<<c-capo... Ma non è un po' esagerato?? >>
Tutti gli uomini della banda erano riuniti in salotto: Karma era davanti a loro, scrutandoli con occhi taglienti ed un espressione seria quanto arrabbiata. <<no che non lo è.>> fece ferreo, guardando quelli che ai suoi occhi apparivano solo come stupide formiche <<dato che non sapete tenervelo nei pantaloni e non avete intenzione di ascoltare le regole, il ragazzino rimarrà nella mia stanza, d'ora in poi. >> fece, guardando specialmente lo scimmione del gruppo, malconcio e ancora pieno di lividi, con sguardo di furia trattenuta.
Dopo l'avvenuto, Nagisa si era rifiutato di uscire dalla camera da letto, troppo impaurito e ancora sconvolto per uscire di nuovo fuori e sentirsi tutti quei famelici occhi puntati sul suo esile corpo dai tratti femminili.
Il rosso comprendeva le motivazioni del celeste e, benché pensasse che la camera fosse troppo piccola e soffocante, aveva acconsentito a quella richiesta. Dopotutto la stanza era provvista di bagno e vari strumenti per passare il tempo, quindi non ci sarebbe dovuto stare poi così male.
Se anche fosse poi, aveva deciso e dato il consenso a Nagisa di girare per l'intera struttura ogni volta che loro uscivano, garantendogli così di prendere aria.
<<il primo che vedo anche solo avvicinarsi troppo a quella stanza gli sparo ad una spalla, chiaro?>> aveva detto Akabane serio in volto, guadagnandosi lo sguardo impaurito di quegli uomini, che poco dopo sospirarono per aver perso la loro unica fonte di "svago".
Karma aveva consegnato a Nagisa anche una pistola, dandogli l'autorizzazione di sparare se mai qualcuno avesse tentato di entrare in quella camera e fargli del male. Il minore era tibutante all'inizio, ma alla fine aveva annuito, acconsentendo a ciò.
Quindi ora quella stanza era perennemente chiusa a chiave e l'unico che vi entrava e usciva era il diavolo rosso: ed il piccolo angelo non sperava altro che vederlo entrare e venire da lui, facendosi stringere tra le sue braccia e sentirsi minimamente al sicuro.