"Buon compleanno" pt. 2
Gli ho chiesto di uscire per andarci a fare una passeggiata in mezzo la sua campagna, mi è stufato stare dentro casa. Per pranzo ho cucinato e ci siamo seduti di nuovo a guardarci la TV. «Andiamo». Ha detto in modo seccato.
Ho risposto con una smorfia e ci siamo alzati dal divano andando verso la porta per uscire. «Puoi assicurarmi che fuori non ci sia nessuna bestia?». Gli chiedo mettendo una mano sulla maniglia.
Scuote la testa e sorride mettendo la mano sopra la mia e aprendo la porta. «Ci troveremo sicuramente qualche cane».
Non poteva andare meglio di così.
L'ho guardo indecisa, sto avendo dei ripensamenti, forse sarebbe meglio stare a casa.
Mi prende in braccio tendono le braccia strette sotto il sedere. Ha fatto tutto in modo veloce, non me ne sono nemmeno accorta, ero distratta perché pensavo a che cosa fare. «Quando li vedremo mi prenderai in braccio, per adesso lasciami stare però», mi dimeno mentre lui apre la porta. «So camminare dolcezza». Dico infine dandogli un leggero pugno sulla schiena.
Non sopporto quando le persone mi prendono in braccio, è più forte di me, ho paura che possa cadere e poi mi sento imprigionata.
Mi posa per terra ridendo. «Cosa? Mi hai detto dolcezza?», chiede stupito. «Puoi ripeterlo di nuovo? Mi piace sentirtelo dire». Mi fa l'occhiolino.
Gli faccio la linguaccia e metto le mani sui miei fianchi. «Non si può dire dolcezza ad un amico?». Gli chiedo in modo antipatico.
Con lui mi sorge spontaneo essere antipatica, non posso farci niente. Questo però non nega che lo voglia bene. «Puoi dirmi quello che vuoi piccola». Sorride cominciando a camminare sopra il prato della sua campagna.
Lo guardo ancora anche mentre camminiamo. «Oh no ti prego, piccola proprio non si può sentire!». rido.
Guardo la sua fossetta sulla guancia, vorrei sfiorargliela con il dito, è davvero adorabile. Mike prende il mio braccio e se lo mette sotto al suo avvicinandomi a lui. «Ti ricordi quando a mare quella notte ci siamo persi?».
Annuisco con la testa e guardo i miei piedi che pestano l'erba curata e la terra. «Non lo dimenticherò mai quel giorno». Dico pensando a quei momenti nuovi. «Forse è stata la prima volta in cui sono stata felice dopo quel maledetto giorno».
Credo proprio di sì, non ricordo di essere stata felice prima d'allora. I miei genitori hanno fatto bene a costringermi, se fossi stata a casa forse non l'avrei mai conosciuto. «Alla fine io è tu facciamo una bella coppia. Ridiamo, scherziamo e contiamo l'uno sull'altro, no?». Mi chiede.
Una bella coppia? Forse voleva dire una bella squadra.
Provo un'altra strana sensazione nello stomaco, sento tante emozioni diverse dentro di me, ma non riesco a capire che cosa voglio davvero. Ciò che ha detto mi è sembrata come una dichiarazione. «Già», dico timida. «In effetti sei il primo ragazzo che mi ha fatto stare bene e che non sta con me solo per il mio aspetto».
È come se la rabbia che ho avuto dentro per tutto questo anno se la stia risucchiando tutta lui. «Credevo che per farti dire una cosa del genere avrei dovuto costringerti», dice ridendo e abbassando la testa. «È bello poter parlare con te. Di solito le ragazze stanno con me solo per potersi vantare con le altre ragazze, mentre tu no».
Sono felice che se ne sia accorto. Io non sto con lui per poterlo sbandierare ai quattro venti e per far innervosire Katrin o Paul, sto con lui perché amo stare in sua compagnia. «Sono speciale allora». Sorrido ancora.
Si mette a ridere mentre continua a tenere la testa bassa, spero solo che non prenda qualche albero in pieno. «Certo che lo sei». Dice con tono ovvio.
Lo abbraccio fermandomi in mezzo la campagna, tra gli alberi e i moscerini che ci sono in giro. Tra il cuore che mi batte e il suo sorriso imbarazzato sul viso. «Non immagini quanto bene ti voglio Mike, sei un ragazzo fantastico». Gli dico tenendo la testa sulla spalla.
È strano potermi liberare con delle parole così pesanti e profonde. Stiamo vari secondi abbracciati, questi secondi però sembrano un eternità. «Adesso credo che possiamo smetterla». Dice mettendomi le mani sopra le spalle e allontanandomi.
Ha il viso rosso, non l'avevo mai visto così imbarazzato prima di adesso. Riesco però a capire ciò che prova, forse non si è mai espresso così con qualcuno, nemmeno io in effetti, ma sono felice. Riprendiamo a camminare e questa volta mi prende la mano facendo intrecciare le nostre dita. Il mio cuore comincia automaticamente a battere più forte e sento la sudorazione aumentare.
Cosa cavolo mi sta succedendo?
Stiamo tornando verso casa, vedo qualcuno in lontananza. «Ehi piccioncini». Ci urla.
Lascio subito la mano di Mike, come se con la sua pelle mi scottasse e lo guardo in modo strano. «E lei che diavolo ci fa qui?». Mi chiede sorpreso.
Acceleriamo il passo e raggiungiamo Reese che sta con le mani sui fianchi e la schiena dritta mentre osserva entrambi dalla testa ai piedi. «Reese, come mai da queste parti?». Gli chiedo.
Mi guarda facendo un sorriso malizioso, solleva le sopracciglia e mi squadra un'altra volta. «Cosa ci fate voi da queste parti?». Chiede con tono ovvio.
In realtà ha proprio ragione, siamo noi la coppia che non dovrebbe stare così isolata, visto che siamo solo amici. «C'è Owen dentro casa?». Gli chiede suo fratello deviando il discorso.
Reese annuisce con la testa e Mike si allontana lasciandomi da sola. Sono sicura che lei già sapesse che ci avrebbero trovati qua visto che mio fratello sapeva tutto. «Avete fatto sesso?». Chiede con aria abbastanza curiosa.
Le mie guance diventano calde, proprio come la lava incandescente. «Ma come ti viene in mente?». Chiedo con tono deciso.
Non vorrei che dal tono della mia voce intendi qualcosa di sbagliato, non sono brava con queste cose, non sono nemmeno brava con la gente, è come se la mia vita avesse smesso a dieci anni e stesse ricominciando otto anni dopo. Non è poco tempo, mi sono persa tantissime cose nella mia vita, non voglio recuperarle tutte insieme, alcune non le potrò nemmeno recuperare più. Sono curiosa della vita che mi spetta. «Vuoi dirmi che non ci avete nemmeno provato?». Sembra sorpresa.
Ecco che cosa non sopporto, le gente mette al primo posto l'attrazione fisica, non capisce che prima una persona bisogna conoscerla. «Non siamo venuti qui con questa intenzione, siamo solo amici». Sorrido quando pronuncio l'ultima parola.
Si lascia cadere le mani lungo i fianchi e solleva gli occhi al cielo. «Andiamo!». Mi spinge leggermente mettendomi una mano dietro la schiena.
Apro la porta, sono sicura che riceverò lo stesso interrogatorio da mio fratello. «Sorpresa!». Dice mio fratello con una torta in mano cominciando a cantare subito la solita canzone "tanti auguri."
Entro dentro casa, Reese mi ha appena stampato un bacio sulla guancia. Guardo attorno a me e noto alcuni palloncini rossi appesi sulle pareti, la tavola è stata arricchita da: muffin, ciambelle e brownies.
Non mi aspettavo di certo una cosa del genere, non mi avevano mai fatto una festa a sorpresa. «Ragazzi è fantastico, grazie». Dico abbracciando mio fratello.
Sento il mio corpo diventare leggermente più debole non appena lo faccio, poggio la testa sulla sua spalla e sento qualche lacrima scendermi. Non lo abbraccio quasi mai, quando capita mi sento di nuovo piccola, lui è stato come il mio supereroe e adesso dopo otto anni me lo ritrovo sempre accanto a me, senza che io me ne accorga. «Non vorrai mica rovinare la torta». Reese mette le mani sopra le spalle e mi allontana da Owen.
Asciugo i miei occhi con i polsi mentre osservo mio fratello posare la torta sul tavolo, mi prende la mano e mi mette davanti ad essa. «Ti ricordi come si esprime un desiderio, vero?». Mi chiede con mezzo sorriso sulle labbra.
Gli faccio la linguaccia e osservo la torta. È stata ricoperta da della panna, sopra ci sono i mirtilli rossi e dodici candeline accese dello stesso colore, spero che sia la Red Velvet, ovvero la mia preferita.
"Vorrei avere un ragazzo che mi tratti tratti come Mike per il resto della vita"
Soffio le candeline e sento i loro applausi di gioia. «Scommetto che tu hai architettato tutto». Vado verso di Mike che ha preso un brownie.
Annuisce con la testa e apre le braccia per accogliermi. Mi faccio abbracciare da lui, mi sento come una formica in mezzo al Medison Square Garden. Sono davvero piccola, indifesa, confusa e felice nello stesso tempo. È imbarazzante sapere di avere puntati gli occhi addosso però con lui non riesco a sentirmi a disagio. «Ti ringrazio». Gli sussurro all'orecchio sollevandomi in punta di piedi.
La sua stretta aumenta di più, tra un po' mi spezzerà tutte le ossa della gabbia toracica, ma non riesco a chiedergli di smettere. «Per questa piccola festa a sorpresa?». Chiede sorpreso.
Sento i commenti poco opportuni di mio fratello che però mi fanno ridere ormai. «Non essere modesto». Sorrido allontanandomi leggermente da lui.
Lo guardo negli occhi, sono così belli, ha due oceani, il suo colore è invidiabile. «Te l'ho già detto fuori che sei speciale». Mi da un bacio sulla guancia.
Poi riprende a mangiare lasciandomi con uno sguardo ebete in mezzo ad una piccola stanza che al momento mi sembra enorme. Le sensazioni che mi inondano ogni volta che mi tocca mi stanno confondendo la mente. «Vieni qua, ti ho preso il tuo gusto preferito». Dice Owen risvegliandomi.
Prendo la torta che lui ha già tagliato e messo nel piatto. «Ragazzi, forse abbiamo esagerato con i dolci». Reese lo osserva con due occhi sgranati.
È un tipo che tiene abbastanza alla propria linea ma comunque i dolci sono davvero tantissimi. «Mangia dolcezza, mangiane quanto vuoi, a me piaci lo stesso». Dice Owen con voce seducente.
Poi si mette a ridere e io gli do una pacca sulla spalla. «Te l'ho mai detto che sei un'idiota?». Lo prendo in giro.
Prende con il suo indice la panna sopra la sua torta e la mette sulla punta del mio naso. «Dovrai sopportarmi ancora per molto».
Spazio autrice:
Scusate per il ritardo, avrei dovuto pubblicarlo due giorni fa ma non ci sono riuscita. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, lo so che forse alcuni di voi si aspettavano un bacio o qualcosa di più ma ancora non è arrivato il momento. Fatemi sapere che cosa ne pensate e (se ancora non l'avete fatto) andata a leggere la mia nuova storia "The University's Stalker". 💜
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