C.84 "...di dire "A presto"
Era un maschio.
Lydia aveva partorito un bellissimo maschio.
E come avevano prestabilito fu chiamato: Scott Gregorio Stilinski.
La banshee era molto felice del ritorno di Malia e fece di tutto pur di convincerla a rimanere, ci riuscì.
Ogni weekend Malia lasciava la bambina da Melissa e Noah ed andava a trovare la tomba di Scott presso il cimitero, spesso per parlare, per raccontargli della sua bimba ma a volte gli portava dei fiori o semplicemente una scarpina o un calzino che non andava più alla bambina.
Per altri poteva sembrare un gesto strano e fuori luogo e probabilmente molto macabro, ma a Stiles sinceramente piaceva e dentro di sé sapeva che Scott avrebbe gradito tanto.
Perché dopo tutto Scott avrebbe dovuto assistere alla crescita della sua sua piccola.
Lo rattristava il fatto che Allison sarebbe cresciuta senza padre e sperò con tutto il cuore che un giorno lei si chiedesse come mai fa McCall di cognome, mentre il compagno di sua madre, se non marito ha un altro cognome, ed è lì che dovrebbe capire veramente chi è.
Stiles si chiese se sarebbe davvero stato un buon padre per il suo piccolo Scott, dopotutto non se la cavava tanto bene con la pappa e il cambio pannolino, ma con il gioco si.
Lydia era perfetta come madre, in tutti i sensi.
Stiles sentì una morsa al cuore ogni volta che pronunciava il nome "Scott".
Si era da sempre immaginato lui e l'alpha alle prese con la famiglia, le lunghe passeggiate per il parco, gli scherzetti e ogni tanto, loro due che si scambiavano i figli giusto per divertimento e vedere le facce sconvolte di Malia e Lydia...
Vivere insieme nella stessa casa... Quello era stato il loro primo sogno, che purtroppo non si poteva piú realizzare.
Stiles sbattette le palpebre ricacciando indietro le lacrime che gli prudevano gli angoli degli occhi.
Lydia gli diede in mano il bambino, senza nessun preavviso.
Era stata assunta come psicologa nel FBI accanto a Stiles.
-Devo scappare urgentemente al bagno.- esclamò e corse via senza aggiungere altro.
Stiles sollevò il bambino e lo guardò in faccia.
Aveva gli occhi chiari e i capelli castani, la mascella leggermente larga, ma non tanto.
-Oh figlio mio...tu sarai la mia fotocopia.- scherzò Stiles. -Oh forse assomiglierai al mio migliore amico? Chi lo sa...la tua mascella larga me la dice lunga.-
Gli occhi di Scott per un istante si fermarono in quelli del papà e il bambino prese a fare versi incomprensibili, quasi disumani.
-Oh santa divina Malia Vergine.- esclamò il castano quando gli balenó un pensiero nella mente.
Si era riprodotto con una banshee, chi mai gli avrebbe garantito che suo figlio era umano al 100% ?
Ricacciò immediatamente quel pensiero.
Lui e Lydia avevano chiuso con il mondo paranormale dalla morte di Scott.
-Quando sarai più grande ti racconteró la storia di un super eroe.- disse guardando il figlio nei occhi - Di un ragazzo normale che una notte, insieme al suo migliore amico ha deciso di andare in cerca di un cadavere nel bosco... Soltanto che lì venne morso da un lupo e si trasformó in un Licantropo. E lui insieme al suo branco decisero di proteggere e vegliare sulla città di Beacon Hills...hanno sconfitto un sacco di cattivi e Scott ha sempre rischiato la sua vita...ed alla fine...- Stiles ingoiò la saliva. -Alla fine è stato sconfitto da una perfida ragazza...e il suo migliore am..- il castano si bloccò.
Cosa stava dicendo? Era un bambino. Non poteva capirle certe cose.
- Portava il tuo nome sai? Scott Gregorio McCall, l'alpha. Il vero alpha.- aggiunse Stiles in fine sorridendo e baciando il bambino sulla morbida e biancastra fronte.
-Ti voglio un mondo di bene piccolo mio.-
Lydia arrivò.
E l'umano finalmente riuscì a vederla in volto, per davvero.
Non aveva più il viso tanto da ragazzina.
Aveva profonde occhiaia sul viso, la pelle pallidina, tipico di una donna adulta che si prende cura del suo bambino.
Ma comunque era sempre bella agli occhi di Stiles, anche rasata a zero e senza trucco.
La baciò sulle morbide labbra.
Una cosa non era mai cambiata.
Il contatto delle labbra dei due. L'iperattivo ogni singola volta che la baciava sentiva una forte scarica di adrenalina che lo avvisava e gli ricordava sempre quanto a fondo l'amasse.
-Ho un' idea. Chiama Malia e il branco. Andiamo a fare un giro al parco con i bambini.-
-È domenica tesoro. Allison è da tuo padre. Ci sarà solo Malia con noi. Se vorrà venire-
Rispose la biondo-fragola mordendosi il labbro inferiore.
-Fa niente. Chiamala lo stesso.-
-Che hai in mente?- domandò Lydia corrugando la fronte e grattandosi la nuca perplessa.
-Passare una giornata con il branco. È da un sacco di tempo che non lo facciamo.-
Rispose Stiles sorridendole.
Prese le chiavi della jeep e sistemò il bambino nel seggiolino blu.
Il castano alla guida e Lydia dietro di lui insieme al bambino, si diressero verso il parco, quello vicino al bosco.
Arrivarono tutti lì.
Stiles a destra mentre Lydia,Malia, Liam, Isaac e Theo alla sua sinistra.
-Come ai vecchi tempi?- domandò Liam con un ghigno beffardo sul viso guardando il suo migliore amico, Isaac.
-Come ai vecchi tempi.- rispose Lydia guardando davanti a sé il paesaggio del parco.
Stiles guardò il suo bambino.
-Come ai vecchi tempi.- confermò lui sorridendo.
Theo era ritornato in città solo per Malia, lo aveva dichiarato apertamente che era innamorato di lei...ma la coyote purtroppo non si fidava ancora a pieno di lui per dargli una possibilità, ma Stiles lo sapeva. Prima o poi si sarebbero lasciati andare.
Nessuno tranne il chimera sarebbe mai stato in grado di disfare il muro di mattoni che la castana si era fatta intorno a sé.
Si sollevò un leggero venticello, che mozzò tutti i pensieri di Stiles.
Il castano alzò lo sguardo e si voltò a sinistra, senza un motivo preciso.
Chissà come mai o perché, però ciò che vide gli fece gelare le vene.
Il sangue caldo, che aveva nel corpo ad un tratto sembrò congelarsi e diventare ghiaccio.
Gli venne persino la pelle d'oca.
Erano passati quasi due anni, sei mesi e due giorni.
Due anni e sei mesi che aveva sperato di vederlo in sogno o come fantasma, ma niente.
Non ci era mai riuscito.
Ora Scott, il vero alpha, era lì. Al suo fianco, alla sua sinistra.
Lui. Lui era il pezzo mancante del branco.
Il licantropo lo stava guardando con un sorriso stampato in faccia.
Come il papà che guarda il suo bambino che impara a camminare, come quando prende il primo 10 a scuola, o quando impara ad andare in bici.
Lo guardava con aria Fiera.
Stiles si sentì gli occhi bruciare, ma forte.
Scott alzò un dito e gli fece segno di no, non doveva piangere.
Il castano scoppiò a ridere e capì che Lydia si era voltata verso di lui e gli stava chiedendo cosa gli prendesse, ma lui non le rispose, la ignorò.
Scott fece cenno a Stiles di guardare e da dietro l'alpha spuntò una ragazza.
Alta, bruna e riccia, dal fisico snello.
-Allison...- bisbigliò Stiles sorpreso.
La ragazza gli rivolse un sorriso caloroso e lo salutò con la mano.
Non riusciva a trattenere le lacrime dentro di sé, così lasciò che una gli rigasse il viso ormai pallido per lo stupore, lo sconforto, la sorpresa e si anche per la paura.
Allison scose la testa, come se anche lei non volesse verderlo piangere.
Stiles si accorse che dietro di Allison emergeva qualcosa.
Un passeggino nero.
-Non ci credo...- bisbigliò il castano quando Scott prese il bambino all' interno e glielo mostrò.
-Stiles...saluta Stiles!!- esclamò Scott prendendo la piccola e paffuta manina del bambino e sventolandola in segno di saluto.
Stiles sentendo la voce del proprio migliore amico rabbrividí...
Era passato tanto tempo, troppo.
-Scott...- fece Stiles cercando di iniziare un discorso.
-No Stiles no, davvero se scoppi ancora a piangere giuro che ti prendo a calci nel culo. Mi sono rotto le scatole di vederti così distrutto. Basta piangere per la mia morte. Vivi la tua vita! Va avanti! Io sto bene! Vedi. Ho la famiglia che tanto desideravo! Non avrò al mio fianco il mio migliore amico ma fidati. Per il momento è meglio così. Perché ti prometto una cosa. Presto ci rivedremo e tu rimpiangerai questo momento perché non hai sorriso di più. Lo so che non esiste un Stiles senza Scott e un Scott senza Stiles... E che niente dura per sempre... Ma noi dureremo per sempre..anche se passeremo settant'anni divisi. Noi saremo costantemente uniti.-
-Ma...mi manchi...- bisbiglió Stiles a stento trattenendo le lacrime traditrici.
L'alpha fece una faccia di comprensione.
-Lo so e mi manchi anche tu fratello.- Scott si avvicinò col bambino e allungò una mano, verso l'umano, con il palmo rivolto verso di lui.
Stiles fece lo stesso.
Sapeva perfettamente che non avrebbe toccato veramente l' altra mano, però quel piccolo gesto glielo fece sentire vicino.
Scott sorrise e Allison fece lo stesso.
-A presto Stiles.- dissero in coro i due.
-A preso...- rispose lui, sapendo perfettamente che quello non era un addio di cortesia.
Chiuse gli occhi e quando li riaprì non c'era più l'immagine del licantropo, con la sua famiglia.
Stiles si voltò verso Lydia che lo guardò con espressione preoccupata.
-Era qui. Lui è qui. Scott è qui. È sempre qui. Sarà sempre con noi. - disse alla biondo-fragola che gli sorrise debolmente. -Sta bene. È con Allison. Hanno un bambino. Si chiama Stiles.-
Lydia sorrise e lasciò che una lacrima le rigasse il viso.
Gli credeva.
-Ecco...il morso di Scott non ti ha trasformato ma ti ha permesso di vederlo nell'aldilà, come se fosse stato prescritto tutto ciò. Stiles tu puoi vederlo. - disse la ragazza.
-Se lo vuole anche lui.- rispose il ragazzo. -E di certo lo rivedrò. E molto presto.-
Stiles baciò Lydia sulle labbra, stringendo il corpo del bambino tra di loro.
-Ti amo.-
Lei lo abbracciò e abbracciò contemporaneamente suo figlio.
-Anch'io-
* * * *
Stiles e Lydia dopo pochi mesi scoprirono che presto il piccolo Scott avrebbe avuto una sorellina.
In tutta l'arco di un anno, Stiles videva Scott con Allison una volta a settimana.
La cosa brutta? Solo lui riusciva a vederli, però la cosa gli bastava e Lydia era felice nel sentirsi raccontare ciò che si dicevano.
Gli bastava perché riusciva a rallegrargli la vita, a renderla più facile.
A sopportare il fatto che Scott fosse morto il 25 dicembre...e che di conseguenza il Natale era diventato la festa che odiava di più, in assoluto.
Ogni anno il 25, invece di stare in casa a scartare i regali con i suoi bambini usciva fuori in cortile e ripercorreva i primi istanti prima che Scott morisse.
Ogni volta che ricordava, era una pugnalata al cuore, però lo faceva stare bene perché poi lo vedeva lì.
Al suo fianco che gli sorrideva, felice come non mai.
Gli aveva confessato che Malia gli era sempre mancata, però lui l'unica che riusciva ad amare era Allison, e nessun' altra avrebbe preso il suo posto.
-Ciao Stiles.- gli sussurrò Scott guardando le stelle.
Erano seduti sul terreno freddo del terrazzo della vecchia casa McCall.
-Ciao Scott.- rispose lui guardando il fratello, si. Fratello. Perché Scott era suo fratello.
-Stiles non credere alla frase "Finché morte non vi separi." perché solo in parte è vera. Ci separa soltanto per un po' di anni...ma mai ci separa per sempre. Noi ci rivedremo presto. Te lo prometto. Come te lo avevo già promesso dopotutto. Ricorda. Non c'è Scott senza Stiles e Stiles senza Scott.- disse l'ex alpha.
Stiles sorrise dopo di che guardò le stelle perdendovisi dentro.
Quello si che poteva dichiararlo un vero e proprio "Lieto fine"
N.a
Ed ecco a voi l'ultimo capitolo con 1960 parole.
Spero vi sia piaciuta la storia... Ah breve rilasceró un capitolo per i ringraziarti e per varie domande se mai mi vorreste fare.
Nel capitolo dei ringraziamenti rigrazieró tutte le persone che hanno sempre seguito e commentato la storia.
17 agosto 2017.
23.30
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