°He Will Be My Toy°
Buio.
L'unica cosa che si vedeva era buio.
Un vociare sfocato, basso, si udiva in sottofondo.
La sua testa gli girava.
Che era successo? Non ricordava nulla. Era tutto confuso quello che accadde: ricordava solo del matrimonio. Già... Aspetta: ma si erano sposati? Non ricordava fosse successo.
Il vociare si fece sempre più forte.
Nagisa aprì lentamente gli occhi ed un accecante luce rimpiazzò l'oscurità di poco prima. La vista fu all'inizio sfocata, ma piano piano tornò nitida, mostrando i volti di uomini poco rassicuranti che lo guardavano dall'alto, circondandolo.
Già quella visione gli causò panico, così come il fatto di non riconoscere il luogo circostante, ovvero quello che sembrava un salotto molto ben decorato e senza finestre, finché poi non si accorse anche della sensazione di freddo sul suo corpo, un senso di vulnerabilità sul suo gracile corpicino.
Solo allora si accorse di essere completamente nudo, sotto gli occhi di sconosciuti, in un luogo che non conosceva.
<<oh dio, non ci credo... È un travestito! >> esclamò uno di quegli uomini, assumendo uno sguardo stranito.
Nagisa balzò seduto, cercando di coprirsi quel poco che poteva con le braccia, guardandosi attorno terrorizzato.
<<oh cazzo, sembrava davvero una donna conciato con quel vestito!... E guardandolo adesso, lo sembra anche senza!>> esclamò stranito un altro di quegli uomini <<mi piace la faccenda>> fece un altro, mostrando un ghigno perverso <<smettila con questo tuo feticismo per le trap... >> fece uno di quei tizi, rimproverando il precedente.
Il celeste li guardava terrorizzato, con le lacrime agli occhi e con il gracile corpo tremante.
Nel frattempo, in disparte seduto su una poltrona, vi era il ragazzo dai capelli rossi, intento a guardare basito la scena. Di solito, per sorprenderlo ce ne voleva, ma sta volta era stato davvero preso alla sprovvista; gli sembrava ci fosse qualcosa di strano in quella sposina vista in chiesa, ma non credeva di certo questo.
<<meh... Dai, non è poi così male comunque... Sembra comunque una donna, no? Sarà la stessa cosa... >> disse uno di quegli uomini, guardando il piccolo angioletto con le cattive intenzioni scritte negli occhi.
<<potremmo sempre tagliarglielo, che ne pensate?>> fece uno dei diavoli, mostrando un coltellino ed un inquietante sorriso in volto.
Le lacrime scesero lungo le guance del celeste, con gli occhi pieni di terrore.
Ad un certo punto, una grande coperta bianca fu tirata addosso al gracile angelo, così da coprirlo.
Sorpresi, sia Nagisa che gli uomini, si girarono verso colui che aveva lanciato il tessuto: il rosso era in piedi a poca distanza da loro, con sguardo indecifrabile in volto e gli occhi dorati rivolti verso al gruppo di diavoli. <<ok: fine dello show, razza di idioti.>> disse secco.
<<oh, andiamo capo: ci vogliamo solo divertire... >> fece uno degli uomini
<<già, è solo una piccola ricompensa per oggi... >> fece un altro. << le ricompense le scelgo io, oltre al fatto che abbiamo guadagnato una somma altissima di denaro solo con quegli anelli d'oro... Che altro volete di più?>> fece quasi esasperato il ragazzo. <<capo, vogliamo divertirci un po' con qualcuno... >> si lamentò uno dei diavoli <<coi soldi che abbiamo preso potete comprarvi una puttana, quindi che bisogno c'è di rapire la prima persona che passa e violentarla?>> sbuffò impazientito il rosso, incrociando le braccia. <<lo dovresti sapere che è rischioso andare in locali di città... Le possibilità che ci sgamino sono molto alte. >> sentenziò uno degli uomini, guardando il suo capo seriamente.
<<eh dai! Vogliamo divertici solo un po'! So che anche tu lo vuoi>> ghignò un diavolo <<ce la meritiamo una piccola ricompensa, no?>> continuò lo stesso, guardando ghignante il ragazzo dai capelli rossi.
Il rosso rimase fermo per alcuni secondi, come se stesse pensando ad una soluzione veloce e decisa.
Nagisa lo guardò, con il cuore sul filo del rasoio, non riuscendo a capire cosa potesse passare per la testa di quel ragazzo.
Dopo un po', il rosso abbassò lo sguardo, sorridendo con puro sadismo, per poi guardare i suoi uomini con occhi superbi <<già... Anch'io voglio divertirmi... E sì, forse una piccola ricompensa ve la dovrei dare... >> fece sgembo, al che Nagisa perse un battito <<ma io sono il capo, quindi dovremo trovare una scelta che rispecchi i propri ruoli, per ciò... >> disse, per poi passarsi un dito sul malvagio sorriso <<ho deciso che il ragazzino qui presente sarà il mio giocattolino personale e voi potrete solo guardare, senza toccare. >> concluse il rosso, lasciando Nagisa e quegli uomini di sasso <<m-ma...!>> cercò di opporsi uno dei diavoli, al che il rosso estrasse la sua pistola nera pece, facendola roteare per il grilletto <<qualcuno ha qualcosa da ridire? Perché sarò più che felice di giocare con lui alla roulette russa... >> fece maligno quello che compariva come il diavolo in persona.
Gli uomini sospirarono, capendo di non avere altra scelta.
Il celeste si strinse nelle coperte, spaventato, anzi terrorizzato, all'idea che quel tipo potesse fargli chissà cosa, facendolo tremare dalla testa ai piedi.
<<almeno però possiamo vestirlo noi?? >> chiese disperato uno degli uomini. Il rosso rimase fermo ed immobile per qualche attimo, per poi sospirare <<come volete... >> disse, avviandosi poi in un'altra stanza.
Spalancò gli occhi il povero celeste, ritrovandosi tutti quegli uomini ghignanti davanti a lui.
Diavolo, doveva starsene proprio zitto.
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