7. TI INVITI? NO GRAZIE
<<Allora, rimaniamo per venerdì?>> la interrogò Giulia fermatasi sul bordo della porta. Anche per i saluti finali si era occupata lei, la bella ninfa dagli occhi di zaffiro e i bei capelli neri e lisci come la seta. <<Non è che mi dai buca, Meg, vero?>>
<<No, stai tranquilla>> rispose Megan soprappensiero. Da quando aveva lasciato le cantine la mente aveva continuato a vagare sulle frasi sussurrate dal Libro dei Tre Mondi, dedicando poca attenzione ai presenti.
<<Ah, a proposito>> Megan si bloccò di colpo e anche Cristian cessò il passo, voltandosi la scrutò in silenzio. <<Gliul quasi dimenticavo. C'è anche una mia amica, si chiama Amanda e proprio non potrei lasciarla sola a casa. Che ne dici se venerdì ci sarà anche lei?>>
Giulia portò una mano al mento <<mmm, d'accordo, ma così dovrò chiedere a Orlando di portare un altro amico con se.>>
<<Perfetto!>> esclamò Megan con più entusiasmo del necessario. Sapeva che Amanda ne sarebbe stata entusiasta; conoscendo il popolo elfico non dubitava che tutti gli appartenenti ad esso potessero essere considerati di bell'aspetto e, dato che l'amica progettava di trovare il grande amore, quella sembrava l'occasione perfetta per fare nuove conoscenze.
<<Non ce ne sarà bisogno>> sentenziò deciso Cristian, contento che la soluzione al suo problema gliel'avesse porta lei stessa su di un piatto d'argento. <<Farò io da cavaliere alla tua amichetta.>>
E Megan si ritrovò a fissarlo con misto di stupore e nervosismo.
<<Sappiamo bene che essendo il tuo Primo Custode dovrò in ogni caso essere nei paraggi. Cogliamo dunque la palla al balzo.>>
<<Non ti preoccupare,>> si intromise Giulia a disagio, <<gli Elfi sanno badare a loro stessi e a chi gli sta intorno>> rispose decisa mascherando malamente la stizza che le fece inevitabilmente arricciare le labbra in una smorfia contrariata.
<<Non ne ho dubbi mia cara, ma noi Templari amiamo sbrigarcele da soli le nostre faccende. E Megan rientra esattamente nelle mie di faccende.>>
Marcò il tono sulle "mie" per non lasciare spazio ad altre discussioni. Contrariamente Megan si riscosse dal torpore della sgradita sorpresa e si ritrovò a voler combattere contro l'assurda decisione del Templare, il quale si era invitato nonostante la consapevolezza di non essere affatto il ben accetto.
<<Sono sicura che gli Anziani ci lasceranno uscire senza problemi>> si confidò con Giulia snobbando di proposito l'altro, sperando che almeno questo riuscisse a far spegnere quell'odioso sorrisetto sul bel viso sbarbato. <<Al centro di Roma non ci sono più attacchi da ormai mesi e, se decideremo di uscire nei dintorni della Sede, sono certa che non faranno storie, soprattutto se con noi ci saranno ben tre Elfi. E poi, dubito che alla mia amica giovi avere accanto un tipo come te>> concesse al Templare una sfuggevole occhiata di insufficienza, <<penso che meriti di meglio che un balordo, pronto a sedurla e portarla a letto senza neppure conoscere il nome corretto.>>
E alla risatina trattenuta a stento dalle due giovani si unì quella del bel moro, che per nulla toccato da simili degradanti descrizioni del proprio essere, si incamminò senza dare altra importanza alle ninfe.
Dopo qualche passo aggiunse: <<dubito che Amanda la pensi allo stesso modo, in ogni caso possiamo provare a chiedere a lei, perché toglierle tale privilegio>> si pavoneggiò, passando una mano tra la folta capigliatura nera. <<E comunque, Megan mi stupisci. Se la pensi sul serio così allora hai davvero poca stima di te stessa. Tu non dinieghi poi tanto i balordi, che ragazzaccia sei...>>
E l'aperta allusione fece ardere di fuoco le guance della giovane ninfa, rabbia e vergogna si sommarono rischiando di farla esplodere d'ira.
<<Ora andiamo>> ordinò perentorio bloccando sul nascere qualsiasi affronto. <<Ho altro a cui pensare oggi. Amatis mi attende in Sede per discutere di questioni molto più importanti che frivolezze come le vostre.>>
Ormai il Templare era lontano e Megan si ritrovò a stringere i pugni ed ingoiare l'amaro boccone.
<<Mi dispiace Giulia...>> ammise, <<forse è meglio che io non esca più con voi; in questo modo ti rovinerei solo la serata.>>
<<Sciocchezze, sciocchezze!>> agitò le mani in aria, <<tu uscirai con noi venerdì, che il damerino si unisca pure, poco importa. Anzi, sono curiosa di vederlo comportarsi con gli Elfi>> sogghignò divertita, <<è risaputa la netta superiorità di quest'ultimi rispetto ai Templari. Chissà, magari quel suo odioso modo di fare riuscirà a farli infuriare e finalmente lo spropositato ego del fanatico Cristian subirà una bastonata in grado di farlo inginocchiare e calare il capo.>>
<<Hai ragione,>> concordò Megan poco convinta, <<magari andrà proprio così.>> Fissò le larghe spalle del Templare mentre questo si allontanava sullo stretto selciato. Dubitava che nel mondo esistesse qualcuno in grado di far piegare quella schiena dritta e quel fare impertinente.
Osservò i bassi nuvoloni gonfi di pioggia e si strinse nel cappotto in cerca di calore. Il malumore era giunto velocemente come quegli stessi ammassi grigiastri portatori di tempeste.
Salutò con un bacio l'amica e avanzò spedita sul serpentone che l'avrebbe condotta all'auto dalle linee sportive. Sapeva quanto Cristian odiasse attendere, non dubitava che l'avrebbe lasciata all'Anima se solo lei si fosse attardata più del necessario.
"Non mi farò rovinare l'uscita" pensò decisa. "E poi lui odia così tanto gli Elfi, chissà cosa gli è saltato in testa, sicuramente avrà il broncio tutto il tempo e ci rovinerà la serata... lo odio da morire quando si comporta così. Ed io che speravo di scacciarlo dalla mente almeno per qualche ora" ringhiò rumorosamente. "Che si unisca pure a noi, giuro che non lo considererò nemmeno di striscio... spero solo che Amy non si lasci confondere da quella bella faccia da schiaffi".
Sbuffò infastidita e il respiro si condensò in una nuvola di vapore mescolandosi all'aria gelida del freddo inverno.
Mancavano due giorni a venerdì, magari sarebbe riuscita ad architettare un modo per far desistere il bel moro e sfiduciarlo nell'unirsi alla compagnia.
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