2. VISITE GRADITE

Gennaio 2017

<<E dunque questo è l'appartamento del famoso Cristian?>> chiese maliziosamente Amanda issando con fatica una delle due enormi valigie, amiche di viaggio fin dal lontano Salento. Megan trascinò l'altra sul pianerottolo sino a raggiungere il portone d'ingresso, quindi alzò gli occhi al cielo sopprimendo un sorriso, fin troppo conscia che l'interrogatorio era solo all'inizio; malgrado ciò, per la contentezza di quella visita, avrebbe potuto sopportare persino domande sfacciate e allusioni fastidiose. Da troppo tempo attendeva di rivederla ed ora che il momento era giunto, si sarebbe prestata volentieri a qualsiasi tortura da parte dell'amata amica.
<<Sì, esatto, te lo ripeto per la centesima volta>> inspirò con affanno alla ricerca delle chiavi nella borsa a tracolla, <<Cristian mi ha gentilmente prestato casa sua perché potessimo stare più comode, oltretutto al dormitorio dell'università non era permesso portare un ospite esterno. Ma si può sapere cosa ci hai messo in questi trolley, tutta casa?>>
<<Ehi, ehi non cambiare discorso. Dimmi piuttosto... Cristian è sempre così gentile con tutte le sue amiche, o solo con quelle che desidera portare a letto?>>
<<Amy!>> Megan spalancò gli occhi gridando allo scandalo, ma il labbro le tremolava e l'espressione divertita spezzò la serietà del rimprovero inducendole a ridere di gusto.

<<Finiscila, Amy, te l'ho già spiegato: tra me e Cristian non potrà mai esserci nulla, non solo perché Jessica è perdutamente innamorata di lui, e neppure perché Jack lo odia da morire, o perché io e Jack ci siamo lasciati da poco e il nostro rapportato fatica a tornare quello di un tempo. Immagina se ci vedesse assieme... gli verrebbe un collasso e proprio non lo merita dopo quello che gli è successo...>>
<<Ma soprattutto perché?!>> domandò sbrigativa Amanda, interrompendo le spiegazioni poco interessanti dell'altra; issò il pesante carico sull'ultimo gradino lasciandosi andare ad un gemito per lo sforzo finale.
<<Soprattutto perché lui non è tipo da ragazza fissa, non che io desideri essere la sua intendiamoci; inoltre è egocentrico e pieno di sé... ma basta parlare di lui, vedrai che non appena lo conoscerai mi darai ragione.>>
Infilò la chiave nella serratura facendola scattare e la porta si aprì sul grande open space dalle rifiniture moderne e lo stile raffinato.

<<Caspiterina!>> esclamò sbalordita la minuta ragazza dai capelli dorati a caschetto. Portò una corta ciocca dietro l'orecchio e catturò con i suoi grandi occhi azzurri la meraviglia attorno a lei.
<<Ebbene sì...>> si giustificò Megan, percependo più imbarazzo del dovuto. <<Diciamo che dal punto di vista economico non ha problemi.>>
<<E dimmi, da quale punto di vista ne avrebbe? Da quello che mi hai raccontato in questi mesi è il ragazzo perfetto... tesoro cosa aspetti a farlo tuo?>>
<<Ah! Ma allora dillo che il tuo scopo è quello di torturarmi!>> Megan si dileguò svelta trasportando il rettangolo a due ruote sulle lisce mattonelle di granito nero. <<E comunque la bellezza non è tutto nella vita, e dei soldi non saprei cosa farci. Sai che sono una ragazza semplice e che l'eccessivo sfarzo non mi stupisce affatto.>>
<<Sono ancora curiosa di sapere cos'è che ti stupisce amica mia...>> sussurrò rassegnata Amanda seguendola fino a raggiungere la scala di legno degli scalini incassati nel muro. <<Ma no! Altre scale no!>> sbuffò. <<E comunque se proprio non ti va a genio, non ti arrabbierai se lo rubo io il tuo bel Cristian>> assottigliò la voce rendendo l'allusione ancora più piccante.
<<Ma se nemmeno lo conosci! Per non parlare del fatto che non l'hai mai visto neppure in foto... magari non ti piace. E bada bene a modulare le parole; lui non è mio.>>
La piccola amica la liquidò con uno sbrigativo cenno della mano. <<Non fa niente, non c'è bisogno di vederlo, mi fido dei tuoi gusti e soprattutto confido in quelli eccelsi di Jessica.>>
Megan sospirò lanciando nuovamente gli occhi al cielo.

Con grande sforzo trainarono i bagagli su per la ripida scalinata. La camera da letto si estendeva occupando per intero il piano rialzato, ma ciò che rendeva particolare quell'appartamento è che non c'erano muri né porte a delimitare la privacy. Il letto distava solo pochi metri della lunga ringhiera di vetro; affacciandosi da essa, si liberava la vista direttamente sulla vasta zona living.
<<Beh spero che almeno i bagni abbiano le porte.>> Rifletté seriamente Amanda e Megan non seppe resistere all'ironia del momento esplodendo in una sonora risata.
<<Il bagno sì per fortuna, ma la doccia no.>> La informò asciugandosi una lacrima all'angolo dell'occhio. L'euforia dovuta alla presenza dell'amata amica la induceva alle risa più facilmente del normale.
Amanda si afflosciò distrutta sul grande letto a due piazze ed assunse un'espressione seria. <<Sono contenta per te tesoro, ti vedo in forma,>> le sorrise affettuosamente, <<l'aria di Roma ti deve far proprio bene, perché credimi, sei ancora più bella di come ti ho lasciata. Inoltre ti vedo felice e questo non può che rallegrarmi.>>

<<Grazie Amy, sei sempre così dolce con me,>> le si accomodò accanto, <<ma ti assicuro che non è stato sempre così facile come sembra. Ho passato dei brutti momenti... soprattutto quando Jack... beh quando ha rischiato di morire a causa dell'incidente.>>
Megan aveva dovuto inventare una scusa per distogliere Amanda dall'intenzione di andarla a trovare nei giorni successivi al tragico episodio. Le aveva raccontato che si era trattato di un incidente in moto, non andando nei particolari riguardanti il coma, reputando più opportuno non metterla a conoscenza anche di questo. E ancora aveva detto che a causa della riabilitazione alla gamba del giovane, lei non sarebbe stata presente a Roma nei mesi successivi, in quanto trasferitasi con Jack in Svizzera, dove un centro d'eccellenza li avrebbe ospitati per tempo non definito.
Per fortuna le cose nella realtà erano andate per il verso giusto; Jack si era risvegliato e la riabilitazione era durata meno del previsto; solo una settimana, prima che il prestante Templare tornasse nuovamente ad impugnare una spada durante gli allenamenti.

<<È un testone quel ragazzo...>> affermò soprappensiero Megan e le labbra si piegarono involontariamente all'insù, ricordando la gioia provata nel rivedere nuovamente il luccichio della vita in quegli occhi del colore del suo mare. <<Ora sta bene però, e mi ha detto che non vede l'ora di vederti... anzi, diamoci una mossa, tra poco meno di mezz'ora passerà con Jessica e Melita, andremo a mangiare una pizza...>>
<<E ci sarà anche Cristian?>> domandò eccitata la biondina interrompendola.
<<Non lo so... ma si può sapere cosa ti prende? Dov'è finita la mia calma e timida compagna di tisane?>>
<<È finita nel tempo dell'impazienza, dolcezza. Sono stufa di sognarlo solo il grande amore. Stufa di vedermelo sbattuto in faccia in TV, sui libri, sui volti trasognanti di coppie sedute ai tavolini a lume di candele; voglio viverle e provarle queste tanto blasonate emozioni.
Jack lo adoravo, ho avuto una cotta per lui fin dal primo liceo, ma da quando ho capito che ha occhi solo per te... beh, me ne sono fatta una ragione.
Se l'amore non verrà da Amanda, sarà Amanda ad andarselo a prendere>> recitò l'ultima frase portando un pugno in aria con fare deciso.
Megan alzò le braccia in alto in senso di resa. <<Okay okay, allora mi arrendo, sarò dalla tua parte nella ricerca del principe azzurro... ma ti prego, tutti tranne Cristian. Lui al massimo può interpretare il diavoletto della coscienza sporca, quindi tieniti alla larga e bada a non farti abbindolare dal suo aspetto. È la sua arma migliore. Credo...>> concluse non molto convinta.
<<Non sarai mica gelosa, Megan Viola?>>
<<Ma cosa dici, Amy!>>
<<Ah non saprei... sembra quasi tu voglia tenere tutti a distanza dal tuo bel fustacchione. Sarà mica una manovra diversiva? Potrebbe trattarsi di un enorme spreco mia cara... ripeto, se proprio non lo vuoi, allora ne approfitto io. Adoro il riciclo, soprattutto quello di lusso.>>
<<Beh fai come ti pare, però poi non dirmi che non ti avevo avvisata.>>

Con uno scatto, Megan balzò in piedi avviandosi verso la spaziosa cabina armadio, anche questa delimitata da soli vetri e scarsa intimità. Appena oltrepassata la grande porta scorrevole un inconfondibile odore la pervase.
"Cristian..." il cuore bussò tumultuoso alle porte dell'irrazionale pensiero.
Dall'incidente, i due non avevano più intrapreso lunghe conversazioni, né ebbero la possibilità di rimanere soli. Il giovane, mantenendo fede alla promessa fatta a sé stesso solo pochi mesi prima, si era tenuto distante. Il loro rapporto si era fortemente raffreddato, e a malapena sopravviveva lo scarno scambio di saluti e qualche frase di circostanza. Megan era tornata ad abitare la stanzetta di Trastevere abbandonando così l'Anima. Tuttavia anche col suo ritorno le cose non erano cambiate affatto. Infatti, erroneamente, aveva creduto che tornando ad abitare la vecchia casa tutto sarebbe tornato esattamente com'era stato un tempo, e invece, non solo l'intesa con Cristian sembrava essersi congelata, pure il rapporto con Jack continuava a trascinarsi faticosamente.

Si sfilò distrattamente il maglione pesante; avrebbe indossato uno degli abiti che le amiche Templari le avevano prestato. Per fortuna era inverno e perciò non incorreva in pericolosi e striminziti abitini dallo sfacciato vedo non vedo.
<<Wow Meg!>>
Con i pensieri a vorticare nella testa, non si era accorta dell'avvicinarsi dell'amica.
<<Ma ti sono venute fuori due bocce da paura!>> esclamò sfacciata la bionda e, la ninfa, esibendosi in un sorrisetto tirato, portò le braccia al petto in evidente disagio. <<Solo le mie sono rimaste due prugne secche>> continuò Amanda spogliandosi a sua volta.
<<Altroché, sei diventata una super figa da paura! Ora capisco come mai tu abbia fatto strage di cuori...>>
<<Ma va Amy. Sono sempre la stessa.>>
<<Sì, sì... sempre la stessa... come no>> ripeté più volte dirigendosi poi verso il bagno.
Megan abbassò le braccia e si portò di fronte lo specchio.
Era vero, il suo corpo stava subendo una veloce evoluzione. La transizione in ninfa l'avrebbe portata a mutare anche nell'aspetto, l'aveva avvertita Elias. Ben presto avrebbe abbandonato i panni della giovane ragazza, vestendo quelli di una vera donna. Sua madre non l'avrebbe mai vista maturare e a Megan le si strinse il cuore dalla tristezza al sol pensiero.
I tratti del volto andavano marcandosi sempre più e le linee del corpo definendosi con più carattere tracciavano curve sensuali. Tirò in alto i lunghi capelli color del mogano a formare una coda lasciando così scoperto il sottile collo. La transizione donava alle ninfe fascino e bellezza, eppure lei, nonostante i primi evidenti cambiamenti, non si trovava né più carina né tantomeno più attraente.
<<Mah, sarà... io mi vedo sempre la stessa.>>
<<Poca stima tesoro, hai davvero poca stima in te stessa. Altre ragazze al tuo posto sbandiererebbero il loro allettante corpicino ai quattro venti. Comunque ancora non mi hai raccontato come mai tu e Jack avete rotto.>>

L'improvviso cambiamento di discorso la spiazzò. Neppure lei in realtà sapeva bene com'erano andate a finire le cose tra lei ed il Templare. L'argomento non era più saltato fuori dopo lo sfortunato evento e, a causa del mal chiarimento, un imbarazzante silenzio si instaurava tra loro ogni qualvolta si ritrovavano a trascorrere del tempo da soli.
<<Sinceramente non saprei cosa risponderti>> si massaggiò la testa e stropicciò il viso stravolgendo i lineamenti del volto con fare dubbioso. <<L'idea è partita da me... ho capito di non amarlo più. Anzi, penso di non averlo mai fatto come si deve, non almeno quell'amore che meriterebbe un fidanzato... sai cosa intendo: passione, desiderio. Non che fosse propriamente affetto fraterno, perché quando mi baciava... beh sì, mi piaceva e anche tanto... ma non era uguale a ciò che ho provato...>> e all'improvviso si bloccò. Stava per rivelare del bacio di Cristian e quella sì che sarebbe stata una bomba ad orologeria. Ma Amanda strabuzzò gli occhi. Non c'era stato bisogno di alcun proseguo, la piccola défaillance non era sfuggita alla furba ragazza, e ciò fu più che sufficiente.
<<No no no... non ci credo!>> strillò esaltata. <<Tu l'hai già baciato!>>
<<Chi scusa?>> Megan si finse totalmente ignara; le diede le spalle per nascondere le gote drasticamente arrossate.
<<Come chi?! Cristian è ovvio! Voi... voi vi siete baciati e tu sei stracotta del bel moraccione>> strillò eccitata.

<<Ma finiscila, stai solo blaterando>> la dribblò e gesticolando evasiva si diresse al bagno. <<Mi riferivo a ciò che raccontano i romanzi d'amore>> strillò per farsi sentire, <<non ho mai sentito le farfalle allo stomaco, né il tipico tremore alle gambe...>> contemplò allo specchio la sua espressione bugiarda con l'intento di credere anch'essa alla menzogna raccontata, <<io baciare Cristian?>> eruppe in una risata isterica, <<ma dico, scherziamo? Mai e poi mai! E poi credimi, io non sono affatto il suo tipo di donna, me l'ha addirittura confessato.>> Raggiunse l'unica stanza dotata di porta e la voce giunse all'esterno ribassata di qualche tono, ma fu ugualmente talmente squillante che il discorso arrivò ad Amanda chiaro e altisonante. <<Dovresti vedere Vanessa, la sua, teoricamente, ex ragazza. Una stangona dalle gambe vertiginose e dal corpo mozzafiato; e poi è bionda dagli occhi azzurri e dalla pelle candida come il latte. Insomma l'esatto opposto mio.>>
<<E quindi? L'amore è cieco, quando attacca, colpisce e affonda senza lasciare scampo. E dubito fortemente che questa Vanessa sia più bella di te.>> <<Oh credimi... credimi. Lei è esattamente la ragazza adatta a lui. Assieme assomigliano a dei divi holliwoodiani.>>
Il campanello suonò portandola in salvo. <<Ecco, sono arrivati, sei pronta?>> Si diede un'ultima occhiata allo specchio e con le mani bagnate tamponò le gote ancora calde. Non sapeva se l'amica aveva creduto alla scusa arrancata, ma poco importava, col tempo e le nuove avventure avrebbe dimenticato.

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