Chapter fifty

Travis's pov

L'altra sera, dopo aver litigato con Becky alla festa di Michael, sono uscito da quella stanza come una furia, alla ricerca di Ryan. Ho perso il conto di quante canne abbia fumato quella sera, ero completamente fatto. Ed è proprio per questo che forse decisi di parlare con Jack. Avevo troppa rabbia dentro e dovevo sfogare con qualcuno, ma purtroppo il mio amico non me lo permise. Mi lasciò senza parole quando, invece di rispondere alle mie provocazioni, mi propose un accordo per porre fine alle nostre discussioni. Voleva che convincessi Becky a farsi aiutare. Mi ha raccontato che in passato ha sofferto di bulimia e dopo la loro discussione l'ha sentita vomitare in bagno e sa per certo che la cosa ha continuato anche nei giorni successivi. Era tremendamente spaventato e anche io. Non avrei mai immaginato una cosa del genere. Sapevo che ci fosse qualcosa che la tormentasse, ma non mi aspettavo che si trattasse di una cosa così pesante.

Dopo quel racconto, ritornai completamente in me. L'effetto del fumo scomparve all'istante, lasciando il posto a un miscuglio di emozioni contrastanti che si alternavano tra di loro. Ma dentro di me sapevo che non era solo per ciò che avevo appena scoperto.

«E cosa dovrei fare io Jack?» gli chiesi, non capendo perché lo stesse raccontando proprio a me.

«Mi devi aiutare Travis, è per colpa mia se ha ricominciato. Le dobbiamo stare accanto e dobbiamo far si che non ricada in questo circolo vizioso. Probabilmente in questo momento darà più ascolto a te che a me» dal suo sguardo capii che era disperato, ma in realtà non c'era molto che io potessi fare.

«Non penso proprio» affermai.

«Perché? È successo qualcosa?» si accigliò.

«Abbiamo litigato pesantemente poco fa e non penso che voglia ancora parlare con me».

«Cazzo!» esclamò irritato «Le hai fatto qualcosa?» si avvicinò in modo minaccioso.

Feci lo stesso, reggendo il suo sguardo di fuoco.

«Non le ho fatto niente, ma comunque non sono cazzi tuoi» sputai infastidito.

«Malone sei intenzionato a sistemare questa faccenda si o no?» chiese, provocandomi.

«Dovresti conoscermi abbastanza da sapere che non mi piacciono gli ultimatum» ringhiai, stringendo i pugni lungo i fianchi.

Ricordo perfettamente il nostro discorso, Jack mi stava davvero facendo innervosire. Se il suo intento era quello di farmi perdere il controllo ed essere riempito di pugni, ci stava riuscendo alla grande.

«E tu dovrei sapere che quando si tratta di mia sorella non guardo in faccia a nessuno» ribatté duro «Accetti o no?»

«Cosa dovrei fare?» domandai, prendendo in considerazione la sua proposta.

«Hai intenzione di fare pace con lei o no?» chiese, cercando di capire le mie intenzioni prima di spiegarmi ciò che aveva in mente.

«Sì» risposi.

Ero davvero intenzionato a farmi perdonare da Becky, ma non sapevo se lei me lo avrebbe permesso. Avevo commesso troppi errori, ma anch'essi sarebbero stati accantonati tra le cose che gli stavo nascondendo. Non le avrei raccontato che ero stato io a cercare Sally per sfogare con lei tutta la merda che avevo dentro. Così come non le avrei detto che se non l'avessi vista, avrei fatto lo stesso con quella bella mora che mi aveva proposto di fare un body shot che io avevo accettato molto volentieri. Perché? Non lo so nemmeno io, ne sentivo semplicemente il bisogno. Dovevo ricordare a  me stesso chi ero prima di lei e questo era l'unico modo per farlo, l'unico modo che conoscevo per placare la mia ira.

So che stavo buttando nel cesso tutto quello che avevamo passato insieme alla baita, ma tanto da lì a poco sarebbe successo comunque. Prima o poi sarebbe venuta a conoscenza del perché io mi sia realmente avvicinato a lei. All'inizio non sapevo chi fosse e ammetto che davvero mi attraeva di brutto, ma mentirei a me stesso se dicessi che non ne abbia approfittato quando ho capito con chi stavo avendo a che fare.

Sono un bastardo? Un pezzo di merda? Non ho un cuore? Sì, sono consapevole di ciò, ma è questa la mia natura e niente e nessuno avrebbe potuto cambiarmi. Ferisco le persone quando ne ho la possibilità, senza farmi scrupoli di alcun tipo e non me ne vergogno.

So che quando tutto verrà a galla sarà un macello, ma il motivo per il quale lo sto facendo non ha paragoni per me.

Ultimamente, però, mi sta risultando più difficile portare avanti il mio piano. Perché, nonostante io sia senza speranza di redenzione, questa biondina si sta davvero facendo strada nella mia anima. Mi sta facendo credere che forse, molto in profondità, ci sia del buono in me, ma probabilmente è perché non mi conosce veramente. Non sa di ciò che mi porto dietro, di tutto lo schifo che mi ha sempre accompagnato e che mi ha spinto a commettere un errore dopo l'altro.

E ora, sono qui, con le spalle al muro a combattere contro un qualcosa che sta sfuggendo dal mio controllo, che mi si sta ritorcendo contro. Tutte le mie certezze stanno iniziando a vacillare e lei ne è la causa. Tutto ciò che le ho sempre detto era vero e questo perché in quei momenti lasciavo che i sentimenti prendessero il sopravvento, ma come ho sempre ribadito essi ci rendono deboli e in questo momento ne sto avendo la conferma.

Ero arrivato a un bivio. O continuavo a portare a termine il mio piano, o permettevo a ciò che si stava creando tra di noi di insidiarsi sempre di più dentro di me. Perché per quanto io provassi a combattere ciò che stavo iniziando a provare per lei, la verità è che da certe cose non si può scappare.

Lei si era aperta con me, mi aveva fatto toccare con mano le sue fragilità, mostrandomi la sua anima pura. E io non ero altro che colui che l'avrebbe macchiata, rovinata per sempre. E all'inizio questa cosa non mi dispiaceva. Ora, però, dopo che suo fratello mi ha confessato di ciò che le sta succedendo, ho capito che è più debole di quando credessi. E il solo pensiero che ciò che sto architettando alle sue spalle possa aggravare questa situazione, sta facendo nascere in me dei sensi di colpa che non pensavo che uno stronzo, traditore come me avrebbe mai potuto provare.

«Ok, allora convincila a parlarne con te. Lei crede che nessuno se ne sia reso conto. Dobbiamo aiutarla ad uscire, ancora una volta, prima che sia troppo tardi» mi spiegò il suo piano «Se vuoi che mettiamo da parte tutto ciò che è successo queste sono le condizioni. Sono disposto ad accettare che uscite insieme, se servirà a farla stare bene».

Se solo sapesse la verità, non mi proporrebbe mai questo accordo. Al contrario, la nostra amicizia finirebbe per sempre... e nel peggiore dei modi!

«Va bene, ma mi chiederà come abbiamo risolto le cose» dissi, sapendo quanto sia curiosa sua sorella.

«Dille che abbiamo trovato un punto d'incontro e che in ogni caso sarò io a parlargliene» mi porse un mano, per sigillare il nostro accordo «Voglio anche io far pace con lei».

«Sappi che se dovesse uscire fuori qualcosa, non mi farò problemi a raccontarle che è stata un'idea tua» precisai, ricambiando la stretta di mano.

«Per ora l'importante è che l'aiutiamo, per quello che verrà dopo poi ci penseremo».

Avevo accettato, anche se non avevo la certezza che sarei riuscito a sistemare le cose tra di noi.

L'unica cosa di cui sono sicuro è che quando siamo insieme sono completamente un'altra persona, ma non appena si allontana da me ritorno me stesso. E sta diventando frustrane sentire il bisogno di averla con me per evadere dalla realtà, per provare meno dolore e vedere uno spiraglio di luce. E tutto questo mi fa paura, una fottuta paura.

Dopo tutto il tempo trascorso insieme, ho capito che siamo più simili di quanto crediamo. Siamo fatti di demoni che teniamo nascosti e che cerchiamo di combattere ogni santo giorno.  Ci conviviamo da anni, perché non siamo abbastanza forti da mandarli via. Non siamo altro che due anime rotte che cercando di ripararsi e sostenersi a vicenda. Perché incontrare qualcuno con cui condividere le proprie paure e insicurezze non è facile, ma noi abbiamo avuto questa fortuna. Stiamo mischiando le nostre paure, le nostre oscurità, le cose che ci fanno stare male, ma anche quelle che ci fanno stare bene e non è da tutti riuscire ad aggiungere ai propri tormenti quelli di un'altra persona. Ma a volte, condividere ciò che abbiamo dentro vuol dire far cadere i muri che abbiamo costruito e dietro ai quali ci nascondiamo, per liberarci di pesi non indifferenti.

E questo è quello che stiamo facendo noi e per quanto sia liberatorio, mi sta facendo mettere in dubbio ogni cosa, compreso ciò che avevo programmato prima che questa biondina mi fottesse per sempre il cervello.

Sarei riuscito a non farla soffrire? A non distruggerla completamente, facendola cadere nell'abisso di oscurità nel quale io stesso sono intrappolato senza via d'uscita?









#Spazio autrice 🌹🖤
Vi avevo detto che piano piano tutto sarebbe stato svelato. In questo capitolo siamo venti a conoscenza dell'accordo di Travis e Jack, cosa ne pensate? Secondo voi a cosa si riferisce Travis quando dice che aveva un piano ben preciso con Becky, ma che ora sta vacillando a causa di ciò che sta iniziando a provare per lei? Sono riuscita a chiarire i vostri dubbi o ve ne solo aggiunti degli altri? Aspetto tanti vostri commenti, a presto! :)

*ANGOLO SCLERI*
So che ne avete bisogno.
Non vi fate problemi, sfogatevi pure!!

-Juls.

Profilo Instagram della storia: juls.stories

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