01. La bella addormentata nel bosco - Pisolino


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Nonostante vi regnasse l'oscurità, la ragazza arrestò il passo non appena varcò la soglia della propria stanza. Pur non riuscendo a distinguerne le sembianze, i suoi occhi avevano immediatamente scorto una sagoma accoccolata sul letto. Era piccola, ma ciò non bastò a dissuadere Raven dal distendere i tratti del viso, anzi.

   «Che diavolo ci fai, qui?» In risposta ricevette solo un grugnito sommesso. Avanzò decisa verso l'intruso e si fermò accanto ai piedi del letto, lì dove ancora la luce del corridoio disegnava un rettangolo grazie alla porta rimasta aperta. La ragazza si portò le mani sui fianchi con aria autoritaria. «Sai perfettamente che non tollero che si entri in camera mia senza permesso, a maggior ragione se si tratta di te», gli ricordò con voce bassa ma decisa.

   L'animaletto rotolò supino sul materasso, senza aprire gli occhi o rispondere alcunché. Osservando quella pancia verde e rotondetta, Raven fu vinta dalla curiosità e si piegò in avanti, andando a premere la punta di un dito contro quel musetto buffo e assai poco attraente. «Perché, poi, un maialino? Hai finalmente deciso di assumere la tua vera forma?»

   Avvertendo il solletico provocato da quel tocco, la bestiola dimenò una zampetta a mezz'aria per scacciare colei che la disturbava; invano, poiché il suo piccolo zoccolo era troppo corto per arrivare fino al muso. Lasciandosi sfuggire un sorriso divertito, la ragazza sedette sulla proda del letto e tornò a infastidire il suo ospite, che subito grufolò e si agitò, fino a rigirarsi sul fianco e a incollare il grugno contro la sua gamba. L'umidità di quel contatto fece rabbrividire Raven. «Beast Boy, giuro che se non ti alzi, ti cucino al forno con le patate.»

   Neanche quello servì a scuoterlo, perciò, con un sospiro assai simile a uno sbuffo, la strega si lasciò cadere all'indietro sul letto, i capelli scuri sparpagliati attorno al capo e gli occhi al soffitto. Non fece quasi in tempo a formulare un pensiero di senso compiuto che avvertì il materasso muoversi sotto di lei. Allungò lo sguardo verso i piedi del letto e scorse un cagnolino intento a stiracchiarsi e a sbadigliare con le fauci spalancate e la lingua in bella vista, emettendo persino un suono assai buffo. La ragazza sollevò un sopracciglio con aria sarcastica, ma l'altro parve ignorarla fino a che, dopo aver frullato le orecchie ai lati della testa, zampettò verso di lei e si acciambellò proprio sotto al suo braccio, pronto a riprendere il sonnellino appena interrotto da quella scocciatrice.

   In un altro momento sicuramente Raven avrebbe protestato e lo avrebbe cacciato fuori di lì a calci nel sedere. Il calore del corpicino peloso, tuttavia, quella volta l'ebbe vinta e lei rinunciò a nascondersi dietro al solito muro che innalzava fra sé e gli altri, cercando di apparire fredda e insensibile per la loro incolumità. Con un secondo sospiro, questa volta di rassegnata sconfitta, si girò sul fianco anche lei e piegò le ginocchia, in modo da circondare il cucciolo verde con il proprio corpo. Crogiolandosi in quell'abbraccio insperato, Beast Boy emise un versetto soddisfatto e scivolò dolcemente nel sonno ancora una volta.

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