Questione d'onore
È una questione d'onore. Lo ripeti sempre anche tu che non puoi combattere contro una donna per questa ragione.***Storia che risale alla fine del 2008.…
È una questione d'onore. Lo ripeti sempre anche tu che non puoi combattere contro una donna per questa ragione.***Storia che risale alla fine del 2008.…
Nessuno dei due aveva fiatato, almeno fino a che il ragazzo non aveva preso la chitarra che portava a tracolla e aveva iniziato ad accordarla. «Che stai facendo?» «Mi sembravi inquieta.» «E quindi?» «Ho pensato che la musica potesse aiutarci a rilassare i nervi.» «Il nervoso mi viene se suoni.» Colto alla sprovvista da quella risposta al veleno, Luka alzò gli occhi azzurri su quelli di Chloé, incrociandoli per la prima volta. «Quel gattaccio ci ha detto di rimanere qui in silenzio e tu ti metti a strimpellare? Sei stupido?»*****Si ringrazia LilyBlackMoon per la copertina.…
Pur con oltre sei mesi di ritardo, ecco qui le storie che ho scritto per la raccolta "Writober - Miraculous Challenge" dello scorso ottobre.Per leggere la raccolta per intero e per capirne il regolamento, vi rimando a questo link: https://www.wattpad.com/story/201008292-writober-miraculous-challenge-2019Buona lettura!…
*** Attenzione! La presente storia si collega direttamente alla shot Verità. Vi consiglio perciò di leggere prima quest'ultima, per comprendere appieno le vicende di ciò che verrà narrato qui di seguito. ***«A cosa servono, questi poteri, se non possiamo evitare che accadano certe tragedie?» La voce di Ladybug era cupa e rotta dal pianto represso. Era ormai l'alba e i soccorritori avevano lavorato per tutta la notte, sgombrando la zona da ciò che era andato distrutto - o ucciso. I due salvatori di Parigi erano rimasti lì fino a che era stato necessario, ingoiando tutta la sofferenza che i loro occhi e le loro orecchie erano stati capaci di catturare, loro malgrado. E ora, con le membra doloranti e il cuore in pezzi, si erano rifugiati insieme fra i gargoyles di Notre Dame, che con il loro tetro aspetto sembravano riflettere l'umore di entrambi.*****Un ringraziamento speciale a RaffyChan per le copertine dei capitoli e a Florence per avermi betato la seconda parte della storia, per essermi stata d'ispirazione per la scena finale del capitolo 12, per aver assistito al parto dell'epilogo e per avermi suggerito l'ultima scena di questa storia. ♥…
Questa raccolta di storie multifandom aderisce all'iniziativa #TailsToStayAtHome degli Ambrogisti Anonimi, che trovate a questo link: https://my.w.tt/jBZZvGDpM4Si tratta di un'iniziativa per chi, come buona parte della popolazione italiana, è costretta a rimanere in casa per via della brutta situazione che stiamo vivendo in tutta la penisola. È un buon modo per passare il tempo e attingere a piene mani alla nostra creatività, perciò che aspettate? Partecipate numerosi!Si ringrazia di vero cuore @Vega_95 per la copertina.…
Marinette accennò un sorriso. Era tesa e imbarazzata, si sentiva persino goffa in quel suo abito pomposo. Le mancava l'aria e no, non soltanto per lo spazio esiguo che si trovava a condividere con lui. Lui, Adrien, senza saperlo a causa dell'oscurità del luogo, ricambiò il sorriso, sentendosi impacciato allo stesso modo, soprattutto perché non aveva idea di come tirarsi fuori da lì. Non che la compagnia gli fosse sgradita, anzi.*****Si ringraziano Florence per il betaggio e Halfmoon per la copertina.…
Il posto davanti a lei era vuoto e questo le causò un leggero senso di disorientamento. Non c'era abituata e, soprattutto, la cosa la preoccupava. Si sporse in avanti e picchiettò un dito sulla spalla di Nino, che girò appena il capo verso di lei. «Dov'è Adrien?» domandò sottovoce.…
Era un gioco idiota. Fu questo che pensò Adrien quando, alla fine dell'ora di ginnastica, i suoi compagni accettarono di prendervi parte. La loro giustificazione era semplice: era San Valentino e tutti loro volevano avere la possibilità di baciare almeno una ragazza, quel giorno. Per questa ragione, Kim aveva rubato il cappello di Nino e vi aveva lasciato cadere dentro otto bigliettini ripiegati, ciascuno contenente il nome di una delle loro compagne di classe. Due di loro sarebbero scampate alla tortura, ma le altre sei avrebbero dovuto fare i conti con la vivacità della parte maschile del gruppo.…
Lui sorrise e la prese per mano, tirandola gentilmente verso di sé e facendosela sedere di nuovo in grembo, un braccio attorno alla vita di lei. «Allora, mettiamola così», iniziò con voce dolce, scostandole una ciocca di capelli scuri dal viso e mettendogliela dietro ad un orecchio, gli occhi nei suoi. «Se tu non fossi così carina, io farei il bravo.»…
Con lui c'era una ragazza ben vestita, sui quindici anni al massimo, molto graziosa, dai lineamenti tipicamente normanni, con lunghi boccoli dorati e due grandi, inespressivi occhi azzurri. Adrien ne rimase colpito, poiché gli sembrò quasi di trovarsi davanti ad una bambola di porcellana in carne e ossa.…
Qualcosa fendette l'aria sulle loro teste, allontanandosi e tornando poi indietro come un boomerang; colpì la creatura alla nuca con violenza, facendola crollare al suolo. Marinette quasi non riuscì a realizzarlo, che qualcuno l'afferrò per la vita, sollevandola da terra e portandola via da lì, fin sul tetto della scuola. «Sarà meglio allontanarsi da qui», disse la voce ferma e rassicurante del suo salvatore.«Chat Noir...» balbettò la ragazza, sorpresa e felice a un tempo.Lui le rivolse un gran sorriso. «Sempre al servizio delle damsel in distress», le fece presente con orgoglio. «Pronta a volare sui tetti di Parigi in compagnia di questo bel gattone?»…
Shot ambientata dopo l'episodio 6 della seconda stagione.«Mi chiedo davvero se sto facendo la cosa giusta», ponderò a mezza voce, le mani affondate nella cassapanca della sua camera, alla ricerca di qualcosa da indossare prima di uscire. Non che volesse fare bella figura agli occhi di Chat Noir, di quello davvero non gliene importava un accidenti. Piuttosto, voleva fare in modo che lui non potesse ricollegarla in alcun modo a Marinette, che più di una volta aveva salvato dalle vittime di Papillon, in passato. E se già aveva fatto lo scemo con lei in un'occasione, temeva che scoprendo la verità Chat Noir potesse fare persino di peggio, visto il modo in cui si comportava di solito con Ladybug.…
Quella era la prima volta che si trovavano così vicini. Senza maschere. Soltanto loro, l'uno di fronte all'altra. Le loro teste si sfioravano, eppure non riuscivano a vedere nient'altro che un baluginio all'altezza degli occhi, dovuto alle luci della torre. Stavano giocando con il fuoco, lo sapevano, eppure in quel momento la curiosità li stava divorando, facendo loro abbassare la guardia in modo pericoloso.…
Marinette si aggrappò a lui e lo seguì all'istante, troppo desiderosa di uscire da quella marea di persone per rendersi davvero conto di ciò che le stava accadendo. Lo fece in un secondo momento, quando, defilatisi in una stradina secondaria e poco illuminata, tirò un sospiro di sollievo. Fu allora che si accorse di essere quasi abbracciata ad Adrien e di riuscire a sentire il suo profumo prima ancora di quello del cibo. Il cuore le tremò in petto quando lui tornò a parlare. «Tutto bene?»…
«Giochiamo con le bambole!»La sua babysitter sbiancò e le corse dietro anche per timore che potesse capitombolare giù durante l'arrampicata. «Manon, non puoi pretendere che Adrien...!»«Ma lui può muovere Chat Noir!»Adrien che impersonava Chat Noir? Che idea balorda, pensò Marinette, scuotendo il capo con disappunto, mentre già la bambina prendeva possesso dei pupazzi di stoffa e andava a sparpagliarli tutti sul tappeto al centro della stanza. «Non credo che questo basterebbe a fargli accettare di giocare con le bambole», tentò di dissuaderla l'altra.Storia dedicata a Raffy Chan, a cui si deve anche la copertina. ♥…
Dalla portafinestra lasciata socchiusa entrava profumo d'agrumi. Un odore leggero, delicato, che s'involava nella stanza ad ogni alito di vento, le tende bianche e leggere che si gonfiavano come la gonna di un abito da sposa. Tutt'intorno, silenzio. Poi una nota. E un'altra. Incerte, se ne susseguirono altre ancora, fino a comporre una melodia acerba. Marinette pigiò il tasto sbagliato e l'incanto si ruppe. Si morse il labbro, ma Adrien le sorrise. «Aspetta, ti faccio vedere di nuovo.»…
«Chat Noir?» chiamò di nuovo, con più calma, tornando accanto a lui. Con una carezza gentile, gli scostò i capelli fradici di pioggia dal viso: era pallido e gelido. Cosa poteva mai essergli capitato?…
Le voci spaventate degli altri arrivavano ovattate alle sue orecchie, come se al momento lei stessa si trovasse in un'altra dimensione. Il fatto era che, presa com'era dal reprimere le proprie emozioni, Marinette non si era resa conto di essere sull'orlo di esplodere. Cosa che era effettivamente avvenuta quando Adrien aveva ammesso di essere innamorato di qualcuno. Di Ladybug. Di lei, quindi. Ma Adrien non lo sapeva. Né sapeva che lei sapeva. Che gran casino.…
Quando tieni la mano di un uomo che ti fa battere forte il cuore e ti fa sentire frastornata ed eccitata, allontanati da lui. Non è l'uomo per te. Se tieni la mano di un uomo che ti fa sentire confortata e sicura, tienti stretta a lui. È l'uomo che dovresti sposare.***Ringrazio Raffy Chan per l'immagine di copertina, per i consigli e il titolo di questa storia. Ringrazio anche Florence Maxwell per il suo sostegno. Non so davvero cosa farei senza di voi.…
N.B. Questa breve shot si ricollega al finale della long Limiti, benché in realtà potrebbe essere compresa anche da chi non ha letto quella storia.Gabriel sollevò lo sguardo sugli altri suoi tesori: il miraculous del Pavone, il libro che Adrien gli aveva sottratto e che Marinette gli aveva riportato, la foto di lei. Quegli occhi verdi lo fissavano sorridenti anche adesso, ignari di tutto ciò che lui aveva fatto negli ultimi anni, delle colpe di cui si era macchiato, dei rischi che aveva corso. Per riaverla indietro.…