Chapter 11
Allyson's pov
«Dai, andiamo, è solo un ballo.» Continuò ad insistere Zayn.
Sospirai poggiando una mano in fronte e scuotendo la testa.
«E va bene, ma solo uno Zayn, credo che sverrò se continuerò a muovermi.» Ridacchiai a causa di tutto l'alcohol ingerito.
Di solito non bevevo così tanto, non mi ero mai lasciata andare così tanto. Ma ultimamente avevo bisogno di non pensare a niente. Di pensare solo a divertirmi. Senza preoccupazioni.
Afferrai il mio bicchiere di vodka alla pesca ancora pieno e mi feci spazio fra la gente sudata che ballava, sotto lo sguardo soddisfatto di Zayn che non perse tempo per iniziare a muoversi a ritmo di musica. Lo seguì subito dopo iniziando a divertirmi.
Grazie all'alcohol che mi scorreva in corpo riuscii a muovermi con più sicurezza di me stessa, ondeggiando i fianchi e portandomi le mani lungo il corpo, fino ad arrivare al cielo.
Sentii le braccia di Zayn cingermi i fianchi, ed il suo petto si fece più vicino al mio. Lo guardai negli occhi, mentre una risatina mi scappò dalle labbra.
«Non dovevi bere così tanto» Mi riproverò Zayn mantenendo un sorriso divertito sulle labbra.
«Ma non ho bevuto tanto» Risposi prima di ridere di gusto, gettando la testa all'indietro senza smettere di ballare.
Quando rialzai la testa fui sorpresa dal ritrovarmi le labbra di Zayn ad un centimetro di distanza dalle mie. Il respiro mi si bloccò in gola quando guardai i suoi occhi puntati sulle mie labbra.
«Zayn..che stai facendo?» Dissi, poggiando le mani sul suo petto facendo pressione in modo da allontanarlo. Ma con scarsi risultati, dato che le sue labbra si curvarono in un sorriso sghembo, come se si stesse prendendo il gioco di me in quel momento.
«Andiamo Ally, ci stiamo solo divertendo, perchè hai paura?» Disse mentre la presa sui miei fianchi si intensificò spingendomi di più contro il suo corpo.
Un lamento lasciò le mie labbra quando sentì le sue unghie conficcarsi nella pelle a causa della presa insistente.
«Zayn..mi stai facendo male..per favore lasciami..» Sussultai quando mi prese il mento con una mano e lo strinse fino a farmi male.
«Zayn..ti prego..» Sentii gli occhi pizzicare quando una sua mano scese fino al sedere e lo strinse.
«Andiamo Ally, stai un po' zitta!» alzò gli occhi al cielo mentre mi strattonò lontano dalla folla che continuava a fare finta di nulla, magari abituata a quello che stava appena succedendo.
Beh, grazie tante.
«Zayn, mi fai male!» stavolta urlai prima che una sua mano mi coprisse la bocca per zittirmi.
Chiusi gli occhi pronta a quello che sarebbe successo di lì a poco, mentre una lacrima silenziosa mi rigò una guancia.
Stranamente, quello che mi aspettavo sarebbe successo non successe, così aprii gli occhi qualche secondo dopo, prima di trovare Harry che manteneva per il colletto della camicia Zayn e lo teneva premuto con le spalle contro il muro per impedirgli i movimenti. Sbattei gli occhi più volte prima di rendermi conto che Harry mi aveva appena salvata sul serio.
«Che credevi di fare,eh?» Ringhiò Harry ad una vicinanza tremendamente minacciosa a Zayn che nel frattempo aveva gli occhi sbarrati dal terrore.
Non si aspettava una reazione simile da uno dei suoi migliori amici.
Cercò di allentare la presa di Harry sul colletto della sua camicia, senza risultati, dato che Harry lo spinse nuovamente con la testa contro il muro stordendolo ancora di più di quanto non lo fosse già.
«Cazzo Harry, cosa ti prende! Volevo solo divertirmi un po' cazzo!» Cercò di giustificarsi Zayn guardando Harry negli occhi.
A quelle parole la mascella di Harry si tese, mentre le vene sul suo collo pulsavano in una maniera assurda.
«Non ti azzardare mai più a toccarla nemmeno con un dito.» Mormorò con un tono estremamente calmo Harry che non fece altro che incutere ancora più terrore.
Le labbra di Zayn si curvarono in un sorriso prima di lanciarmi un'occhiata. «ma a lei stava piacendo, non è vero bambolina?»
A quelle parole il pugno di Harry si scontrò contro la mascella di Zayn, che girò la testa di lato a causa dell'urto.
Mi portai le mani alle labbra terrorizzata senza riuscire a trettenere un urletto. Ma fui sconvolta quando vidi che il suo sorriso non scomparve dalle labbra.
«Perchè reagisci così Harry? Pensi che salvando il culo alla principessina questa possa tenerci a te in qualche modo? Nessuno tiene a te Harry. Nessuno terrà mai a qualcuno come te. Sei un mostro. Un puttaniere. Un..» Non riuscì a terminare il suo discorso poiché una ginocchiata lo colpì in pieno stomaco.
I suoi occhi si sbarrarono a causa del dolore atroce quando Harry lo afferrò per i capelli e con un ringhio gli sbattè la testa contro il muro un paio di volte.
Zayn provò a reagire, ma Harry fu più veloce spingendolo per terra per poi sedersi su di lui iniziando a colpirlo senza sosta.
«Harry!» Urlai avvicinandomi lentamente, per non rischiare di peggiorare la situazione. «Dio mio Harry! Smettila! Gli stai facendo male!» Provai a parlargli, ma era come se non riuscisse a sentirmi, non riusciva a fermarsi, e Zayn cominciava ad essere sempre più debole sotto di più.
Decisi di avvicinarmi, almeno così di sarebbe fermato. Esitante gli presi un braccio, prima di stringerlo e fermarglielo, ma non si accorse neanche di me e quindi mi arrivò una forte gomitata allo stomaco che mi fece indietreggiare e sbattere contro qualcuno.
Delle braccia mi afferrarono prontamente per non permettermi di cadere, così alzai la testa e i miei occhi incrociarono quelli preoccupati di Liam.
«Stai bene?» Mi chiese, accarezzandomi una guancia come per assicurarsi che stessi bene.
Aspettò che annuissi prima di lasciarmi andare e precipitarsi a fermare Harry, che ancora colpiva il corpo quasi privo di sensi di Zayn sotto di lui.
In quel momento non capii molto di quello che stava succedendo. Semplicemente sentii delle mani minute prendermi il viso con le mani, che poi scoprii essere le mani di Hope, che con i suoi occhioni azzurri mi scrutò attentamente per accettarsi che non avessi nemmeno un graffio prima di abbracciarmi forte. Mi lasciai cullare per un istante da quelle braccia prima di essere strappata anche da lei, e quando puntai gli occhi in quelli di mia sorella che mi teneva per le spalle e mi tastava le braccia, i fianchi e il viso per accettarsi che fosse tutto apposto, sospirò appena di sollievo prima di baciarmi la guancia più volte.
«Cristo, stai bene..» Sussurrò più a se stessa che a me, come per convincersi che stessi bene.
Annuii leggermente prima di forzare un sorriso e le accarezzai una guancia. «Belle, sto bene..va tutto bene.» Non rispose, semplicemente mi abbracciò prima di sussurrare fra sè e sè «Quel grandissimo figlio di puttana non la passerà liscia.»
Mi staccai dall'abbraccio guardandola dritta negli occhi per qualche secondo prima di girarmi verso il punto in cui prima c'era la rissa.
Ora c'erano tutti e cinque i ragazzi. Louis e Liam trattenevano Harry, cercando di calmarlo, mentre Niall reggeva Zayn ormai quasi privo di sensi. Improvvisamente la musica cessò, e il rumore di un allarme ci risuonò nelle orecchie.
«Merda. La polizia.» Sentì sussurrare a Hope.
Liam sbarrò gli occhi, mentre il resto dei ragazzi rimasero apparentemente calmi, almeno, per quanto potessero essere calmi.
«Usciamo di qui.» Disse solo Louis mentre Harry e Liam, seguiti da Hope iniziarono a correre verso l'uscita più vicina.
«Aspettate, di là ci vedranno di sicuro. Usciamo dal retro, seguitemi.» Li fermò Niall, prima di camminare il più velocemente possibile, anche se a fatica, avendo Zayn sulle spalle.
«Niall..ti aiuto.» Disse semplicemente Isabel, avvicinandosi a Niall, aiutandolo a reggere Zayn, così che poterono camminare più velocemente verso il retro.
Hope mi prese la mano mentre seguimmo senza fiatare Niall, avendo ancora il rumore delle sirene che ci rimbombava nelle orecchie.
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Il viaggio in macchina fu straziante. Fortunatamente il parcheggio non era molto lontano dal retro, e riuscimmo a raggiungere la macchina in qualche secondo. Nessuno osò proferir parola per tutto il tempo.
Giungemmo a casa di Niall, essendo la casa più vicina. Zayn si era parzialmente ripreso, ma perdeva sangue, e dovevamo disinfettare le ferite.
Harry era quello messo meglio. Aveva solamente le nocche interamente piene di tagli e sangue secco, ma nulla che non sarebbe andato via entro qualche giorno. E pensare che era successo quello solo per colpa mia. Lui l'aveva davvero fatto per me?
Ma certo che no, stupida.
Quando entrammo in casa, Liam, Niall e Isabel salirono sopra per aiutare Zayn con le ferite. Isabel ne sapeva qualcosa dato che mamma ci aveva insegnato per filo e per segno tutto quello che sapeva. Harry non sapevo che fine avesse fatto. Louis era sul divano, mentre io decisi di andare in bagno per darmi una rinfrescata.
Salii al piano di sopra, come ci aveva spiegato Niall, ed entrai nella seconda porta a destra. Quel bagno era decisamente enorme.
Mi avvicinai al lavandino di marmo nero, e ammaliata guardai l'enorme specchio illuminato dal neon. Ma il piccolo sorriso formatosi sulle mie labbra si spense immediatamente quando guardai la mia figura allo specchio. I miei occhi erano tremendamente lucidi e leggermente gonfi. Il viso pallido, i capelli disordinati, le labbra secche, una spallina del vestito rosso abbassata, così non persi tempo ad alzarla.
Mi sciacquai il viso con dell'acqua fresca, e bagnai le labbra più volte con la lingua, almeno per darle un po' di colore.
Legai i capelli in una crocchia e sospirai. Mi poggiai al lavandino e chiusi gli occhi. Presi qualche respiro profondo perdendomi tra i miei pensieri per qualche minuto.
Uscii dal bagno e mi avvicinai alle scale, quando sentii dei forti rumori di oggetti che si rompevano provenire da una stanza. Non riuscii a reprimere la curiosità in quel momento, così seguii i rumori fino alla porta di quella stanza, leggermente socchiusa. Così, sbirciai al suo interno.
Che diavolo fai. È sbagliato spiare.
Sapevo fosse sbagliato, ma era più forte di me. Non riuscendo a vedere nulla, aprii leggermente la porta trovando Harry a dare forti calci ad una sedia già capovolta per terra.
«Dio, Harry..cosa fai? Sei impazzito?» Dissi avvicinandomi e facendolo girare verso di me, ritrovandomi il suo viso stracolmo di lacrime. Gli occhi rossi completamente gonfi. Era terribilmente teso, e la vena sul suo collo pulsava.
Rimasi a fissarlo per qualche secondo, e senza dire nulla avvolsi le braccia attorno al suo busto e lo abbracciai. Poggiai la testa sul suo petto, sentendo il suo cuore battere all'impazzata a causa del nervoso.
Rimase teso senza ricambiare l'abbraccio per qualche secondo, anche se mi aspettavo non avesse ricambiato l'abbraccio.
Mi sorprese quando improvvisamente mi avvolse la vita con le braccia muscolose attirandomi di più al suo petto, affondando il viso nel mio collo.
Gli accarezzai la schiena sospirando, senza riuscire a trattenere qualche lacrima silenziosa che gli bagnò la maglia nera. Era incredibile quanto mi piacessero quelle braccia, e quanto amassi sprofondare il viso in quel petto, perdermi nel suo profumo inebriante e quanta protezione mi desse.
Mi allontanai dopo qualche minuto che sembrò un'eternità e lo guardai. Teneva il viso basso, con i riccioli che gli coprivano gli occhi, così, senza nemmeno rendermene conto, alzai una mano, e glieli spostai dal viso. Lasciai che la mia mano indugiasse sul suo bellissimo viso, rimanendo ipnotizzata quando i suoi occhi verdi si puntarono nei miei. In quel momento quegli occhi di quel verde così chiaro mi stregarono. Erano così..dolci..e lui aveva davvero bisogno di qualcuno che gli desse affetto, che lo amasse, che lo salvasse da tutta quell'oscurità che lo avvolgeva.
Le mie dita sfiorarono i suoi zigomi ancora umidi a causa delle lacrime, poi una guancia..ed infine percorsero il contorno delle sue labbra rosse. Senza che potessi realizzare quello che stavo facendo mi ritrovai ad avvicinare il mio viso al suo lentamente prima di puntare i miei occhi nei suoi. Osservai quel verde smeraldo così bello perdendomici per qualche secondo prima che una scintilla si accese nei suoi occhi, e scosse la testa come se stesse appena realizzando cosa stesse per succedere.
«Cosa stai facendo?» disse allontanando il viso dal mio con un'espressione corrucciata e infastidita.
Incrociò le braccia al petto quando mi allontanai di più da lui.
«Io? Assolutamente niente. Cosa pensavi stessi per fare?» Dissi mentre una risatina nervosa mi scappò dalle labbra quando cercai in tutti i modi di evitare il suo sguardo puntando gli occhi verso una foto che teneva appesa al muro.
Una risata uscì dalle sue labbra senza però dire nulla dopo. Il mio sguardo cadde sulle sue mani, e le sue nocche completamente rovinate. Presi istintivamente una sua mano, portandomela al viso osservando più da vicino le ferite per poi sfiorarle con il pollice, sentendolo sussultare per il dolore.
«Scusami» Sussurrai, certa però che mi avesse sentito. «Grazie per avermi difesa. Non volevo succedesse tutto quello per colpa mia.» Ammisi tenendo gli occhi fissi sulla sua mano.
«Per colpa tua? Non è stato per te che ho picchiato Zayn, come puoi pensare una cosa del genere?» Disse prima di ridere di gusto, come se quello che avevo pensato fosse la cosa più ridicola al mondo.
In effetti lo era. Era completamente ridicolo che Harry mi avesse difesa perché magari ci teneva un minimo a me.
«L'ho fatto perché avevo diversi conti in sospeso con lui. Non farti strane idee White, non perdo tempo per te.» Concluse guardandomi poi negli occhi.
Deglutii cercando di sostenere il suo sguardo, mentre un senso di delusione mi pervase lo stomaco.
«Tranquillo, ho afferrato il concetto. In fondo, chi perderebbe mai tempo per una povera orfana del cazzo come me, eh? Perchè l'amore che ci veniva dato l'hanno portato i miei genitori nella tomba. Lo so Harry.» Dissi mentre una lacrima calda mi rigò la guancia.
Sentii le guance riscaldarsi dalla collera. I suoi occhi si sbarrarono al sentire le mie parole. Non sapeva cosa fosse successo. Non si aspettava di sentire quelle parole da me. Non mi ero mai esposta così tanto prima d'ora. Non ero mai stata così debole e nuda in quel momento.
«Ma sappi, che nessuno amerà nemmeno te. Perché sei un fottuto stronzo. Un coglione incapace di amare. Che non ha sentimenti. Rimarrai solo Harry. Tutte le persone che ti vogliono bene e che vogliono aiutarti scompariranno dalla tua vita per colpa tua. Ti odio.» Sputai fuori tutto quello che provavo in quel momento, volevo ferirlo, anche se non sarebbe stato possibile ferirlo come lui aveva fatto con me.
Lo vidi quando la sua mascella si irrigidì mentre le sue mani si chiusero in due pugni.
«E chi ti dice che non sia capace di amare?»
«Ho visto abbastanza.» Dissi prima di uscire da quella stanza e da quella casa. Avevo bisogno di un po' d'aria o avrei avuto una crisi di nervi.
Arrivai in quel piccolo giardino nel retro della casa di Niall. Tanti cespugli curati, piantine e fiori di tutti i tipi erano sparsi ordinatamente qua e là. Un grosso albero era al centro di questo giardinetto, così mi avvicinai sedendomi sulle radici che sporgevano dalla terra, poggiandomi con la schiena al tronco. Chiusi gli occhi mentre presi dei respiri profondi.
«Sto impazzendo» Mormorai a me stessa.
«Anche tu qui fuori?» La voce di Louis mi distrasse, così mi girai trovandomelo seduto al mio fianco.
«Già» Mormorai, accennando un sorriso.
«Come stai?» Domandò mentre si accendeva una sigaretta.
«Io..credo bene. Ho solo bisogno di una bella dormita.» Oh cavolo, la zia sarà preoccupatissima.
«A chi lo dici. Che serata eh?» Sbuffò una risata mentre cacciò fuori il fumo. «Sai..in discoteca ho visto una cosa buffa.»
«Cosa?»
«Niall e Isabel che si baciavano.» Quasi sussurrò tenendo lo sguardo perso nel vuoto.
Un improvviso senso di tristezza mi colpì, e guardai il ragazzo di fianco a me che continuava a tenere lo sguardo in un punto indefinito dello spazio.
«Oh..mi dispiace..io..non so che dire Lou.» Mi maledii mentalmente per non riuscire a trovare parole di conforto utili al mio amico. «Sarà stata colpa dell'alcohol, ci siamo lasciati tutti un po' troppo andare.»
Sul serio? È il meglio del tuo repertorio Ally?
«Ti ringrazio per il tentativo, ma so bene che a Niall interessa Isa e che a lei piace lui. Non sono cieco, si vede da come si guardano. O da come lei parla di lui, o lui parla di lei.» Rispose prendendo un altro tiro della sua sigaretta ormai quasi finita.
«E a te piace lei.» Era più un'affermazione che una domanda. Louis se ne accorse, tanto che un sorriso triste comparve sulle sue labbra.
«Conosco Niall, so che in fondo è un bravo ragazzo, ha solo bisogno di amore. Da quando ha perso sua sorella in quell'incidente non è più lo stesso. Ha iniziato a frequentare cattive compagnie, a fumare, a fare a botte. Niall ha un passato di cui solo lui può parlare. Ha commesso errori imperdonabili.» Riflettè scuotendo la testa mentre gettò via la sua sigaretta «Ma è un bravo ragazzo. Si merita di essere amato e di trovare una ragazza speciale come Isabel che dia una svolta alla sua vita.»
Lo guardai ammirando il suo coraggio e la sua buona volontà. Un sorriso crebbe sulle mie labbra, e poggiai la testa sulla sua spalla sospirando alzando gli occhi al cielo ammirando le infinite stelle presenti.
«Hai un cuore enorme Lou.» Lo sentii sospirare appena quando mi cinse le spalle con un braccio, e mi baciò la testa.
«Me ne farò una ragione..» Sussurrò più a sè stesso che a me, prima di puntare il suo sguardo alle stelle.
«Sai che sarà difficilissimo dimenticarla standole vicino.»
«Ci proverò.» Dopo quell'affermazione, nessuno dei due proferì più parola.
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