24. DIVERTIAMOCI
<<Eh sì, è proprio un peccato>> intonarono in coro delle voci; e i due Templari seguirono il suono. Si ritrovarono circondati da non meno di una dozzina di giovani Oscuri. Appollaiati come corvi sui tetti, scrutavano dalle sommità le loro prede; ecco perché non erano stati avvistati fino ad allora. Chissà da quanto tempo li seguivano e tenevano d'occhio. Fu esattamente questo il pensiero di entrambi.
<<Secondo me sopravvivrebbero ugualmente con una gamba o un braccio in meno... voi cosa ne pensate? Alessio, tu cosa ne dici, possiamo?>> domandò una ragazza al culmine dell'euforia. Era palpabile la brama di combattere e far male.
Jack e Jessica serrarono le loro armi e digrignarono i denti. Seppur percepissero sentimenti diametralmente opposti, l'umore di entrambi non era di quelli giusti per scherzare. Il giovane desiderò ardentemente che questi si facessero avanti, voleva tagliare teste e infilzare i loro corpi come olive con stuzzicadenti.
<<Può darsi, ma non ne siamo sicuri...>> obiettò Alessio, colui che aveva parlato per primo. Evidentemente il giovane era il capo; a lui spettavano le decisioni del gruppo. Passò una mano tra la folta capigliatura castana e uscì dall'ombra.
Impossibile identificarlo come Oscuro, valutarono i Templari analizzandolo per bene. Malgrado la giovane età dimostrata, era piuttosto scontata la potenza del demone, in quanto, nonostante fosse ormai ovvio, non c'era alcun dettaglio che rivelasse loro la natura di Oscuro. A differenza degli altri, i quali lasciavano intendere velocemente la loro identità; portandosi dietro una scia di fredda malvagità.
In pochi riuscivano a celare del tutto la propria aura d'oscurità, e quei pochi facevano parte di una ristretta cerchia di anziani demoni pericolosamente potenti.
"Molto probabilmente si tratta di un altro mutante. Forse proprio colui che ha ucciso tre dei nostri la scorsa notte... non era stato preso" riflettè con preoccupazione Jessica, quindi fissò gli occhi del fratello con l'intento di captarne i pensieri; se anche lui stesse ipotizzato la medesima teoria.
Jack non ricambiò la sorella, fece invece saettare lo sguardo a destra e a sinistra non volendo perdere alcun movimento degli avversari, i quali saltarono giù dai tetti disponendosi ai lati del loro capo.
<<Fatevi avanti, non aspetto altro!>> li sfidò lui.
<<Ma cosa cavolo dici, Jack?! Ti è dato di volta il cervello?>> lo canzonò la sorella. <<Perché infuochi gli animi? Non so se hai dimenticato come si conta, ma hai visto quanti ne sono? Troppi per noi! Dobbiamo aspettare i rinforzi... parla, cerca di guadagnare tempo>> sussurrò l'ultima frase con la speranza che nessuno altro oltre lui l'avesse sentita.
<<No>> fu invece la risposta senza senso del più giovane. <<Desidero combattere, ho bisogno di sfogarmi. E non so perché, ma so di per certo di poterli battere, sento scorrere un'energia diversa nelle mie vene.>>
<<Sì, la sento anch'io questa strana scia, o meglio puzza, saranno mica i tre bicchieri di vodka che hai tracannato questa sera?>> lo derise lei amaramente. <<Ma fammi il piacere! Finiscila di dire fesserie e stammi vicino, dobbiamo coprirci le spalle a vicenda. Posizione di difesa!>> ordinò la Templare dal rango maggiore.
<<Ah Jessica Jessica, ma fallo divertire ogni tanto questo ragazzo>> la riprese Alessio. <<Già qualcun altro lo ha privato del piacere carnale, ora tu vorresti togliergli anche la gioia delle armi... non si fa>> ciondolò col capo sghignazzando divertito; un'euforia contagiosa tra gli Oscuri. Emozione che non venne per nulla condivisa da Jack, il quale comprendendo immediatamente l'allusione, provò dapprima amara vergogna per poi vedersi sommergere dalla rabbia più accecante. Partì all'attacco senza preavviso, e per Jessica furono decimi irrecuperabili. Non riuscì a fermarlo né a prendere la posizione di difesa accanto al fratello.
L'obiettivo di Jack era il giovane capo; i lineamenti delicati di quest'ultimo, neppure si stravolsero quando si preparò ad affrontare l'affondo del Templare, anche il sorriso a denti scoperti rimase lo stesso.
<<Bravo pivello! Ora però combatti senza scherzare>> disse ricomparendo alle spalle di Jack. Quest'ultimo, più adirato di prima, si voltò fendendo l'aria con la spada e anche stavolta tutto ciò che riuscì a tagliare fu il vuoto.
I restanti demoni sembrava stessero scherzando tra loro. Si muovevano veloci con l'intento di tenere occupata la giovane; anch'ella si era lanciata disperatamente nella battaglia, seguendo a malincuore, ma necessariamente, la follia del fratello. La punzecchiavano, ci giocavano sadicamente, ronzandole attorno e colpendola qua e là alle spalle. Malgrado la potenza e l'audacia della fanciulla, ero ovvia la sua difficoltà; dodici ne erano in troppi per lei; sperò con tutto il cuore che i rinforzi giungessero alla svelta. Magari contro due o tre avrebbe potuto avere la meglio, ma così... per fortuna l'intento degli avversari era solo quello di divertirsi; non colpivano per uccidere, ma per far solo del male.
<<E se li facessimo fuori e dessimo la colpa agli scagnozzi di Alessandro?>> domandò un ragazzo dalle guance rigonfie e arrossate, sporcate da barba nera, stesso colore della folta zazzera squadrata in testa e degli occhi, insignificanti e infossati nelle orbite troppo piccole. Era palpabile la brama di carne e sangue, una schiuma biancastra fuoriusciva dalla bocca a dimostrazione di tanta euforica malvagità. Non era la vera fame a guidarli, ma più il bisogno di provocare dolore e angoscia a spronarli.
Jessica alzò l'angolo della bocca in un'espressione schifata. Li detestava dal profondo del cuore.
<<Stai calmo Francesco. Pensi che il padrone sia scemo? Ha le sue tecniche per estorcere la verità. Lui viene a sapere sempre tutto; fattelo dire da me che lo conosco da un po' più di tempo.>> Ridacchiò il capo. Poi deviò con facilità un nuovo attacco e quindi saltò, senza mostrare alcuno sforzo, sul tetto di fronte. Le tegole cigolarono sotto il peso improvviso, ed una di esse si staccò dalle altre scivolando parecchio più in basso.
<<Facciamo così>>, propose al Templare, <<io sono troppo forte per te, e si è visto, ma se riuscissi a esser meno ottuso e a controllare la forza, forse... inoltre se la smettessi di attaccare come un forsennato lanciando sciabolate senza senso, sarebbe un bel testa a testa al quale mi piacerebbe partecipare.>>
<<Smettila di blaterare e rivieni qui sotto>> disse Jack a denti stretti. <<Lì sopra potrei attirare troppo l'attenzione dei normali e non mi va che qualcuno, oltre voi, si faccia male.>>
<<Sei divertente come un fico d'india stretto tra le chiappe, ragazzino>> disse l'altro. <<Sconfiggi cinque dei miei ed io ti concederò nuovamente l'onore di combattere contro di me.>>
E il gruppo di Oscuri si divise, parte continuò a tenere impegnata la rossa Templare e parte accettò con eccessivo divertimento la proposta appena lanciata.
Jack li osservò prima di sferrare un nuovo colpo. Erano tutti incompleti. Uno mostrava solo gli artigli affilati, del proprio essere segugio; un suo simile, canini appuntiti e dentatura spropositata. La lingua biforcuta di un blu scuro del terzo lo identificava come strisciante, e altri due, ancora, possedevano il colorito della pelle spessa tendente al grigiastro, tipiche tinte degli squali più comuni. Tutti segni che facevano intuire come questi fossero Oscuri da poco tempo, un paio d'anni al massimo. Considerò Jack, contando le scarse modifiche fisiche. Batterli sarebbe stato un gioco da ragazzi, pensò ancora.
Scattò in avanti buttandosi nella mischia. Con la spada trafisse lo sterno di una donna al primo colpo e allo stesso tempo sferrò un pugno all'Oscuro avventatosi contro. Ruotò su se stesso abbassandosi per evitare il terzo demone e quando spinse in avanti la lama, l'acciaio affondò con troppo facilità nel petto della ragazza che aveva perlato all'inizio, il corpo fu attraversato da parte a parte e poi percosso da spasmi, quindi si afflosciò sull'arma.
Il Templare lo sfilò spingendolo via con un calcio e, nel momento in cui toccò terra, si decompose velocemente rimandando polvere sull'asfalto.
<<Uno in meno>> annunciò tra lo sforzo.
Visi arrabbiati e animi infuocati quelli dei restanti quattro Oscuri che attaccarono all'unisono. Altra sciabolata veloce e precisa, e Jack ne fece fuori un altro.
<<Bravo!>> esclamò il capo ridacchiando di gusto; era seduto a gambe incrociate sul bordo del tetto, assisteva allo scontro con spinta allegria. Ma subito il volto smise di ridere. Guardò in lontananza verso il limitare della città e un ringhio si palesò sul giovane volto.
Dopo alcuni secondi anche Jack e Jessica incominciarono ad accusare la stessa inquietudine.
Non sarebbero rimasti soli a lungo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top