Chapter 6
Isabel's pov
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«Diamine Bel, perché mi hai portato via? Meritava di essere preso a botte!» disse passandosi una mano tra i capelli, iniziando a camminare da una parte all'altra freneticamente.
«Joseph, so difendermi anche da sola, ma ti ringrazio comunque. Però non ne vale la pena sporcarsi le mani per un tipo come lui, credimi.» Lo guardai negli occhi, poggiando una mano sulla sua spalla come per tranquillizzarlo.
Sbuffò fermandosi proprio di fronte a me, alzando una mano e mi accarezzò una guancia, tenendo gli occhi fissi nei miei.
«Mi chiedo come fa a comportarsi così con te. Sei la ragazza più dolce e più bella che abbia mai conosciuto, Bel. Mi hai stregato, letteralmente. Ogni volta che ti spunta un sorriso sulle labbra, il mio cuore si ferma per un attimo e mi manca il respiro, perché è il sorriso più bello che abbia mai visto.» Si leccò le labbra freneticamente, accarezzandomi una guancia con due dita.
Non potei fare altro che guardarlo stranita, alzando entrambe le sopracciglia. Come poteva dirmi quelle parole se a stento ci conoscevamo da 24 ore? Era davvero così facile conquistare i ragazzi a Los Angeles? Eppure questa cosa mi puzzava un pò, c'era qualcosa sotto che non mi quadrava.
Ero talmente immersa nei miei pensieri che non mi accorsi della sua pericolosa vicinanza. Eravamo a poco più di un centimetro di distanza. Voleva baciarmi. Poggiai entrambe le mani sul suo petto, spingendolo appena all'indietro per allontanarlo da me.
Cosa diamine gli era preso? Era forse impazzito? Davo davvero l'impressione di essere una ragazza facile?
«Scusami, Jo. Non posso.» Scossi la testa deglutendo, mentre gli rivolgevo uno sguardo dispiaciuto.
Mi voltai, afferrando il mio cappotto ed anche quello di Allyson, per poi uscire velocemente di casa, trovando con mia sorpresa: Allyson e Zayn. L'indomani mia sorella avrebbe dovuto raccontarmi un pò di cose.
Allyson mi capì subito al volo con un solo sguardo, e dileguò gentilmente Zayn, facendomi poi segno di salire in macchina.
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Dal quel momento in poi, quella che doveva essere una chiacchierata di dieci minuti, si trasformò in una chiacchierata di una lunga notte. Le avevo raccontato tutto nei minimi dettagli ed era d'accordo con me sul pensiero che ormai mi tormentava per quanto riguardava Joseph. Era stato fin troppo strano quella sera. Decisi così che l'indomani ci avrei parlato.
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La mattina dopo faticavo a svegliarmi, infatti avevo rimandato la sveglia per circa 20 volte di seguito. Poi una fastidiosissima voce acuta si fece spazio nelle mie orecchie: Allyson.
«Dai Bel! Alzati, è tardissimo!» disse con voce stridula, scuotendomi.
Emisi un mugolio di disapprovazione, mentre infilavo la testa sotto al cuscino e tiravo le lenzuola sul mio corpo, in modo da potermi coprire ancora.
«Eh no, tesoro.» Stavolta il suo tono di voce era un tantino più duro di quello precedente.
Credevo che fosse andata via senza di me, quindi tirai un sospiro di sollievo e ripresi a dormire beatamente. Ma proprio quando stavo per riaddormentarmi, un getto d'acqua gelata colpì il mio corpo, facendomi alzare di scatto dal letto.
«Allyson! Porca puttana, se ti becco non immagini cosa ti combino!» Urlai, facendo uscire fuori la parte più volgare di me. Quella che raramente le persone conoscevano.
Allyson, intanto, era impegnata a correre ridendo fuori dalla mia camera per non essere beccata e per non farmi vendicare.
Sospirai pesantemente e andai in bagno per farmi una doccia, ma calda stavolta. Mi liberai quindi di ogni indumento e aprii l'acqua, entrando in doccia, lasciando che l'acqua scivolasse sul mio corpo, aiutando a schiarirmi ancora un pò le idee dalla sera precedente.
Una volta uscita dalla doccia e tornata in camera, mi piazzai davanti l'armadio per scegliere cosa mettere. Optai per un jeans chiaro, un top bianco con delle bretelline sottili e come scarpe indossai delle adidas. Per la prima volta in vita mia, ce l'avevo fatta a prepararmi in 15 minuti, strano ma vero. Ma ora restava solo prendere le ultime cose che mi servivano per scuola, quindi iniziai a raccogliere l'occorrente e proprio mentre stavo mettendo tutto nello zaino, mi squillò il cellulare.
-Pronto?- Poggiai il cellulare tra l'orecchio e la spalla, chiudendo lo zaino e mettendomelo sull'altra spalla, per poi riprendere il cellulare tra le mani.
-Hey Bel! Sono Hope, Joseph mi ha chiesto di dirti che oggi non verrà a scuola. So che ti sembrerà strano che te lo dica io e non lui, ma semplicemente è perché sono sua cugina.- Ridacchiò, mentre io assumevo sempre di più un espressione di stupore.
-Uhm okay...ma aspetta, davvero sei sua cugina?- Dischiusi la bocca, siccome non riuscivo ancora a crederci.
-Si! Beh ora vado, i ragazzi urlano e non capisco nulla, a dopo!-
-Ciao Hope.-
Perfetto, mi toccava passare anche la giornata con l'odioso Niall. Speravo però che almeno quel giorno, dopo la discussione avuta con Joseph la sera prima, mi avrebbe lasciata stare. In ogni caso, non gli avrei rivolto la parola, lo avrei ignorato totalmente. Avevo di meglio da fare e a cui pensare.
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Eravamo arrivate a scuola giusto 5 minuti prima che suonasse la campanella; i ragazzi ci aspettavano al loro solito muretto e non fu tanto difficile individuarli, dal momento in cui il ciuffo di Zayn era davvero tanto alto. Allyson si avvicinò a loro quasi saltellando dalla felicità, come sempre, mentre io me la presi con più calma, ma infondo ero giustificata: avevo dormito poco e niente quella notte ed ero stata svegliata in un modo davvero perfido.
«Hey Bel, cosa è successo? Ti hanno per caso rubato la colazione?» disse Louis divertito, mentre mi avvolgeva un braccio attorno le spalle, stampandomi un bacio sulla guancia subito dopo.
«No, Louis. Ho solo una sorella davvero troppo bastarda.» Fulminai con lo sguardo Allyson, che rise alzando le mani in segno di resa. Salutai poi il resto del gruppo con un bacio sulla guancia; tutti tranne Harry, che siccome sembrava starsene sempre sulle sue, salutai semplicemente con un sorriso. Oh Niall? Beh, lo ignorai.
«In realtà anche secondo me sotto quella maschera da santarellina che si ritrova Allyson, si nasconde il diavolo.» Scherzò Louis, ridendo.
«Oh fidati che è così!» Lo assecondai.
«Siete due persone davvero odiose» disse Allyson, incrociando le braccia al petto mentre metteva il broncio.
«Oh niente in confronto a te, amore.» Sorrisi, abbracciandola con un braccio.
Nel frattempo sentivo degli occhi su di me. Notai due occhi blu scrutarmi da capo a piedi; il suo sguardo bruciava sulla mia pelle, non osava staccare gli occhi dal mio corpo o dal mio viso. Non diedi tanto peso a questo però, tanto da lì a poco avrebbe ripreso ad insultarmi. Come aveva fatto sin dal primo minuto che ci siamo conosciuti.
Il suono della campanella riecheggiò nel cortile, invitandoci ad entrare ed iniziare le lezioni.
Quel giorno sarei stata sola; avrei voluto parlare con Joseph di ciò che era accaduto il giorno prima, volevo mettere le cose in chiaro e volevo che lui sapesse che non l'avevo respinto perché non mi interessava, bensì perché non me la sentivo di baciare un ragazzo che conoscevo a malapena.
Raccolsi tutti i libri che mi servivano per la prima ora e scoprii di essere in compagnia di Louis per il corso della prima ora. Ero felice perché Lou era davvero un bravo ragazzo e riusciva a farti ridere anche solo guardandoti negli occhi. Pur non conoscendomi da tanto, si era subito mostrato affettuoso, così come gli altri ragazzi, eccetto Harry e Niall, ovviamente.
Non so, avevo l'impressione che quei due credevano di appartenere ad un ceto sociale troppo alto rispetto al nostro, tanto da non poter neanche rivolgerci la parola.
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Le ore passavano veloci e ogni ora sembrava essere fatta di 5 minuti. Adoravo quella scuola, i professori erano davvero delle brave persone; nonostante ormai tutta la scuola ci etichettasse come le "nuove matricole", non ci trattavano male, anzi, ci trattavano bene ed erano simpatici con noi.
Mancava solo un'ora alla pausa pranzo e proprio quell'ora non sembrava passare più per due motivi: avevo troppa fame e, siccome la sfiga mi perseguitava, avevo Niall Horan seduto al mio fianco. Qualsiasi ragazza di questo pianeta avrebbe sclerato al mio posto, ma io no. In quel momento i miei capelli stavano assumendo la stessa pettinatura di Frankestein e quasi mi usciva il fumo dalle orecchie.
Continuava a punzecchiarmi e a distrarmi, ma fortunatamente non mi aveva ancora insultata.
«Ascolta, non so cosa abbia fatto di male per meritarmi di conoscere un tipo come te, avrei potuto benissimo andare all'inferno ma mi è stato riservato questo trattamento che, credimi, è peggiore di una permanenza all'inferno. Io sto cercando di ignorarti, ti è tanto difficile fare lo stesso? Per favore!» Sussurrai esasperata, passandomi una mano tra i capelli.
Rise appena guardandomi per poi scuotere la testa. «Mi dispiace ma no, mi è troppo difficile, adoro stuzzicarti. Credo che smetterò di insultarti e inizierò a stuzzicarti, è molto più divertente.» Mi guardò con il suo solito sorriso sghembo sulle labbra, lo odiavo.
Sbuffai prendendomi la testa tra le mani, avrei voluto strangolarlo da un momento all'altro. Niente era più fastidioso del suo stuzzicarmi; mi ero finalmente liberata dei suoi insulti, ma ora avevo qualcosa di peggio.
Per fortuna però, la campanella suonò e mi affrettai a raccogliere tutte le mie cose, per poi uscire dalla classe, ma una mano si poggiò sul mio polso.
«Forse dimentichi che oggi sarai con noi e dovrai sopportarmi ancora, quindi è inutile scappare, White.» Mi sorrise furbamente.
Quel sorriso. Nonostante fosse un sorriso non sincero, era stato capace di farmi andare in iperventilazione. Era normale avere una reazione del genere davanti al sorriso di un ragazzo che odiavo a morte? La cosa che più non mi spiegavo però, era che nonostante io lo odiassi a morte, riusciva a farmi sciogliere solo con uno sguardo o con un sorriso. Ogni volta i suoi occhi viaggiavano sul mio corpo e sul mio viso, facevano quasi bruciare la mia pelle dall'intensità del suo sguardo. Quando mi guardava negli occhi riusciva a farmi incantare, anche se non volessi farlo.
Mi ripresi dal mio stato di trance che durò per non so quanto, dimenticandomi ciò che aveva detto poco prima. Scossi la testa, superandolo velocemente e lo ignorai.
Entrai nella mensa identificando subito il nostro tavolo, sempre grazie al ciuffo di Zayn. Mi avvicinai col mio vassoio stracolmo di cibo e mi sedetti tra Louis e Allyson, la quale era impegnata a parlare con Hope.
«Zayn, devo ringraziare il tuo ciuffo. È grazie a lui se riesco sempre a trovarvi, sarei persa senza di lui.» Risi guardandolo, per poi spostare l'attenzione sul cibo.
«Oh beh, per lui è un piacere aiutarti, Bel!» Mi fece l'occhiolino ridendo per poi tornare serio e aggrottare la fronte. «Ma Niall dov'è? Non era con te al corso di Biologia?»
«Uhm si, ma non ne ho idea di dove possa essere, sinceramente.» Scrollai le spalle, alzando per un attimo lo sguardo verso di lui.
«Isabel White, non l'hai ucciso per puro caso, vero?» disse Louis con tono scherzoso, guardandomi.
«No...o almeno, non ancora.» Gli sorrisi, facendogli l'occhiolino.
«Eccolo.» Una voce rauca si fece spazio nella nostra conversazione, indicando con un cenno del capo l'amico che stava entrando nella mensa, in compagnia di una ragazza.
Era la prima volta che sentivo parlare Harry, quindi rimasi abbastanza sorpresa, tanto da guardare prima lui per poi spostare lo sguardo su Niall che aveva un braccio avvolto intorno alle spalle della ragazza.
«Questa è la risposta alla tua domanda, Zayn, era a farsi una sveltina con la ragazza» dissi con tono ovvio alzando entrambe le sopracciglia, sorridendo.
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