Chapter sixty
⚠️ATTENZIONE⚠️
In questo capitolo sono presenti scene esplicite 🔞!
Tutto ad un tratto ritorno alla realtà. Travis mi afferra prepotentemente per il polso, costringendomi a seguirlo. Faccio attenzione a non inciampare, mentre provo a stare al passo con le sue gambe chilometriche che corrono via da qui. Abbasso lo sguardo sulla sua presa e rabbrividisco nel vedere le sue nocche distrutte e il mio polso sporco di sangue a causa delle sue mani completamente ricoperte di quel liquido rosso rubino.
Mi volto all'indietro, colpita dalle parole che Louis continua ad urlare a Travis.
«Ricordati che solo quello che non si fa, non si sa» il suo viso è molto gonfio e fatica a stare all'impiedi «Tanto la perderai Travis, fattene una ragione!» grida talmente forte che riusciamo a sentirlo anche da così lontano.
Travis non si volta, continua spedito verso la sua destinazione, stringendo sempre di più le sue dita sulla mia pelle. Glielo faccio notare e allenta un po' la presa. Tutto questo, mi sembra un fottuto dejavù!
«Ma che diavolo sta dicendo?» chiedo, una volta usciti all'esterno, mentre raggiungiamo la sua macchina.
«Entra» mi ordina duramente, aprendola con il telecomando.
«No, tu ora mi spieghi!» batto i piedi per terra, intenzionata a non arrendermi.
«Rebecca ti ho detto di salire in questa cazzo di auto!» ringhia tra i denti.
«Non mi fai paura Travis» preciso, sostenendo il suo sguardo furioso «Esigo delle spiegazioni. Ora!» noto che ha un piccolo taglietto sul sopracciglio sinistro, ma non è nulla in confronto a com'era ridotto il suo avversario.
«Se non ti muovi, ti lascio qua» mi minaccia, ma non cedo.
«Bene, allora tornerò a casa con qualcun altro» lo provoco, ritornando verso la villa.
Riesco a fare solo un paio di passi, prima di essere sollevata da terra e depositata poco delicatamente sulla sua spalla. Colpisco ripetutamente la sua schiena, ordinandogli di rimettermi giù, ma non mi ascolta. Apre lo sportello della sua Mustang, lasciandomi cadere sul sedile del passeggero. Blocca le sicure, per poi fare il giro e raggiungermi all'interno. Le richiude nuovamente, per poi inserire le chiavi nel quadro e partire.
«Chi diavolo ti credi di essere?» sbotto, sferrando un pugno sul suo bicipite.
«Hai proprio un bel destro, sai?» mi stuzzica, alimentando la mia rabbia.
«Brutto idiota, fammi scendere immediatamente!» ordino su tutte le furie.
«Altrimenti?» ribatte.
«Travis, non sto scherzando!» gli faccio notare.
Odio il fatto che sia l'unico in grado di farmi innervosire in un modo così incontrollato. Nel bene o nel male, riesce sempre ad accendere un fuoco in me. A volte brucia per lui, altre volte contro di lui.
«Nemmeno io» afferma, serio in viso.
«Che cazzo significano le parole di Louis?» ripeto, sperando di avere finalmente una risposta. Prendo una salvietta imbevuta dal cruscotto per togliere via il sangue e gliene passo una anche a lui.
«Nulla di importante» mi liquida, buttando le salviette ormai sporche fuori dal finestrino.
«Non si direbbe, vista la tua reazione» continuo, consapevole che questo mio comportamento non porterà a nulla di buono.
Non me ne curo, voglio la verità. Ho capito che c'è qualcosa che non vuole dirmi, ma cosa? Perché Louis lo sa e io no? Ma soprattutto, perché dovrebbe perdermi se lo scoprissi?
«Senti non sono cazzi che ti riguardano, ok?» mi ammonisce, schiacciando il piede sull'acceleratore.
«Travis rallenta» mormoro, spaventata da quanto stia andando veloce «Ti prego, ho paura» affondo le mie mani ai lati del sedile, terrorizzata dalla sua guida spericolata.
La macchina raggiunge i duecento km/h e io sono letteralmente nel panico. Corriamo talmente tanto che non riesco a distinguere nulla oltre il finestrino, vedo solo tante linee sfuocate che sfrecciano sotto ai miei occhi, nel buio pesto della notte. Il cuore batte all'impazzata, mentre tremo come una foglia.
Caccio un urlo quando vedo improvvisamente un enorme camion venire verso di noi. Le luci dei suoi fari sono così abbaglianti che mi costringono a chiudere gli occhi. Inizio a piangere a dirotto, quando sento il rumore di entrambi i clacson che suonano senza sosta, immaginando già il peggio.
Sbatto contro il finestrino, quando Travis sterza verso destra. Gli pneumatici stridono sull'asfalto, provocando un rumore assordante. L'auto gira su se stessa, per poi fermarsi improvvisamente. Siamo usciti fuori strada, ma per fortuna accanto a noi c'è solo un immenso terreno, ricoperto da un prato verde. Solo ora mi rendo conto che non stavamo andando verso casa. Provo ad aprire la portiera, ma è bloccata. Necessito di uscire da qua dentro, di toccare il suolo con i miei piedi e di respirare aria fresca, per realizzare che è davvero tutto finito.
«Sbloccala immediatamente» ansimo verso Travis, fulminandolo con lo sguardo.
Per la prima volta fa ciò che gli chiedo e mi precipito fuori. Inspiro ed espiro a lungo, con l'intento di calmarmi. Asciugo le lacrime dalle mie guance, per poi legare i capelli in una coda disordinata. Cammino avanti e indietro, ripensando a ciò che è appena accaduto.
«Becks» lo sento chiamarmi, mentre mi raggiunge.
«Non ti avvicinare» gli punto un dito contro, bloccandolo all'istante «Hai idea di cosa sarebbe potuto succedere?» gli domando, con una calma apparente.
«Mi dispiace» dice tutto d'un fiato.
«Mi sembra il minimo» aggiungo, stizzita.
«Tra di noi è tutto ok?» riprova ad avvicinarsi, ma questa volta non dico niente.
«Dovrei chiederlo io a te» rispondo, lasciandomi avvolgere dalle sue braccia muscolose. Ed è solo tra di esse che riesco finalmente a tranquillizzarmi.
«Per me è tutto ok, ma ho bisogno di sapere che sia lo stesso anche per te» fa sfiorare i nostri nasi e riesco a percepire il suo respiro caldo sulle mie labbra.
«Sei tu quello che nasconde qualcosa» punto lo sguardo su quegli occhi verdi spaesati, provando a decifrarli. Purtroppo, però, non me lo permette.
«Ti fidi di me?» mormora, con voce roca.
«Cosa c'entra ora?» chiedo, non capendo il perché di questa domanda.
«Rispondimi» insiste.
«Sì» sbuffo, roteando gli occhi al cielo.
«Allora sappi solo che andrà tutto bene» dice, prendendo il mio viso tra le sue mani «Deve andare tutto bene» precisa, prima di annullare la distanza tra le nostre labbra.
Mentirei se dicessi che queste sue parole mi hanno in qualche modo rassicurato, perché la verità è che mi hanno solo incasinato ancora di più. Avrei milioni di domande da porgli, ma so che non riceverei alcuna risposta. L'unica cosa che mi resta da fare è provare a fidarmi di lui, ma soprattutto sperare che vada davvero tutto bene.
Il bacio diventa più intenso e un gemito esce dalla mia gola, quando lo sento mordermi con forza il labbro inferiore. Stringo istintivamente i suoi ricci tra i palmi delle mie mani, facendogli emettere il mio stesso verso. La passione tra di noi torna più forte di prima e questa volta nessuno dei due può o vuole controllarla. Mi prende tra le sue braccia, facendomi distaccare i piedi dal terreno. Stringo le gambe attorno al suo bacino, mentre ci muoviamo verso la macchina.
Apre lo sportello, facendomi accomodare sui sedili posteriori. Mi fa stendere su di essi, posizionandosi tra le mie gambe. Alza il vestito fin sopra al mio ombelico, scacciando via le mutandine con un rapido gesto.
«Succhia» mi ordina, spingendo due dita all'interno della mia bocca.
Faccio ciò che mi dice, non interrompendo il nostro contatto visivo neppure per un secondo.
Le sfila, ormai inumidite dalla mia saliva, muovendole poi lentamente sulla mia entrata. Resto inerme sotto il suo tocco, incapace di reagire. Vengo scossa da un fremito quando lo sento inserire un dito dentro di me.
«Non immagini nemmeno quanto mi eccita saperti così bagnata solo per me» bisbiglia, avvicinandosi al mio viso «Solo grazie a me» precisa, prima di iniziare a torturarmi con movimenti decisi e profondi.
Stringo forte il suo avambraccio, nel momento in cui la sua lingua entra in contatto con la mia. È bramosa, impaziente, esperta e fa esplodere un piacere irrefrenabile in ogni singola parte del mio corpo.
«Travis» piagnucolo, non riuscendo più a contenere ciò che sto provando.
«Cosa vuoi Becks?» mi stuzzica, inserendo un altro dito.
Le sue mani vanno sempre più a fondo, continuando questa tortura che amo e odio allo stesso tempo. Spinge il mio bacino all'ingiù, frenando i miei movimenti, con una presa aggressiva, ma estremamente eccitante.
«Non spingerti verso di me, dimmi cosa vuoi e te lo darò» continua, aumentando il ritmo delle sue lunghe dita, facendomi urlare dal piacere.
«Te» confesso, come se non lo sapesse già «Voglio solo te».
«Per sempre?» stringe un mio capezzolo tra l'indice e il pollice, provocandomi brividi lungo la schiena.
«Per sempre» ripeto, boccheggiando per un po' d'aria.
Le sue dita si bloccano all'istante. Abbandonano il mio corpo, lasciandomi un senso di inappagamento misto alla frustrazione.
«Promettimi che sceglierai sempre me, a qualsiasi condizione» percepisco un leggero tremolio nella sua voce, che mi spinge a rassicurarlo.
«Sceglierò sempre te, Travis» appoggio i miei talloni sul suo fondoschiena, spingendolo verso di me «Anche le volte in cui non ci capiremo o che mi renderai impossibile farlo. Sceglierò sempre te. Te lo prometto» poso un leggero bacio sulle sue morbide labbra, leggermente gonfie e arrossate «Tu, però, promettimi che non mi spezzerai il cuore, che non mi farai del male» a tratti lo imploro, ma voglio che capisca quanto sia importante questa promessa per me.
Ciò che gli ho chiesto lo turba, e lo intuisco dai suoi occhi. Sono spaventati, titubanti, allarmati e per un attimo mi sembra che si senta perso, completamente indeciso su cosa rispondere. Questa sua reazione mi destabilizza, facendo aumentare le mie insicurezze.
«Te lo prometto» dice infine, ma non mi sembra del tutto convinto.
Non mi lascia il tempo di replicare, che riprende il completo controllo del mio corpo. Si slaccia velocemente i pantaloni, indossa il preservativo, e affonda in me con tutta la sua lunghezza.
«Ora sì che va tutto bene» mormora, spingendosi sempre più prepotentemente nella mia intimità.
Urlo così forte che sento il fiato dimezzarsi, mentre le sue mani passano in rassegna ogni centimetro della mia pelle e il suo membro tocca un punto magico che mi manda in estasi.
Il suo bacino preme contro il mio, con movimenti sempre più rapidi e profondi. Delle goccioline di sudore si formano sulla mia fronte, mentre i nostri corpi non ne voglio sapere di distaccarsi. Il suono dei nostri gemiti e dei nostri respiri affannati fa da sottofondo in questo momento magico.
«Travis, ti amo» mi lascio sfuggire, sopraffatta dalle emozioni che mi sta facendo provare, ma da parte sua ricevo solo silenzio.
Si spinge un'ultima volta dentro di me, prima che entrambi arriviamo all'apice del piacere.
#Spazio autrice 🌹🖤
Non vi azzardate mai a correre come Travis quando siete in auto, mi raccomando! *voce da mamma iperprotettiva*
Detto ciò, cosa ne pensate di questo strano comportamento di Travis? E di questa improvvisa passione che li ha travolti? Io sinceramente non ci capendo più niente! 🤦🏻♀️
Comunque, su Instagram (se ancora non mi seguite, fatelo) mi è stato chiesto di aprire un canale Telegram così da poter parlare/sclerare tra di noi. Ho aperto un sondaggio sul mio profilo e molti sono favorevoli a quest'idea, quindi aspetto di sapere anche la vostra opinione.
Vi leggo e vi amo. A presto! :)
-Juls.
Profilo Instagram della storia: juls.stories
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top