2
Ora anche nella mia stessa scuola c'è sto tipo? Alcune ragazze dietro di me sussurravano qualcosa come ' Quando è figo?! '.
Può essere bello quando vuole ma è solo un cretino.
<< Cosa ci fai qui? >> chiese la prof Rio a Luka.
<< Ero venuto a salutare >> e sorrise a tutta la classe. Guardai fuori dalla finestra. Si alzò tra le ragazze una strana atmosfera.
Sentivo che stando vicino a lui non avrei combinato niente di bello. Ma qualcosa mi attraeva.
<< Oh, Alex. Non sapevo che fossi qui >> disse Luka allegro << felice come sempre, eh? >>.
Qualcuno rise, Rio zitti la classe con uno sguardo demonico. Fece un gesto con la mano e Luka di congedò frettoloso dicendo << A dopo >>.
<< Senti >> disse una mora nel banco vicino << me lo presenti? >>.
La guardai accigliato, ma siamo seri? Ricominciai a guardare la finestra intanto la prof spiegava le solite regole delle scuole e che sono guai se prendiamo brutti voti o non ci comportiamo bene. Ci raccomanda che già al primo giorno di scuola può iniziare a mettere già 2.
Alle 10:30 suonò la ricreazione, durante quel quarto d'ora di poteva girare per i corridoi e per le classi. Rimasi al mio banco, a mangiare uno stupido cornetto convenzionato.
Alcune ragazze mi chiese di Luka e alcune volevano parlare di me. Rifiutai tutte.
Dopo qualche minuto dall'inizio Andrea venne nella mia classe a farmi compagnia.
<< Come è andata? >> mi chiese.
<< Già odio quella di italiano e inglese >> dissi indifferente all'argomento.
<< Io adoro la professoressa di Tedesco. Il prof di matematica e scienza più o meno >>
Guardai in giro per l'aula e avevo l'impressione di essere osservato. Daniele si avvicinò mio banco e dissi intomorito<< Alex ti devo parlare >>.
Mi alzai e lasciai Andrea, accigliato dov'era. Daniele era il classico buono ragazzo, abbastanza sfigato in amore.
Andammo nella sala dei computer, in quelle zone non c'era un'anima viva.
Daniele entrò per primo e chiusi dietro di me la porta.
<< Di che cosa vuoi parlarmi? >> chiesi.
Lui iniziò a guardare per terra. Aspettando che trovi il coraggio, decisi di fare un giro per la stanza. Era poco di grande delle aule, c'erano circa una ventina di computer e un enorme lavagna elettronica sulla parate. Osservai i cartellino svolti molti anni fa sulla tecnologia moderna.
<< Senti... >> disse Daniele sottovoce e per poco non lo sentì. Annuì e rimasi a guardare i cartelloni.
All'improvviso qualcosa di glaciale si conficcò da dietro nella spalla. Gemetti per il dolore e una sporca mano mi coprì la bocca.
Daniele dietro di me ride maliziosamente, cercai di guardarlo. Rimasi impaurito e in ansia quando visi che i suoi occhi castani erano diventati come quella di un gatto, giallo acceso, e la bocca in una strana smorfia divertita.
<< È bello rincontrati, principino >> disse una voce che non apparteneva a Daniele << sono secoli che ti cerco, ora stai calmo e dimmi dov'è la chiave >>.
Chiave? Non sapevo che Daniele fosse pazzo quando Luka. Suonò la campanella e cercai di liberarmi, invano. Aveva una forza mostruosa.
Sentivo il caldo sangue scivolare sulla schiena.
Mi sentivo strano e stanco, chiusi gli occhi ma qualcuno fece sbattere violentemente la porta che mi riportò alla normalità.
Daniele tolse la sua mano dalla mia bocca. Cadetti in ginocchio per terra. Dietro di me trovai Daniele svenuto e Luka furioso con un medico kit in mano.
<< Che è successo? >> chiese lui.
<< Questo lo vorrei sapere anch'io >> sbuffai.
Si avvicinò a me, mi torse la maglietta e mi medicò la ferita, prima togliendo il coltello e poi la cucì con l'ago del kit. Gemetti e per poco non urlai per il dolore.
<< Come fai a sapere che era qui? >> dissi debolmente per la medicazione alla cavolo di Luka.
<< Sentivo una strano atmosfera e per sicurezza persi il medico kit >> disse lui.
Passarono circa un quarto d'ora a ripulire tutto il sangue, a decidere dove nascondere il coltello ( nella manica di Luka ) e quest'ultimo diede la sua canottiera a me, che era molto simile alla mia vecchia maglia.
<< Questa la butto nel cestino dopo >> decise Luka al momento. Annuì perché non avevo la più pallida idea dove nasconderla senza passare inosservati.
<< È Daniele? >> chiesi indicandolo ancora svenuto.
<< Gli ho dato un bel calcio in mezzo alla gambe, non so, però se si svegliasse potesse essere ancona posseduto >> lo guardai preoccupato, volevo che ritornasse il solito e vecchio Daniele.
<< Tu sei un demone? >> chiesi a Luka.
<< Più o meno >> disse lui guardando il moro.
Che vuol dire più o meno? Più cercavo di capire qualcosa in questa storia più diventati complicato.
<< Cos'è esattamente un demone? >> chiesi un po' impaurito e incuriosito.
<< Te lo spiego dopo, ora avrai la Rio, no? Meglio che torni in classe o guai già al primo giorno >>
Obbedì e corsi in aula. La spalla mi bruciava ma potevo sopportare per altre poche ore.
La prof mi chiese dov'ero finito e dissi imbarazzo << Stavo in bagno, avevo mal di pancia >> e alzò un sopracciglio ma lasciò stare.
Tutto ciò che era successo era troppo improvviso e surreale, non capivo niente. Io principe dei demoni? Anche Luka è un demone? Qual era il mio compito? Cos'era la chiave?
Immerso in questi pensieri arrivò la quinta ora con il prof di religione con un cognome impronunciabile.
Fece qualche domanda e di rifugiò a scrivere nel suo computer. Ci lasciò fare tutto ciò che volevamo.
Infastidito dal chiasso iniziai a disegnare sul diario cose bizzarre: l'Istituto che andava a fuoco, la prof Rio che vomitava arcobaleni e Luka con una cacca in testa, fu il disegno che apprezzai di più.
Suonò la campanella, libertà.
Uscì di classe prima di tutti, finalmente quel maledetto mi avrebbe detto tutto. Sembra che il mondo sia sempre contro di me.
Spero che non succeda qualcosa come quella volta....
___________________
Angolo autrice
Eh niente, pubblicherò i prossimi capitoli nei prossimi giorni.
Scusate per eventuali errori. Questo è il primo libro che scrivo seriamente spero che vi piaccia.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top