viii

Va bene Jimin, puoi farlo. Devi solo prendere l'asciugamano e tornare dentro.

Mi sentii disgustato quando camminai sul pavimento sporco e polveroso con i piedi bagnati e insaponati. Non mi era mai piaciuta quella sensazione, ma la lasciai stare, onestamente, quello era tutto ciò che potevo fare. Accettare e trattenermi.

Usai di nuovo le pareti come guida per camminare verso il letto. Quando sentii il tavolo lo accarezzai per sentire se c'era un materasso sulla parte superiore, cercai velocemente l'asciugamano. Tastai distrattamente il materasso per trovare qualsiasi tessuto ruvido o come veniva chiamato.

Una volta preso l'asciugamano, mi asciugai gli occhi e finalmente li aprii. Pungevano ancora, quindi continuai a sfregare. Fin quando notai che c'era ancora della polvere e che mi era entrata negli occhi, che ora mi prudevano e pungevano.

"Oh andiamo.." Mormorai, provando ad aprire gli occhi, ma avevo ancora della polvere e non riuscivo a pulirla. "Aishhh.." Poi sentii il crack della porta da dietro di me.

"Quindi.. Hai fatto una bella doccia, ragazzino?" Sentii dire da una voce familiare, mi girai velocemente aprendo un pochino gli occhi.

MERDA

TERZA PERSONA P.O.V

Dopo aver terminato i suoi lavori, il signor Min si alzò finalmente dalla scrivania ed uscì dal suo ufficio. Chiuse la porta ed andò nell'ala est della villa, dov'era la stanza di Jimin.

Era molto tranquillo, non si sentiva niente oltre i suoi passi sul bel pavimento di marmo bianco.

Una risata improvvisa gli sfuggì quando iniziò ad immaginare l'espressione sul volto del giovane quando era entrano nella vecchia stanza che gli aveva dato. Era consapevole che quello che aveva fatto era piuttosto scortese, e una mossa infantile, ma onestamente non gliene fregava un cazzo.

In realtà, aveva molto di più in serbo per il giovane. Mr. Min non aveva per niente pietà, lui non gli piaceva nemmeno un po'. Era emozionato dal rendere la vita di Jimin miserabile.

Solo il pensiero lo fece sorridere. Che gioia realizzarlo. Ridacchiò quando quei pensieri presero il sopravvento nella sua mente. "Sarà divertente." Sorrise.

Notò la porta della stanza di Jimin aperta leggermente. Alzò gli occhi al cielo e aprì la porta facendo uno scricchiolio, solo per vedere il culo nudo di Jimin, ricoperto di sapone e con il suo meraviglioso didietro davanti a lui.

"Quindi.. Hai fatto una bella doccia, ragazzino?" Lo derise. Jimin si girò di scatto con un occhio leggermente aperto. Si coprì velocemente la parte inferiore del corpo con l'asciugamano.

"Y-YAH! POTRESTI IMPARARE A BUSSARE!" Urlò Jimin.

"È casa mia, posso entrare in qualunque stanza quando voglio." Lo guardò male.

"Inoltre la porta era aperta, non l'hai nemmeno chiusa."

"Non ti da nessuna scusa per non aver bussato!" Sibilò Jimin, Mr. Min alzò gli occhi al cielo.

. . . . . . .

"Quindi, ti piace questa stanza?" Chiese all'improvviso.

"O-Oh.. Uhm.. Sì!" Rispose Jimin stringendo la presa sul suo asciugamano.

"Oh davvero?"

"A-Assolutamente."

Intendiamoci- quello che intendeva davvero Jimin era... 'In realtà, no. NON mi piace questa stanza. Credo nessuno ci possa vivere! E parliamo dell'impianto idraulico, GUARDAMI, SONO COPERTO DI SAPONE.'

Quindi sì, aveva mentito. Ma era spaventato. Chi sapeva cosa gli avrebbe fatto il ragazzo, se avesse detto di no. Meglio prevenire che curare. In più una stanza è una stanza, e quella era sua d'ora in poi. Doveva solamente accettarlo e conviverci.

Dopo tutto, almeno aveva un posto in cui dormire, giusto?

"Beh, ottimo!" Mr Min ghignò.

"Mhmm! Adoro davvero questa stanza! Tooottaaaaallllmeeenteee." Jimin sorrise.

Certamente, Mr Min sapeva che Jimin stava mentendo. Diamine, odiava le persone che gli dicevano bugie. Anche se aveva un po' mentito sulla camera di Jimin.. -MA QUESTO NON DOVEVA ESSERE MENZIONATO PER IL MOMENTO.

"Fantastico. In realtà credevo la odiassi."

"Oh no, signore, ha capito male! Mai!" Jimin si batté la mano sulla fronte mentalmente per averlo detto.

Mir Min cercò di soffocare una risata. Non era stupido da credere a tutto, onestamente. Non sapeva nemmeno perché Jimin ci provava. Anche un cane non poteva stare in una stanza come quella.

"Avevo pensato di darti un'altra stanza al piano superiore, in realtà. Ma dal momento che adori così tanto questa, non riesco a dirti di andartene!" Ghignò. "Dopo tutto quello che hai passato, perché preoccuparsi, in ogni caso?"

Okay, aveva mentito anche lui. Perché pensate che avrebbe dato a Jimin una delle sue splendide camere. Se pensava che non fosse degno del suo denaro, credi lo fosse stato di una stanza della sua villa?

Jimin stava lì, con gli occhi sgranati. "D-Davvero?" Mr Min rispose annuendo.

Jimin pensò fosse vero, considerando che era una persona credulona.

'DANNAZIONE.' Jimin maledisse.

"O-OH! SIGNORE, PUÒ ANCORA DARMI LA CAMERA SE VUOLE! V-VOGLIO DIRE.. QUALCUN'ALTRO USERÀ QUESTA STANZA, G-GIUSTO?" Jimin ridacchiò nervosamente.

'Oh Dio, è troppo divertente.'

"Aniyo, va bene. Non devi recitare." Ghignò. Fantastico, Jimin si pentì di aver mentito.

Stava semplicemente lì. Insicuro su cosa dire. "M-Ma--" Stava per dire qualcosa per cercare di avere una nuova stanza, ma fu interrotto da Mr Min.

"Comunque, abbiamo parlato abbastanza della tua camera. Il motivo per cui sono venuto qui è per dirti che ti aspetto nel mio ufficio alle 6:00, in punto. Non cercare di deludermi." Rimarcò prima di afferrare la maniglia arrugginita. "Se fai un secondo di ritardo, dovrai affrontare gravi conseguenze. Capito?!" Alzò improvvisamente la voce.

"S-Sì signore.." Jimin annuì con veemenza. Mr Min si lasciò sfuggire un piccolo humph prima di aprire la porta. Ma si fermò a metà strada. "Oh a proposito.." Disse, catturando di nuovo l'attenzione di Jimin.

Fissò Jimin per qualche secondo, che a Jimin sembrarono ore. Deglutii mentre il suo labbro tremava. "U-Uhm..?"

"Sei.. Davvero cattivo, a mentire." Disse senza mezzi termini prima di chiudere la porta. Jimin rimase lì, sconvolto mentre la schiuma colava lungo la sua fronte e le sue braccia..



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andate su RAVIVIOLO !!
ho già pubblicato tante tante
storie lì :/

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