4. DOTI MAGICHE.
Il lunedì seguente la ragazza si svegliò in orario e dopo essersi vestita scese per la colazione.
Mike stava divorando i suoi cereali mentre guardava un cartone animato alla televisione, la madre stava cucinando e il padre sfogliava svogliatamente un giornale.
- Niente di disastroso oggi, caro?- chiese la moglie.
Il marito scosse la testa e commentò:
- Niente per ora, visto che sto leggendo le notizie relative allo sport-.
Mike sorrise e tornò a dedicarsi ai suoi cereali.
A Susy le venne in mente la Suprema e si rivolse al padre:
- Papà hai sentito di qualche incendio?-
Il padre sollevò lo sguardo perplesso.
- Sì, un incendio dovuto al gas lasciato aperto o almeno così l'ha definito la polizia, ma nessuna vittima i vigili del fuoco sono arrivati subito. Ma tu come fai a saperlo?-
- L'ho sentito dire in centro, due signore ne stavano parlando- mentì.
Poi le venne in mente la frase dell'anziana Madame Cloth "quegli stupidi umani".
Sua madre la distrasse:
- Susy sbrigati sta nevicando ancora, rischierai di non arrivare in tempo a scuola-
La ragazza si alzò, si mise il giubbotto e uscì di casa con lo zaino sulle spalle.
A scuola il clima era natalizio anche se a Natale mancava ancora un mese.
Le sei ore passarono lentamente per Susy che guardava continuamente l'orologio sperando nel suono della campanella.
Quando furono l'una e venti la ragazza si catapultò fuori dalla classe diretta in centro.
Davanti al negozio si fermò e guardandosi intorno vide due ragazze che stavano passando, così fece finta di tirare fuori qualche cosa dallo zaino, ma quando le ragazza furono passate attraversò in fretta la barriera.
Quando aprì la porta del negozio Guenda stava sistemando dei libri, Margaret continuava a parlarle e di Linda nessuna traccia.
Una figura minuta si fece avanti:
- Ciao io sono Brenda-.
Il saluto di Brenda fece notare l'arrivo della ragazza alle altre streghe che si voltarono.
Guenda osservò in fretta le lentiggini della ragazza, poi la salutò:
- Ciao Susy, ti stavamo giusto aspettando-
Margaret annuì mentre teneva d'occhio la ragazza come se da un momento all'altro potesse scatenare un cataclisma.
Susy appoggiò lo zaino per terra e Brenda lo afferrò curiosa per le bretelle.
- Ciao io sono Brenda-
Ormai Susy era abituata alla anormalità della strega, anche se ora non sapeva più cosa era normale, se quel mondo o quello degli umani.
- Ciao a tutti. Dov'è Linda?-
- È andata a Witch Ville ma tornerà fra poco, intanto vai a cambiarti, non vorrai stare così tutto il tempo vestita come... come...-
- un'umana, lo so-.
La anticipò Susy, afferrò il bel vestito di velluto nero sulla sedia e salì di sopra per cambiarsi.
Quando tornò sotto si stava sistemando il mantello e Guenda la osservò cercando di trattenere un po' di timore.
Margaret invece mise la mano sotto al mantello, sembrava stesse tenendo stretta qualche cosa.
In quel preciso istante la porta si spalancò e Margaret estrasse d'istinto la bacchetta che aveva impugnato dopo aver visto Susy.
Un incantesimo gliela fece cadere nella nebbia della bufera e una strega avvolta in un mantello verde bottiglia imbiancato dalla neve apparve sulla soglia.
- Linda!- urlò Guenda.
- Margaret cosa credevi di fare con quella bacchetta?- domandò infuriata.
- Linda mi hai fatto spaventare! Ti sembra il modo di entrare?- si scusò Margaret.
Linda le rivolse uno sguardo truce e si tolse il mantello pieno di neve e dopo averlo scosso lo lasciò cadere su una sedia vicino al caminetto col calderone.
Si guardò intorno e notò Susy:
- Ti dona quel vestito, complimenti. Sono passata per Witch Ville perché mi sono accorta che ieri abbiamo scordato di comprare qualche cosa di molto importante.
Si avvicinò al mantello che aveva depositato e tirò fuori una bacchetta; era di legno scuro con il manico d'argento.
- Eccola, prova questa Susy! Vedrai che funzionerà benissimo- e la porse alla ragazza.
La ragazza la impugnò per il manico d'argento lavorato molto semplicemente.
- Insomma fai qualche cosa no?- si spazientì Margaret.
Susy non seppe che fare e ripensando alla prima volta che vide Linda puntò la bacchetta verso una sedia e disse:
- Vieni!-
la sedia si mosse fino a raggiungerla.
Guenda fissò incredula la sedia, Margaret cominciò a tremare e Linda rimase perplessa.
- Ho fatto qualche cosa che non dovevo fare?- domandò la ragazza.
Linda cercò di riprendersi:
- Niente,anzi sei stata bravissima contando che non hai mai fatto lezione-
- L'hai vista! È uguale alla Suprema, Linda! Anche lei riuscì subito a fare questi incantesimi!- urlò Margaret.
Linda si oscurò e rispose:
- Smettila Margaret! Non diventerà come la Suprema! E se anche lo diventerà non importa, il nostro compito e quello di educarla alla magia!-
Susy si sedette sulla sedia che aveva avvicinato.
- Dunque tu da oggi riceverai lezioni sul mondo della magia come Guenda, entrambe siete apprendiste- annunciò Linda.
Guenda sorrise a Susy che ricambiò ancora con la bacchetta in mano.
Linda si sedette dietro al bancone:
- Non ti serviranno libri o altre cose per ora. Tutto quello che può servirti è qui. Cominceremo con le pozioni nei calderoni va bene?-.
Guenda sbruffò ma andò verso un armadio e prese un calderone in rame:
- coraggio Susy, ce n'è un altro-
Susy si alzò e fece per prendere il calderone quando Margaret la fermò:
- Coraggio, prova a prenderlo con l'incantesimo-.
La ragazza puntò la bacchetta e disse:
- Vieni-
All'improvviso un calderone come quello di Guenda uscì dall'armadio e si appoggiò sul bancone davanti al volto di Linda perplesso.
Si sentì un tonfo seguito da un urlo, si voltarono tutti e videro Guenda che cercava di spostare il calderone da sopra al suo piede.
Susy sorrise e Linda con uno sventolio di bacchetta fece atterrare il pesante oggetto accanto a quello di Susy.
La lezione fu abbastanza lunga, ma Susy apprese molte cose sulle piante magiche e rimase sconcertata dal fatto che esistessero così tante piante di cui non conosceva l'esistenza.
- Quando avremo un manico di scopa?- domandò curiosa.
- Quando sarete delle streghe- rispose semplicemente Linda.
- E cioè?-
- Dopo che avrete completato la vostra preparazione e avrete passato l'esame finale e così dovrete scegliere la vostra congrega...-.
Margaret aveva pronunciato le ultime parole guardando Susy.
Ma la ragazza fece finta che non fosse successo niente.
Linda annuì in conferma e dopo aver guardato l'ora aggiunse:
- Ormai è tardi, meglio se torni a casa-
- Linda? Volevo sapere... volevo sapere di più sulla storia della magia-
Linda guardò gli occhi della ragazza e con un incantesimo richiamò un libro.
- Qui troverai quello che cerchi. Dopo che lo hai letto riportalo al negozio, cara e ora vai-
La ragazza mise in fretta il libro nello zaino, si cambiò in fretta e dopo aver messo la bacchetta in una tasca interna del mantello fece per uscire.
- Aspetta! La bacchetta devi portarla con te sempre. Ovunque tu vada, quindi toglila dal mantello-
Aggiunse Linda.
Susy prese la bacchetta e la mise nello zaino, poi sparì nella barriera dimensionale.
- Non capisco Linda! Perché le hai dato quel libro? Troverà sicuramente notizie sulla Suprema-
Si agitò Margaret.
- Lo so, ed è quello che cercava. Ha diritto di sapere quello che è successo-
- Ma così la indurremo ad andare sulla via sbagliata!- continuò Margaret imperterrita.
- Basterà non affidarle un libro di incantesimi- rispose semplicemente Linda.
Intanto Susy era schizzata di corsa verso casa, due volte scivolò sulla neve, ma si rialzò correndo, aveva troppa fretta.
Quando entrò nell'atrio la madre le annunciò la cena.
- Non ho fame mamma, ho già mangiato in giro, ora vado un po' a studiare, domani forse avrò un interrogazione-
- Di che materia tesoro?-.
Susy avrebbe voluto dire "storia magica" ma si trattenne e rispose semplicemente:
- Di greco... devo studiare un po' di cose, sai mi sono persa un pezzo di programma-.
- Allora vai tesoro-.
La ragazza salì rapidamente le scale, entrò in camera sua e si chiuse dentro, poi aprì lo zaino e prese il libro prestatogli da Linda.
Si sedette su letto e cominciò a leggere.
Verso le undici chiuse il libro delusa, nessun paragrafo che parlasse della Suprema ed era troppo stanca per continuare a leggere, così si mise a dormire.
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