°Guns And Screams °

Quello che accadde dopo fu semplice confusione e panico tra i presenti: quegli individui avevano iniziato a sparare in giro, trafugare e causare scompiglio.
Nagisa si era fatto prendere dal panico, come tutte le persone in quel luogo, ed aveva disperatamente cercato un posto per nascondersi.
Alla fine si nascose sotto un tavolo dalla lunga tovaglia, stringendosi a sé, con il cuore a mille e le urla che gli entravano nella testa.
Diavolo, con "fermare" non indendeva questo.
Si tappò forte le orecchie, con le lacrime agli occhi per la paura e quasi nemmeno si accorse di aver cominciato a tremare.
Nel frattempo gli uomini lì fuori continuavano a fare baldoria, sparando qua e là, ridendo a crepapelle di fronte alla paura di tutte quelle persone attorno a loro.
Il ragazzo dai capelli rossi camminava indisturbato tra la folla di gente che scappava: con le mani in tasca e il sorrisetto furbo in volto.
Raggiunse l'altare, scrutando i due anelli d'oro poggiati su un cuscinetto color porpora. Li prese entrambi, osservando per bene uno dei due.
<<ragazzi, mi sa che con questi ci ricaviamo un bel po' di soldi... >> ridacchiò il rosso, mettendosi in tasca i gioielli.
Uno degli altri diavoli raggiunse il tavolo da banchetto, poggiandovisi con un gomito <<capo, vuoi un po' di torta? >> rise l'uomo, guadagnandosi lo sguardo del ragazzo
<<cosa c'è dentro?>>
<<penso fragole... >>
<<... Ok, prendine un po'. >> aggiunse infine il rosso, sedendosi sul tavolo dell'altare. <<che ne dite se giochiamo un po' alla roulette russa con qualcuno? Mi sto annoiando... Questi idioti urlano, scappano e basta... >> sbuffò il ragazzo dagli occhi dorati, puntando un pistola nera e lucida verso un punto non preciso.
<<non credo proprio che qualcuno accetterebbe, capo... E poi è ovvio che vinceresti tu: sei un maledetto calcolatore!>> fece uno degli uomini, intento a rubare soldi o oggetti dalle borse lasciate dagli ospiti. <<penso sia uno dei lati che più mi spaventano di lui... >> disse fra sé e sé un altro dei malfattori.
Nagisa, nel frattempo, era rimasto nascosto sotto al tavolo, tenendosi la bocca coperta con la mano per cercare di non urlare.
Un uomo grande e grosso passò affianco al tavolo dove vi era nascosto il celeste, forse per cercare qualcosa da prendere, o meglio rubare. Abbassò gli occhi verso il basso, notando un tessuto bianco sbucare da sotto la tovaglia.
Sogghignò quest'ultimo, mentre il ragazzino osservava l'ombra del malfattore da sotto il tavolo, cercando di non fare rumore per non farsi trovare.
Quella sottospecie di gigante scagliò via la tovaglia con un solo colpo, assieme a tutto il tavolo e ciò che c'era sopra. <<ma guarda guarda cosa abbiamo qui... >>disse con un sorriso sadico in volto nel vedere il povero angelo spaventato a terra, immobile per la paura.
L'azione appena compiuta attirò gli altri uomini a sé, a circondare il celeste e guardarlo con sguardi maligni, tutti a parte il rosso che se ne stava impassibile a guardare da lontano, annoiato.
<<ci manca una bella ragazza alla nostra lista... >> fece sogghignando uno dei diavoli <<concordo, sarebbe un ottimo souvenir, non pensate?>> fece un altro. <<capo, che ne dici? Ce la possiamo tenere? >> fece uno dei malfattori, guardando nella direzione del rosso.
Nagisa era pietrificato sul posto, girando terrificato lo sguardo verso quel ragazzo in lontananza: incontrò quegli occhi dorati con i suoi blu languidi di paura.
<<Kaaaaarmaaaaa! Ti prego! È da tanto che non ci divertiamo con una signorina! >> disse ancora un membro della combriccola.
Karma guardò ancora negli occhi il celeste, scrutandolo per bene, come se lo stesse analizzando.
Alla fine alzò le spalle, il rosso <<come vi pare... >> disse semplicemente.
Nagisa sgranò gli occhi, mentre quegli uomini lo afferravano e trascinavano via. Scalciava e si dimenava, il piccolo angioletto, ma nulla funzionava e finì per farsi portare dentro ad una nera macchina fuori dalla chiesa. Cercò ancora e ancora di scappare, ma fu inutile perché uno di quegli uomini lo colpì forte in testa, facendo diventare tutto buio e confuso.
Maledizione: perché aveva chiesto che qualcuno fermasse tutto?

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