C.49. "Dammi speranza"
"È proprio vero che ti accorgi di amare qualcuno, quando quella persona non è più al tuo fianco."
-Stiles!- era l'urlo di una voce femminile.
Il castano aprì gli occhi di colpo.
Qualcuno lo stava chiamando, ma chi?
Si voltò ma non c'era nessuno con lui, era solo nel giardino. Si alzò in piedi barcollando e si avviò verso la porta.
* * * * * *
-Eri incinta di Scott...- bisbigliò la biondo-fragola lasciandosi cadere sulla sedia in cucina.
Allison sorrise e si asciugò una lacrima.
-Avrei dovuto notare che qualcosa in te non andava...da quanto eri incinta?- domandò Lydia.
-L'ho scoperto quella stessa mattina, erano due giorni che avevo forti giramenti di testa e mal di pancia, ho fatto il test ed ho scoperto di essere incinta...glielo avrei detto a Scott dopo lo scontro...ma non ho mai avuto il tempo di dirglielo.-
-Hai cercato di dirglielo. Quando hai detto "Dillo a mio padre" perché tu pensavi che Scott avesse capito tutto...invece non era così!- esclamò Lydia.
Allison si asciugò una lacrima.
-Pensavo che avesse sentito quel piccolo battito in piú... Invece non era destino evidentemente.-
-Oh Allison fammi il favore di smetterla. Non sai quanto gli manchi, quanto ci manchi.-
Lydia si alzò ed abbracciò a sé l'amica.
- Dentro di me sono certa che lui ti ama ancora-
La porta che dava sul giardino si aprì ed un ragazzo entrò nella stanza.
A Lydia si strinse lo stomaco.
Rivederlo lì davanti a lei, in piedi la rallegrava. Stiles, il grande e l'unico umano del branco Stiles.
Le mancava così tanto anche se era passato poco tempo da quando lo aveva visto l'ultima volta, ovviamente prima di svenire e svegliarsi in quello strano stato.
-Va da lui.- bisbigliò Allison posandogli una mano sulla spalla e staccandosi dall'abbraccio.
Lydia non disse niente, annuì semolicemente ed avanzò piano piano verso di lui.
Stiles era in piedi che guardava dritto davanti a sé; si avvicinò con cautela.
-Stiles - bisbigliò.
Il castano si voltò di colpo e la guardò negli occhi senza dire nulla.
-Stiles! Tu mi vedi?!Mi senti!? Oh mio Dio! Finalmente!- esclamò Lydia correndo ad abbracciarlo.
Stava per risentire la pelle calda di lui su di sé, le sue braccia possenti che la stringevano...ma purtroppo non successe quello che si aspettava.
Non riusciva ad abbracciarlo, la sua mano poggiava su di lui...ma lui non sentiva niente e neanche lei percepiva il calore della pelle del ragazzo.
Lydia si voltò verso Allison e così che capì per quale motivo si era voltato il castano.
Holland era appena entrata dalla porta posteriore.
-No...lui no...- bisbiglió la castana.
La biondo-fragola ruotò il capo.
-Stiles sono io! La ragazza che ami dalla 3 elementare, quella che ti ha baciato quando avevi un attacco di panico! Quella che ti ha salvato la vita, che è andata al ballo scolastico con te...quella che quando ha trovato un cadavere ha chiamato la polizia e non te...quella che disegnava alberi- la voce di Lydia si incrinò leggermente, i suoi occhi diventarono lucidi
-. Stiles...tu mi hai salvato la vita, sono la tua migliore amica...ti prego. Sei la mia unica speranza, lo so di aver fatto tante cavolate. Di averti abbandonato quando non avrei dovuto, mi dispiace davvero tanto per tutto... Ma l'ho fatto perché...perché...-
Si era bloccata.
Portò una mano sul viso del ragazzo e cercó di accarezzargli la guancia.
-Ti ricordi quando mi hai detto "Ricordati che ti amo?"...e ti ricordi quando lo scorso anno ti avevo chiesto di portarmi a casa?...-
Lydia guardò Allison, che a sua volta li osservava quasi affranta dal dolore, dal fatto che lui non la vedesse che lui non riuscisse a percepire la presenza della biondo-fragola.
-Stiles...io ti amo.-
Lydia chiuse gli occhi e lasciò che le lacrime le rigassero il volto, leggermente si allontanò da lui più triste che mai.
Era finita, non sarebbe più tornata da lui. Si era aspettata che la cosa funzionasse. Ci sperava davvero, ma piú ci sperava piú non succedeva. La cosa piú brutta, che le spezzava il cuore era non poterlo riabbracciare. Nella sua mante passarono i ricordi più belli di loro due insieme.
Erano pochi ma essenziali : la prima recita scolastica.
La volta che gli era venuta addosso, quando in terza media gli aveva detto che lo vedeva come un amico e che per sempre sarebbe rimasto quello.
-Siamo troppo piccoli per innamorarci di qualcuno. Le nostre sono solo cotte.-
-Ma possiamo provare a fantasticare sul futuro...-
-Stiles. Io e te. Solo amici.-
Quello che gli aveva detto, mentre lui continuava a dirle che voleva solo lei.
Quanto tempo aveva perso nel rincorrere amori finiti male, o peggio...amori neanche veri.
-Lydia...-
La biondo-fragola si asciugò le lacrime e guardò Allison.
-Che succede?- chiese guardando l'amica.
-Io non ho parlato!- disse Allison alzando le braccia al cielo.
La ragazza corrugò la fronte.
Lo stomaco le si strinse quando guardò Holland.
Sperava che non fosse lei ad aver parlato, ed infatti non era stata lei.
Guardò Stiles che guardava nel punto in cui c'era lei.
Lui non aveva aperto bocca. Ne era sicura.
-L'hai sentito anche tu?- chiese ad Allison.
-Sentito cosa?-
-Quella voce...-rispose Lydia tornando a guardare Stiles.
-Anch'io ti amo. - fu l'ultimo sussurro.
Ora ne era certa. Aveva capito benissimo di chi era la voce.
Era la voce di Stiles Stilinski, era la sua senza ombra di dubbio.
N.a
Scrivere questa storia mi sta diventando sempre più difficile, perché mi sto deludendo da sola.
Non mi soddisfa così tanto...spero che a voi si...almeno.
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