Capitolo 26. "Il ballo"

Se non ci fossimo mai incontrati
e ci vedessimo oggi per la prima volta,
io mi innamorerei di te.
Ancora una volta.

Non sono riuscita a dormire tutta la notte perché ho pensato al ballo della scuola.
Lo so che dovrei stare tranquilla, al mio fianco ci sarà Mike, ma non riesco a smettere di non pensarci.
Sarà la prima volta in assoluto in cui tutti mi vedranno accanto ad un ragazzo, al mio ragazzo. Tutte quelle persone che mi prendevano in giro perché pensavano che nella vita non avrei mai fatto niente di buono, avranno la bocca tappata.

Quindi perché ci sto così male?
Sarà una rivincita, no?

Mi alzo dal letto turbata e vado subito in bagno, a lavarmi la faccia.
Guardo il mio riflesso al mio specchio e mi soffermo nel notare una cosa; ho le occhiaie.
Sembra che mi abbiano dato due pugni negli occhi, questa non ci voleva proprio!

Esco dal bagno e scendo al piano di sotto.
Dal soggiorno sento già odore di pancake.
Entro nella cucina e vedo mia madre ai fornelli, quando è lì non mi spaventa, anzi, è una delle poche volte in cui mi piace vederla perché sa cucinare davvero bene. «Sei già sveglia?». Mi chiede sorpresa voltandosi dalla mia parte.

Solitamente sono un ghiro, ma non aveva più senso stare nel letto, visto che non riuscivo a prendere sonno. «Già...». Rispondo battendo il piede per terra.

È davvero strano non discutere con mia madre, provo del disagio a stare con lei quando attorno a noi c'è solo silenzio. «Beh, per tua fortuna hai trovato i pancake ben caldi». Dice posando un piatto sul tavolo.

Mi lecco le labbra, adoro sentire il bellissimo profumo di pancake appena fatti. Metto sopra del miele, come al mio solito ovviamente e comincio a mangiarli sentendo il miele dolce in bocca. «Tesoro, non ho sentito la sveglia». Entra in cucina mio padre. Le da un bacio sulla guancia e si volta verso di me. «Buongiorno anche a te Brit, come mai sei già sveglia?». Mi chiede curioso.

Faccio un piccolo sorriso.
Entrambi sono rimasti stupidi del mio risveglio alle otto del mattino. «Non sono riuscita a dormire». Risponde sollevando le spalle.

Mi prende la forchetta dalle mani e ruba un pezzo di pancake dal mio piatto. «Mi dispiace», mi carezza dolcemente la guancia. «Vado perché è davvero tardi, a più tardi». Dice andando frettolosamente via.

Faccio un piccolo sospiro e riprendo la forchetta. «C'è qualcosa che dovrei sapere?». Mi chiede mia madre sedendosi a tavola con me.

Lei beve solo un succo di frutta la mattina, per non "appesantirsi". «Stasera ci sarà il ballo della scuola e...». Vengo interrotta dalla suoneria del mio cellulare, guardo lo schermo e vedo che si tratta di Sarah. «Scusami un attimo». Dico alzandomi dalla tavola.

Rispondo alla mia amica e vado a sedermi sul divano. «Non ho dormito!», sbotta stanca. «Ho bevuto tre camomille ma niente da fare, ho paura che stasera qualcosa vada storto e io odio mostrarmi debole, lo sai».

Già, Sarah si mostra sempre abbastanza forte ed è strano vederla abbattuta, solitamente sa come cavarsela.
Probabilmente però l'amore fa rammollire chiunque, anche le persone più forti. «Andrà tutto bene, niente andrà storto e poi hai comprato un bellissimo vestito, sicuramente gli piacerà». Dico facendo un piccolo sorriso involontariamente.

So però da che cosa deriva, anch'io ho comprato un vestito che sicuramente piacerà a Mike, cioè, spero che gli piacerà. «Lui però è abituato a vedere di meglio, sicuramente io gli sembrerò una stracciona». Dice con disprezzo.

Se l'ha voluta invitare ci sarà un motivo, e sicuramente non penserà che lei sia in questo modo. «Ti stai creando un problema che non esisterà, fidati», le dico in modo calmo. «Ci vediamo stasera Sarah, sarai bellissima».

Ho le palpitazioni accelerate.
Il ballo sta per iniziare e io non mi sento mentalmente pronta.
Reese si è incaricata di farmi una treccia a lisca di pesce e a truccarmi.
Devi dire che è stata bravissima.
Poi mi ha anche aiutata ad indossare il vestito, è rimasta a bocca aperta non appena me l'ha visto addosso.
Il vestito è lungo di colore rosso, con il tessuto effetto sinuoso, la gonna è a sirena, davanti ha scollo profondo, alla vita è aderente, la schiena è scoperta le spalline sono intrecciate con incrocio su di essa. Ai piedi invece ho messo delle semplici décolleté dorate. Ho anche gli orecchini e il bracciale dello stesso colore. «Tu devi credermi, sei davvero stupenda. Mio fratello non ti staccherà gli occhi di dosso». Dice ammirandomi ancora.

Poco fa ho sentito il campanello, credo proprio che sia arrivato. «Non dire così». Dico sentendo le mie guance diventare calde.

Penso proprio di essere divenuta un peperoncino, quando lo vedrò scoppierò di sicuro.
Sarà difficile fare le scale con lui alla fine che mi aspetta e mi guarda. Non è di certo la prima volta che mi "ammira", ma le altre volte ero in jeans, non vestita in modo così elegante.
E poi ci saranno anche i miei genitori a guardarmi scendere, sara tutto troppo imbarazzante. «Ehi, non tremare!». Mi rimprovera. Mi passa la borsetta dorata e va ad aprirmi la porta facendo una piccola corsa. «È il tuo momento». Mi fa l'occhiolino.

Chiudo gli occhi per un momento, inspiro profondamente e faccio il primo passo.
Esco dalla porta e con calma mi avvio verso la scala.
Deglutisco e comincio a scendere il primo gradino, sentendomi un fascio di nervi.
Incontro lo sguardo di Mike e ad un tratto mi sento bene, tutta la tensione svanisce e noto che tiene una rosa in mano.
Indossa lo smoking e sotto queste vesti è ancora più sexy. «Wow!». Si lascia scappare mio fratello.

Faccio una piccola risata e afferro la mano che Mike mi ha appena offerto e con l'altra gli prendo la rosa odorandola. «Adesso possiamo andare». Gli dico guardandolo.

Sento delle mani sopra le mie spalle, non appena mi giro mio padre mi da un grande abbraccio. «La mia bambina è diventata una bellissima donna». Dice emozionato.

Lo guardo negli occhi e li vedo lucidi, sento anche i miei allo stesso modo. Spero di non scoppiare a piangere, rovinerei il trucco. «Papà lasciala andare». Dice mio fratello ridendo.

Do un bacio a mio padre, uno a mia madre e un abbraccio ad Owen, è soprattutto grazie a lui se sono ancora qui. «Tanto lo so che state insieme». Dice al mio orecchio con una piccola risata.

Lo allontano e faccio un piccolo sorriso con la testa bassa, ormai penso che si sia capito e stranamente, i miei genitori non hanno detto niente.
Io e Mike ci facciamo scattare una foto e decidiamo di uscire finalmente di casa. «È andata bene». Dice aprendomi la portiera.

Ha proprio ragione.
È andata benissimo.

Ci avviamo verso la mia scuola, ogni tanto guardo il cellulare, in attesa di trovare qualche messaggio da parte di Sarah, ma non arriva un bel niente. «Spero che vada bene anche per la nostra amica». Dico preoccupata.

Prende la mia mano e fa intrecciare le nostre dita. Sentire il calore della sua pelle mi fa venire una scarica elettrica per tutta la colonna vertebrale. «Andrà bene». Risponde calmo.

Dopo circa dieci minuti arriviamo davanti alla scuola, lasciamo la macchina nel parcheggio e ci togliamo la cintura.
È tutta piena, penso che saremo almeno in 1.000 lì dentro. «Aspetta». Dice prendendomi la mano non appena sto per scendere. Chiudo lo sportello e mi volto verso di lui facendogli un bel sorriso. «Non ti ho ancora detto che sei la donna più bella che io abbia mai visto». Poggia una mano sulla mia guancia.

I suoi occhi è come se guardassero dentro di me, non vorrei mai smettere di guardarli, non vorrei che lui smettesse mai di amarmi.
Essere stata chiamata donna da lui, mi ha fatto per un attimo sentire la ragazza più perfetta della terra.
Si avvicina il viso al mio e mi bacia in modo dolce, senza però fare incontrare le nostre lingue, non è necessario per farmi sentire fortunata. «Grazie, anche tu stai benissimo». Gli dico non appena si stacca.

Fa intrecciare le nostre dita e mi bacia nuovamente le labbra. «Ti amo». Mi sussurra con un filo di voce.

La sua voce rauca mi ha appena fatto venire i brividi per tutto il corpo, e poi non mi aveva mia detto ti amo, nessuno me l'aveva mai detto.
Credo che sia una parola bellissima, piena di significato e pesante, ma bellissima se viene detta con il cuore. «Anch'io». Rispondo sincera.

Fa un ampio sorriso e apre lo sportello dell'auto.
Usciamo entrambi e andiamo verso la scuola.
Non l'avevo mai vista così illuminata, e non avevo mai visto così tanti studenti eccitati per entrare.

Entriamo direttamente nella palestra.
Per un attimo dubito pure che lo sia, perché è totalmente diversa.
Ci sono delle luci a led da per tutto con i tipici colori: verde, blu, rosso e bianco, che puntati al centro della stanza.
I tavoli sono disposti tutti contro al muro e sulla superficie sono posti dei bicchieri rossi e del punch con degli stuzzichini.
La musica è davvero forte e tanti studenti stanno già ballando al centro.
Al momento però non ho intenzione di ballare, il mio unico pensiero è Sarah. «Rilassati Britney». Dice cingendomi la vita.

Lascio comunque andare il mio sguardo per tutta la sala, alla sua ricerca.
Riesco a vedere lui ad un tratto, Hayden sta ballando con...

Katrin?

Spalanco gli occhi davanti a quella scena, sono davvero scioccata e li indico, per fare vedere anche a Mike ciò che sto vedendo.
Afferro la mano del mio ragazzo e mi dirigo verso i due ragazzi, qualcuno mi taglia la strada però, ed è proprio Sarah con un pugno pronto per essere lanciato.

Tiene il suo vestito lungo con l'altra mano, mentre con l'altra gli tira un pugno sulla mascella. «Sei un bastardo!». Urla.

Mike mette una mano davanti alla mia pancia per fermarmi e guardare quella scena.
Lui muove la mascella e poggia una mano sopra al suo mento, come se si fosse fatto male.
Guarda la mia amica e fa un piccolo sorriso.
Le butta il punch del bicchiere che ha in mano addosso e Katrin avanza mettendosi tra di loro. «Pensavi sul serio che volesse portare una sfigata come te al ballo?». Le chiede incrociando le braccia al petto.

Guardo il mio ragazzo, voglio essere mollata per tirare un pugno ad entrambi i ragazzi. «È meglio essere una sfigata, che una troia». Dice Sarah senza scomporsi.

Ha lo sguardo puntato su di lei, come se volesse ucciderla.
Katrin le molla uno schiaffo sul viso. «Non dire più nulla del genere, sfigata», ripete con amarezza. «Ti sei vestita per lui in quel modo?», fa un piccolo sorriso. «Povera illusa».

Hayden non è un uomo, è uno stronzo.
Un uomo con le palle non farebbe mai una cosa del genere, non resterebbe con le braccia incrociate al petto e con un sorriso da idiota stampato in faccia.

Sarah le da un pugno, alla ragazza questa volta, sul naso...
Mike avanza subito, e si mette tra le ragazze prima che una delle due desse un altro colpo. «Dovreste vergognarvi voi due». Dice con disprezzo guardando ad entrambi.

Mi avvicino anch'io e gli sguardi si posano su di me.
La musica non si sente più da un pezzo e noto che tutti stavano già guardando quella scena da quando è cominciata. «L'unico che dovrebbe vergognarsi sei tu perché stai sprecando del tempo con una stupida bambina». Indica lei dalla mia parte.

Le do uno schiaffo sulla guancia e non appena lei sta per fare la stessa cosa, Mike la blocca. «Scommetto che tutti i ragazzi, in questa scuola ti abbiano scopata... sei così abituata ad essere accettata da tutti che, non appena qualcuno non lo fa, sei pronta a giudicare le loro ragazze solo perché sei ge-lo-sa». Dice scandendo l'ultima parola.

Sento le risate di qualcuno.
È bello ridicolizzarla, soprattutto perché lei l'ha fatto tantissime volte, con molte di noi che siamo qui, in questo momento. «Come no!», sbuffa lei facendo finta di niente. «Andiamo Hayden, abbiamo già sprecato troppo tempo con questa gente di merda». Gli prende la mano.

Si allontanano sotto lo sguardo di tutti, come se non fosse successo niente.
Adesso la mia amica è piena di punch sul suo bellissimo vestito e sola.
La musica ricomincia e tutti tornano a ballare.
Scaccio via una lacrima sul volto della mia amica. «Non te lo meritavi». Le dico in pena.

Tira su con il naso e stringe i pugni. «Ehi, ma che cosa è successo?». Sentiamo una voce famigliare dietro di noi. Ci voltiamo e vediamo Richard con un pacco di patatine tra le mani e un'espressione di ebete in faccia. «Sarah, che ci fai con con vestito sexy, ma sporco, addosso?».

Cosa ci fa lui qua?

Sarah scoppia a ridere e va da lui, prendendogli una patatina dal pacco. «Amico, ma come mai sei qui?». Gli chiede Mike.

Richard fa spallucce e mastica una patatina. «Ho saputo del ballo della scuola e sono venuto perché ero certo di trovare delle bellissime ragazze». Ci fa l'occhiolino.

|Ciao a tutti! Scusate se il capitolo è durato abbastanza a lungo, ma non sono riuscita a fermarmi di scrivere 😂
Spero che lo apprezziate, fatemi sapere quello che ne pensate, a presto!|

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top