sieben

7.
CAPITOLO SETTE

1k (in ritardo), non so che dire, vi ringrazio davvero tanto per questo traguardo, può sembrare piccolo, ma sono davvero contenta della strada che ha fatto questa storia, nonostante io aggiorni poco per vari motivi.

Ancora GRAZIE.
Questo capitolo è dedicato a tutti i lettori, vi prego di lasciare qualche commento, un bacio
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27 agosto 1942
Nel frattempo nello Yorkshire

Anne si trovava nel suo bel giardino, intenta a potare qualche roseto e a prendersi cura dei fiori: i coniugi Styles vivevano in una piccola villa in campagna, le foreste che vi si trovavano attorno erano immense e la donna amava prendersi cura delle piante quando faceva un po' caldo.
Lei e il marito, Robin, avevano deciso di trasferirsi dal loro piccolo appartamento nella chiassosa Londra a quella bella casa per stare più tranquilli: i rumori improvvisi e forti disturbavano Robin, che, ricordandosi in quei momenti il tempo passato in trincea durante la Grande Guerra, finiva sempre per avere un incipit di attacco di panico.

In quel momento l'uomo stava utilizzando i suoi attrezzi per costruire dei recinti per i piccoli animali che avrebbero voluto allevare, il suo sguardo si alzava alcune volte verso la moglie, sorridendole teneramente.
«Rob, mi prenderesti le forbici nel gazebo? Temo di averle dimenticate»

Robin aveva solamente annuito, incamminandosi poi verso il capanno dove tenevano tutti gli attrezzi, era stato proprio lui a costruirlo: prima di diventare soldato aveva fatto il falegname e la passione non lo aveva ancora abbandonato.
L'uomo poi si ritrovò ad alzare lo sguardo dall'arnese che aveva tra le mani, attirato dal rumore dei pedali di una vecchia bici, le gomme scricchiolavano piacevolmente contro i sassolini del sentiero.

«Buon giorno Barbara, ha per caso un pacco da parte di Gemma?» Anne aveva abbandonato gli attrezzi che stava utilizzando, togliendosi poi i guanti per andare incontro alla vecchia postina.

«Salve Anne, temo di no. Ho solamente una lettera» l'anziana donna era scesa dalla bici dopo avervi messo il cavalletto, in quel momento stava ravanando nel suo sacco pieno di lettere, cercando quella indirizzata ai signori Styles.

Vedendola, Robin trattenne il respiro: era marroncina, non c'era mittente, era una busta anonima.
«Mi dispiace» Barbara si limitò a consegnare la piccola lettera al padre di Harry, facendo un sorriso triste ai due coniugi.
Anne non aspettò neanche che lei se ne fosse andata per girarsi verso il marito, boccheggiando quando lo vide in procinto di aprire la busta.
«Non farlo! Santo cielo, fermati» Robin aveva alzato lo sguardo verso di lei, le mani tremavano mentre reggeva la carta rovinata.

«Non è successo fino a che non la apri» Anne stava singhiozzando, sapeva benissimo cos'era contenuto in quella lettera, qual era il messaggio che volevano recapitargli.
Robin si era morso le labbra, il suo pomo d'adamo si muoveva per la deglutizione e il auo respiro era pesante: non ce la fece.

Strappò la busta, tirando fuori il foglio spiegazzato.

"Con gran dispiacere vi informiamo che la matricola 1210294 è stata giudicata dispersa, presumibilmente morta."*

E nessuno dei due a quel punto riuscì a trattenere le lacrime.


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«E stavo pensand- Louis no, ti chiedo la cortesia di rimanere a fare colazione con noi, potrai portare dopo il pasto a quel soldato» la smorfia schifata che fece Christophe dopo aver nominato Harry bastò perché Louis facesse strisciare rumorosamente la sua sedia sul pavimento, afferrando il suo piatto, delle posate e una tazza di spremuta prima di andarsene in camera senza proferire parola.

D'altro canto Christophe era furente di rabbia: erano giorni che suo fratello lasciava da soli lui e sua madre per andare a mangiare con quell'Hanry, Henry..non ricordava neanche il suo nome (non che glene importasse qualcosa).

Cominciava a pentirsi di averlo salvato, non era una buona idea avere un inglese in casa, considerando anche il fatto che loro erano tedeschi! Tedeschi dannazione! Avrebbero dovuto ucciderlo nel momento in cui lo avevano trovato, e invece si era fatto muovere a compassione da suo fratello minore.

Il ragazzo dagli occhi azzurri sussurrò degli insulti a denti stretti prima di finire il suo caffè ed aiutare la madre a sparecchiare.
«Chris lascia in pace tuo fratello, sta solo cercando di fare la cosa giusta. Esci con Liam e trova un po' di svago, okay?» Johannah sorrise a suo figlio mentre pulivano insieme il casino che avevano fatto per preparare la colazione.

Christophe semplicemente annuì, pensando però che avrebbe dovuto fare qualcosa per la "situazione Harry" aha! Ecco come si chiamava.








«Ho sentito delle urla - non ho capito nulla dato che parlavate tedesco - ma è tutto okay?» il soldato aveva sorriso gentilmente al ragazzino quando questo si era presentato in camera tutto imbronciato, posando gli oggetti che teneva tra le sue piccole mani.

«Ja...Christophe hasst dich»

Harry si ritrovò ad alzare il sopracciglio e Louis parve arrossire per un momento..Il soldato non ne era completamente certo.
«Uhm io..penso dass lui odia uhm..tu?»
«Oh-» Harry rise «pensi che lui mi odi? Caspita, mi dispiace»

Louis aveva semplicemente annuito in risposta, non aveva capito tutto di ciò che il soldato gli aveva appena riferito, ma preferiva non chiedere per evitare di fare figuracce.

I due in quei giorni avevano letto molto, Harry era contento di aiutare Louis ad esercitarsi, ritrovandosi lui a volte a leggere per il più piccolo. Il ragazzo tedesco era ancora abbastanza timido, teneva le distanze se non era strettamente necessario che stesse vicino al soldato (come quando doveva medicarlo o aiutarlo a lavarsi).

Harry però pensava che magari sarebbe potuta nascere una bella amicizia con il piccoletto, anche se sapeva perfettamente di essere attratto da lui: era adorabile.

In quel momento l'oggetto dei suoi pensieri gli stava porgendo un bicchiere di succo, facendogli un sorriso timido. E si era decisamente adorabile. Harry amava quando la notte Louis si accucciava al suo fianco senza accorgersene, per poi allontanarsi imbarazzato la mattina, quando pensava che il soldato stesse dormendo.

Amava quando gli carezzava i ricci, dicendo che gli piacevano e che invece i suoi capelli erano troppo fini e lisci, quando lo sorprendeva intento a giocare con quella che era la sua medaglietta militare. A Louis piaceva davvero tanto quella catenina e Harry aveva deciso di regalargliela, mettendogliela personalmente al collo:

«Lou? Tutto okay?» Harry si morse il labbro e lasciò la catenina che teneva tra le dita affusolate: ci stava giocando mentre parlava insieme al ragazzo più piccolo, prima di accorgersi del suo sguardo assente.

«Oh- uhm..si» al soldato non sfuggì il suo sorriso imbarazzato «Io uhm..a mi piace la uh-» «La catenina?» Harry gli sorrise dolcemente prima di prenderla di nuovo tra le lunghe dita della mano sinistra.
«Mhmh» Louis si limitò ad annuire, le sue guance avevano assunto un colorito rosato e i suoi occhi si erano illuminati quando aveva visto il soldato intento a sfilarsi la collana.

«Mhm...prendila, non penso mi servirà più, sicuramente nessuno del mio battaglione si starà preoccupando di cercarmi» le sue tristi parole facevano a contrasto con il grande sorriso che gli illuminava il viso.
In quel momento Harry si era sporto in avanti, il viso vicino a quello del ragazzo più piccolo mentre gli sussurrava parole ad un soffio dal viso.

«Questa catenina rappresenta ciò che sono io per il mio paese: un soldato, un eroe. Io la do a te, che sei il mio di eroe. Mi hai salvato Lou, grazie» Louis a quel punto aveva il respiro corto, lo sguardo fisso sulle labbra di Harry e il viso accaldato.
Stava iniziando a pensare che forse Harry fosse davvero gentile e non rozzo come tutti gli altri inglesi. Non capiva proprio il motivo per cui Christophe lo odiasse, a lui piaceva tanto come persona.

Il soldato si limitò semplicemente ad infilargli la collana dalla testa, facendola cadere dolcemente sul suo petto coperto da un maglioncino. «Grazie» lo sussurrò ancora, prima di baciare delicatamente la guancia accaldata di Louis.





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* per questa scena ho preso ispirazione dal film "Vi presento Christopher Robin", l'ho amato! Spero che il capitolo vi sia piaciuto (anche se non ne sono soddisfatta), sto ancora cercando di riordinare bene le idee che ho per questa storia. Un bacio, a presto!
Mich Xx

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