodi particolari e capì subito quale sarebbe stato il loro effettivo utilizzo. Guardò i due anelli elastici che pendevano alle estremità dei cavi e sospirò sommessamente.
«Kyojuro, ti fidi di me, vero?» Gli domandò Akaza, posizionandosi nuovamente di fronte a lui con il suo corpo nudo e muscoloso.
«Certo che sì!» Rispose Kyojuro, con tono alto e deciso.
Come poteva non fidarsi ciecamente di lui? In fondo, Akaza era stato il suo Master per così tanto tempo, e la fiducia era la base su cui era stato fondato il loro rapporto di sottomissione. Adesso che erano diventati anche compagni di vita, Kyojuro nutriva quel particolare sentimento con maggiore intensità. Sarebbe stato disposto ad affidare la propria vita nelle mani di Akaza, sapendo con assoluta certezza che l'altro l'avrebbe trattata con cura e protetta come fosse la cosa più preziosa al mondo.
Akaza sorrise dolcemente e allungò la mano per toccargli delicatamente una guancia accaldata, sfiorandogli il labbro inferiore con il pollice. Gli accarezzò il mento, scendendo sul collo e sul petto, strappandogli dei gemiti sconnessi. Kyojuro abbassò lo sguardo su quelle dita che lo stavano facendo fremere solo con uno sfioramento leggero e le vide soffermarsi sull'elettrodo transcutaneo prima di scendere a toccare il capezzolo turgido.
«Voglio provare una cosa. Ma se ti faccio male, dimmelo e mi fermo subito.»
Kyojuro alzò lo sguardo sul suo viso serio e annuì energicamente, facendo danzare i lunghi e ribelli capelli biondi. Akaza si lasciò andare ad un sorriso genuino, poi afferrò uno dei due anelli e vi infilò dentro l'indice, posizionando l'elettrodo sopra il dito. Kyojuro lo osservò in silenzio, impaziente di scoprire cosa avesse in mente, e trattenne inconsapevolmente il respiro quando lo vide accendere il dispositivo. Akaza lo guardò dritto negli occhi vermigli e avvicinò lentamente il dito al suo petto.
Una scarica di puro piacere lo scosse dalla testa ai piedi, facendolo quasi urlare e rendendogli le gambe molli come gelatine. Il polpastrello di Akaza si era appoggiato sul suo capezzolo e l'elettricità si era propagata per contatto dal dito attorno a cui aveva stretto l'anello con l'elettrodo. Era stato maledettamente eccitante e sentì il bisogno di volerne ancora.
«Tutto ok?» Chiese Akaza, allontanando lievemente il dito dal petto di Kyojuro.
«Non ti fermare!»
Kyojuro pronunciò quelle parole con una nota disperata nella voce e vide Akaza fissarlo con un luccichio malizioso nelle iridi ambrate. Ansimò gutturalmente quando il suo dito tornò a scorrere sulla pelle tesa del torace, soffermandosi sull'altro capezzolo turgido e sensibile. Chiuse gli occhi e si abbandonò ancora una volta contro il muro, il corpo attraversato dai brividi e da quella corrente che lo stava stimolando incessantemente. Sentiva il piacere risalire lungo la colonna vertebrale e riscendere verso il proprio bacino, come se fosse su di una giostra. Era così intenso da causare degli spasmi nel suo sesso eretto, ma non al punto da condurlo verso l'orgasmo. Era quasi frustrante, eppure gli stava piacendo da impazzire.
Il suo partner smise nuovamente di toccargli i pettorali e Kyojuro aprì gli occhi per fissarlo con una nota di disappunto nelle iridi vermiglie. Akaza sogghignò e si allontanò di un passo per guardarlo dalla testa ai piedi: era un fascio di nervi tremolante, con il fiato corto e il membro gocciolante, ma questo non lo fermò dall'allungare il braccio per portare la mano tra le sue gambe e farlo urlare quando gli appoggiò il dito contro il glande sensibile. Kyojuro strattonò le cinghie, mentre l'elettricità veniva scaricata sulla sua erezione con quel contatto quasi disinteressato, il formicolio che si propagava lungo ogni terminazione nervosa e gli correva sotto pelle.
Akaza lo guardò con intensità e si beò di quella sua reazione, leccandosi le labbra con malcelato desiderio. Kyojuro ansimò e fremette impercettibilmente, anticipando con la fantasia ciò che sarebbe successo da lì a poco. Lo vide allontanare il dito dal suo sesso e afferrare i due elettrodi che non aveva posizionato all'inizio, ansimando sommessamente. Con movimenti veloci e decisi, Akaza glieli attaccò sul sesso teso, adagiandone uno alla base del glande e l'altro poco sopra i testicoli. Subito, l'elettricità si propagò in quella zona tanto sensibile, provocandogli una miriade di brividi che gli scossero il corpo con violenza. Adesso che la sua erezione stava subendo quello stimolo diretto, il piacere cominciò a concentrarsi tutto lì, in formicolii intensi e incessanti che lo portavano a gemere senza controllo.
Akaza lo guardò e si morse il labbro inferiore, eccitato come non mai nel vederlo così sconvolto e vulnerabile. Avrebbe volentieri continuato a torturarlo ancora un po', ma capiva che Kyojuro era ormai arrivato al limite del sopportabile - e poi, aveva una gran voglia di possederlo finché non si sarebbe svuotato completamente dentro il suo corpo caldo e fremente. Spense l'elettrostimolatore a cui erano attaccati i due anelli e sfilò l'elettrodo dal dito, così da poter avere le mani completamente libere. Poi, sorridendo sornione, decise di voler concludere quell'amplesso conducendo il partner verso le più alte vette dell'appagamento, fino a fargli vedere le stelle.
Aumentò di nuovo l'intensità e Kyojuro gemette sonoramente, dimenandosi e tirando le cinghie fino a far diventare i polsi rossi. A quel livello, la corrente divenne un'onda di energia che sembrava prendere possesso del suo corpo, portandolo in uno spazio dove il piacere si mescolava con lo stordimento, dove ogni impulso era come un salto nel vuoto. Il suo respiro si fece più profondo e affannato, la mente concentrata su quella vibrazione che lo attraversava come un'onda continua.
Kyojuro sentiva i propri nervi rispondere come corde pizzicate, un brivido caldo che gli scivolava lungo la spina dorsale, rendendo ogni centimetro della sua pelle ipersensibile. Ansimò e si lasciò sfuggire un verso di sorpresa quando Akaza gli afferrò entrambe le gambe e lo sollevò, facendogli mancare il pavimento da sotto i piedi. Di riflesso, gli circondò i fianchi e si aggrappò alle cinghie per avere maggiore stabilità mentre lo sentiva strusciare il proprio sesso contro il suo fondoschiena.
Avvertì la punta bagnata del membro di Akaza scivolare tra le natiche, premendo con veemenza contro l'orifizio pulsante, e sospirò per l'ulteriore scarica di piacere che lo attraversò da capo a piedi. Un gemito acuto si riversò dalle sue labbra quando lo sentì spingersi nel suo corpo teso, penetrandolo lentamente fino a che non fu completamente dentro di lui, facendolo sentire pieno e completo.
Kyojuro ansimò e guardò Akaza dritto negli occhi, trovandolo bellissimo con quell'espressione eccitata dipinta sul viso. Si protese in avanti per quanto gli fosse possibile, impossessandosi delle sue labbra invitanti per baciarlo con trasporto, mentre con le gambe lo stringeva maggiormente a sé, facendolo sprofondare ancora di più tra le proprie pareti strette e pulsanti. Akaza sospirò nel bacio e gli afferrò le cosce con decisione, cominciando a muoversi con scatti di bacino irruenti e mirati.
Kyojuro si allontanò dalle labbra del partner per reclinare la testa all'indietro e gemere senza contegno, ebbro di un piacere così intenso da farlo contorcere e fremere come non mai. I suoi muscoli si contraevano in spasmi involontari per via dell'elettricità che li attraversava, mentre il suo sesso sobbalzava ad ogni impulso, gocciolando contro gli addominali contratti di Akaza. Quella doppia stimolazione gli stava annebbiando la mente, portandolo a vedere dei piccoli e luminosi puntini bianchi ogni volta che un'ondata di puro godimento lo travolgeva, inducendolo a stringere le palpebre con forza.
Akaza lo penetrò a ritmo sostenuto, affondando le dita nelle sue cosce toniche fino a lasciare i segni delle unghie. Stava godendo come non mai, tanto da sentirsi pericolosamente vicino all'orgasmo. Kyojuro era magnifico, perfetto in ogni nuova esperienza che decidevano di voler provare insieme: sarebbe stato impossibile, per lui, chiedere di meglio. Amava quell'uomo e il suo essere così arrendevole ai suoi voleri, ma amava ancora di più il suo essere forte e deciso nella vita di tutti i giorni che condividevano ormai da tempo.
Quando Akaza aumentò il ritmo delle proprie spinte, colpendo incessantemente il punto più sensibile del suo corpo, Kyojuro singhiozzò e cercò nuovamente le sue labbra, mentre il piacere lo travolgeva come un fiume in piena che rompe gli argini. Raggiunse l'orgasmo proprio in quel momento, schizzando il proprio sperma caldo contro gli addominali del partner, il sesso che pulsava involontariamente per via delle scariche che continuavano a stimolarlo con intensità. Akaza lo seguì quasi subito, venendo tra le sue pareti strette in copiosi fiotti caldi, tenendolo premuto contro di sé mentre lo riempiva con il proprio seme perlaceo.
Rimasero incastrati in quel modo per alcuni attimi, ansimanti e attraversati dai brividi di quell'orgasmo travolgente. Poi Akaza si allungò in direzione dell'elettrostimolatore e lo spense, facendo sospirare Kyojuro che sentì i propri muscoli distendersi, attraversati ancora da un lieve formicolio che gli faceva pizzicare la pelle. Tenendolo saldo per evitare di fargli perdere l'equilibrio dopo tutta quella tensione sia muscolare che erotica, Akaza liberò le braccia di Kyojuro e lo condusse verso la vasca da bagno, baciandolo teneramente ad ogni passo, pronto a prendersi cura di lui come ogni volta.
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