C.37. "Problemi"

Questa è la seconda parte della Stydia.

Era tutto molto strano. Tutto più scuro e una puzza pungente regnava nella stanza.

Stiles aprì dolcemente gli occhi, avrebbe voluto portarsi le mani agli occhi e quando ci provò ma con scarso successo capí che erano intrappolate, così si limitò a sbattere le palpebre più e più volte, voltanto il capo.

Quando si guardò attentamente intorno, perlustrando ogni angolo della stanza, inzió a divincolarsi.

Era in un laboratorio.

Scalció e tirò con violenza, cercando di liberarsi ma più faceva quei gesti bruschi più dolore sentiva ai polsi e alle caviglie.

-AIUTO! - gridó a pieni polmoni aprendo bocca, ma sapeva anche lui che nessuno poteva sentirlo.

-Io non gridarei aiuto. Di solito la gente quando sente aiuto scappa, prova con al fuoco. Allora si che lì viene gente a curiosare.-

La voce così famigliare. Così tanto disgustosa e quasi affemminata che tanto odiava...

-Theo...- ringhió Stiles a denti stretti cercando di individuare il punto dal quale aveva parlato il ragazzo.

-Stiles, ne passato di tempo.- rispose lui a sua volta spuntando da dietro al castano, l'unico punto in cui Stiles non aveva guardato.

Indossava una giacchetta di pelle nera e dei jeans strappati alle ginocchia, come se fosse caduto a terra.

-Ti hanno fatto lo sgambetto e sei scivolato per terra o hai pregato così tanto Dio che ti si sono consumati i pantaloni?-

Gli sorrise mettendo in mostra i denti bianchi. - Sono ateo idiota. E no, sono fatti così.-

-Come va con il ciclo?- sputó Stiles avidamente squadrandolo ulteriormente

-Mi è passato, non vedi?- rispose lui con una smorfia, cercando di reggere il gioco al castano.

-No, dev'essere che il tampone è ancora dentro di te. E stanne certo, è l'unica cosa che starà dentro di te per un...- rispose beffardo.

Il ragazzo in piedi serrò gli occhi.
-Smettila di fare il sarcastico. Non hai nemmeno un pizzico della mia simpatia.-

-Eh chi vuole la tua simpatia? Mica sei mio padre! Aspetta... papà Ciclato. È vero che sei incinto? - chiese Stiles sapendo che lo avrebbe fatto infuriare.

Theo fece un verso feroce,ma non disse nulla gli diede le spalle.

Il castano capì che stava esagerando, così chiuse la bocca e lasciò la sua testa ricadere sul cuscinetto della sedia/poltrona sulla quale si trovava.

-Come mai non sei in prigione? Sei evaso? Ti hanno rilasciato?- chiese.

-Non ci sono mai andato.- rispose il biondo con un alzata di spalle.

-Che vuol dire non ci sono mai andato?- chiese Stiles rizzando il capo.

-Holland non mi ha portato lì, é una stupida è caduta ai miei piedi come anche Malia, dopotutto ho un fascino irresistibile.-

-Certo cenerento delle mie mutande. E per la cronaca a Malia non le interessi più interessi più. - Sì affrettó a dire Stiles.

-E chi le interessa? L'alpha ridicolo?- rise Theo.

-Sì. Credo proprio di sì e sai bene che non é ridicolo... ora che mi é venuto in mente tu sai a chi interessi?- disse Stiles muovendo la mano intrappolata.

- a chi?- chiese Theo con tono quasi curioso.

-A mia nonna!- ringhió Stiles sputando ai piedi del ragazzo.

Theo lo guardò con amarezza. -Eh pensare che mi piacevi...- bisbiglió. -La simpatia ovviamente con te è a parte. Sei solo ridicolo.-

-Lo sapevo che piacevo ai Gay!!! Lo sapevo!- esclamò Stiles esaltato dalla conferma ottenuta.

-Stiles sei un completo idiota.- ribadì Theo sedendosi davanti a lui. -E ti faccio i miei complimenti.-

Il castano strinse gli occhi.
-Perché mi trovo qui?- domandò cambiando discorso.

-Me lo ha detto lei.-

-Eh??? Lei chi?- chiese Stiles senza cercare di avere un tono arrogante nei confronti del biondo.

-La Banshee, Lydia. Mi ha detto che sei tu quello collegato a lei.-

-Ahhh di nuovo con questa storia assurda!?- esclamò lui roteando gli occhi all'indietro.

-Sì. Perché io ho bisogno del segugio infernale! Ne ho bisogno! E voi avete bisogno di me!-

-Ah fare che? Rapire la gente che cerca di tornare a casa?!- sbraitó Stiles. - Mi sembra ottima come cosa!-

Theo si rialzó.

-Io voglio cambiare.- borbottó avvicinadosi al castano.

-Perché dovrei crederti? Perché proprio ora?-

-Perché la amo.-

Stiles corrugò la fronte, era molto confuso dal cambio d'umore di Theo il Ciclato.

-Amare chi? Tu sai cosa vuol dire amare?-

-Amare lei. Malia. Io credo di amarla ancora. Non riesco a smettere di pensare a lei.-

* * * * * * *

-Lydia...-

La ragazza si sveglió nel suo letto.

Davanti a lei sedeva Malia, aveva due occhioni marroni spalancati e i suoi capelli erano tutti disordinati.

Segno di preoccupazione.

-Malia...che succede?- chiese Lydia stropicciandosi gli occhi.

La biondo-fragola si alzó dal letto barcollando e si diresse verso il bagno per lavarsi la faccia.

Il giorno prima era andata a dormire presto per un semplice motivo, si sentiva davvero stanca.

I ricordi del giorno precedente erano stampati nella sua mente, in particolare i baci dati a Stiles.

Si bagnó la faccia, rabbrividendo al contatto con l'acqua fredda.

Appena i suoi occhi planarono sullo specchio e sulla sua immagine si sentì rompere dentro.

Lei non doveva essere lì.

Non doveva essere a casa sua, sentiva in sé qualcosa che non andava per il verso giusto.

Si guardò le mani che iniziarono a tremare.

-Malia...- chiamò con voce roca l'amica.

Si diresse nella stanza, sempre senza distogliere lo sguardo dalle mani.

La castana si era alzata in piedi.
Indossava un paio di jeans lunghi e una maglietta molto grande per la sua taglia.

-Dov'è Stiles?-
Balbettó la Banshee alzando gli occhioni color verde smeraldo e piantandoli in quelli color terra dell'altra.

-È per questo che sono venuta qui...- inizió Malia, cercando di avere un tono di voce tranquillo.

-Malia...Dov'è Stiles!?- ripeté Lydia alzando la voce.

-Lydia, non lo so. Nessuno di noi lo sa, Stiles è scomparso.
Liam e Isaac hanno ritrovato la sua Jeep... lui non c'era dentro e le chiavi erano a terra, vicino a una goccia di sangue...-

La biondo-fragola sgranò gli occhi non avrebbe mai dovuto chiedergli di accompagnarla a casa, avrebbe dovuto lasciarlo andare via con la sua jeep, così a quell'ora si sarebbero rivisti e lui sarebbe stato al sicuro.

Lydia balzò contro l'armadio ed estrasse dei vestiti a caso.

Una maglietta arancione e una gonna blu.

Un tempo avrebbe detto arancione e blu pessima combinazione, ma in quel momento avrebbe anche messo una maglietta gialla fosforescente con dei pantaloni viola/lilla.

Non gli importava il modo di vestirsi in quel istante, gli importava solo di Stiles.

N.a
La seconda parte è ufficialmente iniziata, e spero vi piaccia quanto la prima.
😊

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