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Il carisma. Di quel ragazzo,la cosa che veniva subito notata era il carisma. Riusciva a rendere sensuale ed interessante persino economia politica.
Quando parlava,il modo in cui lo faceva,come si muoveva,come gesticolava,era tutto avvolto da una nuvola di sensualità incredibile.
E forse quella piccola ragazzina,era rimasta affascinata da questa sua caratteristica. Inevitabilmente Filippo era un uomo di bell'aspetto ma,appena apriva bocca, veniva naturale aprire le gambe per le donne di conseguenza.

Quella sera erano andati a cena, in un locale importante in quel di Milano.

Tutti uomini molto più grandi di Anna,con ragazze giovani e bellissime accanto.

Lui le aveva raccontato che era una specie di salotto letterario nel quale lui e dei suoi amici,si ritrovano per lasciarsi andare un po'. E che era la prima volta che portava una ragazza.

Avvolta in un tubino rosso corallo e con dei tacchi alti,lei si era vestita cercando di sembrare il più sensuale possibile:non voleva sembrare meno rispetto lo charme del milanese.

"Insomma,se ci riflettiamo bene,siamo tutti un po' filosofi"

Seduti in divanetti comodi e bianchi,discutevano animatamente di questioni filosofiche. Con qualche bicchiere di vino in mano ovviamente.

"Tranne tu Filippo,tu hai solo le caratteristiche negative di quei martiri della cultura"

Io rido,scuotendo la testa

"Ma vaffanculo va! I primi siete voi ad essere schiavi di vizi umani!"

Loro ridono,chiamano un cameriere,annuisce.

"Siamo tutti schiavi di qualcosa...chi dell'amore,chi della droga,chi dell'alcol...insomma....siamo tutti un po' filosofi come dicevo prima"

Al termine della frase arriva un cameriere nuovo, più giovane. Posa un vassoio. Riconosco subito.

"Da quando avete ricominciato? Ma non avete ancora capito che questa roba vi brucia il cervello?!"

Loro ridono,mentre come se fosse una azione quotidiana,assumono la cocaina in maniere diverse.

Anna è accanto a me:terrorizzata e disgustata.

"Il solito moralista...credevo che fossi cambiato vecchio mio. Cos'è,questa bella puttanella ti ha fatto girare la testa?"

Inspiro,cercando di non spaccare il muso a nessuno questa sera anche se,devo ammettere che ora come ora mi risulta particolarmente difficile.

"Almeno io non sono dipendente da questa merda"

Indico la sostanza:mi alzo,prendo per mano Anna ed usciamo dal locale.

Lei rimane in silenzio mentre in ascensore mi accarezza con il pollice il dorso della mano,cerca di tranquillizzarmi. Arrivati nel parcheggio,il timore che avevo pochi minuti fa che lei chiedesse mi sovrasta e diventa realtà.

"Capita....capita spesso in questi incontri che ci sia...ci sia della droga?"

Io mi poso alla portiera del guidatore e prendo una sigaretta. La accendo,aspiro avidamente il fumo ed osservo la luna. Bianca,perfetta,portatrice di sogni.

"Quando ero più giovane sì,capitava spesso...poi il giro era finito perché non avevamo più la stoffa per fare i ragazzini. Erano già sei anni che non girava più merda del genere,ma sai,quando metti piede in questo mondo non ci esci più"

Ammetto,ricordando i festini privati che organizzavamo in terrazze a pochi passi dal Duomo,a base di alcol,sesso e droga a fiumi.

"Tu hai mai provato?"

La guardo,fumo ancora.

"No"

Sospira,insicura.

"Non...non me ne vado se...se è capitato insomma magari quando eri giovane..."

"No Anna. Non ho mai toccato niente"

Annuisce,si convince. Io spengo la sigaretta sotto la scarpa.

La luna la illumina e stasera è proprio bella:la sua sensualità è incredibile.

"Mi dispiace che sia finita così la serata...rimediamo con un bel giro per una Milano notturna?"

"Si..."

Saliamo in auto;niente radio,voglio sentire il suo cuore.
Giriamo Milano e la scopriamo tutta,ogni tanto sorride,osserva curiosa la vetrina di qualche bel negozio. Il Duomo ci sovrasta,mentre le colonne di San Lorenzo ci fanno da sfondo ad un bacio rubato velocemente.
I Navigli ci accolgono ma,non vuole fermarsi.
E allora la giriamo tutta,o almeno quasi tutta perché dopo due ore,siamo stanchi,stremati.
Ma felici. Come se questo tour di una città che conosciamo a memoria ci abbia ricostituito l'anima.

Arriviamo a casa mia,con la voglia di dormire che ci schiaccia al pavimento.

Ma lei stasera è irresistibile ed io...io sono troppo perverso per andare a dormire.

Mentre lei beve un bicchiere d'acqua in cucina,io la affianco.

"Che fai?"

"Bevo dell'acqua...mi sembra evidente"

Le lascio un bacio sulla spalla scoperta,lei sorride.

"Ho voglia di te"

"Sei impossibile... sono le quattro del mattino,stiamo cadendo a pezzi dal sonno ma tu avresti ancora l'energia per farlo? No,non sei umano evidentemente"

"Anna...sei troppo bella..."

Inizio a baciarla sul collo,mentre lei inclina la testa di lato ed io posso continuare il mio lavoro. Una mia mano finisce sui lembi del vestito che tira su per poterle stringere le natiche con forza.
Lei sospira,si sta risvegliando lo so.

"Dovresti smetterla...sono proprio stanca.."

"Allora...fai una buonanotte"

Si volta totalmente,mi bacia.

"Buonanotte Filo"

Un bacio,un'altro.

"Buonanotte bambolina"

Tre baci,ancora,ancora un paio.

"Devi...devi andare a dormire..."

Cinque, sette,dieci baci,ancora,ancora un po'.

"Sì..."

Le mie mani la sollevano da dietro le cosce,la poso sul bancone della cucina .

"Domattina..."sospira mentre il suo respiro è veloce,forte"...farai tardi al lavoro..."mormora mentre frenetica inizia a togliermi gli indumenti.

"Tutta colpa tua..."ghigno mentre slaccio la cinta "...sei troppo bella" sorrido mentre prendo il controllo della situazione.

Con ancora i tacchi addosso, completamente nuda,mi osserva. E lo sguardo che mi riserva in questo momento, è più aggressivo,più sensuale. Non è più la ragazzina innocente ed ingenua di tempo fa.

Iniziare a farlo piano. Alle donne piace questo:sentirsi. Sentire quel contatto che stimola,eccita ancora di più. Con i respiri sulla pelle,le labbra che si sfiorano e gli occhi chiusi.

La bacio,mentre una sua mano mi accarezza un fianco con delicatezza.

"Devo andare più veloce?"

Lei sospira. Annuisce.

Bastardo fino alla morte,vado ancora più lentamente,una tortura mortale.

Lei si contorce e cerca di muovere i fianchi verso i miei per cercare maggior contatto ma,no. Non con me.

Mi fermo mentre lei fa leva sui gomiti e tira su mezzo busto. Mette il broncio.

"Ancora con questi capricci? Avanti Anna,sei grande ormai"

"Se non ti muovi..."

"Cosa? Mi stai sfidando Anna? Devo ricordarti come finisce la cosa?"

Lei chiude gli occhi,inspira fortemente perché altrimenti mi manderebbe a fanculo seduta stante.

"Ti prego....solo...solo un po'più veloce"

Ecco quello che volevo sentirmi dire.
Sorrido,soddisfatto e lancio uno sguardo alla sua intimità.
Lucida e pura, come una perla.

Questa volta però,voglio raggiungere il piacere contemporaneamente con lei.

Mentre lei inizia già a stringersi,io le accarezzo i capelli. Le mie dita come sempre le esplorano la bocca calda.

"Aspettami... voglio venire con te..."

Lei annuisce,stringe fortemente le dita fra le labbra e rimanda il piacere.
E proprio quando sento fisicamente questa azione,inizio io a vacillare.
Annuisco,mentre lei con una sua mano,stimola il suo lato più sensibile.

"Oh...oh..."

E quando inarca la schiena e si lascia andare,io faccio lo stesso.

Mi manca il fiato,anche a lei.
Questa volta abbiamo rischiato l'infarto.
Le poso una mano dietro la testa,mentre la mia è fra i suoi seni.

"Siamo vivi?"

Chiede,mentre le sue gambe sono ancora scosse dal piacere.

"Se questo è il paradiso non mandatemi giù all'inferno"

Rispondo mentre le accarezzo il viso arrossato e le lascio qualche bacio sulle labbra.

"Abbiamo inaugurato il bancone della cucina...siamo stati bravi"

"Che scemo che sei..."

"Vieni qui..."

La bacio ancora,come piace a lei.
Dopo il sesso,lei ama essere baciata,come se fosse una coccola.

In qualche maniera,arriviamo sul divano del salotto e con lei spalmata sul petto arrivo ad una conclusione:il mio vizio umano dal quale sono dipendente è il sesso.

Eppure con lei,questo vizio mi rende libero e non schiavo.

Sarà davvero così?

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