Capitolo 18

Eren's pow :

Avevamo finito gli allenamenti dopo quello scontro, ed eravamo andati a dormire, il giorno seguente fu semplice e normale.

E pensai a lei, la mia migliore amica a distanza..lei si fa chiamare ~Doddy
È molto simpatica ed è una fangirl di praticamente tutti gli anime esistenti.

Oltre a questo un giorno ci vedremo, spero verso l'estate..

Mentre penso vedo Giulia andare con fare sospetto verso camera sua, la seguo e prima che possa chiudere la porta ci metto il piede in mezzo per non farla chiudere.

"Eren, che ci fai qui?" Chiese lei.

"Niente, che cosa stai facendo? E perchè controlli che non ci sia nessuno nei paraggi?" Chiesi aprendo la porta per vedera meglio.

"Io non sto facendo niente e controllo perchè mi mettono ansia i corridoio con tanto silenzio." Rispose la rossa.

"Cambiati." Dissi secco senza ritornare verso quelle pozze verdi.

"Ehm..perchè?" Chiese lei stranita.

"Perchè andiamo a fare un giro." Dissi e chiusi la porta, in meno di cinque minuti si cambiò da la divisa a un look abbastanza formale.

Capelli in una coda, felpa aperta grigia, maglia bianca con qualche richiamo di un blu pastello insieme sfumato a un rosso cremisi, jeans azzurro cielo senza strappi e delle vans bianche.

"Eren dove andiamo?" Chiese lei mentre camminavamo in quei corridoi deserti per via del fatto che eravamo dopo le lezioni.

"In giro." Risposi pensando a una vera meta.

"Volevo chiederti alcune cose e parlare un pò.." Dissi poi dopo quel silenzio che si era formato.

Ormai delle domande su lei, su Levi e altre cose mi stavano martellando la testa..e anche non sono più cotto e voglio farmela amica, l'adolescenza è bella ma fa schifo perchè sei cotto e poi no, ti innamori all'improvviso e cose del genere.

Arrivammo alla quercia in mezzo al parco vicino alla scuola, è un posto molto silenzioso di solito..

"Volevo sapere alcune cose su di te.." Dissi quando ci sedemmo.

"Dimmi cosa e io vedo se dirtelo o meno." Disse lei con tono freddo.

"Dimmi..se tu e Heichou siete..fidanzati." Dissi un pò imbarazzato.

"No." Disse impassibile senza scontrare i nostri sguardi.

"Genitori?" Chiesi anche se me ne pentii perchè mi aveva detto già Armin che lei beh..

"Non ce li ho." Rispose guardando il telefono.

"Mi potresti spiegare meglio.." Dissi con un filo di voce.

"Non li ho mai conosciuti, mi hanno abbandonata però ne sono felice, se no non avrei mai conosciuto Levi, quando ero piccola." Disse lei e al pronunciare il ragazzo sorrise.

"Ti piace Levi?" Chiesi curioso mentre avevo paura di essere picchiato anche se non mi ha mai alzato le mani.

COME IL CRIMINEEEEE!

Si sentì dal telfono di lei ad un tratto facendomi venire un coccolone.

"Pronto?" Chiese lei a la persona al telefono.

"Al parco...con un mio amico." Rispose lei.

"Non siamo una coppia e lo sai benissimo, geloso?" Disse con un tono di malizia.

Per sbaglio mise il viva voce e sentii..

"Non sono geloso scema." Disse la voce al telefono.

"Va be facciamo che ci credo, a dopo..stupido..cucciolo." Disse lei sussurrando l'ultima parola.


...


"Chi era?" Chiesi curioso perchè non capii dalla voce la persona chi era.

"Nessuno." Rispose lei.

Si sdraiò sull sottile strato di prato bagnato da alcune goccioline di rugiada, e si mise le braccia dietro la nuca guardando un pezzo di chioma dell' albero e il cielo.

"Hai mai dato un bacio a qualcuno?" Chiesi dopo essermi sdraiato al suo fianco.

"Si, te?" Rispose lei ponendomi la stessa domanda.

"Beh...si, a chi lo hai dato tu?" Dissi io pensando a la persona del mio primo bacio.

"Io l'ho dato quando ero piccola..a-a...Levi." Disse lei diventando leggermente rossa.

"Il mio invece, é un po' imbarazzante.." Inziai a dire ma mi fermai.

"Chi?  Non ti prendo in giro." Disse lei con fare materno.

"Per sbaglio caddi da piccolo e..beh..io e Armin ci baciammo." Dissi in preda all'imbarazzo.

"Davvero?" Chiese stupita lei e io non riuscente a dire una parola annuii sentendo caldo sulle guancie.

"Come é nato quel cubo." Chiesi.

"Eravamo piccoli e ci piaceva l'elettronica e creammo cubo per immagazzinare ricordi o per giocare e vedere quello che gli altri potevano immaginare, ma loro lo vollero per se stessi e io volevo distruggerlo perché se messo in mani sbagliate potrebbe fare molto male." Disse lei facendo pausa.

"Va bene...ti prometto che non diró niente a Levi." Dissi e lei mi guardó stranita.

"Giulia secondo te non ho visto i lividi sulle tue braccia." Chiesi retoricamente ironico.

"Non dirglielo..per favore." Disse lei supplichevole.

"Stai tranquilla." Dissi io per poi riprendere. "Almeno vieni in camera con me che li disinfetto."

"No no..." Disse e io la guardai e le toccai un livido facendole fare un gemito strozzato di dolore tenuto dalla sua mano sulla bocca.

"Va bene...peró non fare forte." Disse lei alzandosi, e io feci lo stesso.

Ci incamminammo verso la scuola e andammo in camera mia dove non c'era nessuno, e presi il kit medico che c'era in tutte le stanze con cotone e disinfettante.

Impregnai il batuffolo di cotone di disinfettante e iniziai a tamponare le ferite sul suo corpo, ce le aveva: sulla pancia, schiena, braccia, collo...e gambe.

Quando appoggiai il cotone sulla dua schiena lei rabbrividí e inizió ad avere la pelle d'oca a ogni mio tocco.

E quelli sul collo mi sembravano piú succhiotti ma decisi di farmi i cavoli miei per la prima volta.

Mentre la disinfettavo entró in camera Armin seguito a ruota da Jean.

Armin's pow :

Quando entrai con Jean sbiancai alla vista di Eren con Giulia e l'ultima nominata senza la maglietta, solo con un reggiseno nero rivestito anche da del pizzo del medesimo colore.

Jean invece arrossí e credo anche io ma lui si chiuse gli occhi e io continuai a guardargli gli occhi di lei per poi spostarli su quelli di lui che sembrava tremendamente imbarazzato.

Ah. E quando entrammo Eren fece un urlo sobbalzando dal vederci arrivare cosí presto..
E sentimmo la voce del corvino dall'altra stanza per poi aprire la porta comunicante e..

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