45. Epilogo

Eddie's POV – I don't believe that anybody feels the way I do about you now


Tarda primavera 1986 - Hawkins


Il sole si rifletteva pigramente sullo specchio del lago, le temperature erano abbastanza temperate con ancora diverse punte di freddo. Un leggero rossore cominciava a colorare il cielo.

I ragazzi stavano giocando a pallavolo al campo allestito con mezzi di fortuna accanto al lago, erano sudati e incazzati, in particolare Harrington perché Buckley era una tale frana sottorete.

Sally sorrideva beata mentre si scambiava un cinque con Dustin – quei due gli stavano facendo davvero il culo. Egoisticamente speravo sempre che la sua capacità di sorridere così spesso ultimamente fosse anche un po' merito mio, ma in realtà, dovevo ammettere che invece era il mio sorriso a dipendere da lei.

Si voltò a guardarmi, nonostante non volesse perdere la concentrazione, cercava sempre di tenere un piccolo contatto con il sottoscritto. Abbassai lo sguardo, per non farmi beccare a spiarla più del previsto – era almeno la terza o quarta volta che lo facevo.

Presi in mano il libro de Il Silmarillion e provai a leggerlo, in realtà ero fermo su quella pagina da almeno dieci minuti buoni.

Avevo ancora in mente ripetuti flash della notte precedente – anche se erano passati mesi dalla nostra famosa notte nella casetta sull'albero, mi sembrava sempre come se i nostri corpi si incontrassero e scontrassero sempre come la prima volta e le emozioni e le sensazioni provate fossero sempre le stesse, anzi, addirittura ampliate.

Non mi sarei mai abituato a starle accanto, mi sarei sempre sentito la persona più fortunata del mondo e ringraziavo ancora tutti gli dei (della musica e non) che quella mattina di alcuni mesi fa ci fosse proprio lei in quel cavolo di negozio di dischi per aggiustarmi la Warlock.

Mentre me ne stavo assorto nei miei pensieri, fui disturbato dai quattro pallavolisti wannabe in quanto stavano urlando chi per l'amara sconfitta e chi per la vittoria fin troppo facile. Scossi la testa e sorrisi.

<Eddieeeeeeee!> mi chiamò lei agitando una mano, provocandomi una sfilza di farfalle nello stomaco, mentre tutti gli altri correvano a gettarsi nel lago.

<Vieni anche tu daiiiiiii! Solo un piccolo tuffo!> continuò, mimando il gesto del nuotare.
Io feci il gesto di no con le dita. Dopo la brutta influenza che avevo avuto non mi andava proprio di bagnarmi con quelle temperature – loro erano accaldati dal ritmo sostenuto della sfida, mentre io cominciavo quasi a sentire freddo.

Lei mi mise il broncio per qualche secondo, poi corse in acqua insieme agli altri.

Riaprii il libro, cercando di capirci qualcosa in più sugli avvenimenti legati alla caduta di Numenor e mentalmente prendendo nota di volerci scrivere una campagna in proposito.

L'idea mi era balenata all'improvviso dopo l'ennesima lettura, forse in quel modo sarei riuscito a concentrarmi maggiormente su quello che stavo leggendo.

<Aaaaaarrrrghhhh!> mi sentii sgocciolare addosso. <Ma che fai?>

Era Sally che mi aveva prima schizzato tutto, strizzandosi i capelli, per poi distendersi beatamente sulla mia pancia, usandomi praticamente a mo' di sdraio.

<Non starai diventando fin troppo nerd?!> mi canzonò, scoccandomi un'occhiata colpevole. <Cioè addirittura Dustin è venuto a giocare e a fare il bagno con noi e tu invece te ne stai qui solo solo a leggere come un vecchietto che ha dichiarato guerra al divertimento!> altra occhiataccia.

Sorrisi e mi abbassai gli occhiali da sole.

<La guerra l'ho dichiarata ai malanni o sono loro ad averla dichiarata a me a dire la verità! E poi che ci posso fare se sono una frana per gli sport? Inoltre, così posso ammirarti meglio!> cercai di salvarmi in corner, perlustrandole il corpo approfonditamente con gli occhi.

<Eddie Munson!> esclamò mezza scandalizzata e mezza divertita.

<Dai, vieni qui!> le feci spazio sull'asciugamano e lei mi si accoccolò vicino.

Il mio corpo cominciò a fremere a quel contatto, e non c'entravano nulla le gocce che ancora sgocciolavano dalla sua pelle e che colpivano la mia.

<Non so se riuscirò mai ad abituarmi a tutto questo!> le confessai, stringendola a me, provocandomi istantaneamente quei benedetti brividi.

Lei non rispose e pensavo si stesse rilassando godendosi il tepore degli ultimi raggi solari che le baciavano la cute bagnata. Sospirai, mi rimisi gli occhiali e provai ancora a leggere qualche riga, cercando di riprendere la concentrazione che forse non c'era mai stata in quella giornata.

Dopo qualche minuto, sentii dei brividi provenirmi dalla pancia – Sally ancora con gli occhi chiusi stava scrivendo nel nostro codice segreto, disegnando sulla mia pelle cerchi, linee rette e curve, forse qualche lettera, ma non ero molto concentrato sul cosa, quanto sul come, gettai all'aria il libro e chiusi gli occhi. I brividi salivano dalla pancia fino alla testa, mentre lei giocherellava con le dita avvicinandosi pericolosamente all'elastico del mio costume.

Seguendo il suo esempio, iniziai a tracciare un percorso lungo le sue braccia, per poi arrivare alla sua schiena, fino a lambire i laccetti del suo bikini.

<Sally, Sally, ormai sai bene che basta un tuo tocco e vado fuori di testa!> le sussurrai sui capelli e la vidi sorridere, ma con quella frase le diedi la spinta a torturarmi ulteriormente.

Sempre con gli occhi chiusi e il sorriso di chi sapeva di tenermi inchiodato con ogni suo piccolo gesto, proseguiva a scrivere sul mio corpo, avvicinandosi pericolosamente alla zona inguinale.

<Ehiiii, piccioncini, non è che ve ne restate tutto il pomeriggio ad amoreggiare, dai che tra poco ci raggiungono gli altri!> fu la voce di Robin ad interrompere il momento.

Sembrò come se avessimo preso la scossa e ritraemmo entrambe le nostre mani, come se fossimo stati beccati a mettere le mani nella marmellata.

Sospirai frustrato nel suo orecchio, facendola ridacchiare.

<Ottimo timing, Buckley!> gracchiai, ricevendo in cambio dalla ragazza uno sguardo indagatore.

<Mmm, ho per caso interrotto qualcosa? Scusatemi> alzò le mani, <Vado via!> e fece per fare dietrofront, tamponandosi con l'asciugamano.

<No, no, sta scherzando, vero Eddie?> ribatté Sally, gettandomi un'occhiata della serie 'poi riprenderemo il discorso'.

Sorrisi.

<Certo, certo!> risposi ad entrambe le sue frasi, quella pronunciata e quella sottesa.

<Allora, siete pronti? Dobbiamo sistemare tutto per la cena!> fece impaziente, incrociando le braccia al petto.

<Mamma mia, non te ne è mai fregato niente di queste cose, ora guardati come sei carica a mille perché tra poco ci raggiunge la tua Vickieeeee!> la punzecchiò Sally, facendola arrossire.

<Beh, scusa se è poco, ma domani festeggiamo un mese insieme!> proseguì Robin, visibilmente emozionata.

Sally si alzò e la abbracciò.

<Ehi, ehi, non potete fare queste cose senza il re degli abbracci!> intervenne di corsa Harrington, ancora zuppo, gettandosi sulle due e racchiudendole in un abbraccio da papà-orso.

Scossi la testa e scoppiai a ridere quando fummo raggiunti da Henderson che guardava la scena con fare disgustato.

<Ehi, Dusty, mi raccomando domani sera ti voglio super preparato!> lo stuzzicai, catturando la sua attenzione.

<Ti sembra che qualche volta IO sia venuto non preparato ad una riunione dell'Hellfire?!> mi rispose con un tono che sembrava leggermente offeso. Ridacchiai.

<No, no, tu sei sempre stato il cavaliere più intrepido nella lotta contro Vecna!> sottolineai, rincuorandolo.

<Appunto! E ti pare che proprio nella battaglia finale contro il nostro più grande nemico mi farò trovare impreparato?? Non esiste!>

Alzai una mano per chiedergli il cinque e lui ci battette sopra la sua.

Intanto i tre avevano sciolto il loro abbraccio e cominciavano a parlottare fitto fitto tra di loro, li indicai al ragazzino con lo sguardo.

<Possiamo sentire anche noi?> domandò loro e ci avvicinammo.

<Stavamo dicendo che questa sera praticamente saremo tutti accoppiati, tranne te Dus e mamma Steve!> rispose Robin, facendogli alzare gli occhi al cielo.

<Quante volte devo dirvelo che anche se siamo lontani io e Suzie abbiamo un legame che va oltre le distanze?> fece lui accorato. <Il problema resta il caro Steve!> e ci voltammo tutti a guardarlo mettendolo leggermente a disagio.

<Ehi, ehi, quali problemi?! Io sto benissimo!> affermò lui poco convinto.

<Steve, tranquillo, troverai anche tu la tua Suzie!> replicò Dustin, procurando nel maggiore una smorfia.

<O magari ri-troverai la tua Suzie!> si intromise Sally, sottolineando il verbo utilizzato, dato il riavvicinamento che c'era stato nelle ultime settimane tra Harrington e la sua ex, Nancy Wheeler.

Ridacchiammo tutti e annuimmo, mentre il povero Steve rassegnato, sbuffò però con un sorriso consapevole sulle labbra. Nel frattempo, cominciammo a portar via le cose per poterci trasferire, sempre abusivamente, in casa di Rick per la cena.

Tra poco ci avrebbero raggiunti Mike, Undi, Lucas, Max e ovviamente Vickie.

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Sally's POV – Because maybe you're gonna be the one that saves me


Vigilia di Natale 1986 - Chicago

La città era ammantata nella neve. Le case e le strade sembravano fatte di panna montata e di zucchero filato. Dalla finestra potevo osservare i compratori dell'ultimo momento che si erano attardati negli acquisti – la maggior parte di loro camminava a fatica cercando di bilanciare il peso dei regali e quello del proprio corpo per non scivolare sullo strato di ghiaccio che si era venuto a formare sui marciapiedi. Dall'altro lato della strada c'erano i suonatori di carole natalizie che sfidando le temperature gelide si fermavano casa per casa a cantare gli inni e raccogliere qualche soldo per qualche buona causa.

Eddie era riuscito a convincermi a tornare nella mia città natia in occasione della festa più bella dell'anno e lo aveva fatto nel modo unico che gli apparteneva. Si era fatto dare il numero di Maya e aveva combinato un incontro per rivederci. Non avevo potuto dire di no all'accorata richiesta della mia amica storica che si dichiarava super felice di ospitare me e il mio ragazzo per le feste di Natale.

Mi sembrava ancora strano definirlo 'il mio ragazzo' nonostante fosse passato poco più di un anno dal nostro primo bacio e dalla nostra prima volta, sentivo sempre un pizzicore strano addosso e un vuoto alla pancia quando qualcuno lo definiva in quel modo.

Eddie aveva anche fatto un accenno ad una possibile visita a mio padre, ma dopo l'occhiataccia che gli avevo lanciato aveva evitato di riaprire il discorso; continuavo ad eludere qualsiasi riferimento ai miei genitori – ormai la mia famiglia erano zia e Dustin, mentre in quella allargata facevano parte Steve, Robin e ovviamente lui.

Per la chitarra, invece, stava abilmente facendomi riprendere un passo per volta, con la scusa di un accordo di qua, di un blocco del musicista di là, e da dopo avermi accompagnata alla visita ortopedica, mi incoraggiava in maniera più o meno casuale a riprendere in mano lo strumento, anche se in un verso non molto pratico per me, con la scusa che la sua fottuta dea della musica doveva spargere la sua abilità e la sua sapienza urbi et orbi. 

Sobbalzai quando mi cinse la vita da dietro, interrompendo i miei pensieri.

<Hai già fatto?> mi voltai per guardarlo negli occhi, mentre se ne stava con un asciugamano avvolto in vita e uno sguardo tentatore negli occhi.

<Mi mancavi!> strofinò in naso con il mio.

Sospirai mentre le nostre bocche si toccavano e lui mi mordeva il labbro inferiore, causandomi scosse dappertutto.

Senza staccare i nostri respiri, indietreggiammo fino a cadere entrambi sul letto, e lui cominciò a torturare il mio collo con dei baci a fior di labbra e piccoli morsetti, mentre le sue mani ormai esperte vagavano su e giù per il mio corpo, aumentando le scariche elettriche che mi stavano pervadendo.

<Non vorrei fare la guastafeste, ma Maya e la sua famiglia ci stanno aspettando per la cena della vigilia!> riuscii a dire a mezza voce, cercando di ritornare mentalmente alla realtà e al fatto che erano le 18 passate.

<Daiiiiii, ancora cinque minuti!> mi implorò facendomi sorridere.

<Non credo che siano sufficienti, sai sono molto passionale!> scherzai, con un bagliore sinistro negli occhi, che lui colse all'istante.

<Mmm, guarda che accetto la sfida...> mi sussurrò con una voce roca, facendomi ribollire di desiderio, inchiodando gli occhi ai miei. Sospirai di piacere.

L'ultima volta che ci eravamo sfidati eravamo finiti ad amarci per la prima volta nella casetta di legno su una quercia vicino alle sponde del Lover's Lake. Sorrisi beata, promettendo a me stessa che da quel giorno non avrei più rifiutato una sfida. 


And all the roads that lead you there were winding
And all the lights that light the way are blinding
There are many songs that I would like to sing for you, but I don't know how

I said maybe
You're gonna be the one that saves me
And after all
You're my wonderwall


The End


⚠️ATTENZIONE⚠️: quest'opera è protetta da copyright © - sono vietati plagi, anche in modo parziale.


***

hola bruchachos ** 

eccoci qui alla fine di quest'avventura durata un mesetto ** ringrazio dal profondo del cuore ognuno di voi per ogni singolo commento, stellina e visualizzazione che hanno contribuito a far crescere questa storia <3 Take on me è anche vostro, perché mi avete incoraggiata ogni giorno di più a scrivere e a non farmi abbattere, affezionandovi a questi due svitati e immedesimandovi nelle scene e nelle emozioni che la mia testa affollata voleva cercare di trasmettere ** <3

è stato un bellissimo viaggio e sono contentissima e molto grata di averlo fatto insieme a voi <3

vi lascio con un paio di annunci:

1. Ho messo il link della canzone che ha ispirato quest'ultima parte, di cui ho sottolineato due frasi in particolare che mi sembravano super adatte alla situazione (anche se un po' anacronistica rispetto al 1986), ma racchiudono proprio le emozioni che secondo me i due stanno provando ** <3

2. Ho già in mente ancora un paio di shottine Steddie, che spero seguirete con piacere <3

3. Ho in mente anche un paio di long sempre con Eddie come protagonista, di cui una già vi ho dato un piccolo estratto al capitolo 40, che spero vi sia piaciuto, sarà spero una piacevole sorpresa per tutti voi <3 ora non voglio spoilerarvi troppo, ma vi assicuro che resterete sorpres* su alcune cose, e mi auguro che la seguirete e supporterete così come avete fatto con questa <3 

4. Domani vado in vacanza e sarò meno presente su questa piattaforma, magari farò più la lettrice che la scrittrice per un po' ** pertanto dovevo terminare Take on me oggi per non lasciarvi in sospeso, inoltre, penso di iscriverla ai Wattys 2022, forse sono ancora in tempo, e in caso spero che continuerete a supportarla come avete fatto fino a questo momento <3 non so bene come funzionano questi concorsi, ma in caso vi aggiornerò **

5. Gli avvisi sulla nuova long e sulle shottine se riesco li posterò anche qui, vediamo un po', ma in caso vi chiedo di aggiungermi e seguirmi per restare aggiornat* sulle ultime novità che pubblicherò in bacheca ** <3

6. Potreste vedere degli aggiornamenti tra oggi e domani perché magari starò revisionando qualcosa della storia in previsione dei Wattys.

7. La mia mente affollata sta pensando anche in caso ad un Take on me 2, se notate ho lasciato un po' di cose aperte, non ho voluto chiudere tutto proprio per questo motivo, anche in questo caso spero che la supporterete semmai dovessi riprenderla in mano <3

8. Vorrei sapere tutti i vostri commenti, opinioni, sensazioni, tutto quello che volete, sapete che letteralmente adoro leggervi e quindi sentitevi liber* di scrivere un commento, mi rendereste molto felice ** mi piacerebbe leggere qualcosa da ognuno di voi **

Ancora grazie mille a tutti voi <3 

a presto! la vostra effy

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