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Time of love

Il giorno di San Valentino era finalmente arrivato ed Harry, la notte prima non era riuscito a chiudere occhio per tutto il tempo, perché beh.... Oggi lo avrebbe visto!

Il cuore stava battendo senza controllo, un misto di ansia ed eccitazione piacevole, ma assolutamente snervante. Come sarebbe stato? Era davvero la persona gentile, amorevole e dolce che aveva conosciuto in quelle settimane?

Come se non bastasse, Harry era dovuto perfino andare a scuola a causa di sua madre, cosa che aveva peggiorato di gran lunga la situazione. Inutile dire che non aveva prestato attenzione alle lezioni nemmeno per un secondo, troppo impegnato a guardare l'orologio ed il telefono, in attesa di andare a casa o, di ricevere un segnale.

In quel momento, il sole stava già tramontando, però del suo Dolce Sconosciuto nessuna traccia.

Di certo non aveva impiegato quelle ore per prepararsi senza sosta, svuotando completamente l'armadio e guardandosi allo specchio come un ossesso. Assolutamente no.

Il suono tanto familiare del cellulare, lo fece quasi cadere dal letto. Rimase un paio di secondi ad osservare la notifica di un messaggio, per poi deglutire ed aprirla, poggiando delicatamente il pollice sullo schermo.

Dolce Sconosciuto: se ci pensi è buffo, ma tutto questo è iniziato da un semplice messaggio, ed è così che voglio iniziare anche oggi.

Harry non capì subito, cosa significava quindi? Per poco non gli venne un colpo, quando sentì una familiare voce irlandese chiamarlo a pieni polmoni dall'ingresso di casa.

Camminando velocemente, arrivò proprio davanti a questo, aprì la porta e guardò il suo amico, il quale aveva un sorriso da ebete sulla faccia, confuso.

"Niall? Che ci fai qui?" chiese, non voleva essere maleducato, ma hei! Forse quello che sarebbe stato l'amore della sua vita lo stava aspettando.

"Ma che domande Harold! Ti sto per accompagnare dal tuo futuro marito!" esclamò, come se si trattasse della cosa più normale del mondo. Harry lo fissò incredulo.

"A-aspetta... t-tu-" non fece in tempo a finire la frase, che subito Niall lo prese per il polso, trascinandolo fuori e dirigendosi verso una meta ben precisa, continuando a farneticare frasi del tipo 'Oh Mio Dio, la mia OTP in azione!' oppure, 'Quanto vi shippo!', senza smettere di sorridere.

Il ricciolino invece, stava ancora cercando di assimilare il tutto, trovando le risposte alle sue domande, sullo strano comportamento del biondo nell'ultimo periodo. Lui sapeva.

Non si azzardò a fare alcun tipo di domanda, forse troppo scioccato, forse perché dai continui sguardi del migliore amico, capì che non avrebbe ottenuto nulla.

Un pensiero però lo fece sentire sollevato: Niall e lui erano praticamente fratelli e l'irlandese non lo avrebbe mai spinto tra le braccia di una cattiva persona, di questo non si poteva discutere.

Dopo un paio di minuti, i due si fermarono di colpo, Harry si guardò intorno confuso, erano nel quartiere opposto al suo, nei dintorni ormai non c'era più nessuno, se non qualche auto sulla strada.

Il ragazzo dagli occhi verdi, si accorse che davanti a loro, si trovava una bellissima casetta, diversa dalle altre tutte praticamente bianche: questa, era di un rosso fuoco accogliente, sui davanzali, vi erano dei bellissimo vasi di fiori, completamente colorati da quest'ultimi, il giardino curato e le tendine alle finestre, il tutto gli dava un aria di serenità e familiare. Era bellissima.

"Beh amico mio, il mio compito è finito" sospirò Niall, appoggiandogli una mano sulla spalla, guardandolo con una felicità senza eguali.

Harry rimase bloccato, osservandolo fargli cenno con la testa di entrare nella dimora, andarsene e svoltare l'angolo diretto nella propria, di casa.

Fece un paio di respiri profondi per calmarsi, finché non si decise ad avviarsi verso la porta, teso come una corda di violino. Una volta avvicinatosi, notò quasi subito un bigliettino appeso al centro di essa.

La mia casa è sempre aperta per te.

Sorrise, si, perché quello era proprio il suo stile. Un po' in imbarazzo abbassò la maniglia con cautela, venendo subito invaso dal profumo inconfondibile di lavanda, ispirò piano rilassandosi un pochino. Come al solito, aveva messo lui al primo posto, creando un accogliente, calmo, per non farlo agitare, più di quanto non fosse già.

Gli si spezzò il respiro, osservando la stanza semi vuota davanti a se: tutto il pavimento, era ricoperto di petali di rose, perfino il divano rosso al centro, sui pochi ripiani, erano posate delle candele dello stesso colore, le quali illuminavano il tutto, dando un atmosfera romanticissima, quasi da film.

Si accorse anche di una busta bianca, posta sul rialzo vicino al camino, la prese piano, con cura, come se avesse paura di danneggiarla.

La aprì, curioso come non mai, leggendo il contenuto, quasi fosse stato il tesoro più prezioso.

Non so dirti come mi sia venuta in mente questa pazza idea di scriverti quei messaggi in anonimo.

Non so spiegarti quanto amore provi realmente per te.

Posso solo sperare che tu mi dia una possibilità.

Posso solo provare a renderti la persona più felice del mondo.

In fondo, sei sempre nel mio cuore Harry Styles.

Sinceramente tuo, Louis.

Oh... Wow.... Era stato davvero dolcissimo, stupendo davve...

.....

. . .

LOUIS!?!

Sgranó gli occhi ed ebbe la sensazione che gli fosse cascata la mascella, Oh Cristo! Se quello era uno scherzo, non era affatto divertente, non poteva essere vero, stava dormendo, era impossibile.

"Harry?" si sentì chiamare e quasi pianse al suono di quella voce, perché sul serio, non poteva essere reale.

Si girò di scatto questo volta, perché se stava sognando, non voleva perdersi neanche un attimo.

Louis era lì, in piedi a meno di un metro di distanza, vestito con le sue solite Vans, gli skinny jeans neri e una maglietta bianca a fasciargli il corpo favoloso. Sorrideva sbarazzino, forse un po imbarazzato, mentre con la mano destra, impugnava una bellissima rosa, rossa come il resto dei petali.

"Ciao" sussurrò facendo un passo verso il più piccolo, il quale era rimasto totalmente paralizzato, come si faceva per respirare?

"Louis..." riuscì solamente a dire perché il suo cuore e la sua mente, parevano urlare solo quel nome così bello.

"Senti..." sospirò rassegnato, continuando a sorridere, gli occhi azzurri due specchi di diamante, "So che forse adesso ti arrabbierai e ne avresti tutto il diritto ma.." entrambi non distolsero lo sguardo per un solo attimo,"Ti giuro ero fottutamente spaventato, avevo paura che se mi fossi dichiarato, tu non... Non mi avresti ricambiato ed io ero così... Sono così innamorato che non avrei retto. Ti amo dal primo giorno e ho raccontato com'è andata, ogni volta che ti guardavo nei corridoi, riuscivo solo a pensare come sarebbe stato magnifico abbracciati, baciarti, dire a tutti che eri il mio ragazzo. Penso che tu ormai sappia perfettamente perché l ho fatto e ti giuro che finché Niall non mi ha detto che avevi una cotta per me, io ne ero allo scuro." ridacchió nervoso.

"Ma adesso sono finalmente qui, con te, con il mio amore totalmente esposto per te. Forse hai bisogno di tempo, ne sono consapevole, però ti chiedo di darmi una possibilità Haz, poiché sono certo che nessuno ti amerebbe nel modo in cui lo faccio io'' finì di parlare con i due pozzi di ghiaccio lucidi.

Ed Harry voleva ridere, era felice, ridere perché Louis quando era nervoso impastava tutto, anche se i sentimenti che ci metteva erano gli stessi, addirittura meglio dei messaggi curati. Così belli...

Ridere perché si era fatto tante paranoie sul Dolce Sconosciuto e la sua cotta, per poi finire in quel modo.

Sorrise, cosa che fece subito rilassare il castano, che subito aprì le braccia arrossendo leggermente. Il riccio quasi svenne, ma l'unico movimento che riuscì a fare, fu uno scatto veloce, per poi tuffarsi sul corpo forte di Louis, allacciando le proprie braccia intorno al collo dell'altro e nascondendo il viso nell'incavo di questo.

"Oh mio dio!" sfiato sollevato piangendo dalla gioia, mentre il maggiore ricambiava la stretta felice come pochi, appoggiando la fronte sulla sua spalla. Ridacchió nuovamente, questa volta per il sollievo. La rosa caduta sul pavimento.

"Ti amo Harry" confessò scostandosi di poco, per poterlo guardare in volto, asciugando piano le guance bagnate del minore con il dorso della mano, con uno sguardo che ti faceva capire quanto quelle parole fossero vere. Lo ammirava, ecco, adorava con la vista.

"Ti amo anch'io" rispose, finalmente lo poteva dire, non aveva più dubbi "Adesso per l'amor del cielo mi puoi baciare!" esclamò falsamente seccato.

Louis questa volta rise davvero, cavolo! Lo aspettava da due anni quel momento.

Perciò lo fece, poggió delicatamente le sue labbra sottili e lisce, su quelle morbide e paffute del piccolo, assaporandole e gustandole, quasi con lussuria.

Si baciarono, perché ora il loro affetto lo potevano dimostrare con i fatti, si baciarono perché era tutto quello di cui avevano bisogno, si baciarono perché si amavano, si amavano alla follia.

Non esisteva più nessuno, c'erano solo loro due, Harry e Louis, Haz e Lou, il verde e l'azzurro, il riccio e il liscio.

I due ragazzi, che insieme formavano la storia d'amore più bella mai narrata.


-Angolo Autrice.

E ci siamo! Chi sta piangendo? No perché io sono una fontana MA OK!

È quasi finita non ci posso credere, all'inizio era nata così ed ora.... Mi sono innamorata di questi Larry!

IMPORTANTE: domani pubblicheró l'epilogo e volevo chiedervi se volevate lo smut o lasciare la storia pura.

Vi lascio decidere e la maggioranza vincerà.

Le domande sulla storia le farò domani amori miei ;)

Vi mando un bacio enorme, perché voglio bene a tutti voi sul serio.

La vostra ritardataria

Ombra

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