"Una bugia"
Suona la campana ed esco senza dargli una risposta, cerco di fuggire da lui e vado verso il mio armadietto, devo mettergli qualcosa dentro. Lui però mi segue e si poggia sull'armadietto accanto al mio. <<Puoi smetterla di fare lo stronzo, sai benissimo che non voglio che ti avvicini a me>>. Dico senza nemmeno guardarlo.
Devo posare le cose e poi la sua presenza mi fa vergognare. <<Vuoi stabilire un orario o vuoi farmi incazzare come l'ultima volta?>>. Mi chiede.
Chiudo il mio armadietto e mi volto verso di lui guardandolo con disprezzo. <<Perché non vai ad importunare qualcun altro?>>.
Mi da uno spintone facendomi quasi cadere all'indietro. <<Senti ragazzina, ti conviene non esagerare con me>>.
Lo guardo scioccata, come osa farmi una cosa del genere? Dove sono finite le buone maniere? <<Ehi, ehi amico! Datti una calmata e mantieni il controllo>>. Lo prende qualcuno dalle spalle.
Mi accorgo subito dopo che si tratta di Richard, che cosa ci fa qua? Sembra essere cascato proprio a pennello, è la prima volta che sono felice di vederlo. <<Tu chi diavolo sei?>>. Si gira l'altro sulla difensiva.
<<Senti, non mi va di litigare. Lascia in pace la mia amica e io non ti farò niente>>. Risponde sollevando le mani.
Pensavo che non fosse pacifista, invece mi sbagliavo. <<In realtà sono io quello che non ti fa niente solo perché il primo giorno di scuola>>. Fa un passo indietro Paul. <<Ci vediamo in giro Britney>>. Dice per poi andarsene.
Finalmente e fuori dalle pelle. <<Sei arrivato giusto in tempo, grazie!>>. Dico veramente grata. <<Che ci fai qui?>>. Gli chiedo curiosa.
Non lo avevo mai visto in giro. <<Mia sorella si è venuta ad iscrivere in questa scuola e sono venuto qui con mia madre perché non avevo niente da fare. Per fortuna ho visto che quel tipo ti seguiva>>.
Non sapevo che avesse una sorella. <<Quindi sono stata fortunata>>. Sospiro.
Ogni volta ho paura di Paul, ero davvero felice di non vederlo questa estate, adesso l'incubo però è ricominciato. <<Ma chi è? Un tuo ex per caso?>>. Chiede cominciando a camminare.
Gli vado dietro anche se non so dove sta andando. <<Assolutamente no! È solo un pazzo ossessionato da me>>. Rispondo sollevando gli occhi al cielo.
Con tutte le ragazze che ci sono doveva scegliere proprio me. <<Capisco... beh, buona fortuna allora!>>. Mette le mani sui miei fianchi e mi da un bacio veloce sulla guancia.
Non me lo aspettavo, se lo avessi saputo mi sarei allontanata prima.
Che imbarazzo! <<Dovevi proprio?>>. Lo guardo sentendomi rossa in viso.
Annuisce con la testa e sorride. Non è un sorriso spavaldo, ma dolce. <<Si, dovevo proprio>>. Risponde.
Lo saluto con la mano mentre si allontana e vado nella mia classe che per fortuna si trova qua vicino, non so nemmeno quanto tempo ho perso, spero di non aver fatto tardi.
Non appena entro vedo un po' di movimento, non c'è nessun prof per fortuna, tutti mi guardando in modo strano. <<Chi era quel ragazzo?>>. Mi chiede mia compagna Stacy.
Una ragazza che fa parte del gruppo di Katrin. <<Non credo che siano affari che ti riguardano>>. Dico sedendomi nel banco libero che si trova infondo l'aula.
Come fanno ad essere così troie? <<Non è che potresti farmelo conoscere?>>. Mi chiede voltandosi verso di me.
Sta scherzando spero... <<No!>>. Dico ovvia.
E poi come potrei farglielo conoscere? Non siamo mica amici con lui. <<Potresti farcelo qualche favore ogni tanto. Capisco che sei gelosa di tuo fratello, ma almeno lui potresti farcelo conoscere>>. Dice Sephora.
Un'altra amica. <<Non siamo amiche, perché dovrei farvi qualche favore?>>. Gli chiedo alzando un sopracciglio.
Gli altri ci guardano senza dire niente, sembra che stiamo dando spettacolo. <<Forse perché noi rispetto a te siamo qualcuno?>>. Dice con tono superbo Katrin.
Cosa scusa? Loro sono qualcuno? <<Siete solo delle troie>>. Dico facendo spallucce. Poi metto una mano davanti la bocca. <<Ops...>>. Sorrido.
I ragazzi si mettono a ridere, l'entrata del professore in aula però li fa zittire. Per fortuna è arrivato in tempo, non so che cosa mi avrebbe fatto se no.
Stiamo cenando, oggi la giornata è andata bene, lasciando stare il fatto di Paul e me. C'è l'aria un po' tesa, ho paura che qualcosa potrebbe guastare la giornata. So che Owen gli ha detto ai miei genitori che si sta frequentando con Reese, e che loro non l'hanno presa molto bene. <<Potreste anche dire qualcosa>>. Dice mio fratello ad un tratto rompendo il silenzio.
<<Conosciamo come sei fatto, non mi va che poi per colpa tua il nostro rapporto con i suoi genitori si debba rovinare>>. Dice mio padre, è calmo fortunatamente.
Non hanno tutti i torti comunque, mio fratello non prende in modo serio le relazioni, ma questa volta mi sembra ben intenzionato a mantenerla, è raro che dica ai con chi si sta frequentando, credo che questa sia la seconda volta nella sua vita che prende una cosa seriamente. <<Vi giuro che questa volta è diverso, io e lei ci vogliamo sul serio, non ci vogliamo prendere in giro>>. Dice sincero.
Glielo si legge in faccia che non sta scherzando, l'ho visto poche volte così serio. <<Ok, fai quello che vuoi, ma cerca di non combinare niente>>. Risponde.
Inspira profondamente e poi lascia andare tutto fuori. Si è liberato. <<Grazie, non vi deluderò>>. Risponde sorridendo.
Dopo cena vado nella mia camera e mi butto nel letto, mi ero cambiata prima per fortuna, ogni volta non mi va di mettermi il pigiama, divento troppo pigra dopo cena per farlo.
Penso a quello che è successo oggi con Paul, spero che domani non cominci di nuovo a stressarmi, dovrei trovarmi qualcuno a scuola che mi protegga. Peccato che non ci sia un tipo come Richard, anche se a mare non potevo sopportarlo, il gesto che ha fatto oggi mi è piaciuto, è stato abbastanza carino.
La giornata oggi è passata velocemente, la scuola finita e non vedo l'ora di tornare a casa. Sono quasi davanti al cancello, sto per mettere il piede fuori la scuola ma mi sento chiamare, la cosa brutta è che questa voce mi mette i brividi per la paura. <<Te l'avevo detto che ci saremmo rivisti>>. Dice mettendomi un braccio sopra le spalle.
Gli tolgo subito il braccio ma lui da ragazzo insistente lo rimette. <<Paul ti prego, non sono dell'umore adatto>>. Dico spostandomi.
Peccato che lui non smette di provarci. <<Tu non sei mai dell'umore adatto Britney, smettila di prendermi per il culo>>. Dice dandomi una spinta.
Per poco non sbatto al muro. <<Allora vattene se lo sai>>. Rispondo sedendomi sul muretto.
Devo aspettare mio fratello, non vedo l'ora che arrivi. <<Cosa c'è? Ti piace qualcuno per caso?>>. Dice mettendosi davanti a me.
Lo guardo negli occhi, nei suoi occhi gelidi e insistenti. <<Mike non te l'ha detto che ci siamo messi insieme?>>. Dico.
Cosa gli ho appena detto?
Mi guarda scioccato. <<Quel figlio di puttana>>. Dice sottovoce.
Bene, allora l'ho proprio colpito, meglio così. Si allontana da me con passo pesante e sguardo basso.
Arrivederci idiota!
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