Nella ventenne primavera: Guido Gabrielli e la sua storia vera.

Nella ventenne primavera: Guido Gabrielli e la sua storia vera.

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E dopo quella di Guidalberto, il giovane e eroico fratello del poeta e regista Pier Paolo, eccomi a raccontarvi la storia di un altro Guido, questa volta mio conterraneo e compaesano. Semplicemente la narrazione vera (nulla è frutto di fantasia) di una serie di appassionate ricerche condotte con ogni fibra di cuore, alla scoperta di una storia che mi è venuta incontro e mi si è attaccata al cuore. Due anime possono incontrarsi e legarsi anche a distanza di cent'anni? Giudicherete voi a lettura ultimata. Io vi racconterò del bel giovane che con quei suoi occhioni penetranti domina la copertina.…

L'amore avvelenato

L'amore avvelenato

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Puglia, anni '20 del '900. Rebecca Vicenti è innamorata persa di Andrea Colaleo. Tutto èpronto: abito bianco ricamato, lista degli invitati e lauto banchetto. Custodita nel cassetto diun armadio, c'è la cospicua dote che la ragazza, figlia di una delle famiglie più facoltosedel paese, incasserà con il matrimonio. La sera prima delle nozze, Rebecca scopre cheAndrea non l'ha mai amata. L'unico suo obbiettivo? I soldi! Lo stesso inganno sarà postoin essere da Giulio Svaldi, con cui la giovane proverà faticosamente a rifarsi una vita,concedendogli, seppur a fatica, la sua fiducia. Con una reputazione ormai lesa dallecalunnie, Rebecca decide di diventare davvero la donna di facili costumi che tutti in paesedescrivono. Il suo motto? Sfruttare gli uomini per il suo puro ed esclusivo piacere,divertendosi a mandare in frantumi anche i cuori dei più sensibili. A chi osa propinarleprediche morali, Rebecca risponde semplicemente: "Non è quello che fanno gli uominicon noi donne? Ci usano e poi ci scaraventano via, una volta ottenuti i loro sporchitornaconti! Non siamo diverse, anche noi abbiamo il diritto di giocare e divertirci unpochino". Scopertasi portatrice sana di sifilide, Rebecca utilizzerà come arma di vendettacontro il genere maschile proprio questa malattia. Un morbo che in lei è destinato arimanere latente, ma che potrebbe uccidere chiunque se ne contagi dividendo il letto conla "mantide". Nella ragnatela tessuta da Rebecca finirà per rimanere imbrigliato anche ilbellissimo marchesino Beppe Guglielmi, l'unico che ella abbia mai davvero amato. Non èuna un'eroina convenzionale, Rebecca Vicenti. Di sicuro, non è neppure una di quelleprotagoniste che il lettore amerà incondizionatamente, con cui empatizzerà dalle primerighe. A volte la si prenderebbe letteralmente a schiaffi, altre la si abbraccerebbe forte perconfortarla. Né Angelo, né demone: solo terribilmente umana.…