C.32. "I'm so sorry"
Fidarsi.
Una parola mille espressioni e mille sentimenti.
Era quello che Stiles provava per Scott.
Fiducia, una semplice parola.
Il castano scese di corsa le scale, quando la sua mano fu sulla maniglia della porta d'uscita sentì la voce di Scott raggiungerlo.
-Stiles dove vai?- gli chiese con voce dolce.
Il ragazzo si girò, il suo migliore amico era solo con in mano delle patatine.
-Vado a cercare Lydia.- disse in tono amaro.
Scott sbiancò. -Stiles... ma s'è nè andata via...- disse lentamente avvicinadosi a lui.
-No. Lei è qui! In questa città! Da qualche parte qui con Theo... avresti potuto dirmelo.-
-Stiles... Malia ha detto che quell'incubo è la verità, lei morirà!-
-Morirà? Ne sei certo? Cioè tu la lasceresti morire così? Senza neanche cercarla? Questa non è affatto amicizia. Senti lo so che tu non la ami... ma io sì e ho bisogno di cercarla, voglio stringerla tra le mie braccia...almeno l'ultima volta...-
Scott non disse niente, si limintò ad abbasare lo sguardo.
-Ricorda,questo non è quello che Allison avrebbe voluto vederti fare e dire.- disse Stiles prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.
Si sedette sulla sua Jeep e strinse le mani sul volate.
-Dove sei?...Dove mai sarai?...- bisbigliò appoggiando la testa sul oggetto freddo.
Si sentì gli occhi bruciare, ma prima che le lacrime potessero scendergli lungo il viso qualcuno si sedette al suo fianco in macchina.
-Siamo fratelli... Io ti seguo ovunque tu vada.- disse il licantropo facendogli un sorriso da orecchio a orecchio, Stiles cercò di ricambiare il sorriso ma la sua attenzione fu atturata da un telefono che squillava.
Lo prese dalla tasca e il suo cuore fece un balzo quando lesse il nome.
" Lydia Martin".
Rispose velocemente.
-Lydia dove sei?!- esclamò, ma quando la voce parlò si accorse che quella non era affatto Lydia.
-Non sono Lydia...sono Holland... Sei tu Stiles Bilinski?- chiese.
-Si, sono Stilinski- rispose sottolineando il cognome.
-Bene...vieni all'entrata principale di Eichen House, ho qualcosa che ti appartiene, fai presto!...-
Prima che il ragazzo potesse rispondere la ragazza attaccò.
-Dov'è?- chiese Scott quando Stiles mise in moto la Jeep.
-Dove vuoi che si apposti Theo? Eichen House.- rispose facendo retromarcia.
Arrivati davanti al manicomio, Stiles non si prese neanche la briga di parcheggiare che corse dentro l'edificio.
Non aveva più dolori e non sentiva voci. Malia aveva ragione sul morso fallito.
Le porte si aprirono e una ragazza dai capelli castani e lunghi, occhi viola impressionanti, mai viati apparí davanti alla porta.
-Bilinski!?- esclamò con aria interrogativa guardando Stiles e l'amico avvicinarsi.
-Sei per caso la figlia del mio coach? Finstock?- chiese Stiles con un sorriso forzato stampato in faccia.
-Mh..no... - si grattó la nuca. -Lasciamo stare. Seguitemi.- disse indietreggiando.
Scott si avvicinò a Stiles e gli sussurrò. - non so cosa sia, non sembra della razza di Theo...-
-No, lei è un bassotto Scott.- rispose Stiles. -Di che razza é Theo?! Pastore tedesco?!- chiese in tono sarcastico.
-Io voto per il bastardino.- sorrise Scott.
-Bastardino ci stà.- annui Stiles rivolgendo un sorriso al migliore amico.
I ragazzi corsero lungo i sotterranei. -Scott...- bisbigliò Stiles a un tratto, rallentando.
-Che c'è ? Siamo quasi arrivati.- disse lui posando una mano sulla spalla del castano.
-Sento dolore.... Le sta facendo qualcosa, qualcosa che la sta consumando...- bisbigliò Stiles tenendosi il fianco.
- Holland potremmo... mmh muoverci?- chiese Scott rivolto alla ragazza davanti a loro.
La ragazza annuì e fece uno scatto lungo il tunnel.
Stiles nonostante quelle fitte non voleva fermarsi, doveva raggiungerla e portarla via da lì per la seconda volta in vita sua. Lui non credeva a quello che aveva detto Malia, Lydia non sarebbe morta... se Theo non la uccidesse per divertimento.
Ed ecco che arrivarono davanti a una porta, Scott prese a spingerla insieme a Holland proprio quando un urlo squarciò l'aria.
Stiles a quel punto non ci vide più, prese la rincorsa e con la spalla spinse la porta che si aprì ancora prima che lui la toccasse l'unica cosa che riuscì a vedere fu Lydia sorridergli e sussurrare il suo nome prima di lasciarsi andare sulla poltrona.
Theo lo guardò con aria interrogativa, ma non fu Stiles a lanciarsi contro di lui e picchiarlo a sangue, quello lo fece Scott, lui si limitò a soccorrere Lydia.
-Lydia mi senti? - chiese Stiles toccando il polso della ragazza, era debolissimo.
Doveva sbrigarsi e andare immediamente all'ospedale.
-Holland... c'è un uscita da qui?- chiese Stiles caricandosela in braccio.
-Si... cammina sempre dritto, troverai un uscita... lì c'è la mia macchina...- gli passò le chiavi nella mano sotto le cosce di Lydia.
-Rendila tua.- gli disse con un sorriso e lo spintonò verso l'uscita, per poi precitarsi da Scott e spingerlo via dicendo che ci pensava lei a portare Theo in centrale, lui doveva aiutare Stiles.
* * * *
Erano passati più o meno due ore da quando aveva lasciato Lydia tra le mani della madre di Scott, ma non gli avevano ancora dato nessuna notizia.
Malia insieme a Liam e Isaac, si precipitarono all'ospedale.
Prima che potesse dire qualcosa la coyote, lo abbracciò stringendolo forte a sè e lasciandolo sorpreso dal gesto.
-Stiles mi dispiace!- esclamò.
-Dispiace ruguardo a cosa...- domandò lui cercando di scostarla e guardarla negli occhi.
In quel preciso istante Stiles vide Melissa correre al microfono che era sitauto sulla scrivania.
Aveva le mani e il camicie verde imbrattati di sangue.
-Mellissa!- urló Stiles spingendo via Malia e correndo dalla donna.
-Stiles... mi dispiace... non posso aspettare.. - disse la donna allungando una mano insanguinata nella sua direzione cercando di tenerlo lontano da lei.
-Arthur Well sala 21, urgenza emorragia.- disse la donna, spense il microfono e fece per allontanarsi ma il ragazzo la prese dal polso e la fermò.
-É il sangue di Lydia?...- chese con voce roca, ma ovviamente sapeva la risposta.
-Mi dispiace Stiles... perde troppo sangue dal naso e dalle orecchie... non riusciamo a fermarlo.- rispose Melissa in tono dolce, si liberò dalla presa e corse via lasciando il ragazzo lì immobile a guardare il vuoto.
Malia aveva ragione, Lydia sarebbe morta.
Il ragazzo si mise le mani tra i capelli e si lasciò andare sulla prima sedia libera.
Dentro di sè sentì un filo partire e rompersi, proprio quando qualcosa gli stava colando dal naso, con la mano tentò di asciugarsi le lacrime che in quel momento gli solcavano il viso, ma quando si tastò sotto il naso vide solo rosso.
Sangue.
Il filo dentro di lui si era spezzato totalmente.
Lydia era morta veramente in quello stesso istante, senza che lui potesse fare niente per aiutarla.
Scoppiò a piangere e tremare dal terrore proprio quando le mani del suo migliore amico lo circondarono porgendogli un fazzoletto.
-É morta, lei é andata... via, per sempre...- disse al suo migliore amico, che lo guardò con aria tremendamente dispiaciuta e lo strinse a sè.
Sia Liam, Isaac e Malia si strinsero in un abbraccio di gruppo e in quel gesto cosí affettuoso, una vocina debole giunse alle orecchie del castano...
- Ti amo Stiles...-
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