29. SALVATAGGIO

Le luci del crepuscolo erano perfette; seppur solo presto pomeriggio, il sole di già si apprestava a coricarsi oltre la linea a delimitare la terra dal cielo. Una scia di iridescente rosso andava a degradare fino a toccare la scura faccia della sera, al lato opposto a quello del tramonto. Da un lato la notte prendeva vita, dall'altro, un giorno morente.
Quasi si poteva annusare il calore che si perdeva in lontananza.
Megan inspirò a pieni polmoni riempiendoli del profumo della libertà; malgrado la continua supervisione del Primo Custode, la presenza di Cristian non intaccò quella sensazione di beatitudine, anzi, riuscì ad amplificarla.
Passeggiavano tra la gente, tra le vie della capitale, come giovani normali. Senza preoccuparsi della minaccia degli Oscuri, delle proibizioni degli Anziani.
O almeno, così fu per Megan. Cristian, invece, non smise di guardarsi attorno, guardingo, doveva tenere a bada la situazione.
<<Ti senti un po' meglio ora?>>
E Megan fece di sì col capo per poi regalargli un timido sorriso, al quale il Templare ricambiò con estremo piacere. Sapere di riuscire a farla star bene, nonostante gli ultimi avvenimenti, malgrado il recente distacco, lo saziò di una sensazione piacevole e avvolgente. Un sentire sconosciuto ed estraneo, terrificante e gratificante.

<<Sai cosa mi farebbe stare ancora meglio?>>
<<Cosa?>> domandò lui entusiasta. Avrebbe esaudito qualsiasi suo capriccio, solo per vederla sorridere ancora.
<<Poter mangiare la cosa che emana questo delizioso e succulento profumo.>>
<<E crêpes sia!>> annunciò lui, avvicinandosi ad un banchetto ambulante. <<Una crêpes...>> ordinò, <<cosa ci vuoi dentro? No, lascia stare>> riformulò, cambiando pensiero. <<Ci penso io>> disse alla fine.
E Megan lasciò fare. Si morse un labbro desiderosa di sapere se il Templare fosse riuscito a centrare i suoi gusti.

<<Tieni, assaggia e dimmi.>>
Al primo boccone i sensi si accesero e le papille gustative zampillarono a festa.
<<Nutella, nocciole e... cocco!>> elencò lei, stupita. <<Come facevi a sapere che adoro il cocco?!>> domandò sbalordita.
<<Fiorellino, oramai dovresti conoscermi da tempo. Sai che amo osservare>> "te."
Ma non terminò il pensiero. Lasciò intendere un differente significato della frase. Meno invadente, meno esplicito, poco coraggioso.
Con la forchettina di plastica, la ninfa staccò un pezzo di dolce per poi offrirlo. <<Ne vuoi un po'?>>
<<No grazie, non mi piacciono in particolar modo i dolci. Preferisco altro.>>
<<Meglio così, più crêpes per me!>>

Uno strillo attirò la loro attenzione. Proveniva da uno dei bianchi ponti sul Tevere.
<<Accelera il passo. Non penso sia a causa di un Oscuro, ma meglio accertarsi di persona.>>
Dopo qualche metro il giovane si bloccò valutando la massa spropositata di persone accalcatasi in cima al piccolo arco rialzato.
<<Qui c'è un sacco di gente>> considerò, dubbioso se proseguire o meno. Guardò i tetti dei palazzi attorno a lui, e solo quando sembrò aver avvistato qualcosa che lo interessava, sembrò tranquillizzarsi.
"Ma cosa sta guardando?" si domandò Megan, seguendo lo sguardo di lui. Non fece in tempo a chiedere quando il giovane l'anticipò.
<<Stammi vicino.>>
Così dicendo la prese per mano tirandosela dietro. Le dita si intrecciarono e la presa divenne più salda, quella della ninfa, però, nettamente più molle.
<<Niente di preoccupante>> informò lui una volta compreso il motivo di tanto scompiglio.
E Megan, nonostante si fosse portata sulle punte dei piedi per capirci qualcosa, non riuscì a vedere oltre le teste più alte, perciò domandò: <<cosa è successo? E perché urlavano così?>>
Lui la riprese per mano con l'intento di fare una veloce ritirata.

<<Nulla di preoccupante, niente di interessante. Un cane sembra abbia sentito il forte bisogno di fare un bagnetto, si è buttato di sotto e la padrona è disperata perché non sa come recuperarlo. Come sono scemi alcuni normali, sono sicuro che lo faceva camminare sul bracciolo, ed ora piange; doveva pensarci prima.>>
<<Aspetta>> lo strattonò lei; più volte tentò di bloccarlo ma senza riuscirci, il ragazzo procedeva come un treno senza badare alle suppliche silenziose di lei. <<Non possiamo andarcene così e fare finta di niente.>>
<<E cosa ti aspetti che faccia, fiorellino? Scordati che mi tuffo nel Tevere con questo freddo per recuperare una bestiaccia pulciosa. E poi non saresti al sicuro. Ci penserà qualcun altro.>>
<<Ti prego!>> lo scongiurò lei, <<Sicuramente morirà, perché nessuno avrà il coraggio di salvarlo. Tu sei l'unico che può fare qualcosa. Non dirmi che il poderoso Templare ha paura di tuffarti da qui sopra?!>> domandò, con la speranza di stuzzicarlo almeno un pochino.

Cristian non cedette alla provocazione e continuò a trascinarla. Megan, allora, puntò i piedi sull'asfalto.
<<Se non farai qualcosa mi metterò ad urlare dicendo che mi stai molestando.>>
<<Pff...>> sghignazzò lui, <<fai pure tesoro, pensi che qualcuno ci crederebbe? In ogni caso dubito che riescano ad impedirmi di portarti via di qui.>>
<<Ti prego!>> lo supplicò con le lacrime agli occhi. <<Non riesco ad andar via sapendo che morirà. Mi ricorda...>> "Sean", ma non pronunciò il nome del suo adorato cagnolone, <<so benissimo che tu potresti salvarlo se solo ti andasse, e questa consapevolezza mi potrebbe distruggere. Non penso sarò in pericolo in mezzo a tutta questa gente, non oseranno attaccarmi qui, inoltre rimarrò dove tu possa vedermi. Ti prego>> congiunse le mani; sembrava, però, che la supplica non bastava, dunque provò il tutto per tutto: <<in cambio farò tutto quello che vuoi.>>
Il giovane sospirò, alzò gli occhi al cielo e sospirò ancora. Malgrado la poca voglia, l'ultima frase sembrava aver aperto uno spiraglio di speranza.
<<Va bene, ma lo faccio solo per te. Tu stai sul bordo della ringhiera e non ti muovere. Lì sopra a quel tetto c'è un Elfo>> indicò il palazzo di fronte.
"Ecco cosa aveva tanto attirato la sua attenzione" considerò Megan.
<<Solo quando sarà abbastanza vicino da darmi tranquillità, io mi tufferò. Gli ho già dato ordine di avvicinarsi, ci metterà pochi secondi.>>

Lo so, il capitolo è un tantino corto, ma l'ho pubblicato per dare una continuità alla storia, non mi va di interrompere per troppi giorni.
Se vi va, andate a leggere la poesia di: ragazza_maledetta. Io non ci capisco molto di poesie, ma molte frasi sono davvero belle.

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