Chapter fifty-four

«Grazie amico» Travis saluta il pelato, sull'uscio della porta.

«Figurati, è stato un piacere» agita una mano in aria, nella mia direzione «A presto principessa».

«Ciao Kevin» gli sorrido, intrecciando la mia mano con quella del mio fidanzato.

Ci allontaniamo dallo studio, dirigendoci verso il parcheggio.

«Ancora non ci credo che ho fatto due tatuaggi in un'unica giornata» affermo, ammirando le macchie di inchiostro sulla mia pelle.

«Sono una cattiva influenza per te» scherza, pizzicandomi il fianco.

«Tu dici?» mi fingo dubbiosa.

«Vorresti dire il contrario?» apre lo sportello della macchina ed entra.

«Non ho mai fatto nulla che non volessi veramente» lo seguo, rispondendo alla sua domanda.

«Ne sei sicura?» continua, non credendo alle mie parole.

«Sì Travis, ne sono sicura» poso una mano sul suo ginocchio, guardandolo negli occhi «Anche se molto spesso le cose che mi hai spinto a fare erano sbagliate o totalmente distanti dal mio essere, ti assicuro che ogni volta ho sempre pensato che non mi sono mai sentita così giusta da quando sono con te».

Mi guarda senza dire una parola, ma i suoi occhi confessano tutto ciò che non è in grado di dire a voce alta. Sin dal primo momento in cui l'ho conosciuto, ho capito che spesso non ama esprimere i propri sentimenti e poco alla volta ho imparato a captare i segnali del suo corpo e a leggere quelle meravigliose gemme verdi con mille sfumature all'interno. E a me va bene così, perché non sempre l'amore è perfetto. L'amore è umano, è irrazionale, totalizzante, sbagliato e riesce a farsi accettare in qualsiasi sua forma. Perché l'amore ci fa sentire vivi e a volte è l'unica cosa per cui vale la pena andare avanti.

William Shakespeare diceva: "Ama, ama follemente, ama più che puoi. E se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente".

E per me, non c'è verità più grande. All'inizio quello che provavo per Travis mi faceva una paura tremenda, ma poi sono arrivata alla conclusione che è inutile scappare perché in fondo è una fortuna riuscire a sentire ancora qualcosa. Lui mi ha fatto credere di nuovo nell'amore, ma in quello vero e io gliene sarò per sempre grata.

«Sei speciale Becks» mi bacia la fronte, mettendo in moto la sua Mustang.

So che per lui il significato di queste semplici parole è molto più profondo di quello che in realtà può sembrare.

«Anche tu» dico, facendogli capire che ho inteso ciò che avrebbe voluto dirmi.

Travis guida verso casa e io non riesco a distogliere lo sguardo da quella piccola parolina incisa sul suo avambraccio destro. Chi lo avrebbe mai detto che lo avremmo fatto davvero? È tutto così surreale che a stento riesco a crederci. Ho paura di svegliarmi domani e scoprire che in realtà tutto ciò che sto vivendo è solo un bellissimo sogno. Probabilmente mi sto affezionando a lui più di quanto dovrei, ma è una cosa che ormai non riesco più a gestire. Travis mi è entrato dentro e ho il presentimento che non se andrà mai più via.

«Ti volevo chiedere una cosa» la sua voce interrompe i miei pensieri.

«Dimmi» gli faccio segno di proseguire.

«Sei dimagrita molto in quest'ultimo periodo, va tutto ok?» sposta un attimo lo sguardo su di me, per poi riportarlo subito sulla strada.

«S-sì... tutto ok» annuisco debolmente, sentendo la paura crescere nel mio petto.

Onestamente no, non va tutto bene. In queste ultime settimane non ho fatto altro che vomitare tutto ciò che mangiavo, anche se si trattava di una semplice caramella. Avevo notato anche io di star perdendo peso, ormai i vestiti se ne cadono quasi da dosso. Probabilmente non ho tutto sotto controllo come credevo, ma non voglio che altri si intromettano in questa faccenda. Voglio cavarmela da sola. È una cosa che ho già superato e riuscirò a farlo di nuovo, ma questa volta con le sole mie forze.

«Sei sicura?» insiste «Lo sai che a me puoi dire tutto, vero?» stringe la mia coscia e rabbrividisco a quel contatto.

«Sì lo so, ma va tutto bene» mento, posando la mia mano sulla sua per rassicurarlo.

«È che ultimamente ti ho sentito spesso vomitare e avevo paura che non stessi bene» questa volta non osa guardarmi neppure per un'istante e presumo che stia iniziando a dubitare di qualcosa.

«Non riesco sempre a digerire ciò che mangio, tutto qua» dico la prima scusa che mi viene in mente, andando completamente nel pallone.

«Non stai nemmeno più correndo» continua, iniziando ad irritarmi.

Prima la corsa la usavo come alternativa, mi aiutava a sfogare ciò che mi faceva stare male. Ma ora che ho ripreso a farmene da sola, non ne sento più il bisogno e non avrei nemmeno le forze per farlo. Ma il fatto che lui abbia notato questo mio cambiamento mi rende molto nervosa e mi fa capire che forse sto sottovalutando atteggiamenti che, di conseguenza, mi stanno facendo sgamare.

«Travis, stai cercando di dirmi qualcosa?» sbotto, alzando il tono della mia voce.

«No, tu?» ribatte secco, prendendo le distanze dal mio corpo come se all'improvviso scottasse.

«No» nego, mettendo fine a questo discorso.

«Ok» noto che stringe talmente forte il volante che le nocche gli diventano bianche, ma decido di non dire niente.

Non voglio rovinare questa bellissima giornata, così mi volto verso il finestrino, dopo aver acceso la radio. Trascorriamo il resto del tragitto in silenzio, con in sottofondo le canzoni che rimbombano nell'abitacolo. Arriviamo a casa e Travis parcheggia la macchina al solito posto. Cammino al suo fianco, mentre ci incamminiamo verso l'ingresso dell'edificio.
Entriamo nell'ascensore e mi blocca con le spalle al muro, intrappolandomi con le sue braccia ai lati del mio viso.

«Questa scena l'ho già vissuta» lo stuzzico, ma non ricevo la reazione che mi aspettavo.

Mi fissa intensamente, senza far trapelare alcuna emozione.

«Non volevo infastidirti, ma ho capito che c'è qualcosa che non va e speravo che tu ti aprissi con me» confessa adirato.

Come immaginavo!

«Non voglio litigare con te Travis, ma queste sono cose che non ti riguardano» provo a fargli capire, mantenendo la calma «Non c'è nulla che non va, non ti devi preoccupare» accarezzo dolcemente la sua guancia, perdendomi nella sua bellezza.

Penso che è una cosa alla quale non mi abituerò mai. Ogni volta che mi scontro con quegli occhi che riescono a toccarmi come se fossero mani e con il suo essere così tenebroso che lo rende tremendamente irresistibile, arrivo alla consapevolezza che non ci sarà mai un giorno dove non resterò a bocca aperta nel vederlo e non riuscirò mai a non provare brividi in tutto il mio corpo ogni volta che le sue iridi si poseranno su di me.

Affonda avidamente nelle mie labbra, facendomi ansimare per la brutalità con cui mi sta baciando. Arriviamo al decimo piano e ci distacchiamo controvoglia, ancora bramosi l'uno dell'altra.

«Affronteremo questo discorso un'altra volta, ora ho bisogno di sentirti su di me» mi trascina con passo svelto, non riuscendo più a trattenere il desiderio che brucia dentro di sé.

Apriamo la porta del nostro appartamento e tutto ciò che avevamo programmato di fare da lì a poco, svanisce in un attimo. O meglio, non appena vediamo Jack intento a preparare qualcosa in cucina.

«Merda» lo sento sbuffare al mio fianco, visibilmente infastidito.

«Ehi ragazzi!» esclama Jack, notandoci.

«Ciao» biascica Travis, con la stessa espressione di un bambino al quale hanno appena detto che non avrà ciò che voleva.

«Ehi» lo seguo, divertita da questa sua reazione.

Ovviamente abbiamo già fatto sesso mentre lui era in casa, ma sempre di notte. Durante il giorno, quando ci siamo tutti e tre, cerchiamo sempre di evitare perché ho paura che possa scoprirci. Se fosse per Travis, però, lo faremo comunque.

«Voglio vedere i tatuaggi» dall'espressione di mio fratello mi sembra di capire che non sia contrario a questa nostra scelta, nonostante in questi giorni mi abbia chiesto all'infinito se ne fossi sicura.

«Vado un attimo in bagno a togliere questa pellicola e a lo pulisco anche un po', così lo puoi vedere come si deve» lo informo, muovendomi in quella direzione e non accennando al cuoricino nero.

«Porta anche la crema, dovrebbe essere nel primo cassetto a destra!» grida il riccio, prima che mi chiuda nel bagno.

Tolgo via la pellicola e apro il rubinetto, facendo scorrere il getto d'acqua fredda sulla mia pelle. Pulisco delicatamente sia l'avambraccio che la mano e tampono subito dopo con l'asciugamano. Ammiro ancora una volta i miei due nuovi tatuaggi, soddisfatta al cento per cento della mia scelta. Prima di uscire, mi ricordo della richiesta di Travis e inizio a cercare la crema. Frugo un po' nei vari cassetti, fino a quando non la trovo. Nel momento in cui la prendo, però, qualcosa cade sui miei piedi. Mi abbasso per prenderla, ma non appena vedo che cos'è realizzo una cosa a cui non avevo ancora fatto caso.

Riposo l'assorbente nel cassetto e inizio a fare tremila conti che mi riportano sempre allo stesso risultato... ho un ritardo!







#Spazio autrice 🌹🖤
Ehm... ops! Ho paura di chiedervi se vi sia piaciuto questo capitolo hahahaha 🤦🏻‍♀️ Allo stesso tempo, però, sono molto curiosa di leggere i vostri commenti quindi... SCATENATEVI! Vi avviso già che il prossimo sarà peggio di questo, ma spero che continuerete a volermi bene! A presto. :)

TaniaBartholy18 stai per avere una risposta alla domanda che hai più volte fatto nei capitoli precedenti. Sappi che è questo il motivo per il quale non ti ho mai risposto.

P.S.: Avevo scritto una cosa sulle mie storie di Instagram, ma visto che non tutti mi seguite lì ve la scrivo pure qua. Ho pensato a lungo a come potervi ringraziare per l'immenso supporto che mi state dando e mi è venuta in mente un'idea che spero apprezzerete. Avevo pensato di dedicarvi il capitolo che più vi piace, quindi se vi fa piacere scrivete nei commenti qual'è e ve lo dedicherò!

-Juls.

Profilo Instagram della storia: juls.stories

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