Chapter fifteen

Resto a casa di Chloe fino alle sei del pomeriggio. In queste ore abbiamo parlato a lungo, prendendo in considerazione tutti i lati positivi e negativi dell'assurda situazione nella quale mi sono cacciata. Alla fine abbiamo deciso che stasera vedrò Travis e gli dirò che questo tipo di rapporto non fa per me. Quello che è successo tra di noi è stato uno sbaglio, un momento di debolezza e non dovrà più accadere. Potremmo essere amici se vorrà, ma questa volta per davvero. Niente più sesso, niente più baci e niente più sguardi intensi. Solo amici.

«Credici» sussurra quell'odiosa vocina nella mia mente. Non le do ascolto.

«Mi raccomando, fammi sapere come andrà a finire» mi ricorda Chloe, sull'uscio della porta.

«Non ti preoccupare» annuisco.

Ci salutiamo e mi incammino verso casa. Prendo il telefono dalla tasca posteriore del mio jeans e mando un messaggio a Louis.

Ehi Louis, come va? Ti volevo dire che ho avuto un contrattempo improvviso e non penso di riuscire a librarmi molto presto. Per te va bene se rimandiamo la nostra uscita?

Sento il mio telefono vibrare dopo qualche minuto. È un messaggio di Louis.

Spero nulla di grave. Comunque non ci sono problemi, fammi sapere quando sei disponibile.

Non lo rispondo. Blocco il telefono e lo infilo nuovamente nella tasca. Arrivo a casa dopo circa quindici minuti. Non c'è nessuno e ne approfitto per andare a fare una doccia. Decido di fare anche lo shampoo, così resto un po' di più nella doccia, sotto il getto d'acqua bollente. Non appena finisco, avvolgo un asciugamano attorno al mio corpo e mi dirigo verso la mia camera. Prendo l'intimo dal cassetto del comodino, appoggio l'asciugamano sul letto, e lo infilo. Attacco alla corrente il phon che mi sono portata dal bagno e inizio ad asciugare i capelli.

La sveglia sul mio comodino mi avvisa che sono le sette e venti. Devo sbrigarmi, altrimenti finirò per fare tardi. Che poi, ora che ci penso, non so neppure dove dovremmo vederci. Spero che Travis si ricordi di avvisarmi in tempo.

Finisco di asciugare i capelli e decido di farmi le boxer braids per stare comoda. Mi dirigo verso l'armadio per decidere cosa indossare. Dopo qualche minuto tiro fuori un paio di jeans aderenti, una maglia monospalla con la manica lunga che metto all'interno del jeans e ai piedi indosso le mie amate vans.

Non ho idea di dove abbia intenzione di andare Travis stasera, quindi opto per qualcosa di comodo e carino al tempo stesso.

Sento provenire un bip dal telefono che è sopra al mio letto. Lo raggiungo e vedo che c'è un messaggio da parte di un numero sconosciuto.

Ci vediamo alle otto sulla spiaggia.

Aggrotto la fronte confusa.

Travis?

Insomma, deve essere sicuramente lui. Picchietto nervosa le dita sullo schermo del telefono, mentre aspetto una risposta.

In persona! :)

Come hai fatto ad avere il mio numero?

Ricorda piccola Pearson che io ottengo sempre quello che voglio. Ci vediamo tra poco!

Ecco caro Travis, è proprio questo di cui parleremo tra poco. Mi sa che ti sei fatto un'idea sbagliata su di me!

Lascio ancora un po' il telefono sotto carica e raggiungo lo specchio per truccarmi. Dopo dieci minuti sono definitivamente pronta. Ho fatto un trucco molto leggero, cercando di far risaltare solo un po' gli occhi. Mi spruzzo un po' di profumo, metto il cellulare in tasca ed esco dalla mia camera.

Trovo Jack in cucina che prepara la cena.

«Aspetti ospiti?» domando curiosa, avvicinandomi a lui.

«Sì, Claire viene a cena qui stasera» mi informa, assaggiando un po' di sugo dalla pentola. «Ho approfittato di avere la casa a disposizione e l'ho invitata.»

«Ok, buona serata allora» lo saluto, dandogli un bacio sulla guancia.

Mi allontano, dirigendomi verso la porta. 

«Anche a te» grida, prima che io esca dall'appartamento.

Mi dirigo verso l'ascensore e aspetto che arrivi.
Alcuni minuti più tardi sono fuori dall'edificio, attraverso la strada e mi incammino verso la spiaggia. Dopo qualche metro, vedo Travis da lontano che agita una mano in aria per farsi vedere. Lo raggiungo e mi stupisco nel vedere ciò che ha organizzato. Poco distante da noi c'è una enorme coperta rossa stesa sulla spiaggia, con sopra un cartone di pizza.

«Non è una cosa un po' troppo romantica per uno come te?» indico la coperta poco distante da noi.

Segue il mio sguardo, prima di incamminarsi verso di essa. Lo raggiungo.

«Per uno come me?» ripete divertito, sedendosi.

Annuisco, prendendo posto accanto a lui.

«Perché, che tipo sono?» mi punzecchia.

«Sei tante cose, ma sicuramente non sei romantico.»

«Sii più specifica Becks.»

Becks? Nessuno mi ha mai chiamata così, ma devo ammettere che non mi dispiace.

«Sei arrogante, presuntuoso, manipolatore, maleducato e tante altre cose che in questo momento non mi vengono in mente» affermo, passando una mano tra la sabbia.

«Wow, pensi davvero tutte queste cose di me?»

Mi volto verso di lui, rivolgendogli uno sguardo deciso.

«Sei tu che me le fai pensare Travis.»

«Eppure, non mi resisti» ammicca.

Sento le mie guance arrossire.

«Proprio di questo ti volevo parlare» dico con la voce un po' incrinata, segno della mia agitazione.

Lo vedo aprire il cartone della pizza e prenderne un pezzo. Me lo indica, spingendomi a fare lo stesso. Non lo faccio, preferisco chiarire prima questa situazione.

«Posso farti una domanda?» chiedo.

«Spara!» farfuglia, dando un morso alla pizza.

«Come mai hai deciso di voler ripartire da zero con me, l'altra sera?»

«Mi incuriosisci» scrolla le spalle.

Lo guardo stranita «Tutto qui?»

«Tutto qui» ripete.

«E perché hai preso a pugni Louis all'ultima festa?» chiedo sconcerta.

Posa nel cartone il pezzo di pizza che ha tra le mani e mi guarda come se quello che stesse per dire fosse la cosa più ovvia di questo mondo.

«Ho semplicemente fatto quello che avrebbe fatto tuo fratello se vi avesse visto.»

«E perché non hai voluto che lo vedessi stasera?» continuo, non convinta.

«Volevo uscire con te.»

«Saremmo potuti uscire un altro giorno» gli faccio notare.

«Non volevo aspettare.»

Inizio ad irritarmi per questo suo comportamento, ma decido di continuare. Ho bisogno di risposte in questo momento.

«O forse perché ieri, mentre facevamo sesso, mi hai detto che ora sarei stata solo tua?» sputo tutto d'un fiato, imbarazzata.

«Ti ha mai detto nessuno che fai troppe domande?» chiede scocciato.

«Non hai ancora risposto.»

Rotea gli occhi infastidito.

«Non intendevo dire quello che pensi tu»
risponde.

Perché, cosa intendevo io?

«E cosa intendevi allora Travis?» insisto.

«Niente Rebecca. Ero preso dal momento e ho detto una stronzata» ribatte infastidito. «Non devi prestare attenzione a tutto quello che dico.»

Distoglie lo sguardo dal mio viso, rivolgendo tutta la sua attenzione al mare. Dai lineamenti tesi del suo viso capisco che si sta innervosendo, ma non ho intenzione di mollare. Non mi sono mai piaciute le cose a metà, è arrivato il momento di mettere le cose in chiaro.

«Non sono quel genere di ragazza Travis»gesticolo nervosamente.

Resta in silenzio, senza degnarmi di uno sguardo.

«Queste cose non fanno per me» continuo, «Quello che è successo tra di noi è stato uno sbaglio.»

«Non mi sembravi così dispiaciuta però»
mormora con voce roca.

«Non è questo il punto Travis» preciso. «Possiamo essere amici, ma senza fare sesso.»

Sposta la testa di lato, appoggiando il mento sulla sua spalla sinistra. I suoi occhi verdi mi guardano con attenzione.

«Ok.»

«Ok?» domando titubante.

«Se è questo che vuoi per me va bene» scrolla le spalle.

È quello che voglio?

«Bene» sussurro.

Wow, non immaginavo che sarebbe stato così semplice.

Restiamo a fissarci per qualche secondo, senza dire una parola. In sottofondo si sente solo il rumore del mare, mentre un leggero venticello ci pizzica la pelle. Dei riccioli ricadono sulla fronte di Travis e lui se li sistema in modo disordinato. Sposto lo sguardo sul suo viso, soffermandomi sui suoi occhi. Sono cupi, spenti, tormentati. Mi danno la sensazione di essere pieni di cose non dette. Mi scrutano in un modo profondo, come se volessero vedermi dentro. Nessuno mai mi ha guardata così. I suoi occhi mi rendono vulnerabile e questa cosa mi spaventa.

«Hai intenzione di restare a fissarmi per il resto della serata?» decide di rompere il silenzio, «Lo so che sono uno spettacolo, ma cazzo, così mi metti in soggezione.»

«Ma stai zitto» scoppiamo entrambi a ridere.

Gli do una leggera spinta sulla spalla. Afferra il mio polso e mi tira giù, sulla coperta, mettendosi al mio fianco. Mi fa posizionare con la testa sul suo petto e vengo sopraffatta dal suo profumo. Prende una ciocca dei miei capelli tra le mani e inizia ad arrotolarla al suo dito, mentre ha lo sguardo fisso verso l'alto. Guardo nella sua stessa direzione, perdendomi nel meraviglioso cielo stellato sopra di noi.

«Solo amici eh?» chiede pensieroso.

«Sì, solo amici.»

#Spazio autrice 🌹🖤
Ecco a voi il quindicesimo capitolo. Secondo voi Travis e Rebecca riusciranno ad essere solo amici? Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto! :)

-Juls.

Profilo Instagram della storia: juls.stories

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