[2]

Come aveva detto quella donna, che a quanto pare era mia madre, io e Pj, il mio nuovo fratello, prendemmo la strada per andare a scuola. Salimmo sull'autobus che poi ci portò davanti al bar vicino la scuola.

-Ecco, da qua puoi fare da sola.-

lo guardai confusa.

-Perché, tu non vieni?-

-Lo sai che non voglio essere visto con te...- disse queste parole con tono triste, ma allora perché dirle?!

Dentro di me accadde qualcosa di strano. Pensai di star provando un'emozione, il problema era capire quale. Forse tristezza. Non era facile capirlo dal momento che ero uno scheletro senza anima.

-Sai, per quella cosa... ti ricordi vero che nessuno sa che siamo fratelli, no?-

-Mh... s-si certo!-

Perché risposi in quel modo? Avrei voluto dirgliene quattro, ma era come se non riuscissi a controllare il mio corpo. Come se qualcuno mi stesse controllando. Detto questo Pj, senza salutarmi incominciò ad avviarsi verso il cancello della scuola. decisi di aspettare un po', e poi mi ci diressi anch'io. Mi fermai davanti al cancello del cortile. C'erano molti gruppetti di ragazze e ragazzi che parlavano tra loro. La scuola non era ancora aperta poiché mancavano ancora dieci minuti, e io non sapevo con cui avrei dovuto parlare, d'altronde questo corpo non è il mio.

Mi guardai un po' attorno per vedere qualcuno a cui avrei potuto chiedere alcune informazioni su di me. Lo so, sarei finito per essere preso per pazzo, cioè, tutti avrebbero preso per pazza Ivy. Povera ragazza! Se riuscissi a scoprire che è successo e magari riuscire a tornare nel mio corpo da scheletro, lei tornerebbe nel suo e... già ho fatto si che sua madre la prendesse per pazza, chissà cosa succederà d'ora in poi. Chissà cosa combinerò.

Il mio sguardo cadde su una ragazza più o meno dell'età di Ivy che mi stava guardando.Quando se ne accorse abbassò lo sguardo. Era sotto un albero e stava scrivendo. Era da sola, e mi colpì dal fatto che aveva un cappello rosso, i suoi capelli erano ricci e castani e da metà in giù erano tinti di rosso. In più come me indossava una sciarpa, però la sua era grigia con delle strisce rosse. ( :D)

Mi avvicinai.

-Hey, scusami se ti disturbo...- Dovevo ancora abituarmi a questa voce.                                               

La ragazza alzò lo sguardo, Aveva degli occhi castani.

-Senti, se ti chiedessi "Cosa sai su di me" cosa mi risponderesti?-

"Bell'approccio con le persone Ink, complimenti"

Sta zitta coscienza.

La ragazza continuava a fissarmi impassibile, presupposi mi avesse scambiato per una pazza ma... sul suo volto si formò un sorriso inquietante. Mi fece quasi gelare.

-io so tutto di te In- cioè Ivy.-

Rimasi in silenzio ancora in fase di congelamento. Sbaglio o stava per dire il mio nome?

-Come mi stavi chiamando?-

Sembrava stesse andando nel panico dopo quella domanda che si alzò di scatto facendomi indietreggiare un po'. Poi come le venne un'idea si bloccò.

-Giusta osservazione... Beh, sai Ivy, stavo scrivendo e se tu non mi fai continuare... beh non succederà niente, nel vero senso della parola.-

E pensavo io di essere il pazzo.

-Ma cosa centra qu...-

-Oh!- mi interruppe. -Non fa niente...-

Scrisse qualcosa. Poi aggiunse.

-Ecco, ora dovrebbe suonare la campanella.-

chiuse il quaderno dove stava scrivendo.

-Ma mancano anco..-

Fui interrotto, indovinate da cosa? Dal suono della campanella e come se non fosse successo nulla del discorso precedente la ragazza si avviò verso l'entrata.                                                      La bloccai.

-Hey... mancano ancora cinque minuti alle otto, com'è possibile che sia suonata la campanella?-

Dissi più a me stesso che a lei. Incominciai a preoccuparmi. Questa ragazza poteva sapere cose di vitale importanza. Poi sospirò e disse.

-So molte cose che succederanno mia cara Ivy... anzi, tecnicamente so tutto quello che succederà d'ora in poi. E poi non posso dirti tutto io! Sennò sarebbe noioso per il lettore, non credi?-

Detto questo la ragazza mi fece un occhiolino e se ne andò.

Non capii niente di quello che lei avesse detto o cosa fosse successo, ma sapevo in qualche modo di dovermi sbrigare. Incominciai ad avvicinarmi all'entrata della scuola quando fui urtato da qualcuno.

Non vidi chi fosse, ma sentii il rumore di libri che cadevano. Non erano i miei, ma quelli del ragazzo che correva e che mi era venuto addosso.

-Scusami tanto.-

Mi disse con voce gentile.

"Oh beh, almeno uno che si scusa. Dove siamo? Sulla terra o direttamente in paradiso?"

Cos... non mi faccio domande.
Anche perché farsi domande da solo non è il massimo.

Lui era chinato a raccogliere i suoi libri così mi abbassai anch'io per aiutarlo.

-Non ti preoccupare. Sono io che stavo sovrapensiero.-

Il ragazzo appena sentii la mia voce si voltò di scatto verso di me, e la cosa mi sorprese. Aveva dei bellissimi occhi azzurri e i capelli erano biondo cenere.
Appena mi vide fece un sorriso grande quanto un palazzo, e io mi sentivo una stupida non riconoscendolo.

-Ivy sei tu! Sono contento si essermi scontrato con te.-

-Eh eh già, proprio io... E tu seeei...-

-Dean, il tuo migliore amico!-

-Giusto...-

-Oggi ci siamo scambiati, eh?-

Mi salì il panico. Come poteva sapere che ero stato scambiato con questo corpo?! Rimasi in silenzio fissandolo senza dare alcun accenno di risposta, aspettando che continuasse la frase.

-Sai di solito quella in ritardo sei tu.-

Mi sentii come se l'anima si fosse alleggerita. Per fortuna che non si riferiva a quello che mi è successo veramente.

-Si eh eh. Hai ragione.-

Ci alzammo, e Dean mi avvisò che dovevamo sbrigarci per entrare jn classe, così insieme ci dirigemmo verso l'entrata della scuola.

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