Chapter twenty-six
«Mi vuoi dire dove stiamo andando?» domando a Travis, per la terza volta nel giro di pochi minuti.
«Cazzo, sei peggio di una bambina!» sbotta, con un sorriso sulle labbra.
Stiamo camminando già da dieci minuti e Travis non vuole dirmi dove mi sta portando. La mia curiosità mi sta uccidendo, non sono il tipo di persona che riesce ad aspettare quando gli si vuole fare una sorpresa. Devo sapere tutto e subito!
«Dai, dammi almeno un indizio!» lo supplico, facendo gli occhi dolci.
«No!» esclama divertito.
«Travis tu non capisci, io devo saperlo altrimenti finirò per impazzire» gli spiego.
«Ancora qualche minuto e saremo arrivati» mi informa.
Incrocio le braccia al petto e continuo a seguirlo, imbronciata.
Sento provenire una risata da parte sua. Decido di non alzare lo sguardo, percependo il suo su di me.
Per fortuna, dopo qualche minuto arriviamo davvero a destinazione. Mi guardo intorno per capire dove mi abbia portato. Tutto ciò che vedo è la spiaggia.
«Se volevi portarmi sulla spiaggia avremmo potuto semplicemente attraversare la strada fuori casa» gli faccio notare.
Scuote la testa, mentre mi indica qualcosa.
Seguo la direzione del suo dito e capisco tutto.
Poco più distante da noi, c'è il Santa Monica Pier, il molo più famoso della California.
Effettivamente, osservando bene tutto ciò che è attorno a noi, avrei potuto capirlo da sola.
Mi volto stupita verso Travis.
«Non hai ancora capito» ridacchia, scuotendo la testa.
«Cosa?» domando confusa.
«Guarda bene, proprio lì» afferma, indicando di nuovo qualcosa.
Seguo nuovamente il suo dito e finalmente capisco!
Dal molo, si intravede un'enorme insegna con su scritto Pacific Park.
«Nooooo...» sussurro incredula.
Travis scoppia in una risata.
«Andiamo lì?» chiedo.
«Sì» annuisce.
Sento una scarica di adrenalina lungo la schiena. Inizio a saltellare sul posto, battendo le mani. Sono troppo euforica!
«Andiamo su, non vedo l'ora!» grido, tirando Travis per un braccio.
«Caspita, è andata meglio di come me lo aspettavo» ammette, vedendo la mia razione.
Avrò pure diciott'anni, ma adoro i parchi divertimento.
Ci incamminiamo verso il molo.
La struttura del pier è composta da varie parti. C'è una rampa d'accesso con diverse sezioni che prota su una grande piattaforma di forma quadrata. Noto che vi si può accedere anche dalla spiaggia. La percorriamo e saliamo sulla piattaforma che è un vero e proprio concentrato di attività e divertimento.
Continuando a camminare, vediamo la Santa Monica Merry Go Round, la famosa giostra di cavalli. Più in là, notiamo la Santa Monica Pier Shop & Visitor Center. È un negozio di souvenir e anche un centro di informazioni.
Proseguendo, ci imbattiamo nel famoso cartello Route 66, end of the trail.
Dopo qualche minuto, arriviamo finalmente al parco divertimenti. Ci dirigiamo verso l'entrata e vengo subito rapita dalle luci della Ferris Whell, la ruota panoramica ad energia solare che di notte si accede di mille colori.
Mi guardo intorno, per ammirare tutto ciò che offre questo parco.
Noto una montagna russa da brivido, accanto a essa c'è una nave pirata e anche una torre a caduta libera. Più in là ci sono anche delle attrazioni per i bambini e tanti punti ristoro.
Poco distante da noi, c'è un carretto con lo zucchero filato. Mi volto verso Travis, con gli occhi che mi luccicano.
«Prendiamo lo zucchero filato?» chiedo con voce da bambina.
«Certo» accetta, sorridendomi dolcemente.
Incrocia la sua mano con la mia e ci dirigiamo verso il carretto. Travis mi compra lo zucchero filato e inizio a mangiarlo mentre camminiamo.
«Come mai hai deciso di portarmi qui?»
«Avevo pensato che sarebbe stato bello ritornare bambini, almeno per una sera e sentici liberi e spensierati» confessa.
«Non ti senti mai così?» resto sorpresa da questa sua affermazione.
Mi fermo, osservandolo attentamente.
«Non sempre...» sussurra.
Si avvicina al mio viso e mi toglie qualcosa dalla guancia.
«Avevi un po' di zucchero filato sulla guancia» mormora, cambiando discorso.
Capisco che non ne vuole parlare e lascio perdere, non vorrei rovinare questa splendida serata. È la prima volta che stiamo veramente bene insieme.
Porta le sue dita, ormai attaccate, alla bocca per ripulirle dallo zucchero.
Sorrido debolmente, abbassando lo sguardo. Sento il mio viso arrossire per l'imbarazzo.
«Caspita, è davvero buono questo zucchero filato» annuisce «Ne voglio ancora».
Si avvicina di nuovo a me e posa le sue labbra sulle mie. La sua lingua inizia a cercare la mia. Nel momento in cui si incontrano, iniziano a rincorrersi senza sosta. Il bacio è delicato, ma al tempo stesso colmo di passione.
«Hai proprio un buon sapore» dice, distaccandosi dalle mie labbra.
«Anche tu» gli sorrido.
«Su andiamo» fa intrecciare nuovamente le nostre mani.
Ci dirigiamo verso la cassa per acquistare i biglietti per le giostre. Qui ogni attrazione ha un costo e Travis compra due biglietti per ognuna di essa.
«Hai davvero intenzione di farle tutte?» chiedo divertita.
«Perché no?!» scrolla le spalle «Da quale iniziamo?»
«Ovviamente dalle montagne russe!» dico, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
Ho sempre amato questa giostra, ti dà una scarica di adrenalina incredibile!
«Lo sai, Chloe ci ha dato un soprannome» racconto, mentre attendiamo in fila che arrivi il nostro turno.
«Ah si? E quale sarebbe?» scuote la testa.
«Revis!» esclamo con un sorriso sulle labbra «Ha provato ad unire i nostri nomi ed è uscita fuori questa combinazione» gli spiego.
«Mi piace» ammette, mentre continua a ripeterlo a bassa voce.
«Anche a me» confesso.
«Non sapevo avessi detto alle tue amiche di noi» cambia discorso.
Noi? Ora esiste un noi?
«Ti da fastidio?» effettivamente, l'ho fatto senza chiedere un suo parere.
«No» lascia un bacio sulla mia fronte.
Dopo qualche minuto arriva il nostro turno.
Prendiamo posto sulla giostra e aspettiamo che parta.
«Wow!» grido, euforica, non appena scendiamo dalla giostra «È stato strepitoso!»
«Sì, non è stato male» commenta Travis.
«Non è stato male?» ripeto sarcastica «È stato incredibile! Ora si che mi sento libera!» affermo, ancora su di giri.
Passiamo l'ora successiva a provare tutte le attrazioni che ci offre questo splendido parco.
Sono davvero contenta di come stia andando la serrata. Travis è davvero spensierato, amo vederlo così. Ci siamo lasciati andare proprio come voleva lui e tutto sta andando per il verso giusto. In questo momento, siamo davvero felici e vorrei che fosse sempre così tra di noi. Posso solo sperare che con il tempo le cose miglioreranno. Per ora mi godo semplicemente questa splendida serata, insieme al bellissimo ragazzo accanto a me.
«Dobbiamo ancora andare sulla Ferris Whell» ricordo a Travis.
«Hai ragione, andiamo» afferra la mia mano, spingendomi a seguirlo.
Ci incamminiamo verso la ruota panoramica.
Per fortuna è libera, quindi non dobbiamo fare alcuna fila. Prendiamo posto e dopo qualche minuto iniziamo a muoverci e lentamente saliamo sempre più su.
Travis continua a tenere la sua mano intrecciata alla mia, non l'ha lasciata un secondo questa sera.
Arriviamo sul punto più alto della giostra. Mi avvicino di più a Travis per ammirare il panorama che si presenta ai nostri occhi. Resto ancora una volta senza fiato, nell'ammirare questa splendida città. Ogni volta, me ne innamoro sempre di più.
«È davvero bellissimo» mi lascio sfuggire.
«Tu di più» sussurra, voltandosi verso di me.
I nostri sguardi si incrociano e restiamo in silenzio per qualche secondo. Travis posa una mano sulla mia guancia, accarezzandola dolcemente. Si avvicina di più a me e posa le sue labbra sulle mie. Proprio come prima, mi bacia dolcemente.
Non c'è nulla di aggressivo tra di noi stasera. Niente baci violenti, niente urla, niente segreti. Ci siamo solo io e lui. Abbiamo messo tutto da parte questa sera, dimenticando tutto ciò che ci fa stare male.
Scendiamo dalla ruota e camminiamo un po' per il parco.
«Travis!» esclamo improvvisamente.
Lui mi guarda preoccupato.
«Vieni con me!» affermo, tirandolo per un braccio.
Poco distante da noi, c'è una cabina dove potersi fare le foto e stamparle al momento. Insomma, una sorta di cabina fototessera.
Ci avviciniamo e entriamo nella cabina.
Ci posizioniamo uno accanto all'altra e scegliamo il tipo di foto vogliamo fare.
«Sei proprio sicura di voler fare questa cosa?» domanda Travis.
«Sì, voglio ricordare questa splendida serata» affermo convinta.
«Non amo molto le fotografie» confessa.
«Le terremo solo per noi Travis» lo rassicuro.
«Ok» accetta.
Facciamo partire il timer e attendiamo che venga scattata la foto.
Facciamo quattro foto diverse. Nella prima siamo seri, nella seconda ci baciamo, nella terza facciamo delle facce buffe e nella quarta ridiamo.
Attendiamo fuori la cabina che vengano stampate le nostre foto. Non appena sono pronte prendo le due copie appena stampate e ne passo una a Travis, che viene al mio fianco.
Resistiamo in silenzio a osservare le foto.
Dalle nostre facce traspare tutta la nostra felicità, sono veramente bellissime.
«Mi piacciono molto» commenta Travis.
«Anche a me» sussurro, non distogliendo lo sguardo dalle foto che ho tra le mani.
Mette un braccio attorno alle mie spalle e mi attira a sé, facendomi posizionare davanti a lui. Appoggio la testa al suo petto. Lascia un leggero bacio tra i miei capelli e mi stringe forte tra le sue braccia. Faccio lo stesso.
Alzo la testa verso di lui, incontrando le sue iridi verdi e mi sporgo in avanti per baciarlo.
«Non dovevate essere solo amici?» mi ricorda l'odiosa vocina, ma per stasera decido di non pensarci. Mi lascio andare alle sensazioni che provo, senza pensare a ciò che accadrà domani. Perché, a volte, le sensazioni più belle sono quelle che non sai spiegare.
#Spazio autrice 🌹🖤
Inizio scusandomi per l'assenza di questi giorni, ma dovevo assolutamente revisionare la storia. Ho modificato qualcosa dei capitoli precedenti, ma senza rivoluzionarli. Quindi dateci un'occhiata se vi va. Ritornando al capitolo invece, cosa ne pensate? Ci voleva un po' di pace tra Travis e Becky, speriamo che duri almeno per un po'! Grazie per seguirmi sempre, ve ne sono grata! Aspetto tanti vostri commenti, un bacio.
-Juls.
Profilo Instagram della storia: juls.stories
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