13. DIVIETI

Un altro piccolo capitolo per farmi perdonare della lunga assenza. Un buongiorno speciale a tutti i miei lettori ❤️

Una volta riunitisi, le tre coppie continuarono la loro passeggiata apparentemente tranquilla, ma spiacevolmente rovinata. Fu così per tutti, tranne che per le uniche due che rimasero all'oscuro di tutto l'accaduto.
<<Uffa, siete diventati di colpo dei pessimi accompagnatori!>> si lamentò Giulia scocciata, giustamente stranita da quel mutismo prolungato. <<Il gatto vi ha per caso mangiato la lingua?>>
Non era a conoscenza del principio di stizza creatosi tra i tre uomini.
Cristian, strafottente, anche se ugualmente di malumore ma per altri motivi, continuò a camminare come se nulla fosse accaduto. Al contrario, i due Elfi fremevano nel dare al maleducato Templare la giusta lezione.
La serata non fu per nulla piacevole. Le continue frecciatine scambiate tra il Templare e i due Elfi, in particolar modo quelle tra Cristian e l'accompagnatore della sua protetta, amplificarono il malcontento generale. Megan pregò con fervore la fine della cena e quando finalmente giunse, si alzò da tavola senza perdersi in ulteriori chiacchiere.

Le strade deserte di una Roma meno frequentata giovarono di gran lunga agli animi agitati, riportando almeno apparentemente una quiete momentanea.
<<E dimmi Cristian, c'è una ragazza speciale nel tuo cuore al momento?>> domandò Amanda spregiudicata.
Megan, che camminava poco più avanti, intercettando la domanda, si chiese da quando l'amica era divenuta tanto sfacciata. Ma si vide bene dal riprenderla, allungò invece l'orecchio interessata più di chiunque altro alla risposta.
<<Non saprei in realtà... una volta lo pensavo, ma poi ho perso le certezze. Sai,  penso non faccia per me l'amore. Oltretutto più volte mi è stato fatto presente quanto io sia poco credibile come fidanzato, così tante volte che ho finito per convincermi anch'io; perciò preferisco rispettare il ruolo che mi è stato dato.>>
<<E cioè?>> domandò la piccoletta interessata.
<<È ovvio, no? Non mi dire che non te ne ha parlato la tua amichetta? Io sarei il cattivo ragazzo, quello che fa soffrire le donne senza poi provare alcun rimorso.>>
<<Sì, ho sentito qualcosina al riguardo, ma fa nulla, perché non mi soffermo alle apparenze. Infatti penso che tu abbia un cuore grande e che sia pieno d'amore>> si sbilanciò la biondina.

Cristian a quel punto scoppiò a ridere.
<<Ti ringrazio Amanda, devo riconoscere che riponi parecchia fiducia in me. Ma dovresti conoscermi prima di additarmi come il ragazzo d'oro>> le sorrise dolcemente, e quindi puntò lo sguardo nel vuoto di fronte a lui. Quando riparlò, la voce perse calore e il tono si travestì di una luce monocolore. <<Ti posso assicurare di non esserlo affatto. Non mi piace mentire, mi sono sempre mostrato per quello che sono. È colpa degli altri se hanno potuto fraintendere qualche mio atteggiamento, io sono sempre stato sincero e schietto. Mi porto dietro un pesante fardello da fin troppo tempo... immagina, da quando ero solo un fanciullo; e purtroppo questo ha creato in me un lato oscuro che a volte offusca quel tanto amore da te decantato.>>
<<No, non ti credo, io so riconoscere le vere perle nascoste.>> Poi si strinse tra le braccia rabbrividendo. <<Brr che freddo... certo che stasera si gela.>>
Da perfetto galantuomo, le poggiò la propria giacca sulle spalle, poi Cristian  sghignazzando aggiunse: <<bene>>, sospirò divertito, <<se lo dici tu... spero solo di non dare false speranze.>>

E la frase appena pronunciata colpì Megan nell'orgoglio come se fosse stata appena ideata per lei. Con la mandibola e i pugni stretti sfogò il rancore represso bofonchiando silenziosamente: <<chi vive di speranze è un illuso.>>
Quell'esternazione stranamente senza senso incuriosì Christofer, il quale per tutto il tempo aveva continuato a parlare come un apparente automa.
<<Cos'hai detto?>> le chiese.
<<Ah scusa, niente di che, stavo solo pensando ad alta voce... tu piuttosto, cosa mi dicevi? E scusami se non ti ho prestato abbastanza attenzione, ma questa serata non è stata delle più piacevoli.>>
<<E ti credo bene! Non mi piace giudicare perciò me ne starò zitto su ciò che è successo, ma lasciami dire solo che non sei circondata da persone meritevoli della tua presenza. Se tutti i giorni sono così...>> lasciò al silenzio il proseguo dell'allusione, poi alzò le sopracciglia e la faccia assunse un'espressione mortificata. <<Per questo mi domandavo se ti andrebbe di bissare l'uscita; magari solo noi due. Sono consapevole del fatto che, con quello che è accaduto, non ci siamo potuti conoscere a cuor leggero. Mi piacerebbe invece che tu mi conoscessi sul serio.>>
<<Certo, perché no.>> Acconsentì senza dare molto peso alla risposta; col pensiero fermo ancora sulla frase ascoltata poco prima non era riuscita a frenare la lingua.

"E comunque perché no?! È simpatico, di piacevole presenza, educato e di buona compagnia. Mi farebbe senz'altro bene frequentare nuove persone. Persone che meritino davvero d'essere conosciute. Poi essendo un Elfo sarà senz'altro una perfetta protezione. Non avranno nulla da obiettare al riguardo" valutò Megan, perdendosi l'occhiata iraconda inviata del bel moro alle loro spalle.
Ringalluzzito, l'Elfo partì spedito alla prospettiva di una possibile nuova e profonda amicizia. Così senza pensarci due volte propose: <<anzi, se ti va, possiamo anche staccarci da loro e continuare la serata da un'altra parte; non mi va di far già rientro a casa.>>

L'offerta la scombussolò. La voglia di passare una serata come una normale ragazza di certo non le mancava. Inoltre, sapeva che la lontananza da Cristian le avrebbe senz'altro giovato, ma il dover lasciare Amanda sola con il compagno di casa, bloccò il pensiero sul nascere.
C'era per caso di mezzo la gelosia?
Titubante inclinò il capo.
Nonostante la decisione fosse già presa, fu qualcun altro a piantare i paletti tra il "cosa si può fare ed il mai sarà concesso".
<<Scordatelo.>> Cristian inserì la parola nel discorso altrui con un tono di voce talmente fermo e severo da farla apparire ancor più fuori dal coro.
Dopo pochi secondi durante i quali i diretti interessati faticarono nel carpire a chi fosse rivolto il divieto, finalmente compresero.
<<Ma ha l'abitudine nel prendere le decisione anche per te?>> le domandò Christofer col nervosismo celato in un sussurro.
E Megan sospirò.
Quel modo di fare dell'amico la indispettiva terribilmente, ma in quell'occasione optò nell'evitare di scagliarsi contro creando così una seconda discussione; perciò si limitò ad un'alzata di spalle, per poi aggiungere: <<assolutamente no, tuttavia questa sera non mi sembra il caso di abbandonare gli altri, non credo risulterebbe molto educato.>>

<<È vero, hai perfettamente ragione>> si grattò la nuca consapevole della verità, anche se un piccolo dispiacere non mancò ad arrivare.
Al contrario, il Templare sghignazzò senza esser visto, per sua sfortuna il riso si trasformò presto in scetticismo e poi in ira quando la ninfa aggiunse.
<<Me se ti va, lasciami pure il tuo numero. Mi farebbe piacere rivederti; inoltre non penso gli Anziani avranno da ridire, in fondo sei un Elfo. Più protezione di così...>>
<<Perfetto!>>
Il giovane non ci pensò su due volte, e veloce digitò il numero sul telefono di lei.
<<Mi raccomando, chiamami, ci conto!>>
<<Oh mio Dio, cos'è quello!>>

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