vier
4.
CAPITOLO QUATTRO
«Setz dich aufs Bett, ich komme wieder»
Harry aveva semplicemente annuito mentre si sistemava sul materasso morbido.
Louis nel frattempo era andato in camera di Christophe per prendere dei vestiti puliti dal suo armadio (ovviamente senza chiedergli il permesso); diciamo che non era il massimo avere un soldato che girava mezzo nudo per casa.
Harry infatti giaceva sulle coperte pulite con solo un paio di boxer a coprire la sua nudità, beh, almeno sino a quando Louis non gli ebbe portato un paio di pantaloni ed una maglietta verde militare (Christophe aveva provato ad entrare nell'esercito, ma aveva dovuto abbandonare a causa di problemi fisici).
«Ti ringrazio» Louis aveva semplicemente annuito andando a sedersi sul letto accanto al soldato.
«Uhm- devo parlare a mia..mutter»
Harry aveva corrugato le sopracciglia mentre si sistemava contro i cuscini «Devi parlare a tua mamma?»
«Ja» e semplicemente uscì dalla stanza per scendere al piano di sotto; Liam era tornato a casa da un po' e Christophe giaceva seduto al tavolo della cucina mentre Johannah si trovava ora in cortile a piantare dei fiori.
(Louis e Jay ora parlano in tedesco, ma ve lo riporto in italiano sia perché è più semplice la lettura sia perché è più comodo per me)
«Mamma?»
«Dimmi tesoro» la sua voce era affaticata a causa della posizione scomoda in cui si trovava: era in ginocchio chinata verso il terriccio umido, molti vasi vuoti giacevano al suo fianco e dei fiori lilla erano ora piantati ordinatamente nell'aiuola vicino al dondolo.
«Dovevo parlarti di una cosa che abbiamo fatto i-io e Christophe» deglutì e si mise seduto accanto alla madre, che abbandonò gli attrezzi al suolo e si tolse i guanti sporchi mettendosi in una posizione più comoda.
«Cioè in realtà ho costretto io Chris»
Sua madre aveva sospirato passandosi una mano curata sul viso arrossato dal sole. «Dimmi»
«Noi abbiamo-uhm..abbiamo salvato un soldato inglese e..oraèincameramia»
«Voi cosa?!»
«Ho detto c-»
«Ho sentito ciò che hai detto Louis!» la donna si era alzata in piedi, intimando proprio figlio con lo sguardo affinché facesse lo stesso.
«Spiegami meglio»
«Uh-ecco, stavamo giocando a palla e rincorrendola sono finito vicino all'acqua, h-ho visto questo soldato che galleggiava» il suo pomo d'Adamo si muoveva a causa delle continue deglutizioni mentre piccole lacrime si formavano agli angoli dei suoi occhi, avendo paura che sua madre potesse consegnare Harry ai soldati guidati da suo padre.
«Era ferito,» un singhiozzo
«ho voluto curarlo ed ora è in camera mia- mamma ti prego non dirlo a papà! Ti prego» le lacrime scendevano lentamente una dopo l'altra, si scontravano con le labbra gonfie e finivano nel solco tra i due cuscinetti rosa, facendogli assaporare il sapore salato sulla lingua.
«Ehi Lou, calmo. Non dirò nulla a tuo padre, sai benissimo che non nutro odio nei confronti degli inglesi dato che mio papà lo era e lo sai bene. Tieni questo soldato nella tua stanza e prega Dio che tuo padre non entri e non lo veda mai. In tal caso sono affari tuoi, ci siamo capiti?»
Le mani erano messe a coppa sulle guance del più basso, che si era ritrovato ad annuire freneticamente. La madre gli lasciò un bacio sulla fronte e lui dopo averla ringraziata corse di nuovo su per le scale ed entrò in camera sua.
Harry era ancora sdraiato sul letto, ma tra le mani teneva una catenina argentata che rifletteva i fiochi raggi del sole che entravano dalla finestra.
La porta fu chiusa con un click silenzioso e Louis si diresse verso il lato del letto non occupato dal soldato, sedendocisi e sgattaiolando vicino all'altro.
«Was ist das?» il suo sguardo si alzò dalla catenina sino al volto del ragazzo che gli sorrise ed iniziò a parlare «È una piastrina militare, ecco...tieni»
Harry si sfilò la lunga catenina dal collo e la mise tra le piccole mani di Louis; il ragazzino dopo averlo ringraziato con un cenno del capo si ritrovò a leggere ciò che c'era scritto sopra:
Cap. Styles Harry
01-02-1924 Holmes Chapel
Cattolica
G.S. B RH pos.
«Ho anche altre collane se vuoi osservarle»
Il soldato gli stava sorridendo e Louis si ritrovò a farlo di rimando mentre annuiva un paio di volte in assenso.
Harry semplicemente sfilò altre due catenine dal colletto della sua t-shirt aderente, mostrando ad occhi blu un piccolo crocifisso dorato ed un ciondolo contenente due foto: erano due donne.
«Sono mia mamma, Anne e mia sorella, Gemma» il soldato le indicò mentre parlava e Louis gli sorrise pensando che fossero molto belle.
«Come..mai uhm..uno spazio?»
Harry sorrise e scosse la testa divertito dal tentativo dell'altro di parlare inglese «Non ho ancora trovato la persona adatta per essere inserita in questo spazio, Louis»
«Hast du nicht den Verlobte?»
«Prova in inglese, piccolo»
Louis si ritrovò ad annuire mentre provava di nuovo «Non..hai la..uhm fida..fidan-»
«Fidanzata?»
«Ja! Danke» rise per poi mordersi un labbro attendendo una risposta.
Rise anche Harry, prima di scuotere la testa ed osservare il ragazzino accovacciato sulle proprie ginocchia dinanzi a lui. «No Louis, non ce l'ho» due fossette spuntarono sulle sue guance e il ragazzo tedesco infilò immediatamente l'indice in uno dei due piccoli solchi.
«Sono...belle»
Harry sorrise, se possibile, ancora di più.
«Tu sei più che bello»
———————————————————————
I due ragazzi avevano passato il pomeriggio semplicemente stando sdraiati sul letto e parlando (per quanto glielo permettesse la barriera linguistica), il soldato aveva parlato per la maggior parte del tempo, ma fortunatamente ad Harry non dispiaceva parlare molto, Louis lo ascoltava interessato ed ogni tanto l'altro se ne usciva con qualche dolce gesto che sorprendeva il più piccolo, facendolo arrossire ed allontanare.
L'allontanamento però, durava poco, infatti dopo qualche minuto il soldato poteva sentire l'altro spostarsi lentamente sino a tornare al suo fianco, iniziando a parlare di qualcosa per spezzare il silenzio creatosi nella stanza.
Se non parlavano semplicemente si ascoltavano il respiro, guardandosi di sfuggita in un silenzio confortevole, interrotto ogni tanto dagli schiamazzi dei ragazzini o dal rumore degli spari in lontananza.
«Voglio insegnarti l'inglese»
Il silenzio che era calato quasi più di dieci minuti prima fu interrotto bruscamente da Harry, che, ad alta voce, aveva dato sfogo ai suoi pensieri. Louis aveva pigramente voltato il viso in sua direzione, un sorriso dolce dipinto sulle sue labbra.
«Mhm, è okay»
Il più piccolo rise sprofondando il viso nel cuscino mentre Harry si metteva seduto e si allungava verso il suo comodino, prendendo poi un oggetto che gli apparteneva.
Louis pensò che l'avesse tirato fuori dalla sua giacca quella mattina.
Era un diario, il cuoio marrone era legato da un piccolo cinturino di pelle e Louis poteva vedere che le pagine fossero ingiallite e consumate.
«Ti va di provare a leggere ciò che ho scritto qui? Facciamo una pagina al giorno, ti va?»
Il sorriso era presente sulle sue labbra ed occhi blu non potè far altro se non sorridere ed annuire.
Il soldato slacciò il cinturino e aprendo la prima pagina Louis vide che era completamente ricoperta da una scrittura in corsivo, ordinata ed elegante.
«Okay» sussurrò e mise un dito sul foglio sbiadito per aiutarsi a tenere la riga e non interrompere la lettura per cercare il segno.
«3 aprile 1936, Caro diario..»
-
hehey! Oggi è il mio compleanno :D +15 tanti auguri a meeeee vabbè, non ho postato tutta la settimana perché ho deciso di postare un capitolo più lungo di questa storia e la stessa cosa per Overlord (una mia storia).
Ho voluto fare questa cosa per farvi un regalo(?) anche se non penso che il mio ragionamento abbia senso dato che comunque il compleanno è mio maaaaa si, spero vi sia piaciuto ^-^.
A prestooooo
Mich x
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top