22. BUONA NOTTE

Purtroppo l'attimo, seppur infinito, durò troppo poco.
Megan si sforzò nel ritornare al presente e allontanò Cristian. Quest'ultimo rimase stordito e stranito per alcuni secondi, ma fu cauto nel non rendere partecipe qualcun altro oltre lui della propria confusione, difatti lo spettro dei suoi occhi rimase indecifrabile come sempre. Le braccia ricaddero molli lungo il corpo e lo sguardo fu fin troppo vigile per non voler significare qualcosa; malgrado gli sforzi, Megan non riuscì a comprendere i pensieri di lui e ciò che ipotizzò la indispettì.
"Farabutto, se ne sta lì a fissarmi come se nulla fosse accaduto, mentre io... io non riesco neppure a respirare. Un'altra volta nella sua trappola, stupida preda".
<<Ecco fatto>> annunciò acida, per poi voltarsi verso gli spettatori, aggiungendo: <<come promesso ho dato questo insignificante e stupido bacio. Ora ce ne possiamo andare anche a letto.>> Incrociò le braccia al petto e attese che qualcuno dicesse qualcosa. Ma non le piacque ciò che sentì. Una risata provenne dalle sue spalle. Odiosa, familiare, mortificante.

<<Insignificante dici?>> domandò ironicamente Cristian. <<A me non è sembrato. E poi non ti avevo assolutamente detto come o dove baciarmi. Sei stata brava a fare tutto da sola.>>
E l'allusione la congelò per poi farla ribollire di rabbia.
Un'altra volta la verità celata oltre l'inganno. Un'altra volta lei la stolta perdente e lui il furbo vincitore.
Serrò le mani a pugno, stava per lasciarle riaprire e volare sulla guancia di lui, ma qualcosa la bloccò.
Jack aprì la porta di casa per poi uscire di fretta richiudendola alle spalle. Corse per raggiungerlo, ma quando Megan giunse sul freddo pianerottolo non c'era più nemmeno l'ombra dell'amico. Svanito nella fredda oscurità della tromba delle scale; solo l'inconfondibile e familiare odore stazionò nell'aria per un attimo per poi sparire anch'esso, portato via da un gelido spiffero.
<<Jessy dove vai?>> la ninfa afferrò la manica della giacca dell'amica, ma la rossa neppure si voltò quando le rispose di fretta.
<<Vado a cercare mio fratello. So perfettamente come ci si sente in questi casi: di merda. Non vorrei facesse una pazzia.>> Corse anch'ella per le scale portandosi via l'ultimo soffio del calore di una famiglia.

Fece più male di quanto si aspettasse; Megan pensava di sapere quanto dolore avrebbe provocato quel bacio, ma si sbagliava.
<<Mmmm Meg, anche noi andiamo via>> la informò Melita; era con Adrian e Christofer. Quest'ultimo aggiunse: <<ricorda l'appuntamento, non puoi darmi buca>> le ammiccò.
E la ninfa gli rispose con un flebile sorriso, salutando tutti con un cenno della mano.

All'interno della casa erano rimasti solo in tre. Anche Cristian aveva recuperato il cappotto ed ora si stava preparando ad abbandonare l'appartamento.
<<Non mi maledire con il pensiero, fiorellino>> le disse poco prima di oltrepassare l'uscita e poco dopo aver intercettato lo sguardo iracondo di lei. <<So che non hai gradito il giochino di questa sera, ma Bennet è meglio che capisca che non gli appartieni più; l'avrebbe dovuto fare da parecchio. Oramai avete rotto da un po', nonostante tutto, pensa di avere ancora un'opportunità con te. Se non comprende le parole allora sarà più ricettivo con i fatti... spero.>>
<<Prima cosa io non appartengo a nessuno... e poi tu fatti gli affaracci tuoi, esibizionista ricattatore. Ma chi credi di essere, mio padre? So io come sistemare le cose tra me e Jack.>>
<<Non mi pare proprio. Sono più dell'idea ti piaccia tenere il cagnolino al guinzaglio e non lasciargli abbastanza corda. Si vede benissimo come la principessa dei folletti spasimi per Jack e quest'ultimo, malgrado quello schianto di donna, sia ancora fissato per te.>>
<<Smettila! Smettila di ficcanasare nella mi via e nelle mie decisioni. Se Jack è interessato ad Astrid che facessero quello che vogliono a me non interessa. Ma se a lui non piace abbastanza di certo non è colpa mia>> sbraitò con le guance arrossate dell'astio.
E Cristian rispose con una grossa risata.
<<Ma vai a raccontare le favolette a qualcun altro. Pensi sia stupido? Tutti l'hanno capito come sei morta d'invidia durante il bacio tra Bennet e Astrid.>>
<<Ora basta! Mi hai davvero scocciata. Fuori di qui!>> strillò a pieni polmoni.
<<Di bene in peggio... cacciato dalla mia stessa casa>> ondeggiò la testa sopprimendo un ghigno. Recuperò le chiavi dell'auto avvicinandosi all'uscita.

<<Meg, scusa se mi intrometto, ma Cristian ha perfettamente ragione>> Amanda disse la sua.
<<Ecco, arriva anche l'avvocato del diavolo.>>
<<No, ascoltami, fammi finire. Astrid mi ha confidato di essere davvero interessata a Jack, mentre lui continua a parlare solo di te. Non metto in dubbio che i modi di fare di Cristian non siano quelli di un emerito stronzo, uno stronzo figo per intenderci,>> lanciò le mani in aria come a volersi scusare e poi continuò: <<ma pur sempre stronzo.>>
<<No tranquilla, lo so, continua pure>> la rassicurò lui.
<<Beh, quello che voglio dire è che dovresti voltare pagina, e che Cristian ti ha dato davvero una mano stasera.>>
<<Sì, una mano per farmi odiare dalle due persone che più amo a questo mondo, oltre te certo.>>
<<Okay>> annunciò Cristian, <<è  arrivato il momento dei discorsi sentimentali, è ora che tagli la corda.>>
<<No! Tu non vai da nessuna parte>> lo bloccò la ninfa.
<<Cos'è fiorellino, vuoi il bacio della buona notte?>>
<<Al diavolo i tuoi baci, dobbiamo chiarire una cosa, io e te.>> Lo afferrò malamente per il bavero trascinandolo all'esterno.

<<Non permetterti mai più di ricattarmi>> lo avvisò dura. <<Se hai le palle, allora dì pure tutto quello che sai o mantieni il segreto per sempre. Ricorda, non sarò più soggetta ai tuoi ricatti.>> Incrociò le braccia al petto chiudendo lì il discorso.
<<Tesoro non è mai stata mia intenzione ricattarti>> le rispose sincero, <<se mi avessi fatto terminare la domanda avresti capito che ti avrei chiesto se tu avessi mai baciato qualcuno dei presenti che non fosse un uomo. Ti sembro il tipo di ricattare qualcuna per ricevere in cambio un bacio?>>
<<Oh!>> ululò furibonda. <<E questa secondo te è una scusa? Non ti sembra un ricatto o un imbroglio? Sei odiosamente indisponente!>>
<<È un modo gentile per dirmi che mi odi?>>
<<Sì!>> strillò più forte. E la maggior causa di rabbia proveniva dalla assurda calma mostrata dal Templare.
Cristian la bloccò per le braccia <<E allora dovrò proprio rimediare, devo cercare un modo per farmi perdonare. Vorrà dire che il bacio della buona notte te lo do lo stesso.>>
<<Non...>> tentò di divincolarsi, ma lui non la lasciò terminare e fulmineo stampò sulle labbra di lei uno schioccante bacio rubato, al termine del quale uno schiaffo volò in direzione opposta.
<<Non ti permettere mai più!>>
Cristian si voltò sghignazzando e salutandola con la mano.
<<Buona notte fiorellino. Ah, a proposito, bel bacio per essere solo uno stupido ed insignificante bacio. Devo ammettere che non è dispiaciuto affatto pure a me...>>

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