43. RITORNO COL BOTTO

<<E poi sai come è finita?>> disse Jack ridacchiando di gusto; salendo le scale di casa, Megan lo accompagnò nella risata, voltandosi di tanto in tanto per seguire pure le espressioni del volto, così da non perdersi neppure il minimo dettaglio del racconto.
<<No, come?>>
<<Che se l'è fatta sotto, letteralmente. E per fatta sotto, non intendo la pipì.>>
Scoppiarono a ridere insieme.
<<Ben gli sta. Non auguro il male a nessuno, per intenderci, ma per una volta sono contento che un Oscuro abbia spaventato a morte un normale. Gli spacciatori non li sopporto proprio. Vendono la morte spacciandola per felicità.>>
<<Dubito che oserà nuovamente appostarsi in un vicolo d'ora in avanti.>>
<<Purtroppo gli abbiamo dovuto somministrare il dimentico, ma non pensare che la farà franca, è in carcere in questo momento e non ne uscirà tanto presto.>>

Aprirono la porta ritrovandosi proiettati in un corridoio buio e deserto.
"Bene, perfetto, sta andando tutto secondo i piani. E quel ghiro di Jes non si è ancora svegliata" pensò lei felice.
Erano appena le sei di pomeriggio, ed entrambi non dubitavano del risultato. Una casa in silenzio era quello che si aspettavano. Se Jessica si fosse svegliata sentendoli parlare, non si sarebbe insospettita di certo.
<<Cosa vuoi per cena?>> domandò Megan dirigendosi in cucina, ma senza lasciarlo rispondere propose di sua iniziativa: <<avevo intenzione di fare il pollo arrosto con le patatine, so che ti piace parecchio perciò...>>
Le parole morirono in gola non appena la luce della sala venne accesa. Il sangue si gelò nelle vene ed il cuore cominciò a battere in modo sfrenato minacciando un infarto. Pure Jack, quando lo vide, accusò il colpo, ma finse noncuranza, seppur la voglia di stuzzicarlo fosse immensa; non disse niente, però accennò un sorrisetto irriverente camuffato da un colpo di tosse.

Cristian li accolse in silenzio. Seduto sullo sgabello ad un lato dell'isola, manteneva la stessa posizione da chissà quanto tempo nelle oscurità della casa. Gambe distese di fronte a lui e braccia incrociate al petto.
Il livore impresso sul volto non lasciava presagire nulla di buono. Nero era l'umore, tanto quanto lo sguardo ad incenerirli.
"Maledizione. Cosa ci fa già di ritorno" deglutì. "Cavoli, cavoli, cavoli... e ora?" pensò Megan in tachicardica confusione. "Proprio oggi doveva tornare prima da lavoro. Megan sii ottimista" si fece coraggio. Un coraggio che non giunse mai. "Dopotutto sembra più tranquillo del solito, magari è rincasato solo da pochi minuti. Col cavolo più tranquillo..." valutò attentamente, studiando la falsa quiete. "Come dice sempre Amanda: in questi casi mentire fino alla morte!" ma proprio di morire temeva in quel momento. E non per mano di qualcuno. Il muscolo nel petto batteva ad un ritmo talmente preoccupante da rischiare di vederlo saltare fuori e spiaccicarsi al terreno.
<<Ciao Cristian. Mi sono assentata per qualche minuto. Tu sei tornato da molto?>> domandò Megan, con la speranza che gli uguali "pochi minuti" fossero gli stessi dell'attesa del Primo Custode. Ma quest'ultimo non accennò a rispondere. Rimase immobile a studiarla; e quello stato di stasi prolungata, la mise in agitazione più di qualsiasi probabile rimprovero.

Erano rincasati prima del dovuto. La ninfa aveva insistito nell'anticipare per assicurarsi un rientro tranquillo. Malgrado all'esterno il sole fosse già tramontato, lasciano spazio alla sorella notte, non era molto tardi e la sicurezza dell'orario assieme alla stessa sicurezza di farla franca, li aveva ricondotti a casa senza pensieri.
<<Come vedi Jack è tornato, così abbiamo deciso di andare a prendere qualcosa da bere al bar qui sotto casa. Se sapevo che eri rientrato di già ti avrei chiesto di unirti a noi>> sparò la trovata lì su due piedi. Sperò che l'altro ci credesse anche solo per metà. Non vedendosi rispondere, si mosse dal proprio stato immobile e camminò, seppur tremolante, verso il divano di fronte la TV con l'intenzione di sedersi e riprendere fiato. Jack indifferente, si mosse per seguirla, ma non fece neppure due passi prima che una forza devastante al pari di una valanga gli piombasse addosso.

Un rumore sordo tuonò nell'aria e un corpo volò per diversi metri, prima di impattare sul tavolino della zona living. Quest'ultimo scoppiò in miliardi di minuscole schegge disseminando vetri su tutto il tappeto. Megan strillò sorpresa e impaurita, dapprima senza capire bene cosa fosse successo, poi notò con orrore l'amico disteso malamente sulla schiena e sulle schegge di vetro. Corse con l'intento di aiutare Jack a rialzarsi, ma questo la bloccò con il gesto di una mano, intimandola di starne fuori.

<<Ma sei impazzito?!>> urlò a pieni polmoni la ninfa, rivolgendosi al capitano dei Templari. Quest'ultimo non la degnò nemmeno di uno sguardo, ma continuando a fissare Jack, le parlò: <<E dimmi Megan, come avresti fatto a chiedermi di unirmi alla coppia felice senza il tuo telefono?>> la voce di Cristian non tradì alcuna emozione. Mostrò l'apparecchio stretto in una mano. La stessa mano col dorso sporco di sangue. Non di certo il suo.
"Cazzo, l'ha trovato" pensò Megan prospettando il peggio.
Jack si pulì la bocca strofinando via il liquido rosso col maglione di lana, ed una striscia scura segnò l'intero avambraccio.
<<L'ho dimenticato in camera, non pensavo mi sarebbe servito oggi... è successo così tutto all'improvviso, e presa dall'euforia del suo ritorno non ci ho fatto caso.>>
<<Ed hai pensato bene di spegnerlo, prima, giusto?>>
<<Si sarà spento da solo, forse perché scarico.>>
<<Smettila di mentirmi!>> la voce tuonò potente, facendo tremare i muri della casa e non solo. Megan sussultò spaventata, e per la prima volta cominciò a temere sul serio Cristian.
Jack dal canto suo, non sembrò per nulla spaventato. Anzi, ridacchiò con spasso. A quell'esternazione, il Primo Custode alzò un sopracciglio valutando se il ragazzo fosse un pazzo o solo uno stolto temerario.
"Ma è folle? Stai zitto" lo intimò lei con uno sguardo. Uno sguardo che non incontrò mai gli occhi di Jack. Non era a lei destinata l'attenzione di quest'ultimo.
<<Puoi anche smettere di mentire Megan. Non c'è nulla da nascondere.>>
<<Jack no...>>

Come vedete i due non l'hanno fatta franca, il sesto senso di Cristian gli ha dato ragione. Come sfogherà tutta l'ansia accumulata durante quelle ore? Vi dico solo che è arrabbiato nero! 😅
E Jack? È impazzito sul serio?

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