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Cora girò il viso di scatto in direzione dell’auto che aveva suonato il clacson due volte, e le due trecce scure le rimbalzarono sulla schiena e sul petto; vide una vettura parcheggiata vicino al marciapiede, il guidatore le fece un cenno con una mano e lei si avvicinò al finestrino anteriore del passeggero.
Qualcuno dall’interno abbassò il finestrino del tutto e lei si chinò in avanti, posandosi alla vettura; si trattava di una macchina tirata a lucido e costosa, e per quel motivo rimase sorpresa quando al suo interno vide tre ragazzi poco più grandi di lei al posto di un ricco e facoltoso uomo di mezza età.
Lanciò una rapida occhiata ai vestiti che indossavano: appartenevano tutti a marche molto costose. Quei tre ragazzi erano dei figli di papà che provenivano dalla parte più ricca della città, e possedevano già più soldi di tutti quelli che lei avrebbe visto in una vita intera.
Quello seduto al posto di guida parlò a nome del trio, chiedendole in modo diretto qual’era la sua cifra. Giovane, ma schietto. Di sicuro quella non era la sua prima volta.
“Dipende dalla richiesta” rispose lei, sfoggiando il sorriso migliore che riservava ai clienti più facoltosi “ma se siete interessati tutti e tre posso farvi un prezzo speciale”
“Non è per noi, ma per un nostro amico”
“E dov’è il vostro amico?”
“All’oscuro di tutto, nella camera di un hotel”
“No, mi dispiace, ma così non si può fare” disse la ragazza tirandosi improvvisamente indietro “io non mi muovo da questa zona. È una mia regola”.
Era stato Rich a darle quel consiglio quando aveva ripreso a lavorare per contribuire alle spese dell’appartamento: mai uscire dal quartiere dell’hotel. Troppe ragazze erano state viste salire nella macchina di un cliente e non fare più ritorno. E Cora non era ancora riuscita a lasciarsi del tutto alle spalle l’episodio dell’aggressione nel vicolo cieco.
“Eddai, non fare così”
“No, ve l’ho detto, è una regola”
“E non puoi fare un’eccezione per una sola volta? Ascolta, sei la nostra ultima spiaggia! È il compleanno del nostro amico e vogliamo solo organizzare una sorpresa speciale! È tutta la sera che giriamo per trovare la persona giusta, e tu sei l’unica che finora corrisponde a quello che vogliamo per lui. L’unica che possa piacergli”
“Se per voi è così importante far contento il vostro amico, potete portarlo qui. Io non mi muovo”
“Nemmeno per il doppio? Dicci qual è la cifra che vuoi per trascorrere l’intera notte in compagnia di una persona e noi siamo pronti a darti il doppio, anche il triplo se necessario”
“Axel, non starai esagerando un po’ troppo adesso?” domandò uno dei due ragazzi seduti dietro, ma l’amico non gli prestò alcuna attenzione e dal portafoglio che aveva nei pantaloni tirò fuori una banconota verde che aprì e mostrò a Cora.
La ragazza trattenne il fiato: quella davanti ai suoi occhi era una vera banconota da cento dollari. Solo quella avrebbe assicurato a lei e Rich un tetto sopra la testa per diversi mesi. La sua prima impressione si era rivelata del tutto corretta: quei tre ragazzi erano una miniera d’oro. Una miniera d’oro che non poteva lasciarsi sfuggire dalle mani.
“Questo potrebbe essere un piccolo anticipo per farti capire che non stiamo bluffando, ma tutto dipende da te” disse il ragazzo alla guida, Alex, muovendo lentamente la banconota davanti al viso della giovane, per farle gola “adesso ti riformulo la domanda di poco prima: sei proprio sicura che per una volta non puoi fare una piccola eccezione?”.
Cora aprì lo sportello anteriore destro, entrò in macchina e prese la banconota, infilandola subito nella piccola borsetta che aveva sempre con sé quando usciva di sera. Il ragazzo alla guida ghignò soddisfatto ed accese il motore della macchina. Lei si augurò solo di non avere appena commesso il peggior errore della propria vita.
Attraverso lo specchietto destro della vettura sportiva, mentre si allontanavano, Cora vide per qualche istante il riflesso del volto livido di rabbia di un’altra delle ragazze del quartiere, che si trovava lì da molto più tempo di lei. Poi la macchina svoltò verso destra, e sia lei che la sagoma familiare dell’hotel sparirono dalla sua vista.
“Sono contento che tu abbia accettato…”
“Cora”
“Cora” ripeté Axel “te l’ha mai detto nessuno che hai un nome grazioso tanto quanto il tuo viso?”.
Cora si limitò a sorridere senza dire nulla, certa che quel ragazzo si fosse soffermato a guardare di più il suo seno che il suo viso.
“Quanto è lontano l’hotel in cui si trova il vostro amico?”
“Ohh, non così lontano. Arriveremo molto prima di quello che immagini”
“Che cosa devo fare per lui esattamente? Vi ricordo che ogni cosa ha il proprio costo e che sto facendo un’enorme eccezione. Ed anche questo non è gratis”
“I soldi non sono un problema” le assicurò il ragazzo alla guida facendole l’occhiolino “devi rendere il compleanno del nostro amico il migliore della sua vita. Quella stronza della sua ragazza gli ha dato il benservito qualche giorno fa e noi vogliamo aiutarlo ad andare avanti”.
Cora non aveva mai visto un hotel così bello se non in televisione. Non aveva nulla a che fare con quello in cui alloggiavano lei e Rich, questo se lo potevano permettere solo che persone che avevano un conto corrente da parecchi zeri.
La hall era immensa, arredata in modo impeccabile e dotata di un bancone bar con tanto di barman in uniforme bianca e nera. Mentre andavano verso la zona degli ascensori, Cora lo vide servire due cocktail bellissimi ad una coppia e si chiese d’istinto quanto li avevano pagati.
I tre ragazzi dei quartieri alti la condussero in una stanza di uno dei piani più alti dell’hotel, e quando entrarono tutti e quattro lei rimase di stucco perché non si trattava di una semplice camera, ma di una bellissima suite. Si chiese quanto doveva costare una singola notte lì dentro. Probabilmente la risposta era una cifra a tre zeri.
C’era un ragazzo all’interno della suite, l’amico menzionato dai tre: era seduto sul bordo del letto ed alzò subito la testa non appena il piccolo gruppo fece il suo ingresso; quando notò la presenza della ragazza, il suo sguardo si accigliò e chiese spiegazioni agli amici che lo avevano scaricato lì senza dirgli nulla.
“Sorpresa” rispose il ragazzo che si era presentato con il nome di Axel, passando il braccio sinistro attorno alle spalle di Cora. Confidenza che la ragazza non gradì affatto “ti abbiamo promesso una notte indimenticabile per il tuo compleanno ed eccola qua. Ti presento Cora. Credimi, Austin, dopo aver trascorso del tempo con lei ti dimenticherai completamente di avere avuto a che fare con quella stronza. Divertiti con lei e non ringraziarci. I veri amici fanno questo ed altro”.
Axel strizzò l’occhio ad Austin, sciolse la presa attorno alle spalle di Cora, ma prima di andarsene con gli altri due ragazzi le diede una pacca sul sedere; la giovane faticò non poco a trattenersi. Avrebbe voluto assestargli uno schiaffo sonoro sul viso, ma non poteva farlo. Se avesse reagito in quel modo tutte le volte che qualcuno le diceva frasi sconce o si permetteva di allungare le mani senza il suo consenso, nel giro di poco tempo si sarebbe ritrovata senza un solo cliente.
Doveva stare attenta in ogni mossa, sia per non perdere il guadagno e sia perché non sapeva mai con chi aveva a che fare. Uno schiaffo dato alla persona sbagliata poteva costare un pestaggio a sangue.
Nella suite lussuosa rimasero solo i due giovani, in silenzio.
Cora lanciò un’occhiata alla vetrata che si stagliava sulla parte ricca e patinata della città, coi suoi grattacieli e le luci caleidoscopiche; guardando quel panorama da cartolina era impossibile credere che a pochi quartieri di distanza regnavano il degrado e la regola del sopravvive il più forte. “Non sei costretta a restare” disse Austin, rompendo il silenzio per primo “non so che cosa ti abbiano detto i miei amici, ma sei libera di andartene”
“Mi hanno detto che è il tuo compleanno e che volevano farti una sorpresa”
“Sì, ma non sono in vena di festeggiare”
“Mi hanno detto anche questo” Cora distolse lo sguardo dal panorama della città per osservare Austin, ancora seduto sul bordo del letto matrimoniale; a prima vista lui e Rich dovevano avere all’incirca la stessa età, ed era carino. Tutto l’opposto dei clienti con cui aveva a che fare di solito “so che non sono affari che mi riguardano, ma mi hanno raccontato che sei giù di morale perché la tua ragazza ti ha scaricato qualche giorno fa”
“Scaricato” sulle labbra del ragazzo si delineò un sorrisetto ironico mentre ripeteva quella parola “magari
fossi stato solamente scaricato. È un po’ diversa la faccenda quando trovi la tua ragazza a letto con quello che dovrebbe essere il tuo migliore amico”
“Mi dispiace” Cora si allontanò dalla vetrata, posò la borsetta sopra un mobile e si sedette a sua volta sul bordo del letto. Si sentì sprofondare, talmente erano morbide le coperte ed il materasso “deve essere stato orribile, ma proprio perché la tua ragazza ed il tuo migliore amico non hanno avuto alcuno scrupolo nei tuoi confronti tu non devi averceli nei loro. Non meritano la tua sofferenza. Guardami”.
La giovane gli posò la mano sinistra sulla guancia destra e lo invitò a girare il viso verso di lei. Non si era sbagliata. Era proprio un bel ragazzo coi capelli biondi, gli occhi azzurri e la faccia pulita.
“O quello che stai cercando di farmi capire è che non sono abbastanza carina per te?”
“No, io… Sei una ragazza molto carina, ma io non ho mai…” Austin lasciò la frase in sospeso, imbarazzato, perché non aveva idea di come concluderla con tatto, ma Cora aveva già capito.
“Non pensare a questo. Vedila così: io sono la persona che ti aiuterà a vendicarti della tua ragazza e del tuo migliore amico. Fidati. Adesso sei a pezzi, ma dopo ti sentirai subito meglio” toccava a lei prendere l’iniziativa e la cosa non le dispiaceva affatto perché per una volta non si sarebbe sentita una bambola di pezza.
Si alzò dal bordo del letto e si posizionò davanti ad Austin, aiutandosi con entrambe le mani riuscì a tirare giù la cerniera del vestito sulla schiena e, dopo aver sfilato le spalline, lo lasciò cadere a terra e formare un piccolo fagotto ai propri piedi; sapeva di avere un bel corpo che, a discapito della giovanissima età, piaceva agli uomini e non riuscì a trattenere un sorrisetto soddisfatto quando vide Austin avere un piccolo singulto.
Trovò perfino tenero vederlo arrossire leggermente; era una reazione a cui non le capitava mai di assistere.
Cora ritornò all’appartamento a mattina inoltrata, sfavillante pur avendo trascorso una notte insonne e con
un sorriso che le andava da un orecchio all’altro.
Trovò Rich sdraiato sul divano; il giovane, a differenza di lei, aveva un’aria esausta e Cora pensò subito che la colpa fosse d’attribuire al caldo aggressivo degli ultimi giorni.
“Guarda, Rich, guarda!” esclamò la ragazza, sventolando davanti al suo viso la mazzetta di banconote che aveva guadagnato in una sola notte “contali se vuoi, e controllali pure se non ti fidi. Ma posso già assicurarti che non sono falsi!”.
Il ragazzo si tirò su col busto ed assecondò con un sospiro la richiesta della coinquilina, il cui rientro rumoroso aveva disturbato il suo tentativo di addormentarsi: contò le diverse banconote, si fermò un momento incredulo e le controllò controluce ancora più incredulo, il tutto sotto lo sguardo divertito di lei, che stava cercando di non scoppiare a ridere.
“Come sei riuscita a guadagnare tutti questi soldi in una sola notte? Hai idea di quanti sono?”
“Sì, sono un bel po’ di affitti pagati assicurati” la giovane riprese il mazzetto di banconote e le nascose all’interno di un vecchio barattolino per lo zucchero che ripose su uno scaffale “e non crederai al colpo di fortuna che ho avuto. Dei ragazzi in macchina mi hanno chiesto di seguirli perché volevano fare una sorpresa ad un loro amico. Subito ho detto di no, ma poi quello alla guida mi ha detto che erano pronti a pagarmi anche il doppio e come anticipo mi ha dato cento dollari. Ti rendi conto?”
“E tu sei salita in macchina?”
“Sì, non potevo lasciarmi scappare una simile occasione ed ho fatto bene. Subito l’amico di quei ragazzi non era molto incline a trascorrere la serata in mia compagnia perché è stato tradito da poco dalla sua ex, ma poi sono riuscita a fargli cambiare idea e mi hanno dato tutto quello che mi avevano promesso, fino all’ultimo centesimo. È stato più semplice del previsto. Magari fosse così ogni notte!” rispose la giovane, per poi aggiungere “l’amico di quei ragazzi era anche piuttosto carino”.
Rich sospirò. Una reazione che Cora non si aspettava. Credeva che sarebbe stato contento tanto quanto lei, ed invece appariva più seccato. Quello che disse subito dopo, poi, la lasciò di stucco.
“Sei proprio una sciocca, Cora”
“Perché sarei una sciocca? Che cosa avrei sbagliato? Guarda quanti soldi sono riuscita a guadagnare nell’arco di poche ore, andando con una sola persona. Dovresti mostrarti un minimo riconoscente nei miei confronti, non insultarmi”
“Hai sbagliato tutto, dall’inizio fino alla fine, e se continui in questo modo avrai vita breve qui. Qual è stata la raccomandazione che ti ho fatto quando ti sei sentita pronta a ricominciare?”
“Non salire mai nella macchina di un cliente”
“Viviamo all’interno di un hotel così grande che ha centinaia di stanze. Tutte le altre ragazze di questa zona portano qui i loro clienti perché è un posto relativamente sicuro. Sanno che finché stanno nel proprio territorio non hanno nulla da temere. Nessuna è così stupida da salire nella macchina di un cliente perché
non sa mai a che cosa va incontro”
“Lo so, ma non è successo niente. Erano solo tre ragazzi”
“E tu pensi che tre ragazzi non potrebbero farti del male? Non ti è passato per la testa nemmeno per un secondo che quei cento dollari d’anticipo potevano essere una trappola? E lasciati dire un’altra cosa: dovresti smetterla di girare con quella”
Rich indicò la piccola borsetta a tracolla che Cora portava sempre con sé quando usciva, e lei spalancò gli occhi.
“Adesso cosa c’entra la mia borsetta?”
“C’entra anche lei, perché se continui a portartela appresso avrai vita breve. Ti rende un facile bersaglio”
“Mi serve per i soldi!”
“I soldi nascondili da qualche altra parte perché non puoi avere con te un oggetto così vistoso. Al posto suo dovresti girare con questo” ribatté il giovane; infilò la mano destra in una tasca dei pantaloni e tirò fuori il piccolo coltello con cui Cora era stata minacciata poco tempo prima. La giovane non riuscì a reprimere un brivido alla vista dell’arma bianca ed al pensiero di quello che avrebbe potuto farle lo sconosciuto se Rich non fosse apparso al momento giusto.
“Senti. Ho sbagliato, d’accordo? Ho commesso un errore, fortunatamente non è successo nulla ed ho pure guadagnato molti più soldi di quelli che potrei vedere in un mese intero. Ho capito di avere sbagliato e ti sto dicendo che non succederà mai più, quindi possiamo chiudere qui la discussione, anche perché non ho alcuna intenzione di girare con nulla di simile addosso. Non m’interessa se è per autodifesa, non voglio pensare nemmeno lontanamente alla possibilità di usare una cosa simile. Mi vengono i brividi solo a guardarlo” la ragazza voltò le spalle al suo coinquilino ed aprì lo sportello del frigorifero “adesso voglio solo pensare alla colazione. Non ho ancora messo nulla sotto i denti ed ho un buco allo stomaco enorme”
“Fa un po’ come credi, Cora” commentò Rich, riponendo il coltello nella tasca “mi auguro solo che tu non debba pentirtene a tue spese”.
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