Chapter 12
Isabel's pov
Ero senza parole. Come aveva potuto comportarsi in quel modo Zayn? Proprio lui che era sempre stato così carino e gentile nei nostri confronti.
Beh, evidentemente mi sbagliavo, le persone che più erano stronze con noi, in realtà erano le più gentili. Ma con questo non voglio dire che Liam, Louis e Hope non erano gentili con noi e che non potevamo fidarci di loro.
Stavo disinfettando l'ultima ferita di Zayn: un taglio all'angolo delle labbra, mentre lui emetteva lamenti e il suo viso assumeva delle smorfie.
Finii di disinfettarla e rimisi l'occorrente a posto.
Ma non gli diedi neanche il tempo di uscire dal bagno, poiché afferrai il suo braccio bloccandolo al muro con una forza che non credevo neanche di avere.
«Ascoltami bene. Non permetterti mai più di toccare neanche con un dito mia sorella, e ti ricordo che non la passerai liscia. Se Harry non ti ha ridotto così male, io ti uccido direttamente.» Serrai la mascella, per poi dargli un forte schiaffo.
Non ebbe la forza di dire nulla, se non emettere un gemito di dolore.
«Cosa è successo ancora?» Un Niall allarmato, ci raggiunse.
«Nulla, ha avuto un assaggio della sua punizione.» Dissi rivolgendo uno sguardo furioso a Zayn, uscendo poi dal bagno e mi andai a rifugiare in una delle camere degli ospiti.
«Isabel, aspetta!» Mi richiamò Niall, ma fu troppo tardi, visto che mi ero già chiusa in camera.
Mi sedetti sul letto, iniziando a pensare a cosa fosse successo quella sera. Avevo bisogno di dormire e di sfogarmi con qualcuno, ma volevo lasciare tutti in pace. Non volevo fare la vittima.
Non volevo essere al centro dell'attenzione, la "vittima" di quella sera era mia sorella, e se mi fossi sfogata con qualcuno di loro, mi avrebbero sicuramente detto che ero pesante e che non ero nella posizione di fare la vittima.
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La mattina seguente, mi risvegliai nella stessa camera in cui ero entrata per stare un pò da sola.
Feci attenzione a non fare nessun rumore mentre uscivo dalla camera e feci altrettanto mentre uscivo di casa. Avrei mandato un messaggio ad Allyson, per dirle che ero uscita, più tardi.
Arrivai al cimitero e percorsi la piccola stradina che portava a dove erano sepolti i miei genitori. Avevo comprato dei fiori, i loro preferiti, e sì, quel giorno mi sarei sfogata con loro.
Mi accovacciai dinanzi alla lapide su cui c'erano incisi i loro nomi e poggiai i fiori ad essa.
«Hey...» Mi morsi il labbro, abbassando lo sguardo sulle mie mani. «Mi dispiace così tanto...» Scoppiai a piangere appena alzai lo sguardo, per guardare la lapide. «Allyson ieri sera ha rischiato di essere violentata da un ragazzo che credevo fosse uno dei nostri amici, e questa cosa non si sarebbe neanche "accennata" se io non fossi stata impegnata a baciare il ragazzo che odio. Sono una delusione per voi, lo so. Vorrei proteggerla da tutto e da tutti, ma non ci riesco, non posso tenerla in una campana di vetro. Ora so cosa provavate quando volevate proteggerci da tutto ed eravate fantastici nel farlo, non ne sbagliavate una. Credo che non sarò mai brava quanto voi nel farlo. Eravate dei genitori fantastici.» Singhiozzai all'ultima frase, portandomi le mani a coprirmi il viso.
Non riuscivo a smettere di piangere. Ero scoppiata dopo essermi tenuta dentro tutto il dolore, per un bel pò di tempo.
Mi mancavano i miei genitori, era così difficile vivere senza di loro. Avevamo la zia, sì, ma nessuno può essere paragonato ai tuoi genitori. Forse io soffrivo più di tutti perché non esternavo il mio dolore, e così facendo, mi facevo ancora più del male.
Improvvisamente, una mano si poggiò delicatamente sulla mia spalla, facendomi alzare il viso di scatto.
Niall.
«Cosa ci fa..» Si bloccò, quando sulla lapide lesse il cognome. «Oh dio...» Mormorò incontrando il mio sguardo e si sedette accanto a me.
«E tu cosa ci fai qui?» Sussurrai talmente piano, che credevo non mi avesse sentita.
«Mia sorella...» Disse semplicemente, portando lo sguardo altrove. «Come è successo? Se posso chiedere.»
Sospirai, facendomi forza. «Era un venerdì sera. Io ed Allyson eravamo uscite con delle amiche e successivamente siamo andate a fare la spesa, siccome mia madre mi aveva scritto un messaggio in cui mi diceva che mancavano delle cose in frigo.» Chiusi gli occhi, stringendomi le gambe al petto, siccome stava per arrivare la parte peggiore. «Appena siamo tornate a casa, abbiamo visto la nostra casa in fiamme, era pieno di vigili del fuoco, polizia ed un'ambulanza. In quel momento credevo di star facendo un incubo, ma sfortunatamente era la realtà. Cercai di entrare in casa, mentre Allyson era sotto shock, ancora in macchina, però mi fermarono. Cercavo di liberarmi ed entrare in casa, anche se c'erano ancora delle fiamme, e in quel momento, vidi i miei genitori privi di vita, essere portati fuori da quella che era la nostra casa.» Un'ennesima lacrima rigò il mio viso. «Una fuga di gas. Ecco com'è successo. Non ho potuto salutarli per l'ultima volta.»
«Neanch'io ho potuto salutarla per l'ultima volta. È morta in un incidente stradale, stava tornando da Manhattan, era andata a trovare una sua cara amica. Però un camion perse il controllo, dicono che i freni erano rotti, e le si schiantò contro, schiacciandola. È morta sul colpo.» Si morse il labbro, per trattenere le lacrime che minacciavano di uscire dai suoi bellissimi occhi.
«Mi dispiace così tanto, Niall...» Sospirai scuotendo la testa, mentre mi asciugavo le lacrime.
«Dispiace anche a me per te e devo scusarmi con te, per averti detto tutte quelle cose, per averti dato della vittima. Sapevo ci fosse qualcosa che non andava, lo si leggeva dai tuoi occhi, ma non credevo fosse una cosa così seria.» Scosse la testa.
«Oh credimi, solo Dio sa quanto ti ho odiato in quei momenti. So che questo è solo un attimo di tregua e che molto presto tornerai a stuzzicarmi.» Annuii, sorridendo appena. «Però non permetterti di darmi della vittima, perché ti rovino.» Lo fulminai con lo sguardo, facendolo ridere.
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Tornammo a casa di Niall, e per mia sfortuna, erano tutti svegli. Dico per mia sfortuna perché avevo gli occhi gonfi, lucidi e rossi dal pianto che avevo fatto poco prima.
«Belle, hai pianto?» Allyson, aggrottò la fronte, guardandomi e portando l'attenzione di tutti su di me.
Annuii semplicemente, ma questo peggiorò solo la situazione.
Guardò furiosa Niall. «Cosa le hai fatto, Horan?»
«Non mi ha fatto nulla, stai tranquilla.» Risposi, prima che potesse farlo lui, e iniziai a salire le scale, per andare in bagno.
«Vado io.» Sentii Louis dire ad Allyson e subito dopo, sentii i suoi passi dietro di me. «Belle, aspetta.» Fece una piccola corsetta per raggiungermi e si intrufolò nel bagno con me, sedendosi sul bordo della vasca. «Cosa è successo?»
«Sono una sorella orribile, Louis. Se solo non avessi bevuto così tanto e non avessi baciato Niall, Zayn non ci avrebbe neanche provato, sapendo che ero vicino a lei.» Sospirai, frustrata dai sensi di colpa. «I miei genitori sarebbero delusi da me, avevo promesso di proteggerla ad ogni costo!» Non riuscii a trattenere le lacrime, per la seconda volta.
«Non è colpa tua, Belle.» Si alzò, avvicinandosi a me e avvolse le braccia attorno al mio busto, facendomi poggiare il viso contro il suo petto. «Puoi dirmi cosa è successo in passato? Non devi tenerti tutto dentro, ti fai solo del male così. Ti stai distruggendo da sola.» Sussurrò, lasciandomi un bacio tra i capelli.
Finalmente decisi che era l'ora di dire agli altri del nostro passato. Perché loro non ne avevano neanche idea, non mi ero mai fatta scappare nulla e non avevo mai dimostrato di stare male, grazie alla facciata che mi ero creata. Però sapevo che a Louis potevo dire tutto, di lui mi fidavo ciecamente, anche se ci conoscevamo da poco. Sentivo che non mi avrebbe mai tradita.
«Ecco, questo è il nostro grande segreto, Lou.» Sussurrai, sospirando.
Mi abbracciò ancora più forte di prima, poggiando il mento sulla mia testa e sospirò profondamente. «Mi dispiace così tanto, Belle. Non si può dirlo a parole quanto mi dispiace. Non credevo che dietro quella maschera che ti eri creata, ci fosse così tanto dolore, e non credevo che avessi un passato così brutto.» Sussurrò.
«»o so, Lou. Il fatto è che preferisco non ricordarlo, fa troppo male. Devo essere forte per Allyson e per mia zia. Mi sono promessa di proteggerle e di farle essere felici. So che magari è impossibile e posso sembrare egoista, ma mi sono rimaste solo loro. »
«Tanto forte quanto fragile, Belle. Tu sei così.» Annuì, aprendo la porta del bagno, invitandomi ad uscire.
Uscimmo dal bagno e scendemmo le scale, per raggiungere gli altri in cucina. Speravo solo che non avevano pensato chissà cosa, volevo che sapessero che avevamo solo parlato, nient'altro.
Ci stavamo avvicinando alla cucina e la voce di Niall si faceva sempre più udibile: stava raccontando agli altri dei miei genitori. Come si permetteva? Dovevo essere io a raccontarlo agli altri, non era nessuno per permettersi di parlare di me o dei mi i genitori, per di più, in mia assenza.
Entrai in cucina infuriata e afferrai il suo braccio, facendolo voltare verso di me, mentre gli altri avevano uno sguardo preoccupato per il loro amico.
«Come cazzo ti permetti di parlare di loro in mia assenza?» Sbottai furiosa.
«Ti sto solo facendo un favore, Isabel.» Alzò gli occhi al cielo, sospirando.
«No, avrei dovuto dire tutto io, perché è un mio problema, un mio segreto. Io al tuo posto, non mi sarei mai permessa di dire loro cosa è accaduto a tua sorella. Io a differenza tua, so cosa significa avere rispetto per una persona!» Dissi, puntandogli un dito contro.
«Non nominarla.» Disse a denti stretti.
«Oh perché, ti dà fastidio?» Risi amaramente. «Beh ora almeno sai cosa si prova. So benissimo che avresti reagito come me se avessi raccontato cosa è successo. Non dovresti dire a me di non nominare tua sorella, tu i miei genitori li stai nominando da tipo mezz'ora e non mi sembra che tu ti senta in colpa.»
Mi afferrò un braccio, tirandomi più vicino a se. «La devi smettere di fare la dura e di urlarmi contro, quando poi ti stavo semplicemente facendo un piacere, perché so che ti avrebbe distrutta ancora di più raccontarlo per l'ennesima volta. Volevo evitare di farti soffrire perché so cosa cazzo provi, Isabel.» Mi urlò contro, stringendomi il braccio fino a farmi male.
Rimasi pietrificata dopo il suo sfogo, ma mi ripresi abbastanza in fretta. Gli diedi un forte schiaffo e lo spinsi all'indietro, per poi uscire di fretta da quella casa. Sarebbe stata l'ultima volta che avrei messo piede in quella casa e sarebbe stata l'ultima volta che mi sarei fidata di Niall Horan.
Scoppiai a piangere per la millesima volta in quella giornata, non riuscivo a fare altro. Odiavo piangere, odiavo mostrarmi debole davanti agli altri.
Louis mi raggiunse prima che potessi uscire dal cancello, afferrandomi un braccio delicatamente, a differenza di Niall, e mi fece voltare verso di lui. Però non mi guardava negli occhi, il suo sguardo era fisso sulle mie labbra.
Ti prego, Louis, no...
Di colpo le sue labbra toccarono le mie e iniziò a baciarmi lentamente. Non ricambiai il bacio, siccome ero sorpresa. Louis era un bel ragazzo, ma non riuscivo a vedermi in una relazione con lui. Mi sentivo in colpa in quel momento.
La porta si aprì di scatto prima che potessi e che riuscissi ad allontanarlo, ma fu troppo tardi, siccome ci pensò Niall a staccarlo bruscamente da me.
«Ma che cazzo fai, Louis?» Sbottò infastidito.
«Gli occhi ce l'hai, hai visto benissimo cosa stavo facendo!»
«Ma giusto! Con tante ragazze, proprio lei vai a baciare, complimenti Tomlinson!» Rise amaramente, scuotendo la testa, incredulo a ciò che aveva appena visto.
«Ma saranno fatti miei chi bacio oppure no e a te non deve interessare!» Alzò appena il tono di voce.
«Ti credevo mio amico, Louis, ma a quanto pare non è proprio così. Cazzo, siete cambiati tutti in questo fottutissimo gruppo! Non vi riconosco più. Una volta eravamo come fratelli, mentre ora uno si vuole violentare una White e l'altro si limona l'altra White, come se non sapesse che a me quella White interessa. E fidati, non ero ubriaco ieri quando l'ho baciata, quindi grazie per esserti messo in mezzo, Louis Tomlinson. Grazie per avermi fottuto un'altra volta la ragazza.» Gli urlò contro, furioso.
Non riuscivo a parlare, lo guardavo confusa. Era serio? Era davvero interessato a me? E davvero aveva finto di essere ubriaco per baciarmi?
Era tutto così confuso e non ci stavo capendo nulla, ma a quanto pare non ero l'unica, visto che tutti i ragazzi si erano paralizzati alle parole di Niall.
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