Capitolo 9

Aspettava quel momento dall'inizio dell'anno scolastico e con l'arrivo di dicembre era anche arrivata la tanto attesa prima gita ad Hogsmeade: di solito quando si arrivava a scuola era la prima cosa di cui si iniziava a parlare perchè forse era una delle cose più emozionanti ed era l'unico momento in cui gli studenti di Hogwarts staccavano la spina dai ritmi scolastici.

A rendere tutto ancora più speciale era stata la neve. Aveva nevicato tutta la notte precedente e uno strato di almeno un metro di neve si era sparso per tutta Hogwarts e probabilmente anche ad Hogsmeade si sarebbe verificata una situazione simile. Harry era incredibilmente felice quella mattina, soprattutto perchè Louis Tomlinson rientrava tra i professori che avrebbero accompagnato gli alunni durante quella gita e passare una giornata intera "con lui" era qualcosa che lo rendeva senza dubbio più eccitato del previsto. Certo, sicuramente non sarebbero potuti stare proprio insieme, ma sapere che lui era presente lì era una cosa che lo faceva stare bene, soprattutto dopo gli ultimi mesi passati lontani l'uno dall'altro se non ogni tanto la sera.

Da quando si era svegliato, però, non aveva fatto altro che sentire la voce di Niall che parlava unicamente di Mielandia e aveva avuto il forte desiderio di infilargli un boccino in bocca pur di farlo stare zitto. Ogni volta era sempre così, Niall era quello che più si emozionava per queste cose e la sua faccia davanti alla vastissima scelta di dolci di Mielandia era qualcosa di impagabile.

Prima di uscire dalla Sala Comune Harry indossò un cappotto pesante, con il cappuccio e la sua amatissima sciarpa bordeaux e gialla e infine un berretto di lana grigio con una grande "H" che sua nonna gli aveva cucito poco prima di andare ad Hogwarts quell'anno.

Insieme a Niall e Liam arrivò all'ingresso di Hogwarts dove si radunavano tutti prima di muoversi insieme per Hogsmeade: lì la professoressa McGranitt stava raccogliendo le autorizzazioni firmate dai genitori di ogni alunno e Harry con le mani che tremavano dal freddo porse la sua alla professoressa, prima di accorgersi che esattamente dietro di lei c'era Louis che lo fissava con sguardo magnetico. Mentre la professoressa McGranitt cercava la firma di uno dei due genitori di Harry nel foglio, lui se ne stava lì a fissare Louis che di prima mattina era ancora più bello: era come sempre vestito interamente di nero e portava una sciarpa con delle frange verdi e dei guanti in pelle. Harry abbozzò un sorrisetto prima che la professoressa potesse riconsegnargli l'autorizzazione.

Il riccio si diresse dai suoi amici con le mani che tremavano dal freddo e le guance leggermente rosse per il vento che si scontrava contro il suo volto: era contento però di dover camminare sulla neve, era una cosa che amava sin da quando era bambino.

- I miei genitori - disse Niall - mi hanno spedito dei soldi, così posso finalmente comprare tutti i dolci del mondo. - Harry scosse la testa ridacchiando, e si sbattè una mano contro la fronte.

- Riesci a non parlare per almeno dieci minuti di Mielandia? - disse Liam esasperato.

- È da settembre che aspetto questo momento, credi sia facile trattenersi adesso? - rispose Niall, ma la conversazione fu troncata dalla voce del professor Tomlinson che richiamava tutti gli alunni all'attenzione: aveva iniziato a elencare una serie di regole che gli alunni avrebbero dovuto seguire, rivolte soprattutto ai ragazzi del terzo anno che si sarebbero recati nel villaggio per la prima volta e per questo motivo Harry non diede ascolto a quelle parole visto che conosceva a menadito le norme da seguire quando si andava ad Hogsmeade. Pensò però che quel giorno ne avrebbe approfittato per iniziare a comprare i regali di Natale e poiché i suoi pensieri avevano come sottofondo la voce di Louis Tomlinson, si chiese se avesse dovuto comprare un regalo anche per lui quell'anno.

Si mise le mani in tasca e decise di guardarlo mentre parlava e si perse per l'ennesima volta nell'azzurro dei suoi occhi, fino a quando non sentì qualcuno strattonarlo dal cappotto e desiderò volentieri che quella persona sparisse immediatamente.

Il suo desiderio aumentò non appena si voltò e vide che a strattonarlo in quel modo era stata la bionda Evelyn Garrett, nonché l'ultima persona al mondo con cui avrebbe voluto parlare Harry quel giorno.

- Harry - fece lei con un sorriso timido.

- Dimmi - rispose il riccio, un po' freddo, guardando prima lei e poi tornando a fissare Louis come se non potesse assolutamente farne a meno.

- Mi chiedevo se... ti andasse di prendere una Burrobirra con me ai Tre Manici di Scopa più tardi - chiese poi lei, mordendosi il labbro. Harry non seppe assolutamente che rispondere, non aveva per niente voglia di prendere una Burrobirra con lei, non avevano nemmeno un rapporto di amicizia tale da poter scherzare su qualcosa o trovare argomenti di discussioni validi che non rendessero tutto incredibilmente imbarazzante e noioso.

Ma soprattutto Harry non era per niente interessato a lei, quindi perchè avrebbe dovuto dirle di sì? A renderlo ancora più confuso fu Louis: si accorse che aveva appena finito il suo discorso e lo stava fissando da lontano.

- Umh... - iniziò Harry guardando il suo professore e incrociando il suo sguardo per poi voltarsi verso Evelyn - In realtà l'avevo già promesso a Niall e Liam, cioè... - si trovò in difficoltà, ma quella fu l'unica scusa che gli venne in mente.

- Oh - rispose lei - Va bene allora, fa niente - Harry notò una punta di delusione nel suo tono di voce, ma non poteva fare altrimenti. Non appena la bionda si allontanò, Harry si voltò di nuovo verso il suo professore per vedere se lo stesse ancora guardando e in realtà aveva appena spostato lo sguardo da un'altra parte.

Harry sorrise e subito dopo si diresse verso gli alunni Grifondoro del sesto anno prima di poter partire tutti insieme per andare a Hogsmeade, giusto qualche minuto dopo.

•••

Quando la professoressa McGranitt aveva proposto a Louis di accompagnare i ragazzi ad Hogsmade insieme a Zayn, Louis non ci aveva pensato due volte prima di acconsentire: innanzitutto era contento di poter passare una giornata tranquilla con il suo migliore amico, e poi sapeva che anche Harry sarebbe andato a visitare il villaggio, e con la scusa di dover controllare gli alunni poteva stargli un po' più vicino.

Dopo colazione Louis e Zayn seguirono la McGranitt fuori dal castello per raccogliere le autorizzazioni di tutti gli alunni, e subito dopo Louis iniziò a esporre le regole ai ragazzi del terzo anno, che visitavano il villaggio per la prima volta. Era immensamente grato del fatto che i primi anni non fossero tra i piedi, perché non sopportava i mocciosi.

Mentre Zayn e la McGranitt si scambiavano le ultime parole, Louis spostò lo sguardo tra la folla di ragazzini, e si posò su Harry, che proprio in quel momento stava parlando con Evelyn Garrett: quella ragazzina era una palla al piede, e Louis si annotò a mente che, appena possibile, le avrebbe levato qualche punto. Ma lui non era geloso. Le stava antipatica e basta.

Proprio in quel momento Zayn gli disse che le carrozze con i Thestral erano pronte, e Louis chiamò a raccolta i ragazzi.

- Prendete posto nelle carrozze, senza accalcarvi - disse, e mentre aspettava che tutti gli alunni prendessero posto, si perse a guardare i Thestral: Louis aveva visto tanta gente morire, e di conseguenza riusciva a vedere quegli animali che molti giudicavano spaventosi e che erano invisibili alla maggior parte della gente, ma che secondo lui avevano un fascino particolare. Solo che non facevano altro che ricordargli tutto ciò che aveva passato, soprattutto a causa del loro sguardo triste.

Accarezzò la testa di uno di loro, e quando tutti gli alunni furono seduti nelle carrozze prese posto insieme a Zayn nella carrozza in testa alla fila, e partirono.

- Hai parlato con Styles? - gli chiese all'improvviso Zayn.

- Cosa? - chiese quello, risvegliandosi dai propri pensieri.

- Riguardo a voi due.

- No. Non penso che lo farò.

- Louis...

- Zayn.

Il moro alzò gli occhi al cielo e lasciò perdere. Louis sapeva che il suo amico aveva ragione, ma non riusciva proprio ad affrontare l'argomento con il ragazzo. Si sentiva insicuro? Aveva paura? Non sapeva nemmeno lui cosa provava? Sì, forse. E non vedeva nemmeno il motivo per cui dovevano affrettare le cose, non c'era nessuno che li stava inseguendo.

In poco tempo arrivarono ad Hogsmeade, e subito Zayn gli chiese di passare da MondoMago per comprare delle cose che gli servivano per le sue lezioni. Louis acconsentì ed entrambi entrarono nel piccolo negozio nella strada principale: c'era qualche alunno dentro, ma di solito non era uno dei negozi più ambiti del piccolo villaggio.

Una volta finite le compere di Zayn, Louis avvistò la folla che si era formata davanti al negozio di dolci, Mielandia, e non potè fare a meno di notare subito la testolina riccia di Styles, che insieme a Payne e Horan stava entrando proprio lì.

Zayn lo guardò. - Entriamo?

Louis annuì senza rispondere, e dopo qualche secondo si trovò dentro il negozio, che pullulava di alunni che compravano i più svariati tipi di dolci. A Louis piaceva da morire il cioccolato, così si diresse verso quell'area del negozio, e inaspettatamente trovò Harry proprio là, stavolta da solo.

- Cosa compri? - gli chiese, sussurrando.

Il ragazzo sussultò. - Non ti avevo visto - sussurrò. - Prendo qualche barretta di cioccolato.

Il professore si fece più vicino a lui e, senza farsi vedere, gli fece scivolare un paio di galeoni nella tasca. - Da parte mia.

- Ma...

- Shh - fece semplicemente - E salutami la signorina Garrett - e se ne andò senza nemmeno guardarlo, anche se avrebbe voluto stampargli un bacio in fronte.

Lui e Zayn comprarono qualcosa, e poi uscirono dal negozio decisamente soddisfatti.

- Tre manici di scopa? - propose Zayn.

- Ci sto.

Fecero qualche passo con il vento freddo che gli ghiacciava il viso, e finalmente entrarono nella locanda. Lì vennero piacevolmente accolti da Madama Rosmerta, la locandiera, o almeno, Zayn venne piacevolmente accolto da lei, quanto a Louis ottenne solamente uno sguardo freddo. Non tutti lo avevano accolto bene come la McGranitt, dopo ciò che era successo.

Zayn gli mise una mano sulla spalla, come per dargli forza, ed entrambi presero posto ad un tavolo piuttosto appartato.

- Cosa vi porto, ragazzi? - chiese Madama Rosmerta, avvicinandosi al loro tavolo quasi subito.

- Per me una burrobirra - rispose Zayn.

- Per me un bicchiere di whisky incendiario.

- Arrivano - disse lei, e andò via con gli ordini.

- Ci vai pesante - ridacchiò il moro.

Dopo qualche minuto i loro ordini arrivarono, e Louis e Zayn stavano chiacchierando tranquilli, quando un gruppo di ragazzi entrò nel locale; non appena Louis alzò lo sguardo riconobbe subito Harry e i suoi due amici. I tre si sedettero proprio nel tavolo vicino a loro, e Louis cercava di non guardare il riccio, ma era esattamente di fronte a lui.

Zayn fece un colpo di tosse per attirare la sua attenzione, e ci riuscì, finchè dopo un po' il suo sguardo tornò di nuovo sul ragazzo di fronte a lui. Proprio in quel momento Harry lo stava guardando, e Louis gli sorrise, facendolo arrossire in modo inverosimile davanti ai suoi amici.

- Maledizione - sussurrò subito dopo.

- Te l'avevo detto - disse Zayn, tornando a bere la sua burro birra con uno sguardo tra il divertito e il soddisfatto.

•••

Harry era rimasto impressionato dal gesto di Louis. Oltre ad essersi avvicinato a lui per scambiare giusto qualche parola, gli aveva lasciato dei galeoni nella tasca per potersi comprare qualcosa da Mielandia.

Con quei pochi galeoni aveva deciso di comprarsi un enorme lecca - lecca che lui tanto amava e quando uscì dall'enorme negozio di dolci insieme ai suoi amici lo aprì per iniziarlo a mangiare: aveva un ottimo sapore alla fragola e poi il pensiero che fosse stato praticamente Louis a comprarglielo, lo rendeva ancora più gustoso e per questo se lo stava godendo piano piano, anche perchè erano rare le occasioni in cui poteva godersi dolci buoni come quello.

Insieme a Niall e Liam decise di andare a prendere una Burrobirra come facevano quasi sempre da quando avevano iniziato ad andare a Hogsmeade tre anni prima.

Durante la strada verso i Tre Manici di Scopa si imbatterono nella Cartoleria Scrivenshaft dove Liam amava comprare sempre delle penne o delle pergamene nuove, così decisero di fare una sosta lì prima della loro solita burrobirra.

Harry iniziò a girare tra i vari scaffali alla ricerca di qualcosa di carino da poter comprare, mentre aveva iniziato a mordere il suo lecca - lecca; su uno scaffale trovò una serie di penne, di svariate forme e dimensioni e ne prese una per poterla guardare. Nel mondo dei maghi non si usavano tanto spesso le penne, si preferiva sempre la piuma e il calamaio per questo erano anche piuttosto costose ma fu in quel momento che decise di ricambiare il regalo che gli era stato fatto da Louis quel giorno.

Trovò delle penne particolari che nel momento in cui venivano usate, appariva il nome della persona che la stava utilizzando grazie a chissà quale stranissima magia, però a Harry sembrò abbastanza affascinante e decise di regalarla a Louis.

Liam stava ancora perdendo tempo, scegliendo quale pergamena comprare e quale fosse la piuma adatta per il quadrimestre successivo e sembrava un po' Niall a Mielandia. Quest'ultimo, in attesa che Liam decidesse cosa prendere, aveva aperto l'ennesima tavoletta di cioccolato bianco.

- Che stai comprando? - chiese a Harry con la bocca piena di cioccolato.

Il riccio rise. - Una penna, è un regalo per... mio padre - annuì, per poi tirare fuori dalla tasca dei galeoni e pagare. Prese il sacchetto e i due continuarono a mangiare i loro dolci in attesa del loro amico.

~~

Persero all'incirca una mezz'ora dentro la cartoleria e subito dopo poterono finalmente dirigersi verso i Tre Manici di Scopa e poco prima Harry aveva visto in lontananza Louis e il professor Malik entrare lì dentro e si sentì ancora più felice.

Appena entrarono avrebbero dovuto decidere dove sedersi.

- Umh, sediamoci lì! - disse Harry indicando un tavolo piuttosto vicino a quello dei suoi due professori e Liam e Niall acconsentirono e tutti e tre si sedettero lì, per poi ordinare le loro Burrobirre da Madama Rosmerta che si era subito avvicinata a loro.

Harry fece fatica a non girarsi dal lato in cui si trovava Louis, per questo subito dopo si voltò verso di lui e lo fissò mentre sorseggiava qualcosa, probabilmente qualcosa di esageratamente alcolico.

Louis lo fissò a sua volta fino a quando non gli dedicò uno dei più bei sorrisi che gli potesse dedicare e il riccio si sentì morire dentro: in quel preciso istante gli venne quasi impossibile riuscire a nascondere i suoi sentimenti e arrossì violentemente sentendo le sue guance andare quasi a fuoco e fu costretto a distogliere lo sguardo dal suo professore.

Nello stesso momento arrivarono le loro Burrobirre, ma notò che i suoi due amici non stavano proprio guardando Madama Rosmerta che arrivava con le loro ordinazioni, ma si erano soffermati a guardare Harry.

- Harry? - fece Liam corrugando la fronte.

Il riccio aveva iniziato a sorseggiare la sua Burrobirra, sperando che il rossore del suo volto potesse sparire. Liam e Niall però si erano voltati dal lato in cui Harry aveva rivolto lo sguardo poco prima di diventare dello stesso colore della sua sciarpa qualche secondo prima.

- Perchè... sei diventato tutto rosso? - chiese il biondo.

Harry deglutì - Io? Rosso? - fece sorseggiando ancora un po' della Burrobirra: di quel passo l'avrebbe finita all'incirca dopo due secondi.

- È solo che... fa molto caldo qui dentro - disse levandosi la sciarpa e il berretto. I suoi due amici seguirono ogni suo movimento e probabilmente stavano anche iniziando a prenderlo per pazzo perchè lì dentro non c'era assolutamente caldo, anzi faceva piuttosto freddo.

- Ma stavi guardando da quel lato e poi... sei diventato tutto rosso - Niall insistette sentendo le parole di Liam e in quel momento Harry aveva iniziato ad odiarli profondamente per essersi resi conto di ogni suo minimo movimento. Iniziò anche ad odiare se stesso per la sua incredibile emotività, soprattutto quando si trattava di Louis Tomlinson.

- Ripeto, sento solo caldo, tutto qua - disse dopo essersi sistemato i capelli un po' schiacciati a causa del berretto. Si voltò di nuovo verso Louis, quasi istintivamente, cosa che non avrebbe assolutamente dovuto fare visto che i suoi amici lo fissavano continuamente.

- Secondo me si è innamorato di Malik e del suo "occhio interiore" - disse Niall ridacchiando e facendo le virgolette con le dita. Anche Harry rise, ma più che altro la sua apparve come una risata piuttosto nervosa, vista la situazione in cui si era ritrovato.

Da quando gli aveva sorriso, Louis aveva fatto di tutto per non voltarsi dalla sua parte, forse perchè si era accorto del rosso vivido delle guance di Harry: il riccio decise di cambiare argomento e propose un brindisi, cosicchè potessero distrarsi da ciò che era appena successo. Fecero scontrare tra di loro i boccali di Burrobirra e poi continuarono a berla e a scambiare qualche chiacchiera.

Harry, all'affermazione precedente di Niall, avrebbe voluto rispondere con un "in realtà sono innamorato di Tomlinson, non di Malik", ma preferì ridere anche lui e chiudere lì la discussione prima di cacciarsi nei guai.

Qualche minuto più tardi, quando Harry si era ormai abituato alla presenza di Louis a pochi metri da lui, si accorse che il professor Malik gli aveva fatto cenno di seguirlo mentre Louis aveva scosso la testa e spalancato gli occhi. Harry cercò di distrarsi, cercando di parlare con i suoi amici, evitando di fissarlo, ma non appena vide che i due professori si stavano avvicinando al loro tavolo, Harry rischiò quasi di affogarsi con quel poco di Burrobirra che gli era rimasta nel boccale.

- Ragazzi! - fece il professor Malik avvicinandosi a loro.

- Buongiorno professore - avevano risposto tutti e tre in coro ed Harry, che stava proprio vicino a loro, alzò lentamente lo sguardo rendendosi conto che proprio accanto a lui c'era Louis.

- Tutto bene? Vi state divertendo? - chiese Malik.

- Sì, fra quanto ritorniamo? - domandò Liam.

- Oh, tranquilli, avete ancora un paio di orette prima di tornare al castello - mentre vide Niall e Liam impegnati ad ascoltare le parole del loro professore, Harry aveva spostato lo sguardo verso Louis e fece un gesto che avrebbe dovuto pagare caro se solo qualcuno l'avesse visto: riuscì da sotto il tavolo a sfiorargli piano i polpastrelli della mano destra e il professore si voltò istintivamente verso di lui e Harry spostò lo sguardo.

Sentire la sue dita calde a contatto con le sue fredde gli fece venire voglia di stringergliele per potersi riscaldare.

- Dai Zayn, andiamo a farci una passeggiata e lasciamo i ragazzi in pace - sussurrò Louis.

Il moro annuì - Hai ragione, ci vediamo più tardi e non bevete troppo! - i tre ragazzi salutarono i professori che si allontanavano e Harry si accorse che Niall e Liam erano rimasti un po' perplessi e frastornati da quella piccola conversazione e dal fatto che fossero venuti a chiedere loro se si stessero divertendo, non era in effetti una cosa che capitava spesso.

Harry non riuscì però a concentrarsi più di tanto su di loro, troppo intento a pensare al momento in cui era riuscito appena a sfiorare la mano di Louis: si sentì tremendamente appagato per una cosa così stupida.

•••

Una volta fuori dal locale, Louis diede uno schiaffo sulla nuca a Zayn.

- Ouch! - fece quello.

- Sei scemo? - chiese Louis, sinceramente curioso. - Perché sei andato a parlare con loro?

Zayn fece spallucce, massaggiandosi la nuca. - Non lo so, volevo sapere come stavano - Louis alzò un sopracciglio. - Okay, volevo solo che facessi capire a Harry che ci tieni a lui.

Louis lo guardò per qualche secondo, poi sospirò. - Okay, sei scemo.

- No senti, Lou - si fermò in mezzo alla neve, le guance rosse per il freddo. - Harry ti fa stare bene, non negarlo. Non ti vedevo così di buon umore dai tempi di Hogwarts, e so esattamente che il motivo è lui.

- Certo, con il tuo Occhio Interiore...

- No, lo vedo perché è palese. Cioè, è palese perché so che state insieme - si affrettò ad aggiungere, vedendo la faccia dell'amico che stava già diventando pallida.

- Non stiamo insieme. Credo.

Zayn allargò le braccia in un gesto esasperato, e poi riprese a camminare, con Louis al seguito. - Chiaramente state insieme, Louis. Sono ormai mesi che vi frequentate, vi baciate e non so cos'altro...

- Nient'altro - lo interruppe. - Almeno, niente di serio.

Il moro lo guardò con gli occhi spalancati. - Cosa? Davvero? Allora dev'essere proprio una cosa seria.

- Smettila! - fece Louis, non riuscendo però a trattenere un sorriso, nascosto dalla sua sciarpa. - E poi non sono felice. Sono solo di buon umore.

- Da quant'è che non metti in punizione un alunno o togli i punti a qualche Grifondoro?

Louis ci pensò un po', e si sentì piano piano il viso andare a fuoco: era davvero felice? Quel ragazzo lo rendeva così felice? Si passò una mano tra i capelli, cercando di darsi un contegno. - Te l'ho detto, sono di buon umore.

- Sì, come vuoi tu - lo liquidò Zayn.

~~

Era ormai quasi ora di tornare ad Hogwarts, ma sulla via per incontrarsi con gli alunni, Louis e Zayn passarono davanti a Stratchy&Sons, il negozio di abbigliamento di Hogsmade, e Louis non potè fare a meno di notare un manichino che sulla testa aveva una sciarpa sul verde, probabilmente messa lì provvisoriamente. Si fermò e nella sua testa balenò l'immagine di Harry con indosso quella sciarpa tra i suoi capelli ricci e ribelli, e sorrise: aveva trovato il regalo di Natale perfetto.

- Devo fermarmi un attimo qua - disse.

- Faremo tardi! - protestò Zayn, ma lui lo ignorò.

Entrò nel negozio e una donna grassoccia lo salutò subito con un sorriso. Senza troppi preamboli, Louis le disse di cosa aveva bisogno, e lei gli prese subito la sciarpa.

- Può incartarla, per piacere? - sussurrò, sperando vivamente di non essere diventato rosso.

- Ma certo! - rispose quella, con un sorriso che gli fece capire che la sua speranza era assolutamente vana.

La ringraziò e uscì dal negozio, sorridendo al pensiero che la sciarpa era verde e non rossa o oro. Zayn lo guardò senza camminare. - Cosa hai comprato?

- Una sciarpa.

- Una sciarpa?

- Per Harry.

- Ah - disse, come se niente fosse, ma poi realizzò ciò che aveva detto il suo amico. - Per Harry! - esclamò, dandogli una pacca sulla spalla. - Come sei dolce!

- Fanculo - rise, e lo stesso fece Zayn, e finalmente si diressero entrambi al punto di incontro con gli alunni.

Dopo aver fatto l'appello, cosa che aveva richiesto parecchio tempo, visto che non stavano in silenzio, finalmente tutti presero posto nelle carrozze e poterono partire. Louis notò che non era riuscito a guardare Harry negli occhi, probabilmente troppo imbarazzato per avergli comprato un regalo - anche se lui non lo sapeva -, ma cercò di non pensarci. Ma subito dopo si ricordò che gli aveva anche offerto i dolci da Mielandia. E si ricordò di come la sue dita avevano sfiorato leggermente le sue ai Tre Manici di Scopa. Si schiaffò una mano sul viso e Zayn ridacchiò, rimanendo però in silenzio, probabilmente sapendo esattamente cosa passava per la testa del suo amico.

Quella situazione lo stava distruggendo, ma non capiva se provava sentimenti negativi o positivi: Zayn diceva che era felice, e Zayn sapeva sempre tutto, quindi avrebbe dovuto credergli, no?

- Vorrei essere un Thestral - disse all'improvviso.

- Perché?

- Così sarei fottutamente invisibile.

- Via Louis, non essere così drammatico! - fece il moro, anche se Louis poteva sentire una nota divertita nella sua voce. - Non è così male essere felici, sai.

Louis alzò gli occhi al cielo e non rispose: certo, Zayn aveva ovviamente ragione, ma Louis non si sentiva bene se pensava che il suo umore potesse dipendere da una persona e che quella persona avrebbe potuto lasciarlo quando voleva, per qualcuno più bello o più giovane e di cui non si sarebbe dovuto vergognare.

Louis stava bene da solo.

Però stava meglio con Harry.

~~

Tornarono finalmente ad Hogwarts, e tutti i ragazzi corsero nei loro dormitori, distrutti dalla giornata appena passata. Zayn lo salutò e si avviò nella sua stanza, e Louis stava per fare lo stesso, quando la McGranitt gli si affiancò.

- Allora, Louis. Com'è andata ad Hogsmeade?

- Tutto bene, per fortuna. Anche se non tutti erano felici di vedermi.

- Madama Rosmerta, vero? - Louis annuì. - Ignorala. I ragazzi sono stati bravi? - chiese poi.

Louis in quel momento stava guardando Harry che, insieme a Niall e Liam, si dirigeva verso la torre di Grifondoro, dopo avergli rivolto un debolissimo sorriso, e non rispose.

- Louis?

- Sì - si risvegliò, parlando in fretta. - Molto.

- Mi fa piacere. Allora ci vediamo a cena.

Il professore annuì e scosse la testa a se stesso, annotandosi mentalmente di darsi una regolata.

•••

Quella giornata era stata piuttosto lunga ma soddisfacente. Si era divertito, anche se aveva quasi rischiato di farsi scoprire da Niall e Liam, il che gli dava ancora qualche pensiero e lo rendeva abbastanza nervoso.

Dopo aver abbondantemente cenato decise che quella sera si sarebbe rilassato un po' con un bel libro e con quello che era rimasto del cioccolato preso a Mielandia. Aveva lasciato Niall e Liam in Sala Comune a studiare ed era andato verso il suo letto, con passo lento, dovuto alla stanchezza. Faceva abbastanza freddo, così prese uno libro dal suo baule e si infilò sotto le coperte per dedicarsi alla lettura, cosa che non si concedeva da un bel po' di tempo.

Aveva preso la sua tavoletta di cioccolato e aveva iniziato a mangiare, leggendo le prime righe del libro, ma subito dopo sei righe si rese conto che non aveva assolutamente capito nulla di quello che stesse leggendo e così fu costretto a rileggerle, ma si verificò soltanto una situazione analoga.

Sbuffò: dall'inizio dell'anno scolastico il suo unico pensiero era stato soltanto Louis e non riusciva più a porre attenzione a nulla perchè ogni volta gli balenava nella mente il pensiero di Louis che lo baciava, toccava o semplicemente lo guardava e non riusciva più a concentrarsi come avrebbe dovuto e forse era per questo che aveva abbandonato la sua passione per la lettura.
Chiuse il libro e allungò la mano per prendere la penna che aveva regalato a Louis e la strinse tra le mani, ritenendo che avrebbe dovuto farsi fare un pacchetto regalo. La guardò e penso che sarebbe stata perfetta per Louis: sorrise tra sè e sè chiedendosi se avrebbe apprezzato quel regalo. Nello stesso momento in cui aveva sfoggiato quel piccolo sorriso guardando la penna, sentì le voci dei suoi due migliori amici che erano appena entrati nella stanza e si affrettò a riposare la penna nel baule accanto al letto e riaprire il libro, sempre con la sua tavoletta di cioccolato nella mano.

- Magari Malik adesso ti ha preso in simpatia, oggi non ti ha fatto nessuna battutina strana quando è venuto al tavolo da noi - stava dicendo Liam e Harry fece finta di concentrarsi nella lettura.

- Secondo me mi farà come sempre domande su argomenti che io non ho capito e che non capirò mai - rispose il biondo levandosi la maglietta e buttandola sul letto. Come ogni anno loro tre avevano la camera insieme nel dormitorio e questo era piuttosto confortante perchè Harry non amava dormire con persone che conosceva appena come gli altri suoi compagni.

Liam si era spaparanzato ai piedi del letto di Harry e quello sobbalzò non appena lo sentì buttarsi sul materasso a peso morto, ma continuò a far finta di nulla.

Qualche secondo dopo si rese conto però che i suoi due amici avevano smesso di parlare e si stavano scambiando sguardi di intesa e Harry si sentì quasi rabbrividire. Niall fece cenno a Liam e Harry li osservò con la fronte corrugata.

- Che avete? - chiese il riccio, alzando lo sguardo dal suo libro.

- Mh, niente Harry - Liam si mise seduto, incrociando le gambe e Niall si sedette nel suo letto, esattamente accanto a quello di Harry: quest'ultimo iniziò a guardarli con gli occhi spalancati perchè quando succedevano quelle cose non era quasi mai un buon segno, soprattutto quando i suoi due amici si scambiavano quegli sguardi - Vedi, Harry, io e Niall... ci chiedevamo se avessi qualcosa da dirci, qualcosa da raccontarci ma che non ci hai mai raccontato - Harry si sentì un po' frastornato dalla richiesta di Liam per questo scosse un attimo la testa cercando di dare un senso a quelle parole.

Si morse il labbro inferiore: in effetti sì, c'era qualcosa che non gli aveva raccontato e che avrebbe dovuto dirgli già da molto tempo. - Perchè questa domanda? - chiuse nuovamente il libro e si mise a sedere con la schiena poggiata contro la testata del letto.

- Harry, abbiamo notato dei comportamenti strani - Niall passò subito al sodo e Harry quasi tremava dalla paura: era sicuro che i suoi amici avessero capito tutto, ne era certo, ma non si sentiva realmente pronto ad affrontare quel discorso con loro, aveva paura di sentirsi criticato, che non fossero d'accordo con la sua scelta ma sicuramente quella volta non sarebbe stato in grado di dirgli una bugia perchè il tremore della sua voce e il suo sguardo insicuro lo avrebbero senza dubbio ingannato.

- Che... che genere di comportamenti? - chiese, deglutendo.

- Quest'anno sei piuttosto distratto e sovrappensiero e questo te lo diciamo sin da settembre, lo sai bene - aveva iniziato Liam - Poi per adesso esci quasi ogni sera e non riesco più a credere al fatto che tu vada in biblioteca, sinceramente -

- L'altra sera ti ho visto uscire dalla Sala Comune e ti sei diretto verso destra, quando in realtà per andare in biblioteca devi prendere da sinistra - aveva poi aggiunto Niall e Harry si accorse che non aveva assolutamente più nessuna scusa, la cosa sarebbe diventata del tutto ridicola, ma sentì che i suoi amici stavano continuando a parlare.

- Non è che per caso... stai intraprendendo una relazione con qualcuno? - domandò alla fine Liam.

- Qualcuno con cui magari non dovresti, ecco - concluse il biondo. Harry chiuse un attimo gli occhi e prese un respiro profondo prima di abbassare lo sguardo: era arrivato il momento della verità e senti un enorme groppo in gola che non gli permetteva di spiccicare nemmeno una parola, malgrado quelli fossero i suoi migliori amici.

Tentò di prendersi di coraggio e dopo un bel po' di secondi passati in totale silenzio in cui Niall e Liam lo avevano fissato in attesa di una risposta da parte sua, alzò lo sguardo per poter finalmente rispondere alle loro domande.

- Okay - iniziò, facendo un respiro - Sì, c'è una cosa che non vi ho detto e questa cosa va avanti circa da settembre, ma... è una situazione un po' particolare -

- Siamo qui per ascoltarti, lo sai - disse Niall.

- Sì, lo so... ma dovete promettermi che questa cosa rimarrà tra di noi e che nessuno ne verrà a conoscenza, e appena ve la dirò capirete il motivo per cui dovete mantenere il segreto - i suoi due amici annuirono, impazienti di sapere cosa avesse Harry da dire. Il riccio però si fermò nuovamente tentando di trovare le parole adatte, ma l'unico modo era quello di dire tutto d'un fiato senza pensarci troppo su.

Fece l'ennesimo respiro profondo - Ho una relazione con il professor Tomlinson da quando sono stato messo in punizione a settembre - aveva detto mantenendo lo sguardo basso e non appena pronunciò quelle parole non riuscì a capire se sentisse il cuore più leggero oppure ancora più pesante, per paura che quella cosa potesse fare il giro della scuola.

Niall e Liam lo fissarono per qualche istante, con gli occhi spalancati. Harry alzò lentamente il capo per guardare le loro reazioni ed ebbe quasi paura di sentire le loro opinioni.

- Sul serio, Harry? - chiese Niall e lui annuì semplicemente.

- In realtà non so dirvi in che tipo di relazione siamo, perchè non ne abbiamo mai parlato a dire il vero... ma... quando la sera sgattaiolo via è per andare da lui - aveva iniziato quasi a parlare a ruota libera, come se i suoi amici adesso dovessero sapere veramente tutto.

- E' per questo che... sei sempre sovrappensiero? - domandò Liam.

- Fondamentalmente sì, penso spesso a lui, credo di provare qualcosa di molto forte - gli altri due si guardarono e Harry non era ancora riuscito a capire cosa stessero pensando di lui.

- Harry, lo sai che se vi scoprono finirete entrambi nei guai, vero? - disse Niall.

- Per quale motivo allora non l'ho detto a nessuno? Per quale motivo, secondo te, non voglio che voi lo diciate in giro? Sappiamo entrambi a quali rischi andiamo incontro - Harry si sentì parecchio nervoso e quasi gli veniva da piangere: avrebbe voluto Louis vicino a lui in quel momento.

Fortunatamente i suoi amici si resero conto del rossore dei suoi occhi e di come la sua voce fosse quasi rotta mentre parlava e si avvicinarono a lui per poterlo abbracciare. Harry si sentì immediatamente meglio.

- Harry vogliamo soltanto che tu stia attento, non so quali sarebbero le conseguenze, ma stai attento - disse Liam, che gli carezzava piano i capelli.

- E comunque ti... ti accettiamo così come sei - aveva poi detto Niall, riferendosi probabilmente al fatto che si fosse innamorato di un ragazzo. Harry sorrise e li abbracciò a sua volta.

- Mi promettete che manterrete il segreto? - sussurrò.

- Certo amico -

- Quando ti va, anzi, potresti anche raccontarci come è andata la... vostra storia - disse Niall facendo spallucce e dandogli una pacca sulla spalla. Harry si sentì veramente felice di avere degli amici del genere e ogni sua minima preoccupazione sembrò scivolare via nell'esatto istante in cui sentì il forte abbraccio dei suoi amici. Si iniziò a chiedere se avesse dovuto dirlo a Louis che adesso anche Niall e Liam sapevano la verità.

In quel momento però, gli fu grato di aver tirato fuori l'argomento, altrimenti non sarebbe mai riuscito a dire loro la verità.

Rimasero svegli a parlare per tutta l'ora successiva, fino a quando non si addormentarono stanchi dopo quella lunga giornata.

•••

Louis si era svegliato male quella mattina. Aveva dormito pochissimo la notte precedente, nonostante fosse stanco, aveva avuto mille pensieri per la testa e non era riuscito a prendere sonno. Aveva dato la colpa al dolce al caffè che aveva mangiato a cena, ma sapeva che non era quello il motivo.

Nella sua mente si dipingevano sempre scene di lui con Harry, soprattutto scene che non avrebbero dovuto nemmeno passare per l'anticamera del suo cervello, e lui continuava ad affondare la testa nel cuscino, sperando di poterle allontanare.

Ovviamente non ci riusciva, ed era rimasto sveglio almeno fino alle quattro del mattino. Sarebbe andato volentieri da Lumacorno per la sua pozione miracolosa, ma era ormai troppo tardi quando ci pensò, e quindi non potè far altro che sopportare l'insonnia.

In quel momento si guardò allo specchio e si rese conto di essere davvero tremendo: i capelli erano sparati da tutte le parti e le occhiaie erano incredibilmente visibili, così decise di infilarsi sotto la doccia per cercare di essere un po' più presentabile. Ovviamente, una volta finita la doccia, nulla era cambiato: le occhiaie erano rimaste al loro posto e i capelli erano forse in uno stato ancora peggiore.

Louis sbuffò, si vestì un po' meglio per non sembrare completamente un barbone, e si diresse alla Sala Grande.

- Wow amico, hai davvero una brutta cera - fece Zayn, affiancandolo nel corridoio.

- Non ho dormito - rispose semplicemente lui.

- Come mai?

- Non lo so.

- Pensieri strani?

- Zayn per favore, te ne vai un po' a fanculo?

Il moro rise. - Sei troppo suscettibile quando non dormi.

Entrarono entrambi nella Sala Grande per la colazione, e Louis fu davvero felice di vedere tutto quel ben di Dio in tavola, aveva una fame da lupi. Proprio mentre si stava dirigendo al tavolo degli insegnanti, qualcuno lo urtò pesantemente, e Louis si girò verso di lui con uno sguardo d'ira tale che il ragazzino del secondo anno diventò più pallido di come era già. - Guarda dove vai, Carvell - gli disse. Il ragazzino annuì e scappò alla velocità della luce.

Zayn rise, a quanto sembrava era molto più allegro di lui quella mattina. - Mi sa che ti conviene andare un po' da Harry - sussurrò al suo orecchio.

- Zayn, giuro che oggi ti ammazzo - sussurrò a sua volta, ma quello si limitò a ridacchiare.

Presero posto e avevano iniziato a mangiare da un po' quando Louis alzò lo sguardo e vide un ragazzo correre dentro la sala grande con i capelli al vento e almeno tre libri enormi tra le mani: era Harry. Che era ovviamente in ritardo. Non riuscì a non sorridere, ma cercò di camuffare la risata con un colpo di tosse.

Non appena si sedette, Harry guardò verso di lui e gli fece un cenno con la testa quasi impercettibile, prima di voltarsi verso i suoi amici. Subito Louis pensò che forse quella giornata non era tanto brutta.

~~

Si dovette ricredere subito quando un ragazzino del primo anno di Tassorosso, provando l'incantesimo Petrificus Totalus, invece di pietrificare la piantina che dovevano utilizzare per esercitarsi, aveva pietrificato un suo compagno Corvonero. Louis ci provò a non urlare, ma quando quello esclamò che "aveva sbagliato mira perché si somigliavano", sentì la rabbia espandersi dentro di lui e desiderò resuscitare Voldemort solo per infliggergli una morte lenta e dolorosa.

Levò trenta punti a Tassorosso e accompagnò, facendolo levitare, l'alunno pietrificato in infermeria. Il suo scatto d'ira aveva lasciato la classe sconvolta, e lasciò la stanza in assoluto silenzio. Più di una volta il desiderio di lanciare il ragazzino pietrificato dalla finestra oltrepassò la sua mente, ma decise che non era saggio, così lo portò in fretta in infermeria, dove Madama Chips, guardando la sua faccia stravolta, ebbe l'accortezza di non fare domande.

Per fortuna il resto delle lezioni passarono senza incidenti, ma Louis a ora di pranzo si sentiva così stanco che si sarebbe volentieri dato malato per poter saltare le lezioni di quel pomeriggio.

A pranzo Zayn non gli ricordò di quanto sembrasse uno zombie, ma continuava a lanciargli sguardi tra il preoccupato e il divertito, e quando Louis accennò all'incidente del ragazzo pietrificato spalancò gli occhi, iniziando a ridere e a dirgli quanto fosse sfigato.

Come se non lo sapesse già.

~~

Dopo pranzo i corridoi si svuotavano, perché gli alunni tornavano nei dormitori o andavano in biblioteca a studiare, o quando c'era bel tempo nel parco. C'era molto freddo, e Louis immaginò che tutti fossero dentro il castello.

Prese la via del suo studio, quando incrociò i tre Grifondoro che sembravano non dargli pace: Styles, Payne e Horan. Rimasero tutti e quattro a guardarsi per qualche secondo, finchè il biondino non passò lo sguardo da Harry a Louis velocemente. - Mi sono ricordato che devo fare una ricerca - disse. - Liam, mi accompagni?

- Certo! - fece quello, con decisamente troppo entusiasmo, ed entrambi se la filarono in pochi secondi.

Louis era rimasto col sopracciglio alzato durante tutta la scena. - Harry?

Il riccio arrossì. - Professore.

- C'è qualcosa che devo sapere?

- Louis io...

Il professore gli fece segno di stare in silenzio e di seguirlo. Arrivarono al suo studio ed entrarono velocemente, dopo aver controllato che non ci fosse nessuno nei paraggi. - Allora?

- Gliel'ho detto. Mi dispiace, io...

Louis si mise le mani ai capelli; non voleva arrabbiarsi, ma non riusciva a fare altrimenti. - Harry, ti rendi conto? Se Payne e Horan si fanno sfuggire qualcosa da quelle loro boccacce siamo rovinati! Ti rendi conto del casino che hai combinato?

- Sono i miei migliori amici...

- Anche Zayn è il mio migliore amico, ma non gli ho detto nulla se non dopo che l'ha scoperto. Cazzo! - sbottò, sbattendo una mano sul tavolo.

Harry si nascose il viso tra le mani. - Mi dispiace - disse, la voce ovattata per via delle mani.

- Col cazzo che ti dispiace, Harry! Non avresti dovuto farlo e basta!

Il ragazzo si scoprì il viso e lo guardò, gli occhi umidi, dopodichè fece per andarsene via dallo studio, ma Louis lo trattenne per un polso, la presa forte sulla sua pelle. Non voleva lasciarlo andare, gli dispiaceva, odiava essere così irascibile e soprattutto così spaventato da tutto. Odiava se stesso. - Scusa - sussurrò, con i capelli che gli coprivano il viso. - Sono un idiota.

- Lo sei.

- Mi dispiace. Se tu ti fidi di loro, allora okay.

- Mi fido di loro ciecamente.

- Va bene - annuì Louis. Lo avvicinò a sé e lo abbraccio stretto, il viso di Harry come sempre nascosto nell'incavo del suo collo.

- Non urlarmi più addosso - disse Harry, che sembrava più spaventato che arrabbiato.

- Non lo farò più. Scusa - sussurrò tra i suoi capelli. Dopo qualche secondo di silenzio, parlò di nuovo. - Ehi. Rimani qua a Natale?

Harry sciolse l'abbraccio con uno dei suoi sorrisi tutto fossette. - Sì. Ho detto ai miei che devo studiare.

- Bene - sorrise, per poi tornare ad abbracciarlo: non vedeva l'ora di passare le vacanze con lui.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top