C.22. "Colpita"

*La gif da poca importanza al capitolo. L'ho messa solo per un piccolo motivo..Stiles.*

-Lydia...hanno previsto la tua morte...- Quelle parole perforarono le orecchie della ragazza che lo guardò con aria assente.

-Impossibile...- disse in fine.

-Io non posso morire...me lo sentirei.- la ragazza si alzò in piedi barcollante.

La gonna a quadri viola che indossava era ormai sporca di terra, come anche la maglietta.

Stiles si alzò a sua volta in piedi, cercando di abbracciare la ragazza ma lei lo respinse.

-Menti...tu..tu menti- borbottó Lydia guardando i piedi del ragazzo.

Non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi e vedere tutta la sua disperazione.

-Ti prego... Lydia guardami- disse lui alzando il mento della ragazza.

Lydia strinse gli occhi cercando di non piangere, Stiles le mentiva ne era sicura.

-Lydia ti prego. Dimmi quello che vorresti dirmi. É da un po' di giorni che ti vedo con quel strana espressione dipinta in viso...-

A quelle parole la ragazza aprì gli occhi.

Come faceva ad aver capito che qualcosa non andava?

-Non ho niente da dirti.- mentì lei allontanadosi un po'.

-Lydia. Ora o mai più. Lo so benissimo che mi stai nasconsendo qualcosa-

Il tono di voce del ragazzo si fece duro quasi come se la stesse sgridando.

-No...non te lo voglio dire...- bisbiglió la ragazza.

-Al contrario, tu vuoi porre fine a tutta questa finzione, lo vedo dai tuoi occhi. Dimmelo è basta. Riesco a sentire perfettamente che c'è qualcosa che non mi vuoi dire.- ed ecco alcune cose strane di Stiles.

Riusciva a percepire come un lupo e prevedere come una banshee/farshee.

Lydia fece un piccolo sbuffo, ma quando parlò la sua voce fu più dolce e gentile.

-Va bene... Non vorrei dirtelo qui...avrei preferito che accadesse in un momento migliore, ma non e possibile quindi...-

Fece una pausa nella quale prese un po' di aria, in modo da trovare le parole giuste.

Stiles si spostò leggermente per potersi sorreggere al muro, dato che la testa stava riniziando a fargli male.

-Stiles...io...- Quelle parole si spezzarono nella sua bocca.

Non si era ancora appoggiato al muro, si era solo spostato di un poco. E quel poco era bastato.

Lydia schiuse leggermente le labbra, i suoi piedi cedettero sotto il suo stesso peso e mentre la ragazza si stava accasciando a terra con le mani premute contro la pancia, un bruciore simile a una fiamma che diventa fuoco incendió Stiles.

Il sangue tinse le mani color porcellana della ragazza andando a macchiare la maglia e la gonna.

-LYDIA!!- gridò Stiles slanciandosi sul corpo della ragazza ora inginocchiata al suolo con la bocca aperta e le lacrime agli occhi.

-Sta...sta succedendo...?- boffonchió lei, cercando di fermare il sangue che scorreva lungo il suo corpo.

Stiles guardò le sue mani.

Erano racchiuse attorno a una freccia d'argento.

-No...- borbottó Stiles prendendo la ragazza tra le sue braccia e stringendola.

Quella posizione gli fece affiorare brutti ricordi...

La morte di Allison

-Stiles...che succede?- borbottó la ragazza iniziando a perdere colorito sulle labbra.

-Lydia... rimani sveglia...chiamo un' ambulanza. - disse Stiles frugando con una mano in tasca.

-No....- la voce roca della ragazza risuonó all'aria aperta.

-È troppo tardi... sento che sto morendo...-

Lydia tra le sue braccia si rilassó, la freccia conficcata nella sua pancia impedì a Stiles di piegarsi ed abbracciarla a sé.

-Credi che...Allison...avrebbe gr...gridato ...per ...me?- domandò lei cercando di scandire le parole una ad una.

-Lydia...tu non stai morendo...- Stiles si sentì le guance bruciare,tanto quanto il petto.

-SCOTT!!! ISAAC!!!- gridò a pieni polmoni cercando di farsi sentire dai ragazzi al piano superiore.

-Stiles... non rimpiangermi...io ti...ti ho... amato...-

-Lydia...- Stiles si stava trovando a piangere sul corpo della ragazza che tanto sperava un giorno di poter baciare, di poter gridare al mondo che apparteneva a lui...ma ora il mondo gliela stava sottraendo sotto i suoi occhi.

- Anch'io... no non te lo dico. Non ora devo dirtelo quando sei in piedi e stai bene, quando mi sorridi e mi abbracci... non qui...Non puó finire così...-

La ragazza fece un debole sorriso, dopo di che chiuse gli occhi e con le due mani tirò via la freccia.

Stiles percepì il dolore che provava la ragazza, nello stesso momento in cui le mani di Lydia si accasciavano a terra con la freccia d'argento stretta tra di esse...

-No...Lydia...No, no, no. Apri gli occhi.- disse Stiles scuotendo la biondo-fragola.

-Resta con me...ti prego! Devo dirtelo anch'io!-

Ma era impossibile, il cuore aveva smesso di battere....

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