Capitolo 1

Giulia's pow :

Ciao mi chiamo Giulia ho 18 anni e vengo da Los Angeles ma anche se sono di li non sono una stella, ho occhi verdi e capelli carotosi con qualche accenno di biondo e ho le lentiggini e porto gli occhiali, frequento l'istituto di basket in California che si chiama "school of basket" va be molta originalità per il nome però già sono bravina ma voglio migliorare e chissà entrare in una squadra e fare tornei e partite.
Sono molto felice anche se sembro impassibile, in questa scuola studierò un po' di tutto, spero di aver persone decenti non come nell'altra scuola..non sono molto sociale però per me è normale.

Entro dentro la scuola ed è enorme, non so cosa devo fare però noto che non sono l'unica e un ragazzo si avvicina a me ha dei capelli biondi e occhi azzurri ha il viso da angelo e timidamente mi iniziò a parlare.

"C-ciao..sei nuova?" Mi chiese dolcemente e io annuii

"Scusa non mi sono presentato, piacere Armin, Armin Arlet..." Disse tendendomi la mano.

"Piacere Giulia." Dissi con un filo di voce.

" quanti anni hai?" Chiese curioso.

"18, tu?" Risposi.

"Anch'io, vieni." Disse prendendomi il polso portandomi a una bacheca.

"Siamo nella stessa classe e stessa stanza." Disse con un sorriso che accennai anch'io.

Mi stava portando credo alla nostra stanza e mentre giriamo verso destra vado a sbattere a un ragazzo con occhi impassibili quasi inquietanti grigi con un tono ghiacciato, capelli neri con un caschetto da una parte rasato, è alto come me e per gli altri di sicuro è un puffo, ha una pelle candida, labbra rosa dall'aspetto soffice, un corpo da modello e gli cado addosso per colpa di Armin e divento leggermente rosea e mi alzo chiedendo scusa.

"Stai attenta mocciosa." Disse innervosito, mentre Armin di colpo sbiancò non so perché, mentre l'altro ragazzo se ne andò per la sua strada.

"Giulia-a.."Disse quasi impaurito.

"Che c'è?" Chiesi scuotendo lo un po'.

"Sei appena cadut-" Cercò di dire ma lo bloccai dicendogli ironicamente <non lo avevo notato>

"N-no sei caduta su il capitano della squadra della nostra scuola,  lui è Heichou non è il suo vero nome ma solo chi è nella sua squadra può dire il suo nome, e tu ci sei caduta sopra." Disse tremando.

"...neanche sono arrivata che già combino casini." Pensai ad alta voce.

"Eh?" Era stranito dale mie parole si fermò e poi riprese "Non è vero dai."

"Se lo dici tu.." Dissi mettendo le mani in tasca.

"Vieni ti faccio conoscere delle persone e andiamo poi in stanza." Disse le ultime parole con un tono al quanto malizioso.

"Ok..." Perché non ho voglia di conoscere persone voglio solo dormire sono stanca.

Andiamo fino (credo) un aula di svago o di studio dove ci sono un sacco di alunni/scolari/persone che parlano e all'improvviso parte una canzone : Despacito.
Tutti al 'drop' urlano: DESPACITO!
Sono fusi o cosa però simpatici dai forse..

Ad un certo punto Armin mi presenta a un po' tutti e al nostro duo si aggiungono Eren il ragazzo alto bruno e occhi smeraldini e Mikasa la ragazza con la sciarpa rossa capelli neri e occhi grigiastri.
Quindi ho conosciuto : Connie, Mikasa, Sasha, Eren, Marco, Annie, Reiner, Oruo, (il capitano..), Jean, Armin, Christa, Ymir e Petra.
E siamo solo al primo giorno.Ah.

In camera con me ci sono Armin, Eren e qualcun'altro.
Le camere sono comunicanti e spaziose, in una ci stanno due persone ed è tipo un appartamento formato da due stanze e due bagni.
Visto che non sappiamo chi è l'altro compagno dico per stare almeno a dormire per sta notte da sola che loro possono stare in stanza insieme.
Sono passate solo sei ore da quando sono arrivata e ormai sembro parte di loro come se ci conoscessimo da'na vita, sono tutti gentili e educati sono felice e mentre penso a un po' di tutto arriva Eren.

"Scusa se ti disturbo Giuli ma volevo chiederti se venivi a mangiare con noi." Disse il ragazzo con un sorriso.

E io che volevo leggere..
Pensai ma annui lo stesso prendendo la felpa nera e mettendomi le mie bellissime DVS nere e oro che sono la vita, telefono e si va a cenare

"Armin muoviti! Ho fame." Urlò Eren da una stanza all'altra mentre Armin con tutta calma si mette le scarpe per farlo infuriare.

"Giuliii mettiti qui vicino a me!" Disse Sasha vedendomi sul ciglio della porta mentre aveva gia iniziato a mangiare e io accettai volentieri.

"Non vale." Protestò Armin.

"Sì che vale glielo chiesto prima io!" Ribatte Sasha.

"Ragazzi non serve litigare dai non me ne vado tranquilli." Dissi per farli calmare.

Dal fondo della stanza potevo intravedere una figura credo il capitano appoggiato al muro senza dire una parola ci fissava mi metteva ansia (molta).

Mentre tutti scherzano e ridono io me ne sto li a finire la cena e intanto ascolto e dicono che da domani ci saranno le lezioni e di portare solo un quaderno e astuccio e da domani inizierò ad allenarmi con Eren, lui è già nella squadra del capitano e vuole aiutarmi è dolcissimo con me mi fa venire il diabete; ad un certo punto il capitano se ne va e ci passa vicino sussurrando <Tsk. Mocciosi> uscendo dalla sala da pranzo.
Dopo aver finito tutti si parla del più e del meno.

"E quindi Giuli da dove vieni?" Disse Jean.

"Los Angeles." Dissi mettendomi gli occhiali più in su visto che stavano cadendo.

"Giulia non ci hai ancora detto il tuo cognome, dillo ora!" Disse Annie scherzosamente.

"Li Causi." Risposi e Connie mi guarda e si ferma.

"Ho trovato il soprannome giusto per te." Disse Connie e tutti iniziano a fare 'oooooole' e riprese " Lickyng" Mi piace, no cosa dico lo adoro.

"Lickyng!" Dissero in coro battendo i pugni sul tavolo e scoppiammo a ridere perché la bidella ci iniziò a rincorrere e a urlare di non fare baccano.

Adoro già tutto di questa scuola e siamo al primo giorno.
Pensai ritornando in camera e quando aprii la porta vidi...

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