11. COSA PENSI
<<Andiamo a salutarlo>> propose Amanda.
Dopo alcuni secondi di assordante silenzio interno durante i quali apparve imbambolata e persa all'esterno, Megan sgranò gli occhi e li puntò sull'amica come a volerla accusare di alto tradimento.
<<Sei impazzita?>> mimò con le labbra. E poi ad alta voce aggiunse: <<ma no, lasciamolo in pace...>>
Erano molti i motivi per i quali preferiva non farsi vedere da Jack. Primo fra tutti l'omissione di quell'uscita e la conseguente compagnia, inoltre aveva paura di sapere. Era terrorizzata da ciò che avrebbe potuto scaturire in lei la verità.
Jack l'aveva di già dimenticata? E se fosse stato così, lei avrebbe avuto il diritto di sentirsi abbandonata?
"Assolutamente no. L'ho fatto soffrire e ha quasi perso la vita per proteggere la mia. Inoltre l'ho tradito... posso solo augurargli tutto il meglio che la vita ha da offrirgli".
Eppure non ci riusciva, non era capace di provare felicità nel vederlo sorridere.
Una fitta di cocente gelosia l'attraversò mortificandola. A quanto pareva la relazione non era storia vecchia come invece pensava, nonostante non l'amasse, non aveva smesso di considerare Jack una sua proprietà.
"Che brutta cosa" ciondolò leggermente il capo accusandosi, "quanto egoismo in un'unica persona" valutò con sdegno di se stessa.
In disparte, Cristian assistette alle innumerevoli espressioni che si susseguirono sul volto della ninfa e quando giunse all'esatta conclusione, non fu felice del risultato. Sfilarono attraverso gli occhi di lei sorpresa, sgomento, dolore e soprattutto la non attesa gelosia. Ed il Templare, anch'esso, fu pervaso dal risentimento; serrò la mandibola e il nervo cominciò a guizzare sulla parte bassa della guancia.
<<Hai capito Jack! Ne capisce di donne quello lì.>> Cristian esternò il pensiero confidandosi apparentemente con nessuno, procurando, però, non poco nervosismo in qualcun altro. E poi, rivolgendosi alla diretta interessata le domandò: <<perché no, Megan?!>> ricevette in compenso uno sguardo terrorizzato, seguito da un secondo adirato. <<Hai paura di cosa possa dirti? Non sei più la sua ragazza, hai diritto anche tu alla libertà>> aggiunse, facendo finta di aver compreso la situazione solo per metà. Quell'unica metà che fu in grado di ammettere ad alta voce. <<Forza, se non si fa avanti lei allora andremo noi.>> Agganciò Amanda per l'incavo del braccio e la fanciulla si fece trasportare con arrendevolezza e felicità. Anche Giulia ed Orlando si avviarono al seguito.
<<No...>> le parole le si strozzarono in gola. Megan, oramai priva di volontà, assistette alla scena che ormai si avvicendava troppo distante perché le parole potessero porre rimedio.
<<Se non ti va di andare possiamo anche scappare. Ad esempio, se lo facessimo ora, nessuno se ne accorgerebbe>> propose Christofer strizzandole un occhio. E Megan dopo tanto si accorse di lui, fino a pochi secondi prima completamente dimenticato. Quell'improvvisa complicità la fece star bene. Sapere che qualcuno fra di loro aveva perfettamente compreso lo shock emotivo nel quale versava, la indusse nel sentirsi meno sola. Soprattutto se quel qualcuno la conosceva a malapena da soli pochi minuti.
<<Ti ringrazio Christofer, ma è meglio che io vada. Conoscendo quei due, sono certa che non mancherebbero nello stuzzicarsi a vicenda... non vorrei si prendessero a pugni in mezzo a tutta questa gente...>> si guardò attorno immaginando la drastica scena.
<<Addirittura? Ma per quale motivo?>> domandò l'Elfo col sorriso, la cosa lo divertiva.
<<Ah, credimi, ne potrebbero trovare anche cento di motivi insensati per potersi sfidare al gioco del: "chi è più macio".>>
Così si avviarono mescolandosi tra la folla.
Anche se lui ancora non poteva notare lei, vide Jack accorgersi dei nuovi arrivati. Lo scoprì dapprima imbarazzato e poi assalito dall'urgente curiosità nel capire se fra loro ci fosse anche l'amica. Quando finalmente l'adocchiò, lo sguardo non lasciò dubbi. Era profondamente offeso. Offeso e ferito per essere stato messo da parte, e soprattutto arrabbiato e geloso non capacitandosi di come Megan fosse riuscita di già a sostituirlo.
I conti furono facili da fare e a lui bastò poco per capire che quella di lei non era altro che un'uscita di coppia.
<<Ciao Jack>> lo salutò Megan, presentandosi con un sorrisetto tirato ed insicuro.
<<Ciao>> fu la fredda risposta del Templare.
<<Lei è Astrid, la sorella di Adrian>> presentò la bellissima ragazza dai capelli lucenti. <<Adrian ci raggiungerà a breve, è andato a prendere qualcosa da bere anche per noi.>> Chiarì presto la situazione, intenzionato a non tralasciare falsi dubbi in nessuno di loro.
"Ed ecco che nuovamente passo dalla parte del torto". Megan deglutì e un maggiore peso andò a gravarle sul petto. Per qualche secondo aveva sperato che Jack si stesse comportando esattamente come lei e, forse, aveva trovato proprio in questo pensiero la forza di provare meno sdegno per se stessa.
Astrid sorrise e allungando la mano alla ninfa le disse: <<stavamo appunto parlando di te. Contenta di conoscerti.>>
Megan ricambiò la stretta con poca decisone e osservò attentamente il volto della fanciulla non lasciandosi sfuggire alcun particolare. Solo adesso capiva perché appena avvistata le era parsa tanto familiare. La somiglianza era innegabile. Bellissima quanto suo fratello, la giovane Elfo mostrava con grazia e decisone i lineamenti regali ed eleganti.
Le piene labbra di un rosso naturale e delicato si allargarono e una fila di denti bianchi e perfetti si presentò sul bel faccino pulito. Il mento leggermente appuntito completava il magro ovale del viso, mentre gli zigomi, alti e morbidi, dimostravano quanti pochi fossero gli anni vissuti dalla ragazza che in quel momento fissava Megan con i suoi grandi occhi di un azzurro sereno. La ninfa, visibilmente a disagio per quel lungo sentirsi osservata, abbassò la testa distogliendo lo sguardo; solo dopo qualche attimo ritrovò la forza per contraccambiare.
<<Il piacere è tutto mio Astrid. Assomigli tantissimo a tuo fratello.>> Fu l'unica cosa capace di dire. La bocca le si era impastata, evidentemente lo sguardo di rimprovero di Jack le faceva quell'effetto.
<<Vi volete unire a noi?>> domandò cortesemente la principessa delle Valli Antiche.
<<Non penso sia una buona idea>> si pronunciò Cristian, fino a quel momento rimasto in silenzio, troppo indaffarato nello studiare i presenti. <<Abbiamo prenotato in un posticino qui vicino e il proprietario è un mio amico, se non dovessimo presentarci farei una pessima figura, e proprio non mi va nel passare per quello inaffidabile.>>
E Megan gliene fu estremamente grata. Sapeva perfettamente che la trovata era una farsa, ma non disse nulla, a differenza di Giulia; la giovane non aveva ben compreso la situazione.
<<Veramente ho prenotato io e se vogliamo possiamo anche...>>
<<Lo so, ma ho voluto ugualmente accertarmi che ci riservassero il tavolo migliore.>>
<<Ah, wow!>> esclamò entusiasta la ninfa.
<<Megan posso parlarti?>> La domanda di Jack fu in realtà un'imposizione malamente celata, e tutti se ne accorsero, con il forte disappunto di qualcuno.
Megan contemplò l'amico inebetita per dei secondi interminabili, poi annuì una sola volta.
<<Fate subito. Ho fame>> li avvisò Cristian; il suo, di avvertimento invece, si presentò come un ordine, al quale Jack non mostrò alcuna intenzione di sottostare.
<<Ci metto quanto cavolo voglio, capitano>> lo sfidò. L'altro in compenso non rispose verbalmente, si limitò a sfoderare un ghigno irriverente che infastidì più di mille insulti.
<<Mi spieghi come stanno le cose?>> l'aggredì, una volta giunti ad una distanza abbastanza soddisfacente da non essere ascoltati.
<<Cosa vorresti dire con: come stanno le cose?>> domandò lei con tono acido. Serrò le braccia al petto frapponendo distanza fra loro. Era evidentemente infastidita da quel comportamento. Nonostante si sentisse in torto, il rimprovero di lui la destabilizzò a tal punto da non lasciarle altra scelta che aggredirlo di conseguenza.
<<Ora esci e nemmeno me lo dici?>>
<<E perché dovrei solo io? Dimmi, ora puoi spassartela solo tu omettendo l'uscita?>> ricambiò lei.
<<Ma io che c'entro?! Non sono mica andato a spasso per tubare.>>
<<Tubare?!>> sgranò gli occhi amaramente accusata.
D'altronde il Templare non poteva sapere. Non era a conoscenza del piano di Giulia e della poco vogliosa partecipazione dell'amica.
<<Sì>> la contemplò con un sentimento di riprovazione, e quasi schifato continuò: <<sei quasi ridicola vestita in questo modo, inoltre neppure ci sai stare su quei tacchi. È evidente il tuo sciocco metterti in ghingheri per poter accalappiare qualche bel faccino.>> Indirizzò lo sguardo di disprezzo al nuovo Elfo.
E allora Megan non ci vide più dalla rabbia.
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