Chapter 20
Isabel's pov
Louis parcheggiò la macchina fuori casa mia, voltandosi poi verso di me.
Sospirai, slacciando la cintura di sicurezza e prendendo la clutch che avevo poggiato sul cruscotto.
«Grazie per avermi accompagnata e scusami se ti ho rovinato la serata, costringendoti a lasciare la tua ragazza per accompagnarmi» gli rivolsi un sorriso piuttosto forzato, aprendo la portiera della macchina.
«Non mi hai rovinato la serata, Isabel. Non devi sentirti in colpa.» scosse la testa, leccandosi le labbra mentre teneva una mano fissa sul volante, «È stato un piacere per me accompagnarti a casa.» alzò lo sguardo, incrociando il mio, per poi rivolgermi un sorriso sincero.
Ricambiai il suo sorriso, mettendo un piede fuori dalla macchina. «Buonanotte, Lou.» uscii dalla macchina, sentendolo comunque rispondere.
«Buonanotte, Belle.»
Mi incamminai verso la porta di casa, ma la voce di Louis mi fece voltare nuovamente, «Belle...mi dispiace, non avrebbe dovuto farlo.»
Aggrottai la fronte, non riuscendo a capire a chi o cosa si riferisse. «Chi? E cosa, Louis?»
Scosse semplicemente la testa, per poi ripartire, lasciandomi lì con la testa piena di domande e di pensieri.
Sospirai, continuando per la mia strada, fino ad arrivare alla porta di casa. Entrai e grazie a tutte le luci spente, intuii che Allyson e la zia Emily stavano già dormendo.
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{ * L'asterisco indica un sogno.}
* Il suo sguardo era completamente di ghiaccio e duro. Cercavo di capire cosa avessi sbagliato, se avessi fatto qualcosa di male.
«Si può sapere cosa ho fatto?» Dissi esasperata, guardandolo negli occhi.
«Me lo stai chiedendo davvero, Isabel? Te ne sei andata con lui!» Disse furioso, allargando le braccia per poi farle ricadere lungo i fianchi.
«Ah quindi ora la colpa sarebbe mia?» inarcai entrambe le sopracciglia, ridendo amaramente, «Tu non capisci!» scossi la testa, incrociando le braccia al petto.
«Cosa dovrei cap...»*
Il rumore assordante del campanello, che continuava a suonare in continuazione, mi svegliò. Sbuffai, alzandomi dal letto, mettendo una vestaglia e scesi di sotto, aprendo la porta di casa. Mi ritrovai davanti Harry, che non appena vide che la porta era aperta, si precipitò dentro casa con un'aria preoccupata.
«Dov'è Allyson?» mi chiese tutto d'un fiato.
«Uhm buongiorno anche a te!» Dissi con tono sarcastico, sospirando, «È in camera sua, penso stia ancora dormendo, ma anche se non fosse così, non penso che voglia vederti.» scrollai le spalle, chiudendo la porta di casa che era stata aperta fino a quel momento.
«Cosa? E perché?» aggrottò la fronte, guardandomi perplesso.
«Beh sai, tu e Niall ci avete abbandonate lì, e questo non è un comportamento da gentiluomini!» scossi la testa. «Non ne ho idea di chi abbia accompagnato Allyson, so solo che se n'è andata prima di me.»
«L'ha accompagnata Zayn, Isabel!» sospirò, passandosi una mano tra i capelli dal nervoso.
«Oh beh, potevi pensarci ieri sera a questo, non credi?» inarcai un sopracciglio, guardandolo.
«Perché cazzo sei così acida stamattina?» Disse esasperato.
«Perché stai facendo del male a mia sorella e anche lei si comporterebbe così con Niall, se fosse qui.» il mio tono non era mai stato così freddo, «È semplice, Harry.» Gli diedi le spalle, andando in cucina, sentendo i suoi passi dietro di me.
«Cos'ha fatto Niall? Stai dicendo che ti ha fatto del male?» si poggiò all'isola, guardandomi.
«Non lo so cos'ha fatto. E sì, anche Isabel prova dei sentimenti, so che è difficile da credere ma è così. Quindi sei pregato di dire al tuo amicone che non è divertente giocare con i miei sentimenti!»
«Harry, cosa ci fai qui?» La voce, questa volta non squillante, di Allyson, attirò l'attenzione di Harry.
«Devo parlarti.» Le disse serio.
«Vi lascio soli.» Dissi, uscendo dalla cucina per lasciare un pò di privacy ai due.
Salii al piano di sopra, entrando in camera mia giusto in tempo, siccome il mio cellulare stava squillando. Trascinai l'indice sul display per rispondere, portandomi poi il telefono all'orecchio.
-Dimmi.-
-Devo parlarti, Belle.-
-Già.-
-Ti passo a prendere tr..-
-No, vengo da sola.- Lo interruppi, mantenendo il mio tono deciso.
-oh...okay.-
-Ciao.-
Chiusi la chiamata, senza aspettare che mi rispondesse. Avevo bisogno di risposte, avevo troppe domande e troppi pensieri che mi affollavano la testa. Una mezza idea di quello che aveva fatto, ce l'avevo, ma non volevo crederci, era impossibile.
Mi avvicinai all'armadio, dove ci infilai la testa, per scegliere cosa mettere. Alla fine, optai per un semplice jeans e un maglioncino grigio, infine, infilai un paio di Nike roshe run al piede.
Non mi truccai neanche perché non ne avevo proprio voglia, quindi decisi di mettere almeno solo il labello al burro di karitè.
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Uscii di casa circa 10 minuti prima, siccome non avevo voglia di ascoltare Ally ed Harry litigare, soprattutto perché mi aspettava lo stesso trattamento dopo pochi minuti.
Entrai in macchina, poggiando il piccolo zainetto di Victoria's Secret sul sedile accanto al mio, nonché quello del passeggero, per poi partire e farmi un giro prima di incontrarmi con Niall.
Volevo togliermi questo peso dal petto, una volta per tutte. Mi stavo innamorando di Niall, sì, finalmente lo ammettevo. Ma dopo quella situazione, stavo sinceramente pensando che mi stesse solo prendendo per il culo.
Arrivai in anticipo al posto nel parco: era un piccolo spazio di verde, pieno di fiori in primavera, ma in quel mese di Settembre il prato era ricoperto di foglie cadute dagli alberi che man mano iniziavano a spogliarsi di esse. C'era anche un piccolo ruscello, il cui fruscio rendeva l'atmosfera più rilassante.
Ero talmente persa nei miei pensieri che non mi accorsi che Niall ormai era seduto accanto a me. Lo notai soltanto quando iniziò a parlare.
«Sei così bella quando sei immersa nei tuoi pensieri.» Si morse il labbro, guardandomi.
Cercai di non arrossire, mentre voltavo il viso verso il suo, in modo da guardarlo negli occhi, ma fallii miseramente.
«Cosa devi dirmi?»
«Uhm.. ascolta, ieri ho alzato un pò troppo il gomito e dopo averti vista ballare con Louis, io...» prese una pausa, sospirando. «Io non ce la facevo a restare a guardarti, quindi sono andato al bar.» Aggiunse infine.
«E quindi? Louis sa benissimo che ci stiamo frequentando e non si sta affatto mettendo tra noi!» Aggrottai la fronte, guardandolo.
«Te ne sei andata a casa con lui, Isabel! Io ero lì ad aspettarti come un cretino!» Disse esasperato, allargando le braccia per poi lasciarle cadere lungo i fianchi.
«Per prima cosa: non sono andata a casa con lui.
Seconda cosa: mi ha accompagnata a casa, precisamente fuori al cancello, perché un certo ragazzo di nome Niall Horan, ha deciso di scomparire.» Inarcai entrambe le sopracciglia, incrociando le braccia al petto. «E per favore, le cazzate dille a qualcun altro, al bar non c'era nessuno. Io ed Allyson abbiamo perlustrato tutto il locale, e di voi non c'erano tracce!» Aggiunsi con tono duro.
Vidi il suo viso sbiancare dopo quella mia affermazione. «Come pensavo.» Risi amaramente, scuotendo la testa.
«Isabel, non ricordo nulla di ieri sera, ma ti dirò la verità. Stamattina mi sono svegliato a casa di una mia vecchia amica, ma non è successo nulla tra noi! Posso giurartelo! C'era anche suo fratello, quindi anche se avesse o avessimo voluto, non avremmo potuto far nulla.»
Sospirai, abbassando lo sguardo, per poi rialzare il viso e puntare gli occhi nei suoi. «E questa cos'è, Niall?»
Tirai il cellulare fuori dalla tasca della felpa, mostrandogli così una foto di lui e della ragazza della sera prima che si baciavano. Mi era arrivato un messaggio anonimo la sera prima, in cui c'era quella foto e il mittente scriveva: "tieni d'occhio il tuo ragazzo."
Si passò una mano tra i capelli, sospirando pesantemente dal nervosismo. «Non siamo andati oltre al bacio, Isabel, come devo fartelo capire?»
«È difficile per me capire, visto che mi stai riempiendo di bugie.» Alzai appena la voce, mentre sentivo i miei occhi pizzicare. Mi alzai di scatto dal prato e lui mi seguì a ruota, afferrandomi un polso per fermarmi.
Mi liberai dalla sua presa, bruscamente. «Hai rovinato tutto, Niall, tutto. Hai bruciato ogni progresso che abbiamo fatto fino ad oggi. Lascia perdere per stasera, non voglio più uscire con te.» Scossi la testa, mentre le lacrime ancora minacciavano di uscire.
Non volevo piangere davanti a lui, non volevo mostrarmi debole, così gli diedi le spalle e me ne andai, camminando a passo svelto, così che non riuscissi a sentirlo semmai avesse detto qualcosa.
Niall's pov
Che cazzo avevo combinato?
Sapevo benissimo che Louis non si stava mettendo tra noi, ma avevo fatto comunque lo stronzo, lasciandola da sola per andare ad ubriacarmi, più di quanto lo ero già.
Non ricordavo nulla di quella sera, neanche quel bacio, ma ero sicuro di non essere andato oltre il bacio, altrimenti non mi sarei svegliato sul divano di Meredith ed anche vestito. Ma se solo lei mi avesse dato l'opportunità di parlare, le avrei spiegato tutto e avrei avuto dei testimoni.
Non volevo perderla, dovevo fare qualcosa per farmi perdonare. Io l'amavo, sin dal primo giorno che l'ho vista, mi ha stregato.
Quegli occhi color nocciola che anche essendo di quel colore, riuscivano ad imbambolarti. E che quando rideva o sorrideva, si illuminavano. Quelle sue labbra rosse e carnose. I suoi capelli lunghi e marroni.
Scossi la testa, risvegliandomi dal mio stato di trance e mi sfregai le mani sul viso, mordendomi il labbro.
Dovevo andare da Louis, per chiedergli cose le aveva detto per farle credere ciò che credeva.
Poteva anche essere mio amico, ma entrambi eravamo cotti della stessa ragazza, avrebbe fatto di tutto per tenerla con se, e sinceramente, lo avrei fatto anch'io, perché mi sarei lasciato guidare dal cuore.
Salii in macchina, mettendo in moto per poi iniziare a guidare verso casa di Louis.
Appena arrivai, scesi in fretta dalla macchina, andando a suonare il campanello. Dopo circa due minuti, la porta si aprì, mostrandomi la figura di Louis, ancora assonnato.
«Dobbiamo parlare.» Gli dissi, guardandolo negli occhi.
Si spostò su un lato della porta, per farmi entrare in casa. «Entra.»
Entrai in casa, mentre lui chiudeva la porta alle mie spalle. «Cosa hai detto ad Isabel ieri sera, quando l'hai accompagnata a casa?»
«Le ho detto che mi dispiaceva per quello che avevi fatto, cioè che l'hai lasciata sola.» Scrollò le spalle, incrociando le braccia al petto.
Sospirai pesantemente, ancora una volta, passandomi una mano tra i capelli freneticamente.
«Lei crede che l'abbia tradita con Meredith. Ci siamo solo baciati perché ero ubriaco e lei non sapeva che stessi frequentando Isabel, però non siamo andati oltre, e ne sono certo. Stamattina mi sono svegliato sul divano di casa sua, totalmente vestito e in più c'era suo fratello in casa.» Sospirai sedendomi sul divano e prendendomi la testa tra le mani. «Qualcuno le ha mandato una foto di me e Meredith che ci baciavamo, non ho la minima idea di chi sia stato.»
«Amico ascolta, io non ti avrei mai fatto una cosa del genere perché è una cosa davvero cattiva, so che hai potuto pensare che fossi stato io, ma non è così perché nonostante mi piaccia Isabel, me ne sto alla larga, perché non sono quello che vuole realmente.» Si sedette accanto a me, poggiandomi una mano sulla spalla.
Sebbene potesse darmi fastidio quando diceva che gli piaceva Isabel, gli ero grato perché non si stava mettendo tra noi.
«Però, se posso aiutarti, ieri sera ho visto Zayn, fuori dal locale. Potrebbe essere stato lui, ma non ti so dire per certo se è così. Isabel dovrebbe provare a smascherare questo anonimo.» Serrò le labbra in una linea retta, siccome stava sicuramente pensando ad un piano.
«Potresti aiutarmi a convincerla, Louis.» Sospirai, ormai sconfitto.
L'avevo persa per sempre.
«Lei non è come tutte le altre, Louis, io ci tengo davvero a lei e non le avrei mai fatto una cosa del genere, se non mi fossi convinto del fatto che la volessi tutta per te ieri sera! Avevo promesso di non ferirla e di non farla soffrire, ma ho fallito miseramente. Io la amo e non ho paura di ammetterlo, ma sento di averla persa per sempre.» Dissi tutto d'un fiato, guardandolo negli occhi, notando come i suoi s'intristivano ad ogni mia parola. Sapevo che gli avrebbero fatto del male, ma non ce la facevo più a tenerle dentro e sono scoppiato.
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