C. 61."Caro Stiles..."

Caro STILES.
Non so perché lo sto facendo, non so perché sto scrivendo qui invece che parlarti. Le persone dicono che quando si è in coma si sente ogni singola cosa che ci dicono gli altri che sono con noi nella stessa stanza.

Ma dicono anche che chi è in coma ha la possibilità di rivivere tutti i momenti più belli della sua vita in mille sogni.

Io penso che tu stai rivivendo il momento del nostro bacio focoso, si ho ancora la ferita sul labbro ma...non è nulla di grave.

Lydia con la lingua si tastó la crosticina, si sedette in modo più comodo sulla sedia e guardò Stiles.

Sei entrato in coma da una settimana ormai. Io ho pianto ogni singolo istante che sto passando senza di te.
Ormai mi rifiuto persino di andare a scuola, mia madre dice che ogni volta che nominano il tuo nome, tutti si girano verso il tuo banco aspettandosi una qualche tua battuta stupida...e invece niente. È vuoto.

Malia quando ha saputo cosa ti è successo non ha voluto ragionare, nonostante Scott l'avesse trattenuta, è scappata.

È una settimana che non la vedo, ma so di certo che si è rifugiata nel bosco. Ah per la cronaca ha notato la ferita,ma non ha chiesto spiegazioni

Scott patisce molto ciò che ti sta succedendo, ma continua a pensare positivo. Lui sa di certo che ti riprenderai e che tornerai da noi.

Ogni sera prima di andare a dormire sento la tua voce che mi chiama. È un semplice sussurrò. Un piccolo richiamo.

Lydia si alzò dalla poltroncina.
Posò il diario su di essa e si diresse verso la finestra, vi ci guardò fuori, giusto per distrarsi un po' da quello che scriveva.

Ne risentiva tanto, gli mancava più di quanto si immaginasse. Era come se gli mancasse l'ossigeno.

Sorrise freddamente al vuoto e si asciugò una lacrima che le solcava il viso.

Nell'ultimo periodo passava le giornate a piangere, ormai ridere le sembrava così raro ed impossibile, una mèta irraggiungibile.

Si risedette e riprese la penna in mano.

È proprio vero che quando perdi una persona tanto vicino a te, ti rendi conto solo in quel momento di quanto le vuoi davvero bene. Di quanto tu sia disposto a fare per lei...

Stiles io penso che morirei per te. La stessa cosa che mi hai detto tu, moriresti per me, che non sono niente in confronto a Malia.

Sai che c'è? Mi manchi tanto tanto e non so come faccio ad andare avanti senza sapere cosa succederà appena ti risveglierai...ma in particolare quando lo farai.

Melissa continua a dire che stai sempre meglio e che ti stai riprendendo.
I graffi sul tuo viso causati dall'incidente stanno guarendo anche essi... Ma l'unica cosa che sembra non guarire sono io...

Mi sento terribilmente vuota, ma comunque questa cosa non è così importante quanto te.

In città sono tornati Isaac e Derek.

Hanno saputo di te e sono venuti appena possibile. Devo annotarti che sia Isaac che Derek sono rimasti uguali a una volta, forse sono diventati più dolci (beh Derek non si potrebbe definire così) , Isaac appena ha saputo di una certa Malia scomparsa ha deciso di cercarla con l'aiuto di Liam.

Sta per terminare la mia visita...ma stanne certo che tornerò stasera.

Dormiró qui con te, Melissa mi ha detto che me lo permette.

Quindi io non sarò sola e tu neanche.

Lydia pizzicó la penna in mezzo alle pagine del diario e lo chiuse appoggiandolo al comodino accanto al letto di Stiles.

Si chinò sul ragazzo e gli lasciò un bacio sulla fronte.

-Non me ne vado finché non arriva Melissa a chiamarmi e dirmi che è finito il tempo delle visite.- disse la ragazza fissando il castano.

Si risedette sulla sedia e posò la sua mano su quella di Stiles.

-Oggi pensavo di fare un salto al cimitero....è da molto tempo che non vado alla tomba di Allison... Pensavo di portarle dei fiori... Ma ti prometto che tornerò da te.-  Lydia lo guardò.

Si aspettava una risposta. Una semplice risposta del tipo "Okay. A Dopo." ma non arrivò niente.

Nella stanza si sentiva solamente il rumore che emetteva il macchinario.

-Okay...- bisbigliò la biondo-fragola.

La porta si aprì ed entrò Melissa.

-Lydia. Scusami ma è ora.- disse dolcemente.

La banshee si alzò e raccolse la sua borsa da terra.

-Ritorno stasera.- annunciò uscendo dalla stanza.

-Va benissimo...ma mi faresti una cortesia?- la madre di Scott chiuse la porta alle sue spalle.

-Si dimmi.-

-Si tratta di Noah è da una settimana che è rinchiuso in casa e non va a lavoro...potresti andare a vedere come sta e farmelo sapere?- 

Lydia fece un cenno con la nuca.
-Scott dov'è?- chiese.

-Penso a casa sul letto a fissare il soffitto, come suo solito ormai.- rispose Melissa. -Perché?-

-Mi faccio accompagnare da lui. Cosí colgo l'occasione di fare sosta insieme a lui in un posto in cui non vorrei mai andare da sola.-

Lydia si sistemò meglio la borsa sulla spalla e senza aggiungere altro uscì fuori dall'ospedale.

N.a
Capitolo particolare lo so, spero che vi sia piaciuto lo stesso.

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